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Autore: Daphne91    20/04/2012    3 recensioni
E se Sirius Black avesse avuto una figlia, la storia di Harry Potter sarebbe stata diversa? Ho provato a immaginarlo in questa fan fiction che parte da prima della tragica notte in cui Lily e James furono uccisi da Lord Voldemort......
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Uno strano comportamento

La mattina Syria trovò i suoi vestiti puliti e stirati sulla scrivania. Sorrise al pensiero che Dobby si fosse messo subito ad aiutarla con i bagagli. Il sole era già alto nel cielo ma non aveva un orologio per sapere se fosse tardi per la colazione, così si vestì e uscì dalla camera. In sala da pranzo trovò sua zia e Draco che mangiavano: Lucius doveva essere già uscito per uno dei suoi “impegni istituzionali”. Tanto meglio visto che Narcissa era molto più rilassata quando il marito non era nei paraggi.
“Buongiorno” salutò Syria sedendosi.
“Buongiorno a te” rispose la zia.
Draco sorrise semplicemente. Era così carino quando sorrideva: aveva due fossette ai lati della bocca e gli occhi luccicanti. Dobby le servì del té e del pane imburrato.
“Oggi devo fare delle spese, vieni con me?” chiese Narcissa.
Syria spalancò gli occhi dallo stupore. Sua zia non le aveva mai proposto una cosa simile: tutti i suoi vestiti erano dismessi, o meglio, tutte le sue cose erano usate. Spalancò la bocca perchè non sapeva cosa dire.
“C-certo” balbettò alla fine.
Con la Polvere Volante comparvero nel camino di Magie Sinister, l’unico negozio che fosse collegato con Casa Malfoy: Syria non lo sapeva, ma quando c’era ancora Voldemort il ritrovo era proprio la villa e si accedeva tramite l’oscuro e inquietante negozio. Alla ragazza non piaceva per niente Nocturn Alley, le metteva i brividi, ma la zia preferiva passare per il camino quando era in compagnia, altrimenti se era da sola si Smaterializzava.

Andarono subito da Madama McClan dove Narcissa si fece fare su misura vari abiti da sera: Syria non poteva fare a meno di pensare che sua zia fosse molto bella ed elegante. Madama McClan aveva un atteggiamento riverente al pari del ridicolo, non la finiva più di adulare la cliente che nemmeno l’ascoltava. I due cugini guardavano la scena annoiati: così diversi, così vicini. Una coi capelli neri e mossi, l’altro coi capelli biondi e lisci così simili a quelli del padre; lei con gli occhi scuri e profondi, lui azzurro ghiaccio; ma l’espressione sui loro volti era la stessa, avrebbero preferito stare a casa piuttosto che assistere a quello spettacolo.
Narcissa dopo aver provato l’ultimo abito chiamò il figlio al suo fianco e diede ordine alla donna di cucire un abito da ballo anche per lui. Draco di malavoglia salì sullo sgabello e si fece prendere le misure; Syria non vedeva l’ora di andarsene, Remus le aveva spedito prima di lasciare Durmstrang due libri sulle pozioni che non vedeva l’ora di leggere e invece era costretta a seguire la zia nel suo shopping. Era così persa nei suoi pensieri che non si accorse che il cugino aveva terminato il supplizio e si stava avvicinando a lei.
“Syria vieni qui” disse Narcissa.
La ragazza si alzò con espressione sorpresa e andò verso la zia.
“Per lei avevo pensato a un vestito che arrivasse appena sotto le ginocchia, magari di un verde smeraldo lucido” spiegò Narcissa a Madama MacClan.
“Certo, signora Malfoy, ho giusto la stoffa che fa per noi” esclamò la donna allontanandosi per prendere un enorme rotolo che quasi le cadde in testa facendola vacillare.
“Vuoi farmi fare un vestito?” chiese Syria sottovoce.
“Lucius vuole dare un ballo e ci devi essere anche tu stavolta”
“Non possiamo fare come le altre volte che me ne stavo buona buona in camera mia facendo finta di non esistere?” tentò la ragazza, ricordando di tutte le volte che era stata chiusa in quella stanza per non far vergognare la famiglia Malfoy della sua presenza.
“Ormai sei entrata in una scuola di magia, hai ricevuto un’istruzione e non si può più far finta che non esisti”
Quello che sconvolse più di tutto Syria fu che il tono della zia non era dispiaciuto: era sollevato. Narcissa Malfoy era contenta di mostrare la nipote della vergogna al mondo magico? E cosa sarebbe successo poi, Lucius le avrebbe cantato la ninna nanna e Karkaroff si sarebbe fatto suora?

Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla sarta che cominciò a prendere minuziosamente le sue misure borbottando fra sè e sè. Alla fine i vestiti sarebbero stati pronti per l’indomani e Dobby sarebbe venuto a prenderli. La ragazza non riusciva ancora a credere a quello che stava succedendo, sembrava che il mondo avesse cominciato ad andare al contrario, come se fosse rimbalzata in una realtà parallela. La zia le comprò degli ingredienti per le pozioni, delle piume e della pergamena, si accertò alla posta che gli inviti fossero stati spediti correttamente e infine entrarono al Ghirigoro. Syria adorava leggere perciò cominciò a girare tra gli scaffali anche se sapeva che non avrebbe comprato niente: non aveva soldi. Trovò un libro sulla storia dei fondatori di Hogwarts e fece scorrere le dita sul titolo in rilievo; in quel momento sentì una presenza dietro di lei e si voltò: Narcissa stava guardando che genere di libro aveva in mano la ragazza.
La verità dietro i quattro fondatori di Hogwarts... sembra interessante” disse la donna.
Syria annuì e rimise a posto il volume. Non aveva voglia di sentire la zia cianciare sul fatto che leggesse troppi libri non adatti a lei, ma quel giorno era strano. Molto strano.
Narcissa si rivolse al libraio e ordinò:”Inserisca anche questo nel conto” indicando il libro che aveva prima in mano Syria.
“Certo, signora Malfoy. Sua nipote ha gusti eccellenti nel campo dei libri” disse l’uomo strizzando l’occhio alla ragazzina che era rimasta a bocca aperta da quel gesto.

Tornati al maniero Narcissa diede il libro a Syria e andò a impartire altri ordini a Dobby per il ballo.
“Hai notato anche tu che c’è qualcosa di strano?” domandò la ragazza a Draco che annuì vigorosamente. Si avvicinarono allo studio dove sedeva Lucius immerso in alcune carte. Narcissa gli stava parlando ma lui sembrava non voler sentire.
“Andiamo Lucius sii ragionevole!”
“Ho detto di no, Narcissa”
“Ma hai letto cosa ha scritto Igor! E’ la migliore del suo corso”
“Smettila, ho preso la mia decisione”
“Cambiala!”
“Narcissa!” esclamò il marito indignato.
“E non fare quella faccia! Non ti ha chiesto nulla nella sua vita, l’hai sempre trattata malissimo, ha sempre fatto il suo dovere e io non ho mai potuto intervenire nella sua educazione! Adesso ti chiede di passare le vacanze da un amico, probabilmente il suo primo amico, e tu le vuoi dire di no?”
Syria e Draco si guardarono attoniti: la zia che cercava di aiutare la nipote mettendosi contro il marito? Ma cosa stava succedendo?
“Senti Narcissa, non ho voglia di discuterne”
“E invece ne discutiamo altrimenti dormirai sul divano della biblioteca fino alla fine dei tuoi giorni!”
Lucius sbuffò sonoramente, mentre i due ragazzini fuori dalla porta ridacchiarono divertiti: a quanto pare Narcissa stava vincendo.
“E va bene, senti: se Syria farà la brava al ballo e si comporterà bene potrà andare in Bulgaria”
“Così va meglio” accettò la donna voltandosi per andarsene.
“Narcissa!” la richiamò indietro suo marito. La moglie si voltò in attesa.
“Non devo dormire sul divano, vero?”
“No, Lucius, per ora no” ghignò Narcissa uscendo dallo studio poco dopo che Draco e Syria si fossero nascosti nell’armadio delle scope per non farsi scoprire. I due si scambiarono uno sguardo tra lo stupito e il divertito.

“Ma cos’ha tua madre?” chiese la ragazza.
“Non ne ho idea. Avrà preso una botta in testa” rispose il cugino e i due dovettero trattenere le risate per non farsi sentire dallo zio nello studio.
Sgusciarono via e andarono in giardino. Draco si divertiva a rincorrere i pavoni (almeno finchè suo padre non usciva urlano di lasciarli stare) e Syria sedette sui gradini del Maniero a guardarlo. Le dispiaceva molto lasciarlo solo quell’estate dato che era la sua unica compagnia decente, ma la Bulgaria rappresentava un’occasione di libertà troppo grande per lasciarsela sfuggire. Doveva scrivere a Vicktor di quello che aveva appena sentito e... un’idea così semplice le balzò alla mente.

Che stupida che sono! Come ho fatto a non pensarci prima?

“Draco, vieni qui!” urlò la ragazza balzando in piedi.
Il bambino, stupito, smise di rincorrere un pavone che sembrò sospirare sollevato e si avvicinò alla cugina con aria interrogativa.
“Cosa c’è? Papà è ancora nel suo studio!” protestò Draco.
“Mi è venuta in mente una cosa fantastica”
“Cosa?” chiese scettico il bambino.
“Vieni con me in Bulgaria”
Draco la guardò interdetto per un secondo. Realizzò di poter passare l’estate con la persona a cui voleva più bene al mondo e lontano dai suoi genitori: un sorriso così dolce da sciogliere molti cuori si aprì sul volto del biondino.
“Sì!” urlò gettando le braccia al collo della cugina, che scoppiò a ridere da quella dimostrazione di gioia.

Ora non resta che chiederlo agli zii, pensò Syria. Decise che avrebbe cominciato con Narcissa, quel giorno stesso.

Note: lo so che vi ho fatto aspettare tanto e che meritavate di più, mi dispiace tantissimo ma tra studio e lavoro ho pochissimo tempo! Scusatemi moltissimo, spero comunque che il capitolo vi piaccia e mi auguro che abbiate la pazienza anche di aspettare il prossimo! Grazie mille a tutti quelli che continuano a leggere e recensire, siete meravigliosi! Baci, D.
  
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