Chapter Two

Louis continuava a camminare senza badare a ciò che accadeva attorno a lui, attraversò la strada e ritrovandosi nel parco andò a rifugiarsi nel suo posticino segreto.

Due grossi alberi intrecciati a creare una cupola, quello era il suo spazio, lo conosceva solo un'altra persona oltre a lui, il suo...migliore amico.

Sì, migliore amico, allora perché le parole di Paul lo avevano reso inquieto? Non l'aveva dato a vedere, era riuscito a nascondere tutto dietro una delle sue solite risate, ma quello che aveva detto il manager "relazione sentimentale" lo aveva fatto fermare a riflettere come mai prima.

In fondo, il suo rapporto con Harry era sempre stato diverso da quello con gli altri. Fin da qundo lo aveva incontrato nel programma di X-Factor quel ragazzino riccioluto gli era piaciuto, le sue fossette che uscivano allo scoperto ogni volta che sorrideva lo incantavano e quei suoi occhioni verdi lo avevano ipnotizzato.

Erano andati a vivere insieme, erano come calamite, non riuscivano a separarsi l'uno dall'altro e se questo accadeva, si mandavano messaggi su messaggi per tenersi in contatto.

Ma no, lui gli voleva bene ad Harry come a un fratello minore, ma la domanda che ora continuava a martellare la mente del giovane Tomlinson era "sono sicuro di volergli solo bene?"

Ci pensò su, Louis era geloso di come gli altri si aggiravano attorno al riccio, non sopportava chi lo abbracciava più del dovuto e le ragazze che durante le feste gli ronzavano attorno.

Con il suo fare scherzoso da gran giocherellone si appropriava di Harry stringendolo a se in un abbraccio, infilava le dita tra i suoi ricci pur sapendo che non lo sopportava, ma a lui era concesso di farlo lo stesso. Gli sussurrava nell'orecchio "Ehi, ti voglio bene Hazza" come per non far ingelosire il resto del mondo, il piccolo sorrideva e con la testa posata nell'incavo del suo collo rispondeva "Te ne voglio anch'io Boo Bear".

Era confuso, estremamente confuso. Cosa fare? E se quello che provava per il suo dolce amico fosse più di una semplice e innocente amicizia?

Gli altri quattro si ritrovarono nell'appartamento del terzo piano, quello di Liam e Zayn. Già, quei due avevano deciso di vivere assieme, mentre Niall aveva un appartamento tutto per se.

La cosa buffa era che tutti e cinque occupavano l'edificio su tre piani diviso in tre confortevoli appartamenti spaziosi, e si ritrovavano insieme in uno di questi per scambiare quattro chiacchiere e sfidarsi alla playstation.

-Io vado a schiacciare un pisolino, a dopo ragazzi- Uscì Niall.

-Anch'io, vado a...cercare Louis. Sono già un po' di ore che non si fa sentire. Mi sto preoccupando.-

Zayn guardò il riccio che continuava a giocherellare nervosamente con le mani e annuì.

Quando furono da soli, Liam si lasciò cadere vicino all'amico.

-Ho avuto il terrore che Paul ci avesse scoperto.- Sospirò poggiando la testa sul petto dell'altro.

Zayn gli accarezzò il braccio -Siamo sempre attenti noi. Il problema è che da adesso in poi dovremo fare attenzione il doppio.-

-Ho paura di quello che potrebbe succedere se venissero a sapere di noi, cosa direbbero le fans?? E gli altri?-

Il più grande gli posò un bacio sulla fronte. -Ho paura anch'io Liam di tutti i pregiudizi e di come potrebbero prenderla gli altri...-

Eccoli lì, Liam e Zayn abbracciati l'uno all'altro. Non sanno bene come sia accaduto, non sono scuri nemmeno di cosa provino...ma tra loro c'è attrazione, nella loro intimità si scambiano baci e tenere carezze mentre sotto i riflettori o con gli altri compagni si comportano da perfetti amiconi.

Per loro era difficile, molto, ma sapevano di non poter fare altrimenti.