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Autore: Padmini    17/04/2012    2 recensioni
Sherlock è tormentato da uno strano incubo ricorrente. Non sa ancora che quel sogno presto avrà una parte importante nella sua vita e lo aiuterà a capire molte cose di se stesso. Perchè non riesce a fidarsi delle donne? Quali dolorosi ricordi sono racchiusi nella sua anima?
Non mi ricordo da quando ce l’ho. Forse da sempre. Ciclicamente è tornato per tormentarmi. Quindi, ciclicamente, sono ricaduto nel mi vecchio vizio. Non è sempre stato così. Mi ricordo che quando ero bambino c’era mia madre. Lei veniva in camera mia e mi consolava.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Violet'
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Piccola nota in cui spiego perché ho scelto Hugh Laurie per interpretare Arthur. Nel 2003 è stato prodotto dalla BBC un telefilm (purtroppo mai trasmesso in italia!) intitolato “Fortysomething”, in cui Hugh e Benedict recitano insieme e sono rispettivamente padre e figlio.
 
 



 
 
15 giugno 1975
Caro Diario,
finalmente le nausee mattutine cominciano a darmi un po’ di tregua. Susanne viene a trovarmi tutti i giorni. Dice che mi vede bene, più serena, più tranquilla. È vero, in effetti. Non posso negarlo. Siger è completamente trasformato. Sembra un altro. La prospettiva di diventare padre per la seconda volta lo eccita tantissimo. Mi sta sempre vicino.
L’unica cosa che rimpiango è il non poter più dipingere o scolpire. Le sostanze chimiche dei colori e la polvere di marmo sono dannosi per il mio bimbo e non voglio fargli del male. Non so ancora il sesso, ma sono quasi certa che sia un maschio. Non so perché ma me lo sento.
Ogni sera con Siger pensiamo ai vari nomi. Se fosse una femmina? Sophie. Anne. Carol.
Se fosse un maschio? William. Sherrinford (che nome assurdo! È venuto in mente a Siger!).
 
 
22 agosto 1975
Caro Diario!
È un maschio! Lo sapevo! Ieri siamo andati a fare l’ecografia ed è venuto fuori che il secondogenito di Siger e Violet Holmes sarà un bel maschietto!
Così abbiamo deciso di chiamarlo Sherlock. L’ho scelto io. Siger non potrà mai saperlo, ma ‘sherlock’ è il nome del tabacco preferito di Arthur, quello che fumava quando eravamo insieme. Ormai non ci vediamo da tanto, troppo tempo. Un po’ mi manca ma non cambierei la situazione attuale per niente al mondo!
Siger è sempre così dolce, con me!
 
 
2 luglio 1975
Caro Diario.
È passato un anno da quando ho conosciuto Arthur. Mai avrei pensato che le cose tra di noi si sarebbero evolute così tanto. Non lo vedo da quel giorno. Da quando gli ho detto di essere incinta. Mi manca. Non riesco a non pensare che, in fondo, è lui il padre di mio figlio.
 
 
27 agosto 1975
Sherlock è sempre più irrequieto. Si muove dentro la mia pancia continuamente. Sembra non dormire mai! Appena comincio a parlargli, però, si ferma. È esigente di attenzioni. Ecco! Un altro calcio! Non posso scrivere. Vado a fare una passeggiata.
 
 
14 settembre 1975
La pancia è sempre più evidente. Sherlock cresce forte e sano e io non potrei essere più felice. La sera mi siedo sul divano, Mycroft mi raggiunge e comincia ad accarezzarmi il ventre. Sono così felice che ami suo fratello ancora prima che sia nato!
Ogni sera lo porto a dormire e gli racconto una fiaba. Lui chiude gli occhi e mi ascolta. Ho la netta sensazione che anche Sherlock mi stia a sentire perché quando parlo lui si ferma e mi lascia riposare.
Ho iniziato il corredo per il mio bimbo. Tutto fatto a mano. Da quando sono incinta ho dovuto lasciare il lavoro, così ho molto tempo libero. Se fino a qualche settimana fa riuscivo comunque ad allestire qualche retrospettiva o ad aiutare qualche mia amica con le sue mostre, ora devo stare in assoluto riposo. Tra ricami e uncinetto le giornate passano presto. Devo cantare continuamente perché così Sherlock se ne sta tranquillo ed evita di tirarmi calci.
 
 
16 gennaio 1976
È nato! Finalmente Sherlock è nato! Il 6 gennaio, dopo un travaglio neanche tanto lungo me lo sono ritrovato tra le braccia. Ha gli occhi di un colore indefinibile, come tutti i neonati. La pelle è bianchissima e contrasta piacevolmente con i pochi capelli neri che ha già.
 
 
24 marzo 1976
Caro Diario.
Sono passati tanti anni da quando ho fatto la mamma l’ultima volta. Non ricordavo che fosse così impegnativo!! Sherlock è un bambino veramente esigente. Non vuole stare mai solo. Piange di continuo se rimane solo troppo tempo nella sua culla. Allora devo andare da lui. Non serve che lo prenda in braccio. Sapere che sono nella stanza e sentire la mia voce lo rassicura, così smette di piangere.
 
 
6 gennaio 1977
Sherlock ha compiuto il suo primo anno! Grande festa in casa Holmes! Ha ereditato i miei occhi, azzurri tendenti al verde. Sono bellissimi. I capelli sono neri, foltissimi e piacevolmente ricci. Ride quando lo carezzo. È così tenero. Non posso scrivere a lungo, non ce la faccio a stare lontana da lui.
 
 
2 agosto 1977
Sta andando tutto a rotoli! Siger ha scoperto la verità! Ha fatto di nascosto un test di paternità (chissà perché, poi?) e ha scoperto che Sherlock non è suo figlio! Come andrà finire? Era furioso!
 
 
27 agosto 1977
Mi sembra di aver affrontato una tempesta in mare aperto. Sono andata allo studio di Arthur ieri pomeriggio e gli ho raccontato tutto. Non sembrava tanto sorpreso, a dir la verità. Mi sa che l’aveva capito. Domani pomeriggio verrà a trovarmi. Siger è partito per il week end con la scusa di un breve corso di aggiornamento. Meglio. Io e Arthur avremo tutto il tempo per parlare.
 
 
29 agosto 1977
Disastro! Disastro! Siger non è più partito e ha scoperto me e Arthur insieme. Lo ha fulminato con lo sguardo e gli ha detto di non farsi più vedere, di stare lontano dalla sua famiglia. Mi chiedo come andrà a finire. La cosa che mi dispiace di più è che è stato coinvolto anche il figlio di Arthur che ha solo tre anni. Lui lo aveva portato per fargli conoscere il fratellino. Chissà cosa gli resterà impresso di questo giorno?
 
 
18 settembre 1977
Sembra che tutto sia tornato tranquillo. Arthur non si è più fatto sentire e non mi aspetto che lo faccia. Né andrò io da lui. L’ho promesso a Siger. Lui mi ha perdonata, sembra. Spero che sia vero! Lo spero non tanto per me ma per Sherlock! Spero che Siger possa imparare ad accettarlo! Ti prego, mio Dio! Fa in modo che la mia possa essere una famiglia felice! Mi pento dei miei errori! Non avrei dovuto tradire così mio marito eppure non riesco a non essere felice di poter stringere tra le braccia questo bimbo innocente! Fallo per lui! Lui merita di essere felice!
 
 
Ho letto il diario di mia madre tutto d’un fiato. Le note successive parlano della mia infanzia, di come mio padre abbia cominciato ad essere incostante nei suoi confronti e, successivamente, nei miei.
Stranamente non riesco ad essere in collera con mia madre. Ha solo cercato di essere felice. La colpa di chi è? Non riesco a trovare il colpevole, in questa storia. Non c’è. Anche mio padre è stato solo una vittima delle sue emozioni più meschine. Della gelosia in primis. Della rabbia poi.
Sento le guance bagnate dalle ennesime lacrime. Mi lascio andare. Sono disteso sul divano. Abbandono la testa sul cuscino e mi consegno ad un sonno profondo e, spero, senza sogni.

   
 
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