Sono arrivata in fondo. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito (in particolare Alektos per la costante partecipazione) e... forse potrà esserci un altro punto di vista, se la fantasia mi assiste.
Ciao e buona lettura.
8.
Countdown
Inizio luglio
Lunedì
Tonks si alzò dal letto a casa di Ginny e Neville
un po’ dolorante. Medicine, colazione e via al lavoro. L’incidente le permetteva
di avere un orario ridotto per l’intera settimana. Perfetto. L’impegno di un
Auror, in quei tempi, era compatibile con orari d’ufficio o orari
ridotti.
A metà mattina arrivò alla finestra del suo ufficio
il gufo di Fred.
Sentì i brividi sulla pelle. Fred. Prese la
pergamena, controllò di non essere disturbata e la aprì. La pioggia all’esterno
batteva a ritmo con il cuore.
Lunedì… 1
bacio.
Vestiti sexy e pochi
bottoni.
Divento imbranato con i
bottoni.
- 4
Sorrise all’aria davanti a sé e non riuscì a
togliersi il sorriso per lunghi minuti. Lisciò e lesse il biglietto più volte,
pensando alla risposta. E godendosi quell’invito. Legò la sua pergamena alle
zampe del gufo quasi mezz’ora dopo e la spedì a lui.
Fred si era alzato prestissimo, ma non riusciva a
stare fermo, neppure mentre dormiva. Il letto era un campo di battaglia. Le
bambine riflettevano la sua euforia ridendo e giocando più del solito. A metà
mattina gli era venuta l’idea del biglietto e adesso, prima di pranzo, era in
attesa. L’ultima lettera commerciale che aveva davanti l’aveva letta almeno sei
volte senza riuscire a mettere una lettera insieme all’altra. George non gli
aveva chiesto nulla, ma ogni tanto entrava in ufficio dal negozio, lo guardava e
ridacchiava. Il suo gufo atterrò bagnato quasi un’ora dopo che lo aveva inviato.
Prese il pezzo di pergamena.
Lunedì… 1
bacio
Non dirmi come
vestirmi.
Puoi solo decidere come
svestirmi.
-4
L’attesa metteva i brividi.
Alla sera si ritrovarono a cena. Nessuno dei due
accennò allo scambio di pergamene. Parlarono con le bambine e delle bambine,
della cena di giovedì alla quale di solito veniva Ron, ma alla quale si
aggiungeva Harry per questa settimana. Si salutarono sulla porta. Fred le diede
un bacio in fronte.
Martedì
Il biglietto arrivò ancora in tarda mattinata.
Ancora con la pioggia. Tonks lo prese e lo tenne con sé durante un noiosissimo
colloquio di orientamento con una nuova recluta, entrata nel suo ufficio pochi
minuti prima dell’arrivo del gufo. Quando riuscì a liberarsene, chiuse la porta
e lesse la pergamena.
Martedì…2
baci
Cena
all’aperto.
Baci sotto le
stelle.
-3
Cena all’aperto… chissà dove. Come doveva vestirsi?
Oh, non riusciva a non pensare a quello. Sexy, lei? Doveva parlare con Lucinda.
Anzi, doveva fare un controllo del suo armadio con Lucinda per decidere cosa
mettere! Riprese il biglietto e pensò alla risposta.
Fred era alle prese con un emergenza familiare
quella mattina. Maggie a scuola era scivolata e si era rotta un braccio. L’aveva
presa con sé al San Mungo e l’aveva portata a casa con il braccio ricomposto, ma
con una grande paura. Era il suo primo incidente. Mentre la cullava seduto sul
divano, con lei quasi addormentata tra le braccia arrivò il gufo e atterrò
vicino alla sua testa, appollaiato sullo schienale. Quando capì che Maggie stava
dormendo allungò una mano e prese la pergamena. Il gufo paziente attese che lui
la slegasse.
Martedì… 2
baci
Ti voglio in jeans e
camicia.
Romantico.
- 3
Sorridendo, piegò il biglietto e lo annusò. Il
profumo di Tonks. Anche lì.
Si videro il pomeriggio, quando Tonks arrivò a casa
sua per dargli il cambio con Maggie che cominciava a sentirsi di nuovo
tranquilla. L’aveva avvisata poco prima del suo arrivo, per farla venire
direttamente lì e non alla scuola della figlia. Parlarono di Maggie per tutta la
giornata. E alla sera entrambe le bambine avevano bisogno di essere coccolare a
causa del temporale che imperversava all’esterno.
Mercoledì
Tonks era alle prese con una denuncia di furto al
Ministero. Un piccolo problema interno. Stava leggendo gli interrogatori dei
dipendenti coinvolti per cercare dei collegamenti quando arrivò il gufo. Un po’
in ritardo, pensò. Chiuse la porta e si sedette alla scrivania per
leggerlo.
Mercoledì… 3
baci
Mi manca il tuo
profumo.
Come lo posso
avere?
- 2
Tonks rimare pensierosa per un bel pezzo. Farsi
venire un’idea questa volta era difficile.
Fred aveva le gambe appoggiate al suo tavolo e
guardava fuori dalla finestra. Chissà cosa le sarebbe venuto in mente. George
entrò ridacchiando e scusandosi se disturbava i suoi sogni, ma era solo in
negozio e c’era bisogno di aiuto. Forse Fred poteva rimanere un’oretta senza
pensare a Tonks? Fred si alzò con l’aria di un adolescente scoperto dai genitori
e seguì il fratello. Il gufo arrivò molto tardi quella
mattina.
Mercoledì… 3
baci
Fino a questa
sera.
Ti lascerò una parte di me a
casa.
- 2
Fred riuscì a leggere la pergamena da solo in
ufficio. Appena aperta sentì il profumo di Tonks, inteso. Sulla pergamena c’era
un piccolo pezzo di stoffa che lasciava uscire il profumo di lei. Non aveva idea
di quale incantesimo avesse fatto, ma quella stoffa stava benissimo dentro la
tasca dei pantaloni e lo copriva di spezie e cannella.
Alla sera si accordarono per la cena del giorno
dopo con Ron e Harry. Tonks lo avvisò che sarebbe passata al cimitero per Remus
e sarebbe arrivata tardi. Quando se ne fu andata e le bambine furono a letto
entrò in camera sua. Sul letto c’era un maglione di Tonks, aperto sopra il
copriletto. Profumato. Se lo mise vicino al cuscino, mentre
dormiva.
Giovedì
Tonks arrivò in ufficio quasi insieme al gufo.
Meravigliata prese in fretta la pergamena. La aprì un po’
tesa.
Giovedì… 4
baci
Grazie. È stato con me tutta la
notte.
Cosa posso fare in
cambio?
- 1
Tutta la notte. Sospirò di gioia. E chiuse gli
occhi per immaginarselo. Cosa voleva lei?
Fred attese ben poco la risposta. E poi quella sera
non avrebbero avuto possibilità di stare molto da soli. Troppi ospiti per cena.
George scuoteva la testa ogni volta che lo vedeva con lo sguardo perso nel
vuoto. Secondo lui l’aveva proprio presa dura, questa volta! Aprì il
biglietto.
Giovedì… 4
baci
Farti
desiderare.
Farmi
desiderare…
- 1
Alla sera Harry e Ron presero loro tutto il tempo.
Harry aveva in programma un colloquio con Minerva McGrannit che si preannunciava
difficile, dato che
Uscendo di casa, quando ormai i due uomini erano
partiti, Fred la prese per un braccio e la tirò verso di sé, dandole un bacio
lento e quasi impalpabile a lato della bocca. Un colpo di vento, una piuma. Gli
occhi di entrambi si riempirono di desiderio. Poi senza aggiungere parole lei
uscì e gli diede un veloce bacio sulla guancia. E tornò a
casa.
Venerdì
Il gufo picchiò contro il vetro dell’ufficio di
Tonks mentre leggeva la risposta di Lucinda alla sua richiesta d’aiuto per avere
un consulente di abbigliamento, trucco e gestione dell’ansia per il pomeriggio.
Lucinda si considerava arruolata insieme alle bambine che avrebbero giocato a
casa di Tonks.
Prese la nuova pergamena, un profondo respiro e la
aprì.
Venerdì… 5
baci
Arrivo da te alle 7.00
pm.
E non voglio lasciarti
più.
0
Sorridendo e agitandosi sulla sedia cercò di
concentrarsi sulla risposta.
Fred finì di risistemare alcuni documenti in
ufficio, chiuse tutto e aprì la porta per andare a pranzo con il fratello, a
casa sua. Il gufo lo fermò sulla porta. Corse a prendere la pergamena,
leggendola in fretta.
Venerdì… 5
baci
Ti
aspetto.
Per non lasciarti
più.
0
Sorridendo raggiunse George che gli circondò le
spalle con un braccio e gli chiese, serio, “Devo spiegarti qualcosa sulle api e
i fiori o pensi di aver letto abbastanza libri?”
Casa di Tonks – tramonto
Primo bacio
Fred bussò a casa di Tonks alle
La porta di aprì, ma dietro non c’era nessuno.
Sentì Tonks gridare dal piano superiore, “Arrivo, aspettami in
salotto.”
Rimase fermo al centro della stanza, guardandosi
ancora attorno. Non c’era stato nessun tentativo di fare ordine. Poi dalle scale
scese Tonks, sorridente.
“Ho svuotato il mio armadio con Lucinda e ho
trovato qualcosa senza bottoni…” gli disse.
Fred la guardò. Con un abito rosso scuro, lungo e
leggero, un “cosino” di stoffa infilato sulle spalle e chiuso con un nodo al suo
fianco. Scarpe basse, capelli castani corti, sciolti e pettinati all’indietro.
Spuntò il sorriso Weasley.
“Grazie…” le rispose,
sornione.
“Grazie anche a te,” disse Tonks guardandolo
dall’ultimo scalino. Lui le fece vedere il maglione e lo appoggiò allo schienale
del divano e poi le si avvicinò e stese la mano, in attesa della
sua.
Tonks allungò la sua per metterla sopra quella di
Fred, che la strinse. “Adesso ti porto al ristorante. Lì vicino c’è una
meravigliosa vecchia quercia. E ti bacerò. Con le prime stelle o al tramonto.”
Tonks gli sorrise, entusiasta.
Looney Park – sera.
In pochi attimi erano davanti al piccolo ristorante
all’interno del Parco. C’erano tavoli all’aperto, ciascuno con una grande
candela al centro, abbastanza lontani da non disturbarsi l’uno con l’altro. Fred
avvisò del loro arrivo, dicendo che facevano due passi lì attorno e poi si
sarebbero seduti.
E sotto la quercia si abbracciarono, con esitazione
all’inizio, con dolcezza poi. E parlarono di loro. E arrivò il primo bacio.
Esitante, lento, lungo e profondo.
Secondo bacio
Seduti al tavolo, in attesa di ordinare, parlarono
degli ultimi tre anni.
Seduti al tavolo, in attesa di quello che avevano
ordinato, parlarono degli ultimi tre anni.
Mangiando quello che avevano ordinato, parlarono
degli ultimi tre anni.
Tenendosi per mano il più
possibile.
Poi, al momento del dolce, Fred allungò il braccio
e prese un pezzo della torta di Tonks con la forchetta e la portò verso la bocca
di lei, che la aprì guardandolo negli occhi mentre la imboccava. E Tonks
restituì il favore.
Terminata la cena, andarono a camminare nel parco e
tornarono alla vecchia quercia. E si baciarono, esplorandosi con le
mani.
Casa di Tonks – notte
Terzo bacio
Arrivati davanti alla porta della casa di Tonks
entrarono tenendosi per mano. Appena entrati Fred la spinse contro la porta. E
si baciarono con foga.
La giacca di Fred e il “cosino” di Tonks finirono
per terra.
“Ottima scelta, quell’affare che ho tolto,” le
sussurrò Fred all’orecchio.
Quarto bacio
Il quarto bacio arrivò mentre erano sdraiati sul
divano, proseguì mentre salivano le scale e finì molto molto tempo dopo,
abbandonati e ansanti sul letto.
I loro vestiti contribuivano ad aumentare il
caos.
Fred abbracciò Tonks e le sussurrò, “Ho notato che
sei stata informata della fissazione degli uomini Weasley per il pizzo…” Tonks
gli sorrise contro l’orecchio. “Volevo controllare se era
vero…”
Quinto bacio
Fred si svegliò abbracciando Tonks. Con i suoi
capelli rosa in bocca. Spostò la testa indietro e lentamente si staccò da lei,
sedendosi sul letto e guardandola. Era sdraiata su un fianco, un braccio sotto
il cuscino e l’altro abbandonato sul letto.
Si allungò sopra di lei e la
baciò.
Parecchio tempo dopo, ma in orario con quanto
concordato, scesero le scale, sorridendosi scioccamente, per andare a pranzo da
George e Lucinda. Senza riuscire a non tenersi per mano.
Antivigilia di Natale – martedì
sera.
Ron era sdraiato per terra, sopra il tappeto del
salotto, a casa del fratello. Harry era seduto, anzi semisdraiato, sul divano di
casa di Fred. Fred era seduto sullo schienale del divano, calzini ai piedi,
piedi sul divano. Fred e Harry stavano chiacchierando del corso di Harry per
diventare insegnate di Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts.
Tonks era al piano superiore con Maggie per
decidere quale vestito indossare per il giorno di Natale. Circa una settimana
prima Maggie aveva cominciato a mostrare i segni di quella che Fred aveva
definito “follia femminile da controllare”. Commentava i suoi comportamenti
richiamandolo quando secondo lei si comportava male, accettava di parlare di
vestiti solo con Tonks, guardava con sufficienza i giochi, secondo lei
infantili, della sorella, commentava i suoi nuovi compagni di classe, aveva
insomma opinioni su tutto. E le esprimeva senza remore.
La guardò scendere dalle scale lentamente, mentre
ascoltava la descrizione di Harry dell’ultima lezione di didattica alla quale
aveva partecipato, seguita da Tonks che aveva il suo solito, attraente, sorriso
sulle labbra.
“Hai scelto Maggie?” le
chiese.
La figlia annuì seria. “Ho provato con Ninpha. Sarà
una sorpresa. Posso disegnare in cucina?” chiese.
“Fino al momento di preparare la cena.” Maggie i
prese i suoi colori, carta e piuma e si arrampicò sulla sedia. Tonks andò a
sedersi sul divano tra Harry e Fred e solo allora Fred scese vicino a lei per
metterle un braccio attorno alle spalle. Reggie decise di raggiungere la
sorella.
Continuarono a chiacchierare senza sosta del lavoro
di ognuno di loro, del nuovo interesse di Ron per l’economia e del nuovo corso
che stava seguendo (in realtà seguiva con interesse anche una delle docenti…)
per destreggiarsi nelle trame bancarie, dell’incontro di Harry con Susan Bones
con la quale aveva cominciato ad uscire pochi giorni prima, del prossimo
matrimonio di Fred e Tonks previsto entro la fine di gennaio, del figlio di
Hermione e Oliver che occupava tutta l’attenzione della sua mamma, della
gravidanza inattesa di Ginny che aveva portato lei e Neville al settimo cielo,
proprio perché quasi senza speranza, dei piccoli problemi di cuore di Arthur che
stava facendo dei controlli al San Mungo e delle litigate sempre più frequenti
tra Charlie e la moglie. Il rapporto di coppia fu un argomento molto dibattuto,
dato che tutti erano coinvolti in prima persona in nuove relazioni e una
osservazione casuale di Tonks sulla poca attenzione che secondo lei Oliver dava
alla moglie in quel periodo fece impensierire sia Harry sia Ron, ancora legati
profondamente all’amica. Ma sembrava una situazione
transitoria.
Reggie arrivò in quel momento per chiedere di
giocare con qualcuno perché Maggie voleva disegnare da sola. Tonks si alzò e la
accompagnò di nuovo dalla sorella dividendo equamente gli spazi e il materiale
tra le sorelle perché potessero disegnare entrambe. Maggie sbuffò un po’ per
quella che considerava un’invasione, ma poi riprese a colorare il foglio davanti
a lei dove c’era una grande macchia verde con tante persone
attorno.
Tonks rimase a guardarle per qualche minuto e poi
ritornò a sedersi sul divano. Fred la abbracciò di nuovo, accarezzandole una
spalla. Tonks si abbondò sul divano, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare
dalle voci del suo fidanzato e dei suoi cognati, reali o meno. La decisione di
sposarsi era di pochi giorni prima e nonostante avesse preteso da Fred un
matrimonio tranquillo e semplice, la sua fantasia cominciava a spaziare tra
vestiti da sposa, paggetti e torta di nozze. Doveva affrontare l’organizzazione
con Fred. E chiedere consiglio a chi ci era già passato come Lucinda, Hermione o
Ginny. Le bambine erano eccitate dall’idea, avevano capito che avrebbe vissuto
con loro, che avrebbe diviso la camera con il papà, come facevano tutti gli
altri zii e zie, che non era necessario chiamarla mamma se non volevano, che le
regole di casa sarebbero un po’ cambiate, con questo nuovo ingresso. Aprì gli
occhi solo quando sentì le bambine arrivare da loro.
“Ma se
adesso la mamma diventa Ninpha,” chiese Reggie, incrociando le braccia davanti a
sé, “allora io lo posso avere un fratellino?” “Ah, ah, dovevano chiedervi
questo!” esclamò Maggie. “Adesso si può?”
Ecco, questo non l’avevano previsto. E Fred stava
certamente sorridendo all’idea di questi preparativi. Lo sentiva. E lo fece
anche lei.