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Autore: Princess of Dark    26/04/2012    11 recensioni
Incontrare Johnny Depp è il sogno di tutte noi donne, o almeno era il sogno di Denise.
E lei credeva di stare veramente sognando quando lo incontrò.
Denise ha un lavoro noioso, una migliore amica un po' pazzerella, una vocina maligna nel suo cervello, un "fidanzato" e un sogno nel cassetto. Johnny sarà lì per renderlo vero.
ATTENZIONE:Johnny Depp dovrebbe essere illegale, ma visto che non lo è, va preso come minimo preso a piccole dosi. E' veramente rischioso per la vostra salute una meraviglia così!
Se anche voi lo amate, questa è la ff giusta per voi...aspetto le vostre recensioni!!
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=rLHOJc3yhPM
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono Denise Depp.
No, non sono sua figlia, né sua sorella, non ho il suo sangue nelle mie vene, Depp non è il mio vero cognome. Io sono ... sua moglie.
Ora vi starete chiedendo come ho fato io a sposare Johnny Depp, ma vi dirò che nella vita ci vuole anche un po' di fortuna e ora vi racconto come la fortuna ha bussato alla porta della MIA vita ...In realtà è stato Johnny Depp a bussare alla mia porta ma... ogni cosa al suo tempo!


Marylin esaminò il livido sul mio zigomo e mi guardò interrogativa. La ragazza aveva capelli neri e occhi nocciola scrutatori, capaci ci cogliere i più insignificanti dettagli e di fornire la conclusione giusta alle sue ipotesi come Sherlock Holmes. E ci azzeccava sempre! Oltre ad essere la mia collega di lavoro, era anche la mia migliore amica. Da sempre. Marylin era la classica amica che ti sollevava il morale che, se eri triste, si presentava sotto casa tua con dieci chili di gelato al triplo cioccolato e un paio di film strappalacrime. “per piangere ancora di più” diceva lei scherzosa. Beh, allora essere tristi era davvero un’ottima scusa per divorare gelato con lei!
<< cos’hai fatto? >> sussurrò lei, esaminando il luogo del delitto.
<< uhm … niente. >> borbottai, assorta tra le cartacce che il mio capo mi aveva consegnato. Lavoravo come assistente per il caporedattore Michael Bonfire. Philip Grodowich era a capo della famosissima rivista locale "Tell me". Certo, la mia aspirazione era il giornalismo ma, avendo bruciato l'unica opportunità quando fallii con l'intervista ad un calciatore, mi avevano messo a sistemare cartacce e occuparmi della stampa dei giornali. Beh, almeno ero il supervisore di qualcosa!
<< quel bastardo ti ha messo di nuovo le mani addosso? >> ringhiò furiosa. Eccola lì Sherlock, stavolta senza l’aiuto del suo collega Watson. E stavolta aveva indovinato al primo colpo. Capitava raramente che il mio fidanzato -quasi marito- mi mettesse le mani addosso, ma ieri gli avevo chiesto una pausa di riflessione, stavo per lasciarlo e lui mi ha mollato uno schiaffo. Sfiorai l'anello che portavo al dito, quello che mi aveva regalato Fred un po' di tempo fa.
<< ottima deduzione dottor Holmes. Le suggerirei però di esaminare prima tutte le possibilità: la sua conclusione è un po’ avventata. >> la presi in giro, iniziando a sistemare le grosse pile di fogli che andavano negli archivi. Lei in cambio mi si parò davanti, i pugni sui fianchi.
<< non te la scampi, signorina. >> suonò lei. Alzai gli occhi al cielo.
<< è stato solo uno schiaffo. >> sussurrai, sotto il suo sguardo penetrante.
<< uno schiaffo di qua, un pugno di là … deve smetterla. >>
<< sono stata io a provocarlo. >>
<< sì, brava, difendilo pure ora. >>
Brava, difendilo pure. Deficiente!
Non hai il diritto di insultarmi.
Ti stai insultando da sola. Per mia sfortuna, io sono frutto della tua immaginazione,cara.

Repressi la vocina insopportabile di Ginevra e fissai di nuovo Marylin.
<< ok, stasera ce ne usciamo. >> mi rincuorò lei.
<< non lo so se Fred ... >> mormorai a mezza voce. Marylin stette sul punto di aprir bocca e sputare fuori qualche parola, poi sospirò e si voltò.
Non trovi sia carino da parte sua preoccuparsi per te? Forse dovresti ringraziarla, ogni tanto …
Stavolta hai proprio ragione, Gin.
<< ehi, Mary? >>
<< uhm? >>
<< grazie. >> sorrisi. Lei ricambiò con un sorriso a trecentocinquantadue denti.
<< di niente. Ora sbrigati: i fogli non si sistemano negli archivi da soli. >> scherzò. Risi, pensando ai fogli con le gambe che –imprecando sotto voce- si riponevano autonomamente negli archivi. Che bella cosa sarebbe stata!!!
Ero un po’ stanca, ma non abbastanza da no affrontare Fred. E stasera pareva più comprensivo, forse mi avrebbe lasciata andare stavolta.
A ballare in una discoteca?! Non illuderti, bocconcino!!
Ah, non rovinare i miei piani!
Sono solo realista, Den.
Non devo per forza dirgli che vado a ballare. Gli dico che esco con Marylin, niente di più.
Uhm …
<< ciao, Fred. >> sorrisi, andandogli incontro. Lui ricambiò con un bacio sulle mie labbra. << come è andato il lavoro? >>
<< la solita rottura. Tu? >>
<< niente di particolare. >> sorrise, baciandomi il collo. Ricambiai e stetti sul punto di cambiare idea riguardo alla serata. Ricambiai velocemente idea.
<< ti dispiace se oggi esco con Marylin? È da tanto tempo che non chiacchieriamo un po’ … >> azzardai, cercando di farla sembrare la cosa più innocua del mondo. Lui mi fissò perplesso.
<< certo, vai pure. >> sorrise calmo. Lo fissai sorpresa.
<< davvero non ti dispiace …? >>
<< no, divertiti. Avrei preferito fare altro con te ma… vedrò la partita di football>> sussurrò, infilando le mani sotto la mia maglia. Risi.
<< quando vengo ti prometto che ci divertiamo …>> gli sussurrai all’orecchio.
<< uhm … farò il conto alla rovescia. >> disse con voce rauca, stringendo il mio seno nella sua grossa mano. Risi e corsi a vestirmi. Certo, ero meravigliata, ma non mi sarebbe dispiaciuto restare lì con lui: Fred scopava da Dio!!
Si può sapere cosa vuoi fare?
Non ho il diritto di avere le mie indecisioni?!
I commenti inutili di Ginevra. L’odiosa Ginevra.
Hai dimenticato che posso sentirti? Risi tra me e me. Indossai dei pantaloni neri, un top argentato con la scollatura a V e tacchi neri. Mi coprii con il mio cappotto e stampai un bacio sulla guancia di Fred, lasciandogli il segno del rossetto.
<< sei bellissima. >>
<< grazie. >> sorrisi, avviandomi alla porta.
<< ti amo! >> urlò lui, mentre uscivo di casa. Non so cosa mi trattenne dal rispondergli, ma quel “ti amo” mi fece rabbrividire. Quel “ti amo” non ebbe una mia risposta. Mi avviai alla disco, dove mi aspettava Marylin, riflettendo ancora su come fosse stato calmo.
Troppo calmo.
Non voglio sentirti per il resto della serata, chiaro?!
Se lo scopre sono uccelli senza zucchero.
Eh?
Cazzi amari.
Ginevra! Smettila di fare la pessimista e fammi divertire.

Anche Marylin fu molto sorpresa dal comportamento di Fred, a volte le persone ci sorprendono sempre! Mi buttai subito nella pista da ballo, dopo aver bevuto un paio di drink alcolici. Passarono le prime due ore.
<< se bevo un altro bicchiere mi ubriaco! >> risi con Marylin, poi la lasciai per andare in bagno a rinfrescarmi. Era piacevole il tocco dell’acqua fredda sulla mia fronte, sul mio collo sudato. Sentii due mani afferrarmi i fianchi con violenza e mi voltai di scatto. Sbiancai.
Merda. Gin …?
Cosa c’è?
Sono ora gli –ehm- “uccelli senza zucchero” a cui ti riferivi prima?
Secondo te?
Secondo me sì.
Ti sei risposta da sola.
Dagli occhi di Fred sembravano spuntare tante lingue di fuoco, il suo naso pareva emettere fumo come un toro infuriato.
<< cosa cazzo ci fai qui?! >> urlò, tenendomi per i polsi. Sentii la sua pressione sulle ossa.
<< te l’avevo detto che uscivo con Marylin. >>
<< ma non mi avevi detto che andavi a fare la puttana in una discoteca! >>
<< stavo solo ballando. >> replicai, chiudendo gli occhi intimorita. Mi aspettavo uno schiaffo, invece sentii le sue mani alla zip dei pantaloni. << Fred … >> sussurrai, guardandomi intorno.
<< ti voglio. >> ringhiò, come se fosse un suo diritto, strappando la maglia quanto bastava per scoprirmi il seno.
<< Fred, non ora … >>
<< zitta. >>
<< torniamo a casa, ok? Lì staremo meglio … >>
<< no! >> borbottò, sfilandomi anche lo slip. Trattenni un gemito, quando lui iniziò a muoversi violentemente, con rabbia e con desiderio smanioso in me.
<< ti prego … >> sussurrai aggrappata alla sua schiena, ma non venni ascoltata. Quando ebbe finito mi mollò uno schiaffo sonoro e mi guardò schifato, riabbottonandosi i pantaloni.
<< ti rivoglio a casa. >> minacciò, scomparendo. Scoppiai in un fiume di lacrime, neanche Ginevra si permise di parlare. Mi ricoprii e decisi di tornare veramente a casa. Marylin avrebbe capito.
Uscii di corsa dal locale, dopo aver bevuto almeno altri tre super alcolici per la disperazione. La testa mi scoppiava. Cavolo, Denise, hai fatto ubriacare pure me! Borbottò Ginevra.
Muori. Pensai. Bene, mi insultavo da sola! Ma ero ubriaca, mi era concesso!! Mi raggomitolai seduta su un muretto, nel parcheggio disabitato della discoteca, aspettando un taxi. Non volevo guardare il mio braccio pieno di lividi che mi aveva lasciato, né avevo osservato il mio volto, colpito nello stesso punto due giorni di seguito.
<< stai bene? >> sentii una voce calda, probabilmente di un uomo forte e robusto. Non mi degnai neanche di sollevare lo sguardo.
<< come vuoi che stia?! >> borbottai.
<< beh, stai piangendo e … ti ho osservato stasera, hai bevuto davvero tanto. >>
Non ti sembra familiare questa voce, Den?
Non lo so …

<< non avevi niente di meglio da fare che guardare una scema come me? >>
<< non so se sei scema perché non ti conosco, ma ti assicuro che sei una cosa bella da guardare. >>
<< ma smettila. >> borbottai ringhiando.
<< vuoi che ti accompagni a casa? >>
<< i piedi ce li ho. >>
<< lo vedo. >> disse ironico. << ma credo sia meglio accompagnarti. >>
<< stai tentando di portarmi a letto anche tu?! >> esclamai fuori di me, sollevando lo sguardo verso quella voce apparentemente familiare.
CAZZO.
Davanti a me la perfetta figura dell’uomo della mia vita, il mix di fascino, passione, intrigo e bellezza divina. Scusate se non lo descriverò a lungo, ma non hanno inventato le parole adatte a lui, però se dico il vostro nome, potete immaginare COME mi sentivo in quel momento, capirete già tutto senza bisogno di troppe parole. JOHNNY DEPP ERA DI FRONTE A ME.
<< certo che no! >> esclamò lui sorpreso. Beh, vi lascio immaginare la mia espressione da ebete, i capelli sconvolti come se avessi infilato un dito nella presa della corrente elettrica, occhi lucidi per le lacrime, rossetto sbavato, mascara che rigava le mie guance, la maglia che Fred mi aveva praticamente strappato, ed ora avrei anche notato un filo di bava che pendeva dalla mia bocca. Lo osservavo come in estasi.
Deniiiiseeee!! Ginevra chiama Denise dal pianeta Terraaaa!
Ssssh, zitta!! Sto sognando, non mi svegliare che ti ammazzo.
Non stai sognando. Stai facendo solo una pessima figura.
Davvero quello che ho avanti è…è…è…?
Johnny Depp.
Sì! Cioè no! Non può essere!
Si invece, e faresti meglio a fare qualcosa. Il suo sguardo è MOLTO perplesso.
<< stai bene …? >> osò lui. Sbattei le ciglia, osservando di nuovo quella assoluta perfezione.
<< sì, no, cioè … tu …? >> sussurrai, senza fiato per continuare. Mi porse una mano.
<< mi chiamo Johnny. >> si presentò.
Ma vah? Mister Volpe!! Come se non lo sapessimo!!
<< lo so chi sei … tu … sei quel Johnny? >>
<< dipende a quale Johnny ti riferisci. >> ridacchiò lui.
<< John Christopher Depp II …? >> scherzai. Lui sorrise.
<< mi sa che sono proprio io ad avere questo stupido nome. >>
<< non è affatto stupido. >> bofonchiai testarda. Lui sorrise. IL SUO SORRISO.
OH DIAMINE!! Smettila di sorridere che sarei capace di saltarti addosso anche in queste condizioni!!
Cercai di assumere un comportamento il più normale possibile, il che era praticamente una cosa IMpossibile.
La sua mano era ancora in cerca della mia, per una presentazione cortese. La strinsi.
<< Denise. >> sussurrai a bassa voce. IL SUO TOCCO.
Non laverò mai più questa mano. Quant’è vero che mi chiamo Denise!!!
Do’h … che botta di culo.
Lui fissò perplesso la mia mano e sfiorò con il pollice il livido sul dorso. Il suo sguardo era interrogativo, ma non osò chiedere.
<< devi tornare a casa? >>
non urgentemente, Fred può andare a farsi fottere: possiamo restare insieme se ti va …
Uhm, magari ha voglia di presentarci anche il principe Albert …
Ginevra, sei piccolina per queste cose, vai via!
Sese! Ti piacerebbe levarmi di torno!
<< sì … >> mormorai contrariata, pensando a tutt’altra risposta.
<< sicura di volerci ritornare? >> continuò. Scossi il capo, poi annuii non del tutto convinta. Facendo di nuovo la figura dell’idiota. << di taxi non ne passano molti, posso darti un passaggio? >>
<< ma no, non voglio crearti problemi, io … >>
<< non mi crei nessun problema. Vieni. >> disse dolcemente, come se stesse parlando ad una bambina. Guardai il suo tre tatuato sulla sua mano e mi lasciai condurre verso la sua auto.
E che auto!! Osservò Ginevra. Ora ero in totale imbarazzo: immaginate di stare sedute in un auto nera con vetri scuri, mezze ubriache e struccate, maglietta strappata, seduta accanto a Johnny Depp in carne ed ossa con lo chauffeur che ci guardava interrogativi, badando ora alla strada davanti, ora a noi due. Non parlammo molto. In realtà morivo di fargli un milione di domande, avrei dovuto farmi fare un autografo magari. E stavo consumando l’unica possibilità che avevo, sempre che questo fosse vero e non un sogno. Non so cos’era meglio: incontrare sul serio Johnny Depp o  sognare di essere stata violentata da Fred. Beh, se fosse stato un sogno, ora Fred non mi starebbe aspettando … Trasalii e Johnny se ne accorse, mantenendo però la sua discrezione.
Sto collassando sul serio làlàlà …
Ginevra …

<< abito qui. >> sussurrai, arrivando alla mia abitazione. L’autista si fermò e scesi. Mi voltai verso Johnny. Possibilità numero 1: chiedigli l’autografo. Possibilità numero 2: chiedigli il numero di telefono o magari un appuntamento con la scusa di ringraziarlo. Possibilità numero 3: proponiti di ringraziarlo in un altro modo
Scegli la tre! Scegli la tre! Scegli la tre! Ripeteva Ginevra.
<< uhm … grazie mille. >> sussurrai.
<< è stato un piacere, miss. >> sorrise lui, imitando una voce incredibilmente Sparrowiana, facendo un cenno con la mano sul capo. OH DIO. Mi allontanai dall’auto e mi diressi in casa. Non è giusto! Non hai scelto nessuna delle tre possibilità che avevi elencato!
Oh, Gin, sono stata una stupida. Me lo sono lasciata scappare!!!
Idiota.
Quando lo dirò a Marylin! Chi sa cosa dirà!!
Idiota.
La smetti di ripetere la stessa cosa?!
Non è colpa mia se sei un idiota!! Te lo sei lasciata scappare in questo modo!
Sì, perché secondo te Johnny Depp avrebbe dato importanza ad una come me?!
Ti ha offerto un passaggio … e non dimenticare che aveva detto che eri bella da osservare.
Niente film mentali: Johnny è conosciuto anche per la sua gentilezza. Ecco. È stato solo gentile.
Come si vede che non ne capisci nulla di uomini, mia cara! Ecco perché a venticinque anni–nel fiore della giovinezza- ti ritrovi già con un anello al dito e uno psicopatico da sposare!
A proposito di psicopatico …
Tirai un sospiro di sollievo quando vidi Fred, steso sul letto, che dormiva profondamente. Ebbi il tempo di farmi una doccia, poi mi infilai sotto le coperte e ripensai al mio incontro. Era tutt’altro che diverso da come me lo aspettavo. E lui … oh, quant’era bello da vicino!!! Il mio cuore saltava qualche battito ripensando a come mi aveva sorriso, a come mi aveva sfiorato la mano. Ripensai infelice alla mia grandissima figuraccia.
Signori e signore … Ladies and gentleman … la campionessa mondiale delle figuraccie!!!
Tadaaan! !Grazie per la splendida presentazione, Gin.
Oh, non c’è di che …
Buonanotte.
Buonanotte, idiota.

 
 
 
Eccomi qui ^.^ susu che ve ne pare? Non vi ho fatto aspettare molto per farli incontrare altrimenti sarebbe diventato troppo noioso … beh, ora non possiamo dire ancora niente di questi due fighi qui, si sono solo conosciuti e … Denise non era nei suoi momenti migliori xD è stato troppo bello mettersi nei suoi panni: i pensieri di Ginevra sono comparsi velocemente davanti allo schermo del pc: diciamo che Ginevra pensa come la penso io lol Anyway spero di pubblicare presto il prossimo capitolo, però ho bisogno di voiiiii … siete molto importanti quindi fatevi sentire!! Ricevo con molto piacere i suggerimenti e le segnalazioni di eventuali errori, anzi, ve ne sono grata se mi avvisate se ci fate caso: mi aiutate solo a migliorare!! che ve ne pare anche del mini-blend per il POV di Denise? io la trovo molto carina *.* Ora vi lascio in pace xD!
Saluti di cuore, di fiori e di quadri.
Di picche no perché nessuno vorrebbe mai prenderne un due :P



 
  
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