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Autore: ek_directioner    22/04/2012    8 recensioni
-No per favore non iniziare- dissi prima di vederlo scoppiare a piangere.
-se piangi tu, piangono tutti, poi piango anche io, e che facciamo, un saluto drammatico? Voglio avere un vostro ultimo ricordo di così come siete, felici e spensierati, con o senza un amico- continuai sentendo un'altra lacrima che scendeva sul viso.
I ragazzi mi salutarono in coro mentre salivo sul pullman.
Dal finestrino vidi i loro visi, già malinconici.
Il mio ultimo, loro, ricordo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XVII
E’ troppo tardi.

 


 
http://www.youtube.com/watch?v=f2AzaOQllBQ

*P.V. LIAM*
-Insomma Jenny?-
-Perché non ci hai detto niente?-
-Dov’è ora?-
-Ragazzi, calma- ci fermò.
L’avevamo riempito di domande in soli 2 secondi.
-Come avete capito, è la mia ragazza, o almeno, la mia ex-ragazza- continuò lui.
-L’hai lasciata?- domandò Suzanne.
-Appena lasciata-
-Ragazzi, Liam e Suzanne lo sapevano già. Scusate se non ve l’ho detto prima, ma avevo intenzione di raccontare tutto dopo aver lasciato Jenny. Però Liam mi capisce troppo in fretta, e ho dovuto dirlo almeno a lui. Poi ha fatto la spia e l’ha detto a Sù-si scusò Zayn.
Io e Suzanne sorridemmo al moro, fieri di quanto avesse appena fatto.
Aveva ‘tradito’ gli amici e ora gli aveva chiesto scusa.
-Dai tranquillo, questo non è il momento delle scuse per noi. Io ti perdono-disse Niall.
-Anche io-risposero Louis e Sam.
A Zayn gli si leggeva in faccia: amava quei ragazzi.
Sorrise per ringraziarli.
-Posso farti una domanda?-gli chiese Niall.
-Dimmi-rispose Zayn.
-Chi ami?-continuò il biondino.
Mi guardò.
Fui felice di quella domanda.
Zayn non doveva farlo capire solo a me chi amava, doveva dirlo a tutti.
Era in questi momenti che non mi sentivo il suo migliore amico, ma uno dei suoi migliori amici.
-Isabel. Davvero.-rispose.
Gli sorrisi; ero fiero di lui.
-E gliel’hai detto?-domandò Sam.
-No-risposi io al posto suo.
Continuavamo tutti a fissarlo, cercando in qualche modo una soluzione.
-E perché?-chiese Louis.
-Perché volevo prima lasciare Jenny, e poi raccontare a Isabel della storia con lei-rispose il moro.
-Se ora la ami veramente perché non glielo dici?-consigliò Niall.
-Perché non è così facile-commentò abbassando la testa.
Lo capivo; e come se lo capivo!
Vidi Suzanne alzarsi dalla poltrona e avvicinarsi a Zayn.
-Zayn, non eri tu quello che diceva sempre che se una persona vuole una cosa a tutti i costi, riesce ad averla?- disse mettendogli una mano sulla spalla.
-Esatto-l’appoggiò Louis.
-Ragazzi, ma non è..-
-Avanti!-lo interruppi prima che dicesse un’altra frase.
-Falle vedere che la ami, che quello di Jenny è stata solo una semplice svista e che tu vuoi soltanto lei-continuò Sam.
-E come faccio? Cosa le dico?-domandò agitato.
-Entra in camera sua e dille tutto quello che ti passa per la mente, tutto.- dissi.
Finita la frase guardai Sam, che mi fece l’occhiolino e mi sorrise.
Esattamente, quello era stato un modo per ringraziare Sam dell’aiuto che mi aveva dato.
-Grazie ragazzi, senza di voi non so cosa farei-
Ringraziò per poi fiondarsi su per le scale.
Quel discorso aveva fatto ragionare anche me.
Mi mancava Suzanne.
Mi mancava la MIA Suzanne.
-Suzanne, posso parlarti un attimo?-le domandai dopo aver aspettato che si ristabilisse la pace.
Annuì con un cenno di testa ed andammo in cucina, per isolarci dagli altri.
Attraverso le mura si sentivano le loro voci che urlavano e che ridevano, come era giusto che fosse.
-cosa devi dirmi?-mi chiese fredda.
Era giusto quel suo tono di voce; era più che giusto.
-Scusami.-sussurrai abbassando la testa.
Ci fu un attimo di silenzio.
I suoi occhi fissavano la mia testa china nella quale circolavano milioni di pensieri.
-Cosa dovrei fare ora secondo te?-domandò nuovamente.
-Non lo so..-
La mia frase fu interrotta dal continuo della sua domanda.
Aveva soltanto ripreso fiato.
-Perdonarti? Pensare che è tutto risolto?- concluse.
-Io..-
-Liam, ti rendi conto di come mi hai trattata?- domandò.
Non risposi, ovviamente.
Sospirai soltanto, facendole capire la mia rassegnazione.
-Ti chiedo soltanto di perdonarmi Sù. Soltanto questo- sussurrai.
-Liam, io amo te più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ma il fatto che debba essere sempre io a perdonarti e che debba sempre sorbirmi i tuoi discorsi in cui mi tratti male, beh, questo non lo sopporto-
Si avvicinò a me e mi accarezzò i capelli.
-Io amo il vero Liam, non quello geloso e scorbutico- continuò puntandomi l’indice sul petto.
-Non lo farò più-borbottai ancora a capo chino.
-Quante volte me l’hai detto?-chiese sicura di sé.
Sentii una lacrima solcare la mia guancia.
-Tante-
-Troppe-puntualizzò.
-Questo non vuol dire che io non ti ami Sù-la interruppi.
-Anzi, dopo ogni volta che te l’ho detto, il mio amore per te non è cambiato, se non cresciuto!-sbottai guardandola.
La premurosità trafilava dai suoi occhi.
-Suzanne, ti prego-accennai asciugandomi una lacrima.
Il suo viso si avvicinò al mio.
-Dimmi soltanto che sarai sempre al mio fianco, anche se esageratamente geloso-mi disse facendo sfiorare le mie labbra con le sue.
-te lo prometto Suzanne-
La baciai.
Le mie labbra avevano bisogno delle sue in questo momento come non mai.
Mi mancava quel sapore, quelle carezze.
Mi mancava tutto.
Davvero tutto.
 
 

*Nel frattempo*

 
*P.V.ZAYN*
Salii le scale in meno di 3 secondi. (?)
Arrivai davanti alla porta della sua cameretta e mi misi a riflettere.
Liam aveva detto di dire tutto quello che mi passava per la mente, ma il problema era: cosa mi passava per la mente?
Tutto.
Tutto e niente.
Pensavo alla partenza per Chicago, al ritorno a Londra, alle ore di aereo, alla sorpresa, ai sorrisi, alle risate, ai baci rubati.
Tutto.
Pensavo a quello che poteva rimanere del nostro rapporto nell’arco di due minuti.
Niente.
Esattamente: tutto e niente.
Presi un gran respiro e bussai alla porta.
-Chiunque tu sia vattene- rispose una voce dall’altra parte della porta.
Bussai nuovamente, ma in modo diverso.
 
‘Un battito, tre battiti vicini e un ultimo battito’
 
Ce lo ripetevamo sempre quando giocavamo da piccoli alle spie.
 
‘Un battito, tre battiti vicini e un ultimo battito Zayn, altrimenti non ti posso aprire’
 
Così feci.
Un battito, tre battiti vicini e un ultimo battito.
Avrebbe capito, ne ero sicuro.
-Vattene Zayn, ti prego-disse singhiozzando.
Un sorriso riempi il mio viso.
Aveva capito. Feci pressione sulla maniglia, ma la porta era chiusa a chiave.
-Non me ne vado di qui finché non apri questa maledetta porta- urlai cercando di aprire inutilmente la porta con la maniglia.
-Zayn, te lo chiedo PER FAVORE-ripeté marcando il ‘per favore’.
-No Isabel, ho bisogno di vederti, di parlarti-obiettai.
-mi stai già parlando-
-non è abbastanza-urlai.
-Ti prego Isabel, apri- continuai.
Ci furono pochi attimi di silenzio in cui pensai tutte le cose possibili immaginabili.
‘Cosa sta facendo?’
‘Perché non apre?’
‘Perché non sento nessun rumore?’
‘Non singhiozza nemmeno più’
‘Non parla’
La porta si aprì.
-Isabel-rimasi fermo, pietrificato, con le lacrime agli occhi.
-Zayn-sussurrò.
Rimanemmo fermi, sulla soglia della porta per attimi, secondi, minuti, ore, giorni.
Non so, davvero.
-Insomma?-domandò dopo essersi asciugata l’ennesima lacrima che le accarezzava il viso.
-Io n-non so, davvero Isabel..-
-Non sai cosa Zayn? Dovresti sapere TUTTO meglio di me-obiettò senza farmi finire la frase.
-Non so cosa mi sia passato per la mente- continuai.
-Io invece lo so benissimo!-ironizzò.
-Isabel non è come pensi-
-Ah si? E come dovrebbe essere, spiegami un po’?-obiettò.
-Io non-
-Parti per Chicago e lasci Londra dove c’era la ragazza che ti piaceva, Isabel-mi interruppe.
-Arrivi a Chicago e te ne trovi un’altra, Jenny. Facile il sistema no? Vai a Chicago c’è Jenny. Vai a Londra c’è Isabel. Nessuna delle due l’avrebbe mai scoperto. Entrambe ci fidavamo di te, entrambe ti amavamo alla follia. Devo ammettere che sei stato molto furbo Zayn, ma non abbastanza. E’ capodanno, come puoi pensare che la tua ragazza non ti venga a trovare dopo che viene a sapere che torni a Londra?-continuò.
Non so per quale motivo non ebbi il coraggio di risponderle.
Non parlammo per altro tempo; ancora non so quanto.
Le lacrime dai suoi occhi uscivano a fiumi.
L’avevo ridotta io così?
Ero davvero diventato così cattivo?
-Mi sento un mostro-esclamai rompendo il silenzio.
-Tu sei un mostro-commentò lei.
-Però un mostro che ama la sua ragazza, Isabel- continuai.
-La tua ex-ragazza- puntizzò lei.
-Ragazza, o ex che sia, io ti amo-
-ah davvero?-commentò sarcastica.
-Si Isabel, davvero. Ti amo veramente, come non ho mai amato nessuno in vita mia. Ho appena lasciato una ragazza per te. Ora un’altra ragazza nel mondo è da sola e piange perché il suo ragazzo l’ha appena lasciata. Una ragazza? Mille ragazze! Migliaia di ragazze nel mondo ora stanno piangendo per un ragazzo-
-e cosa centra ora?-m’interruppe.
-centra che ho lasciato Jenny per te. Centra che migliaia di ragazzi al mondo in questo momento hanno lasciato le loro ragazze per un’altra ragazza. L’hanno lasciate perché hanno finalmente capito chi amano veramente-continuai.
Una lacrima scappò dai miei occhi, traversandomi il viso.
Feci un discorso al plurale.
-Forse l’hanno capito tardi-commentò asciugandosi gli occhi.
-Troppo tardi Isabel, troppo-
Riuscivo a vivere quel momento soltanto attraverso i suoi occhi e le sue lacrime, perché?
In quella casa, nient’altro mi distraeva, nient’altro attirava la mia attenzione, apparte che lei, perché?
Perché l’amavo, ecco perché.
-Liam e Suzanne lo sapevano.- commentò abbassando la testa.
-Hanno solo cercato di aiutarmi Isabel. Prenditela con me quanto vuoi, ma ti prego, non te la prendere con loro- risposi.
-Non lo farò. Avrei fatto la stessa cosa anche io al posto loro.- rispose asciugandosi una lacrima.
Tirai un sospiro di sollievo.
Almeno non avevo messo in mezzo a questa situazione altre due persone innocenti.
Almeno non soffrivano anche loro per colpa mia.
-E ora?-domandò paurosa.
Le si leggeva in faccia che voleva al più presto finire quella discussione e sapere la fine.
-Isabel, molto probabilmente non mi crederai, e mi riterrai uno stronzo e un coglione, ma ti prego, perdonami. Ho lasciato Jenny dicendole che dovevo stare con le persone a cui tenevo, lei mi ha chiesto se tenessi a lei e io le ho risposto ‘non quanto tengo a Isabel’. Se n’è andata piangendo e fidati, non è stata la migliore delle cose. Sono arrivato qui su e vedo te in questo stato, con questi occhi gonfi di lacrime che chiedono aiuto-mi avvicinai a lei e le accarezzai una guancia.
-Zayn, come faccio a perdonarti? Come faccio a sapere che in futuro non mi userai di nuovo?- mi chiese.
-Isabel io non ti ho usata, altrimenti non sarei qui in questo momento a chiederti scusa con le lacrime agli occhi- risposi.
Non commentò.
-Io ti amo Isabel, ti amo come non ho mai amato nessun’altra. Per nessuna ragione al mondo ti farei star male, tantomeno per colpa di un’altra ragazza- continuai.
-Eppure l’hai fatto, mi hai fatto stare male- m’interruppe.
-Ma sono cambiato Isabel. La vita a Chicago mi ha fatto cambiare. Il ritorno a Londra mi ha fatto cambiare. Vedere te mi ha reso un’altra persona. Rivedendo il tuo sorriso dopo tre lunghissimi, esasperanti anni, mi ha reso finalmente felice, e mi ha fatto capire cos’è che desidero più al mondo-continuai.
-E cos’è che desideri?-mi chiese morendo nei miei occhi.
-Il tuo sorriso-
-Ma se sei tu che hai provocato queste lacrime-commentò sorridendo.
Dio, mi mancava il suo sorriso.
-non lo farò più-
-E’ una promessa?-
-E’ una promessa.-
Mi avvicinai al suo viso e sfiorai le mie labbra alle sue.
-Mai più una lacrima uscirà dai tuoi occhi per colpa mia; Isabel. Mai più.-
 
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BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH E’ arrivata anche questa fine çç
Oook, devo dire che sono curiosissima di vedere le vostre facce, ma non posso D:
Quiiiindi, ditemi come vi è sembrato questo finale ‘strappalacrime’ (?) :D
Anyway: anche se questa storia non è stata seguita da tutte le persone che seguivano quella vecchia, sono felice per chi mi ha seguito fino alla fine :’)
Grazie tesori, vi voglio bene <3

 

 
 
  
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