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Autore: AngelWithoutWings    16/04/2012    2 recensioni
Cinque ragazze. Cambridge. Tutto normale, no?
Sì, forse è anche un po' troppo noioso, però...
Non sarebbe tutto un po' più divertente se, come compagni di stanza, due di loro, si ritrovassero i One Direction?
Uhuh... e visto che mi piace incasinare la vita ai miei personaggi, perché non aggiungere un pizzico d'amore qua e là?
Voilà, una FF piena di colpi di scena, sbaciucchiamenti e... Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 – 321? Sì, questa è la mia stanza.

“Thank you!” sorrisi, prendendo il foglio dalle mani di Cam, il nostro tutor: il ragazzo del terzo anno che aveva aspettato me e la mia migliore amica all’entrata dell’università, per accompagnarci e mostrarci ogni singola area del college. Ora ci trovavamo davanti alla stanza 321, al terzo piano del dormitorio femminile.
“Bye!” lo salutò Julia, avvicinandosi a me curiosa, per leggere i nomi delle nostre coinquiline.
Lessi ad alta voce “Styles Harianne, Tomlinson Louise, Horan Nadia, Lea Payne e Zoe Malik.”
Entrammo, trovandoci in un salotto arredato elegantemente, alle pareti del quale erano appesi gli stendardi della scuola; vi si affacciavano le cinque porte delle stanze e la sesta del bagno.
Ci guardavamo intorno, meravigliate.
Mi pizzicai il braccio, per essere sicura che tutto questo non fosse solo un bellissimo sogno.
No, era tutto vero e sarebbe stata un’esperienza fantastica!
Io e Julia eravamo migliori amiche dai tempi dell’asilo, due sorelle in pratica, che giocavano, immaginandosi più grandi e sognando di frequentare uno di quei college stranieri come nei film in tv.
Ed eccoci, adesso: eravamo cresciute con il nostro sogno, riuscendo a farlo diventare realtà; avevamo lasciato l’Italia arrivando ad essere ammesse a Cambridge e tutto questo ancora mi sembrava così irreale...
Entrammo nell’unica camera rimasta aperta, le altre erano tutte chiuse a chiave, ma deserte.
Ci mettemmo all’opera, disfando i borsoni e sistemando i vestiti nell’armadio.
“Non ci credo: siamo a Cambridge!” esclamò la mia migliore amica, buttandosi sul letto.
Mi sdraiai affianco a lei, guardando il soffitto per leggere i graffiti, le dediche e i disegni lasciati dai precedenti coinquilini. Avevamo fatto migliaia di ricerche su internet sull’università prima di partire e sapevamo che era una tradizione scolastica, ma era fantastico sdraiarsi sul letto e vedere tutti quegli schizzi sul soffitto! Niente a che fare con una semplice foto...
Quella che stavamo per vivere noi era un’esperienza da vivere a pieno!
“Dovremmo scriverne una anche noi.” Propose.
Annuii, alzandomi e porgendole la mano “Prima però propongo di andare a fare un giro!”
Seguendo il viale a ciottoli, arrivammo all’enore cortile principale, davanti all’entrata.
Proseguimmo, fermandoci a prendere un caffè alla caffetteria per poi continuare il giro chiacchierando, mentre superavamo il laghetto dove si stavano allenando alcuni ragazzi della squadra di canottaggio e arrivammo ai campi d’atletica e di football.
Ci sedemmo sugli spalti, vicino ad un gruppo di ragazze che dovevano essere anche loro al primo ma si stavano già guardando intorno, spettegolando sui ragazzi in campo.
“Mi dispiace deluderti...” mi intromisi “...ma quel biondino porta scritto in fronte ‘Sono nella squadra di football perché voglio vedere i ragazzi più carini della scuola’!”
Scoppiarono a ridere, annuendo d’accordo.
“E quei due?” indicò l’altra bionda.
“Ah, quelli sì...” annuì Julia “Il roscio è stato il nostro tutor.”
“Che fortuna: guarda che figo! A noi è toccato il secchione balbuziente!” disse la terza.
Ridemmo, guardando Cam che passava per il campo, indossando un paio di Ray-Ban mentre chiacchierava con un suo compagno. Non eravamo le uniche a guardarlo, era chiaro che la sua bellezza lo rendesse automaticamente anche popolare.
La mora, che aveva parlato, mi sorrise, porgendomi la mano “Ciao, io sono Marty!”
Gliela strinsi “Ciao, Jennifer!”
Anche le altre si presentarono a me e Julia: Juls e Sarah.
“Siete compagne di stanza?” chiese la mia migliore amica.
Loro annuirono “E voi?”
“Già. Ma non abbiamo ancora conosciuto le altre...” spiegai “Siete solo in quattro?”
“No, in realtà ce ne sono altre tre con noi.” Contò con le dita Juls “Ma una deve essere proprio una nerd, perché quando l’abbiamo invitata ad uscire ha risposto che preferiva restare in camera, con il suo computer. Un’altra invece era troppo impegnata a mettersi lo smalto...”
Sarah rise, alzando gli occhi al cielo “E poi c’è la mia compagna di stanza che è in giro con il suo ragazzo.”
Restammo a chiacchierare con loro, finché non ci dirigemmo verso la mensa, all’ora di cena, sedendoci al tavolo con le nostre nuove amiche che ci presentarono anche le altre loro coinquiline.
Quando rientrammo, la sera, la nostra stanza era ancora deserta e ci addormentammo da sole.

Toc, toc!
Aprii gli occhi, ritrovandomi a guardare il soffitto ricoperto di graffiti.
Sorrisi, stringendo il cuscino: allora non era un sogno!
Toc, toc!
Mi alzai a sedere, stropicciandomi gli occhi per abituarmi alla luce che Julia stava facendo entrare, aprendo le persiane “Devono essere le altre coinquiline.”
Annuii, sistemandomi velocemente i capelli scompigliati davanti allo specchio, trattenendoli su con il mio mollettone rosso ed andai ad aprire mentre bussavano per la terza volta, cercando di ripassare mentalmente i nomi che del foglio.
Zoe, Harianne, Lea... merda, non ero mai stata brava a ricordare i nomi delle persone!
Posai la mano sulla maniglia della porta, aprendola e trovandomi ad un passo da due occhi verde acqua limpidi e brillanti. Rimasi un attimo a fissarli, perdendomi nello sguardo di quel ragazzo...
Aspetta un attimo: perché mi stavo perdendo nello sguardo di un ragazzo!?!
Cioè... che cavolo ci faceva un ragazzo, alle 8 di mattina davanti alla mia porta, nella mia stanza!?!
Mi allontanai di scatto, rifilando un’occhiata confusa al tizio davanti a me “Tu chi saresti!?!” esclamai.
“Wow... non siamo molto amichevoli di prima mattina, eh?” rise, passandosi una mano tra i ricci, cercando forse di mettersi in mostra “Comunque sono Harry.” Sorrise di nuovo, porgendomi la mano.
“Che ci fai qui?” chiesi, stringendola senza presentarmi.
“Questa non è la stanza 321?” chiese.
Annuii mentre continuava “Allora io vivo qui!” alzò le spalle.
Julia mi raggiunse e lui gli rifilò lo stesso sorrisetto compiaciuto, mentre da dietro, altri quattro ragazzi uscivano dalle loro stanze.
Spalancammo gli occhi, cercando qualcosa da dire.
“Santissimi Numi!” esclamò Julia, attaccandosi al mio braccio “Voi siete...”
Il ragazzo biondo che si era appena buttato sul divano sorrise, annuendo “...i One Direction!”






A little space for me...

Beh, prima di tutto, spero che qualcuno abbia letto il capitolo!
Secondo, spero davvero che vi sia piaciuto.
Un ringraziamento speciale alle mie migliori amiche -protagoniste anche loro della storia- per avermi spinto a pubblicare la storia, ascoltando le mie idee durante le lezioni di latino (Scusi prof! xD).
Lasciate una recensione, che ne dite? Così saprò che cosa ne pensate. ;D




La cara Jennifer, ha alcune doti e passioni. Ad esempio adora disegnare, dipingere, improvvisarsi artista schizzando -non solo sulla tela- colori per ritrarre la sua visione del mondo, da brava sognatrice qual'è.
Questo, è il suo autoritratto...

  
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