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Autore: LilyHome    30/04/2012    1 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dove cazzo è?-
Draco Malfoy e Blaise Zabini erano intenti a cercare da per tutto quell’ anello, che ogni cavolo di volta spariva dalla circolazione
-Ma Draco, sei sicuro di non essertelo tolto?-
-Ti ho detto di si!-
Zabini alzò gli occhi al cielo e scosse la testa –l’ultima volta anche l’avevi detto!-
Malfoy si alzò da per terra con uno scatto –Ti ho detto che non me lo sono tolto! Smettila di rompere e cerca!-
Blaise si mise a cercare sullo scrittoio –Magari te lo sei sfilato quando..-
-Zitto!- Urlò Draco–Non ti ho spaccato la faccia quando mi sono accorto che ero nel letto della Mezzosangue, non obbligarmi a farlo ora!-
-Come se fosse colpa mia!- Fece soave l’altro aprendo i cassetti della scrivania –Mica me la sono scopata io!-
Draco si girò sfuggente verso l’amico –Non è colpa tua?! E di chi diavolo è la colpa sentiamo! Mia forse? Chi cazzo ci ha drogati?!-
Zabini alzò il viso ed inietto i suoi occhi in quelli tempestosi di Malfoy –Oggi sei suscettibili, amico. Tranquillizzati, lo troviamo l’anello-
Draco esaurito si buttò sul letto –Come cazzo faccio a tranquillizzarmi, eh?- Disse soffocando la voce con il cuscino –Mi sono scopato una lurida Mezzosangue, ho perso l’unica cosa che mi rimane di mia madre e ho infranto la promessa-
-Io non capisco perché non l’hai svegliata quando ti sei accorto che era lei, invece di fuggire e lasciarla sola in un letto, come una puttana-
-E’ una puttana-
-Ma chi? La Grenger?- Fece Zabini – Quella che mette le calze sotto la gonna anche a giugno e non slaccia la camicetta neanche al primo bottone?-
-Mi sono scopato una bigotta-
Blaise rise di gusto e con un colpo di bacchetta chiamò la bottiglia di Firewhisky –Bevi un sorso- Disse lanciandogliela –E andiamo a vedere se la Grenger ha il tuo fottuto anello-
 
La biblioteca era praticamente deserta, chi mai sarebbe andato a studiare dopo la fine degli esami? C’erano solo due coppiette che limonavano tranquillamente dietro lo scaffale di babbanologia e Hermione Grenger che discuteva allegramente con la bibliotecaria –Pensa che per l’estate sia una buona lettura?-
-Ovviamente, cara. Anche per il corso di studi che ha deciso di intraprendere lei, mi sembra perfetta. Certo è abbastanza impegnativa però…-
-Oh, non si preoccupi per quello, passerò l’estate praticamente sola. Sa i miei dopo che hanno recuperato la memoria hanno deciso di rimanere un altro poco in Australia, il lavoro di mio padre va a gonfie vele…-
-Da sola tutta l’estate, signorina Grenger? E i suoi amici?-
-Ginny e Harry vanno in vacanza, in giro per la Grecia. Ma io preferisco lasciare i due piccioncini tranquilli- Hermione si infilò il libro che la bibliotecaria le aveva gentilmente regalato  nella tracolla di cuoio e si avviò verso l’uscita.
Blaise, quando vide l’anziana donna allontanarsi dalla ragazza strizzò l’occhio al suo amico.
-Ciao Grenger- Disse in tono amichevole sorridendo alla ragazza.
-Zabini, Malfoy- Salutò lei senza smettere di camminare e chiudendo i lacci della sua borsa –Spero passiate una felice estate, arrivederci-
-Aspetta!- Fece Blaise –Volevo sapere se tu ci…- Stava cercando di prendere tempo quando finalmente osservò la mano della ragazza, libera da qualunque anello. Ora mancava l’altra che però era chiusa nella tasca del mantello.
-Grenger, siamo agli inizia di luglio che ci fai con il mantello?- Domandò senza togliersi quel fastidioso sorriso di dosso.
 Malfoy trattenne l’impulso dal lavarglielo dalla faccia a suon di pugni. La situazione era improponibile, che cazzo si rideva?
Gli occhio nocciola della ragazza si allargarono increduli –C’è qualcosa che posso fare per te Zabini?- Lanciò un’occhiata al suo compare –La tua premura nei miei confronti ma sta facendo venire dei dubbi sulle intenzioni-
-Curiosità-
-Hermione!- La voce dello Sfregiato inondò la biblioteca.
-Signor Potter!- Sbraitò la Bibliotecaria da dietro qualche scaffale –Le pare il caso?-
Harry alzò gli occhi al cielo –Eccoti!- Disse a voce più bassa –Mi accompagni dalla MgGranitt? Volevo darle il nostro regalo oggi-
Potter spostò lo sguardo sulle due serpi e scoccò un’occhiata interrogativa all’amica, che però alzò  le spalle e lo seguì.
-Una mano è sicura- Fece Blaise appoggiandosi ad un tavolo mentre i due grifondoro si allontanavano -Almeno l’altra…-
-Di chi è quest’anello?- Sentirono la voce di Potter domandare alla Grenger, grazie al cielo senza aver minimamente dato retta al rimprovero della bibliotecaria–N B? E chi è?-
Draco Malfoy si passò una mano trai i capelli biondi, frustrato. –E ora?- Domandò con un filo di voce.
-E ora te lo vai a riprendere-
 
Dopo aver fatto un uccellino di carta alla Grenger con scritto di farsi trovare alla stamberga strillante, Malfoy si diresse verso il platano picchiatore, il cappuccio del mantello ben calato sul viso e la fedele sigaretta stretta fra due dita. Che c’era di difficile, avrebbe dovuto prendere da quella stronzetta arrogante, qualcosa di suo.
Entrò in quel luogo macabro, cercando di reprimere il suo disgusto per la polvere. La trovò in piedi a mordersi il labbro inferiore senza sosta, indossava dei jeans comodi ed una camicetta a quadri con le svolte alle maniche, la bacchetta tra le mani ed il viso chino a ammirare l’anello.
Il suo anello!
Maledetta Mezzosangue!
Fece un passo silenzioso in quella stanza lanciando il mozzicone a terra –Voglio il mio anello-
La Grenger sussultò spaventata e si girò di scatto verso di lui, lo studiava cercando di capire il volto del suo amante –Mi hai lasciato sola in un letto- Disse senza staccare i suoi occhi simili a frecce da Malfoy –Con un anello al dito. Cos’era? Il pagamento per una notte di follie?-
-Dammi il mio anello-
-Chi ti credi di essere?- La ragazza si stava inalberando, gli zigomi diventavano rossi per la rabbia e la linea degli occhi sempre più sottile –E’ mio, me lo hai dato tu-
-L’anello-
-Scordatelo-
Draco serrò i pugni sbiancandosi le nocche –Ti do cinque secondi, poi uso la forza-
La Grenger inarcò entrambe le sopracciglia –Pensi di spaventarmi? Ho combattuto contro, Mangiamorte, draghi, maledizioni, serpenti e quant’altro, non credo riusciresti a fare di peggio-
Malfoy applaudì ironico –Brava-
-Chi sei?-
-Ho detto l’anello-
-Ho detto chi sei-
 Quella maledetta stronza!
Draco tirò fulmineo la bacchetta da fuori il mantello e gli scaraventò addosso  una fattura disarmante, che lei abilmente fermò ergendo con un incantesimo non verbale uno scudo davanti a se.
 -Bastardo- sputò lei tra i denti
-Non hai il coraggio di batterti?-
Ferita nell’orgoglio Hermione disintegrò la barriera che aveva appena creato –Tu invece hai paura d mostrarti, scappi-
Per Malfoy fu come uno schiaffo in pieno viso.
Stronza.
E come lei che aveva appena tolto lo schermo che li divideva lui si portò lentamente le mani ai lembi del cappuccio –Sei pronta per il tuo incubo peggiore Mezzosangue?-
E via.
Il terreno cadde sotto i piedi di Hemione Jane Granger.
Draco godette per un minuto dello stupore di quella saccente sanguesporco, fino a quando una risata isterica non gli riempì i timpani facendolo irritare ancora di più.
-Esilarante davvero, è uno dei tuoi ultimi scherzi? Perché vuoi l’anello? Che ne so che è tuo? Da quando sono le tue iniziali queste?-
-Ti credevo molto più intelligente, davvero- Fece avvicinandosi –Era di mia madre-
-Non ti credo-
Un altro passo, meno di un metro per riprendersi l’anello –E’ così-
-No-
La pelle della sua mano, il freddo del metallo sotto i polpastrelli.
-No!- Urlò lei ritirando il braccio e balzando indietro, lontano da lui, contro il muro –E’ mio- La voce le usci più affannata di quanto si aspettasse –E’ mio-
Draco la sovrastava con la sua altezza, lì incatenata al muro, perché continuava a combattere? La bacchetta le era scivolata di mano prima quando era saltata contro la parete, era disarmata, non aveva speranze contro la sua forza fisica, perche continuare per una causa già persa?
La bocca rosea, le labbra succulente, dolci, quanto avrebbe voluto baciarle.
Cazzo, no!
-Dammi il mio anello- Le sibilò
-Il Mio anello!-
-Dammi un motivo per cui lo vorresti tenere, lo hai detto tu stessa, ti ho usata, ti ho abbandonata su un letto, per me non vali nulla-
Hermione non si mostrò assolutamente ferita da quelle parole, sorprendendo Draco visibilmente –In una vita di guerra, l’anello è il ricordo di un’esperienza normale, l’altra notte non ho salvato nessuno, non ho pianto per nessuno, non ho combattuto nessuno, l’altra notte ero solo io-
Perché continuava a parlare? Muovendo quelle labbra? Che le diceva la testa? Era masochista forse?
-Commuovente Mezzosangue. Ma non mi importa-
-A me non importa di darti il mio anello-
La forza di volontà di un uomo non è infinita. Si sa.
Draco Malfoy si chinò sulla bocca della tanto odiata ragazza. Calda, morbida, umida.
Meravigliosa.
Gli risvegliarono sensazioni che credeva di non aver mai avuto, solo sognato.
Leggermente fece salire la mano su per il ventre della Grenger, che assorbiva ogni contatto della lingua, delle labbra, dei denti con estremo trasporto.
Su fino al quarto bottone della camicia, quello chiuso, il quinto, il sesto … l’ultimo anche.
Scivolarono a terra, in quel mare di polvere e sporcizia.
-Malfoy…- Sussurrò la Grenger contro la sua spalla mentre lui le mordeva melenso l’orecchio e con una mano le slacciava i pantaloni.
-Ridillo- Le ordinò scendendo sempre più giù, leccandole il collo, il ventre. La fece sussultare con una carezza troppo intima, apposta –Ridillo, ho detto-
Hermione trattenne il gemito tra le labbra –No-
-No?- Rise lui alzando la testa –Ridillo o non..-
Hermione con una forza presa chi sa dove, represse la voglia di farsi prendere e con uno scatto sgusciò dalla sua presa mettendosi a cavalcioni sopra di lui. Si chinò sul suo collo di marmo, succhiando, succhiando, succhiando.
-Grenger…- Fece lui con il respiro mozzo –Così mi lasci il seg
no-
   
 
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