SUNSET BULEVARD
“Ehi Giada..
hai qualcosa da fare questo pomeriggio?”
“No,
perché?”
“Beh, mi
chiedevo se ti andava di fare un giro per L.A. visto che sei appena arrivata, e
poi io non ho per niente voglia di tornare a casa”
“Oh.. certo!
Mi piacerebbe moltissimo! Mi farai da guida?”
“Ci puoi
scommettere!”
Si cambiò
velocemente la maglietta che aveva tenuto in viaggio, ma non i pantaloni e le
scarpe, jeans e all star andavano benissimo per girare in città, così indossò
una canottiera nera e fece per uscire dalla stanza.
“Non vorrai
uscire così vero?”
“Perché?”
“Tesoro, non
andiamo sulla spiaggia, dove fa fresco, che paradosso! Andiamo in centro, ci
saranno almeno quaranta gradi! Coi pantaloni lunghi muori!”
Come non
detto, si tolse i jeans e mise dei corti pantaloncini dello stesso tessuto; non
ne voleva sapere di cambiare le all star.
“Ok,
pronta!”
“Perfetto!”
Uscirono
insieme dalla grande struttura, Gin fermò con un fischio un taxi giallo, si
vedeva che era abituata a girare per Los Angeles; il tassista, da bravo
americano, le accolse con un sorrisone e con modi di fare aperti e amichevoli.
“Salve belle
ragazze! Dove vi porto?”
“Sunset
Bulevard, all’altezza del Roxy!”
“Il Roxy? Ma
non siete un po’ piccole?”
“Eddai, guarda
che li abbiamo vent’un anni! E poi non andiamo al Roxy!”
“Si certo..
e io sono Santa Claus. Farò finta di niente, allora si parte!” manco ad averlo
detto, la strada era completamente bloccata e il viaggio durò parecchio.
“Allora?
Come sei finita sulla West Coast?”
“Sto facendo
il master in sceneggiatura.. Los Angeles mi è sembrata la meta migliore”
“Non potevi
scegliere posto migliore.. se vuoi un giorno ti porto agli studios! Sono
bellissimi, specialmente quelli della Warner Bros.”
“Mi
piacerebbe un sacco vederli! Oddio mi sembra un sogno essere qui!”
“Ahah, sono
contenta che ti piaccia.. quindi quanto tempo resti?”
“Due anni.
Se poi trovo un impiego in fretta, beh, scatta la permanenza a tempo
indeterminato!”
“Fantastico!”
“Cos’è il
Roxy?”
“E’ uno dei
locali più famosi qui a L.A., uno dei tanti templi del rock della Sunset! Fuori
da ogni locale mettono una chitarra gigante disegnata da un gruppo famoso,
vicino al Roxy ci sono i Kiss!”
“Fico!”
“Già..
comunque andiamo lì solo perché è pieno di negozi, e perché se vuoi fare un
giro turistico, non puoi non cominciare dalla Sunset!”
“Credevo che
uno dei posti più famosi fosse la Walk of Fame..”
“Beh si..
non è male, ma non è poi niente di così stravagante, anche se esprime tutta la
cultura americana! Edifici pacchiani e quant’altro, ma che vuoi farci.. siamo
fatti così! Alla fine siamo un paese giovane, non puoi certo aspettarti il
Colosso o come cavolo si chiama!”
“Colosseo”
“Oh si
certo.. mai stata brava in geografia e cultura straniera.. comunque noi siamo
così! Monumenti antichi non ne abbiamo, stili tradizionali nemmeno, inventiamo
sulla tecnologia e copiamo da altre culture, ecco tutto.. ma alla fine uno
stile come il nostro non ce l’ha nessuno! Voglio dire.. un mix del genere lo
trovi solo in America! Mica pizza e fichi! Macchine decapottabili e caldo!
Questa è L.A.! ma anche vita.. molta, molta vita!”
“Ma tu parli
sempre così veloce?”
“Si spesso!
Ho preso da mio padre!”
“Pare che tu
abbia preso un sacco di cose da tuo padre!”
“Si!
Abbastanza! Ma almeno il cervello l’ho preso da mia madre! Santa donna! Come fa
a sopportare papà dopo tutto questo tempo lo sa solo lei!”
“Ahahah!
Parli di tuo padre come se fosse un matto!”
“Oh lascia
stare.. mio padre è matto! Lo era da piccolo e a 40 anni lo è ancora! Dice di
essersi messo la testa a posto facendosi una famiglia, ma non è mica vero! È
pazzo tale e quale a prima.. se non peggio.. sai, con l’età!”
“Ok
signorine, siamo arrivate! Buon giro turistico allora!”
“Grazie!”
Liz fece per
prendere il portafogli, ma Gin aveva già pagato l’uomo che era ripartito
velocemente.
“Dovevo
pagare io!”
“E perché?”
“Perché si..
non sopporto la gente che paga per me!”
“Beh..
abituati perché io sono fatta così! E non cambio per nessuno!”
Scesero dal
taxi cominciando a passeggiare per la Sunset Blv. Giada si guardava attorno
sbalordita! Si sentiva carica e felice, stava cominciando una nuova vita!
Camminarono
in lungo e in largo per quella fantastica strada, piena di vita. Giada constatò
con piacere che il mito sui ragazzi californiani, notoriamente più belli degli
europei (l’erba del vicino è sempre più verde!!), era verissimo! Gin poi era
una pazza scalmanata, e ogni volta che passava un ragazzo carino, dava delle
piccole gomitate a Giada, o faceva delle strane facce che non lasciavano molto
all’immaginazione.
Giada rideva
senza sosta, si divertiva tantissimo con quella ragazza dai boccoli neri e la
battuta sempre pronta, trovandosi ben presto a scherzare e fare la scema come
lei; alla fine le era solo servito il tempo per sciogliersi un po’.
Entrarono in
un negozio di musica e strumenti, il più grande della Sunset; un edificio
bianco con larghe vetrine che esponevano chitarre, bassi, batterie e ancora
poster di gruppi vecchi e moderni, con relativi album e gadget. Giada si
sentiva in paradiso! Era una rockettara da anni e conosceva molte band dei
decenni passati e quelle presenti.
Gin notò con
piacere che quella sua nuova amica, che trovava così simpatica e vitale, si era
subito recata nel reparto rock, spulciando album di alcune delle sue band
preferite: dagli Aerosmith agli AC/DC, dagli Withesnake ai Wolfmother, dagli
Stones ai Queen, dai Radiohead agli Audioslave.
“Vedo che te
ne intendi!”
“Rock n’
Roll da sempre!”
“Bene bene!
Non avrei mai potuto sopportare di vederti comprare un CD di Lady Gaga o peggio
qualcuno di quei nuovi artisti da strapazzo, Miley Cirus e la sua combriccola
di fighette!” scosse le spalle in segno di ribrezzo, facendo ridere Giada.
Uscirono dal
negozio dopo aver setacciato gli scaffali, Gin non aveva comprato niente, Giada
un vecchio album degli Whitesnake che non aveva trovato a Milano.
“Ehi ti va
un caffè?” davanti a loro torreggiava un grande Starbucks.
“Si.. ma non
da Starbucks.. preferisco i bar in stile americano, e poi il caffè in quel
posto non mi piace!”
“Oh!
Finalmente una straniera che non osanna Starbucs! Io lo odio! Il frappuccino fa
schifo!”
“Io bevo
solo caffè nero senza zucchero, figurati se prendo un frappuccino! Bleah!”
“Mi piaci
Giada! Tu si che sei una giusta! Ehi.. non avrai mica frainteso!”
“Gin ti
pare? Abbiamo passato il pomeriggio a commentare ogni esemplare maschile che ci
è passato davanti!”
“Ah già..
beh sempre meglio mettere le mani avanti! Io non sono lesbica!”
“Non lo
metto in dubbio!”
Entrarono
nel piccolo bar di fianco a Starbucks; i clienti erano pochi, la catena di cafè
che avevano aperto pochi mesi prima lì di fianco era stata la rovina di quel
posto, qualche ragazzo giovane c’era, ma per lo più erano clienti affezionati,
rigorosamente americani, la fama di Starbucks era troppa all’estero.
Si sedettero
ad un tavolo vicino alla vetrina, su dei comodi divanetti rossi, ordinando solo
caffè.. beh, in realtà no. Gin ordinò anche tre ciambelle e un muffin! Dio solo
sa come faceva ad essere così magra!
Bene ragazze,
so che questo capitolo è un po’ corto, ma almeno mantengo un certo ritmo di
aggiornamento. Anticipo che il prossimo sarà più lungo e molto più ricco di
eventi.
Grazie mille
per le bellissime recensioni smarties89 e CheccaWeasley!! E grazie anche q
tutte le altre ragazze che hanno letto il primo capitolo, spoerando che vi sia
piaciuto!
Alla prossima
Liz