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Autore: _isgottabeyou_    26/04/2012    0 recensioni
Heii gente! Questa è la mia prima storia qui, spero vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni eh! ♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Avevo la testa che mi scoppiava, ma mia mamma non si decideva proprio a smetterla di passare l’aspirapolvere. Decisi di alzarmi, tanto oramai ero sveglia e sapevo che non sarei più riuscita ad addormentarmi.
Trovai un pacco sulla mia scrivania, che la sera prima – ero sicura – non ci fosse. C’era anche una lettera.
La aprii più curiosa che mai.
 

Cara Tety,
ormai non sei più la mia piccola, hai diciassette anni, sei quasi un’adulta ormai.
Mi dispiace di essere stato via per così tanto tempo, perdonami se puoi.
Ti ho portato questo regalino per istigarti a perdonarmi e perché so quanto ami l’Inghilterra.
Ah, e non è finita qua, devi perdonarmi per bene e so come fare.

 

 
Era di papà!
Afferrai subito la scatola e la aprii.
Rimasi a bocca aperta, era una maglietta, era bellissima. Era blu, con la bandiera dell’Inghilterra sopra.
Era larga sui fianchi e mi stava a pennello.
Presi anche una cinta a cordoncino e la strinsi sotto il petto. Presi i pantaloni nuovi e le converse che avevo comprato una settimana prima – ancora non messe – con la bandiera inglese anche loro.
Diedi una pettinata a capelli, li alzai in una coda e decisi di truccarmi per bene.
Ero pronta, mi guardai allo specchio prima di scendere.
Mi vidi bella.
Dopo tanto tempo a schifare me stessa, per una volta mi sentivo soddisfatta di com’ero, e tornai a sorridere come se tutti i problemi che mi ero posta il giorno prima fossero scomparsi. Infondo non era poi tanto male questa vita, avevo il ragazzo che sognavo da anni, papà era tornato a casa e mi aveva fatto un regalo e sapevo che ce ne sarebbe stato un altro e con gli amici era tutto a posto, più o meno.
Ero felice, scesi giù in cucina sorridente come non mai.
Mamma: Come mai siamo così felice stamattina?
Io: Eh..
Papà: Non parlare! Lo sappiamo che riguarda quel ragazzo che è venuto qua ieri. – ammiccò.
A quel punto arrossii di brutto.
Mamma: Ahhh aveva ragione papà! Sei tutta rossa! Però è un bel ragazzo, che genero stupendo! Grazie, grazie. – cominciò a riempirmi di baci.
Io: Veramente è per la maglia che mi ha regalato papà.
Papà: Ti piace?
Io: Sì è bellissima.
Mamma: Ohhh. Niente genero stupendo allora?
Papà: Cara non disperare, ci riuscirà a portarlo a casa!
Bussano alla porta.
Mamma: Vado io.
Io mi sedetti vicino a papà che ovviamente stava guardando la televisione.
 
Mamma: Tèè, c’è quel ragazzo stupendo di ieri!
Oddio, mamma!
Certe volte la odio così tanto è già la seconda volta.
Mentre mi precipitavo alla porta, la sentii parlare con Zayn.
Mamma: Perché arrossisci? Sei come mia figlia, non vi si può fare un complimento che subito diventate color pomodoro.
Lei parlava tranquilla e lui stava là, sull’uscio della porta, con la testa abbassata e il viso rossissimo.
Dico, non si accorgeva che lo stava mettendo a disagio? Dovevo toglierlo dalle grinfie di mia mamma, non si meritava di doverla sopportare ancora molto.
Misi da parte la vergogna e mi parai davanti a lui, lasciando dietro di me mia mamma, gli feci un sorrisone, al quale lui ricambiò apertamente, gli presi la mano e lo portai sopra.
Mamma: Non vi spogliate! Dovete andare a scuola!
Cavolo, ma ci prova gusto a farmi fare ste figure ?
Pensando alle belle figure appena fatte, non mi accorsi che Zayn era ancora parecchio a disagio.
Andammo in camera mia, e ci sedemmo sul letto.
A quel punto realizzai che avevo vergogna di tutta quella situazione e della sfacciataggine che avevo avuto a prenderlo e quasi ‘costringerlo’ a salire su, con me.
 
Analizzai il momento dato che nessuno dei due parlava.
Io ero seduta alla punta del letto, avevo le gambe che sembravano saldate tra loro, le braccia sulle ginocchia e guardavo davanti a me.
Lui invece era seduto più a centro, aveva le mani sul letto, la schiena retta e le gambe stese dal letto a terra, una sopra l’altra.
 
Sono una tipa piena di stranezze, e tra queste stranezze odiavo il fatto di essere con una persona e stare nel più completo silenzio.
Io: Senti..
Zayn: hm?
Io: Come mai sei qua?
Mi girai a guardarlo negli occhi, istintivamente.
Zayn: Ho pensato che sarebbe stato carino accompagnarti a scuola.. – fece spallucce.
Io: Ah occhei, allora.. andiamo?
Zayn: oh sì sì, scendiamo.
 
 
Arrivammo a scuola e la giornata passò come tutte le altre.
All’uscita vidi i ragazzi.
Liam: Ehiilàà !
Niall: Ciao bella ciao! – mi saltò a dosso e mi abbracciò.
Io: Niall, sei insolitamente affettuoso..
Louis: Non pensare che l’abbia fatto perché vuole chiederti un favore che non gli concederesti mai, eh!
Harry: Amore, non è che potresti stare zitto?
(tra questi due c’è sempre stato parecchio feeling, allora spesso si chiamano con nomignoli affettuosi)
Louis: Oops.
Io: Niall, spara.
Pia: Vuole chiederti se lo potevi aiutare con chimica.
Zayn: Sì Niall è una schiappa in chimica.
Niall: Anche tu Mr. Iosonofigoeglialtrino!
Tanya: Vuol dire che prenderà anche lui lezioni da te!
Zayn: Ma a me non interessa l’esame!
Louis: E invece ci andrai perché io devo studiare letteratura con Miriana e non devi rompere!
 
Io: siiii LETTERATURA.
Giusy: Proprio letteratura.
Pia: Letteratura, letteratura.
Miriana: Dai cavolo smettetela!

Louis: Allora è deciso!
Io: Deciso cosa? Io non ho deciso un bel niente!
Harry: Hai ‘da fare’ con qualche altro ragazzo per caso? E il tuo migliore amico non ne sa niente?
 
‘Migliore amico’ non mi hanno mai fatto così male quelle due paroline.
Avevo sempre pensato che la cosa più bella che ci fosse è essere il migliore amico di qualcuno. Qualcuno in cui quella persona può credere, di cui può fidarsi e da cui, può essere certo, non riceverà mai bugie.
Non mi sentivo all’altezza di avere un amico così meraviglioso come lui.
 
Sì Harry. Avevo da fare con un ragazzo e tu non ne sapevi niente, e questo mi faceva stare ancora peggio.
 
Mi limitai e dirgli di no.
 
Niall: Allora domani va bene? Per favooooreeeeeeeeeeeee!
Gli occhi dolci di Niall facevano troppa tenerezza e sapevo che non avrei potuto dirgli di no.
Io: Niall questo è barare!
Zayn: Hmm?
Io: Sì. Non ti puoi servire dei tuoi occhi stupendi per approfittarti di me!
Niall: Allora è deciso! Ci vediamo domani alle quattro da te! Ciao bella! –mi scoccò un bacio sulla guancia e andò via.
 
Gli altri si allontanarono con lui.
 
Rimasi sola con Zayn. Tutto tacque per qualche istante, quasi a ricordarmi quanto egoista io fossi in quei ultimi giorni.
Avevo reclamato quel ragazzo così bello, senza curarmi di poter ferire tante ragazze che speravano di poter stare con lui e soprattutto il mio migliore amico sarebbe stato contrario a vedermi con lui, e nemmeno lo sapeva.
Avrei voluto andare via, magari mi avrebbe alleggerita poter tornare a casa e soffocare tutto con la musica.
Non avrei mai cominciato a parlare, ma non sapevo come potergli dire che volevo andare via. Passò una manciata di secondi, tutti nel silenzio più profondo, che li faceva sembrare ore.
 
Zayn: Giuro che se ti avesse chiamata ancora una volta bella, gli sarei saltato a dosso.
Io: Eh?
Zayn: Che c’è?
Io: Sei geloooooooooso?
Zayn: Io? Ma che dici? – si voltò dall’altra parte e portò le mani nelle tasche.
Io: E perché vuoi picchiare il biondino? – incrociai le braccia in segno di sfida.
Zayn: Pff.
 
Mi piaceva quando faceva il geloso, per qualche istante mi faceva credere che io fossi davvero speciale per lui, come fa un papà con la sua bambina che dove proteggere, amavo tutto ciò.
 
Così mi ci fiondai a dosso e cominciai a fargli il solletico dappertutto.
 
Zayn: Ahahaha, no, ahahaha smettila, SMETTILA! ahaha
Io: Ah qualcuno soffre il solletico eh?!
Zayn: Cavolo l’ha scoperto! Sono finito!
Io: ahahahaha lo puoi dire forte!
Zayn: No, no, no! ahahahaha no! non puoi farmi questo!
Io: Ah no? hahaha
 
Si fermò all’improvviso si voltò di scatto e mi bloccò i polsi, mi strinse tanto forte, quasi a farmi male.
Era serio, sembrava quasi arrabbiato, i suoi occhi, erano capaci di farti ghiacciare anche in piena estate.
Ma ora era quasi inverno e faceva freddo e quegli occhi erano indicibilmente freddi.
Passarono pochi secondi, ma furono i più brutti che ricordo. Avevo il cuore in gola, non riuscivo a deglutire la saliva e non riuscivo a respirare per niente.
 
Io: Co..
 
Non terminai la frase che mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
 
La seconda volta, ed era stato bello come la prima, forse anche di più.
Erano passati diversi giorni, ma quello che provavo per lui non cambiava e non cambiava nemmeno il disagio che sentivo quando pensavo a i suoi sentimenti.
Non sapevo se ricambiava per davvero o voleva solo aggiungere un punto alla sua lista di ragazze ‘ottenute’.
 
Sì ma tu l’ami?
Sì cervello caro, sì io l’amo, come non ho mai amato nessuno, i suoi baci sono stupendi, è il miglior baciatore che abbia mai visto, è dolce in fondo e non è quel figo senza cuore che temevo fosse, e non mi bacia con foga e voglia di avermi, guarda mi sta baciando con dolcezza, con dolcezza capito? Sì, lo amo.
 
Allora amalo!
Ecco cosa voleva dirmi il mio cervello da un po’.
Lo ami? Allora amalo e basta.

Tadàà, corto, orribile, in ritardo mostrouso e non dice un cavolo.
Allora, volvevo postarne due prima di partire, ma non ce l'ho fatta, domani parto, torno fra tre giorni.
Fate una cosa se avete twitter seguitemi, magari mi dite cosa dovrei cambiare o aggiustare o ppure così tanto per chiacchierare.
https://twitter.com/#!/_isgottabeyou_
Ciao ciao geeeente ♥

  
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