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Autore: Liaan    30/04/2012    0 recensioni
Una duplice vicenda;
Jonah,un insistente ragazzo, compare per la prima volta nella vita di Alyson Carter, migliore amica di Sonja Davies. Tra i due nasce così una continua faida, caratterizzata da divertenti scherzi reciproci; riusciranno infine a porre fine alla situazione, rinunciare all’orgoglio e rivelare i loro sentimenti?
Sonja invece ha il cuore affranto da Draco Mafoy, del quale è perennemente infatuata; spera ardentemente che arrivi il momento di rinascere, e dimenticare per sempre il dolore passato…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sguardi insistenti
 

Sonja si svegliò con un brivido, ricordando improvvisamente l’orribile sogno ancora impresso nella sua mente, quasi si trattasse di avvenimenti realmente accaduti e non di illusoni notturne. Ben determinata a distrarsi dal pensiero di Draco Malfoy si alzò scostando violentemente le coperte e facendole scivolare a terra; “gli elfi domestici dovranno faticare un po’ più del solito per rassettare il mio letto” pensò con rammarico mordendosi le labbra. Dopodichè si vestì frettolosamente e aprì le imposte, scatenando numerose proteste da parte delle sue compagne di stanza che dormicchiavano ancora beatamente con gli occhi gonfi dal sonno.
Sonja se ne infischiò e uscì dal dormitorio, e si recò nella sala grande per la colazione; entrando venne urtata da un ragazzo con capelli scuri lunghi fino alle spalle e occhi di un verde molto intenso e brillante, come le squame di un serpente, che si scusò immediatamente e si diresse spedito verso il grande tavolo dei Serpeverde, non senza averle rivolto un sorrisetto enigmatico.
Sonja lo imitò perplessa, alzando un sopracciglio, e si sedette accanto all’ amica Pansy Parkinson.
In quel momento fece ingresso nella sala grande anche Alyson, sempre perfetta e circondata da amichetti idioti e ridacchianti che pendevano dalle sue labbra, ma con un’espressione visibilmente stanca e assonnata. Sonja decise quindi di chiederle spiegazioni più tardi, pensando istintivamente a Jonah. Quei due bisticciavano come bambini, ma probabilmente c’era qualcosa di ben più profondo tra loro, al contrario delle apparenze.
Finita la colazione Alyson si diresse a lezione di pozioni dal professor Piton con aria poco entusiasta; nell’aula si erano già sistemati i Serpeverde, che avevano cominciato a disporre il materiale sui banchi. La ragazza si sedette in una postazione abbastanza isolata, lontana dalle seccature e dagli ammiratori ammiccanti. Durante la preparazione della sua pozione, però, qualcosa andò storto e il fluido cominciò a ribollire rumorosamente assumendo un colorito rosato e infine fece emergere dal fondo un’enorme “J” di vapore violetto, che si dissolse lasciando un’evidente traccia colorata sul viso di Alyson. L’irritazione della ragazza raggiunse livelli inenarrabili quando Piton sottrasse 10 punti alla casa di Corvonero e la rimproverò ingiustamente. Sì, perché lo scherzo infantile e impertinente era sicuramente stato ideato da lui. Uno stupido morettino che non si stancava mai di importunarla. Jonah.
Oh, se gliel’avrebbe fatta pagare.
 
Sonja si diresse nuovamente verso il dormitorio. Aveva a disposizione un’ora per lo svago e decise di leggere un libro comodamente sdaiata sul divano di velluto verde, in Sala Comune. La lettura era però poco avvincente, e soltanto dopo cinque pagine si ritrovò a ruotare lo sguardo attorno a lei a vuoto, senza una meta precisa. In un attimo intercettò degli occhi verdi, brillanti, astuti. Li aveva già visti. Oh, sì. “La chioma fluente”, pensò, affibbiando il primo soprannome che veniva in mente al ragazzo incrociato poco prima. Lui la guardò più intensamente, e lei rispose con uno sguardo superbo e intrigante. Cominciava a divertirsi. Il ragazzo strizzò un occhio e Sonja alzò il sopracciglio, con una delle sue tipiche espressioni e dopodichè il suo volto si aprì in un largo sorriso. Improvvisamente, però, lo sconosciuto venne coperto dalla slanciata figura di Draco Malfoy che percorreva la sala con un’insopportabile aria altezzosa e boriosa. Il cuore della ragazza si raggelò, quasi fosse stato sfiorato da una ventata d’aria fredda. Il suo viso perse colorito, quel poco calore che aveva in corpo le venne portato via, risucchiato da quel vortice di gelo che si era impadronito di lei.
Malfoy. Doveva sempre ricordarle che quanto fosse doloroso l’amore, quanto fosse vuota la sua vita. Doveva sempre risvegliare in lei quel desiderio inestinguibile che aveva fortuitamente cominciato ad assopirsi lentamente. Quel desiderio di lui.
 
 
  
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