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Autore: Clovely    01/05/2012    4 recensioni
~ Seguito della fanfic "Summer Memories"
L’estate è ormai giunta al termine, lasciando dietro di sé solo ricordi. E’ dunque giunto il momento per Lily Evans di tornare a scuola e di affrontare la grande novità che l’estate ha portato con se: James Potter e i suoi Malandrini. Ma nulla è ancora sicuro; l’estate è passata e arriverà ancora l’inverno. Sarà allora che avverrà la sfida più difficile.
Dalla storia: "Lily stringeva tra le dita, nascoste dal mantello dell’uniforme, dei pezzi di pergamena giallastri e spiegazzati. Non erano semplici pezzi di carta, erano lettere. Lettere che James Potter le aveva inviato durante l’ultima settimana d’estate. Avrebbe tanto voluto leggerle, ma non poteva. Il perché? Facile, nessuno sapeva che Lily e James avevano deciso di provare a frequentarsi, alla fine: la loro era una relazione segreta."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Winter Again

Capitolo 2: il miglior amico di Ramoso



Il mattino dopo Lily si svegliò allegra, anche se la sera prima era andata a dormire davvero tardi. Anzi, a conti fatti, era andata a dormire solo qualche ora prima.

In realtà si era addormentata in sala comune, ricordò con imbarazzo, ma probabilmente a James non aveva dato fastidio. Ricordava vagamente che ad un certo punto l’aveva svegliata scuotendola delicatamente per la spalla e chiamandola, sussurrandole il suo nome all’orecchio.

«Lily? Lily?» James la scuoteva con un sorrisetto sulle labbra. «Tesoro, ti porterei volentieri in braccio a letto, ma sai che non posso entrare nel dormitorio. Devi alzarti.» Lily in risposta aveva mugugnato qualcosa, cercando di ignorare la voce che voleva svegliarla. Così James provò ad alzare la voce e a scuoterla con più forza. «Lily... devi svegliarti! E’ tardi!» Dopo altri vari tentativi James, esasperato, le aveva fatto il solletico, svegliandola di colpo. La ragazza si era trascinata fino al dormitorio, senza ricordare nulla di quello che era successo dopo il suo temporaneo risveglio.

L’unica cosa che ricordava abbastanza nitidamente, a meno che non l’avesse sognato, era che James l’aveva chiamata... tesoro. Oddio, tesoro! Assolutamente no, non poteva averlo fatto!


~


La lezione di storia della magia quel giorno parve a Lily più noiosa del solito. Non che il professor ruf godesse di un gran rispetto quando si parlava di lezioni interessanti, anzi. Ma Lily di solito riusciva a seguire e prendere appunti, affascinata al pensiero di tutti quei maghi e streghe venuti prima di lei e che avevano combattuto per salvaguardare il loro mondo. Ma quel giorno Lily non riuscì proprio a prestare attenzione ai diritti magici ottenuti nel corso dei secoli dopo lotte e battaglie. Proprio no.

Era distratta. Lily Evans era distratta in classe.

Mary, seduta al suo fianco, l’aveva notato. Certo, pensò Lily, non aveva di meglio da fare anziché fissare lei? Alice invece, seduta un banco davanti al suo, si scambiava bigliettini piegati a forma di cigno con Frank.

Ad ogni modo, la causa della distrazione di Lily in quel preciso istante si portava una mano ai capelli corvini e ribelli, spettinandoli ancora di più. Al suo fianco, Sirius sonnecchiava sul banco, il viso sepolto tra le braccia e nascosto dai ricci neri.

Come se qualcuno l’avesse chiamato, Potter si girò, una mano ancora a mezz’aria. Incontrò lo sguardo di Lily e le ammiccò, scuotendo la mano nella sua direzione.

Lily si sentì arrossire e abbassò immediatamente lo sguardo. Le ore di storia della magia non erano affatto un buon momento per salvaguardare la sua relazione segreta, visto che lei non riusciva a pensare ad altro.

Mary intanto la guardava di sottecchi.

Meraviglioso!

Fu una benedizione quando la lezione arrivò al termine. Come una potentissima magia, gli studenti che sonnecchiavano immobili riversi sui banchi di legno, iniziarono a risvegliarsi, tirandosi a sedere e stiracchiandosi come se fossero appena usciti da un sonno eterno. Tutti tranne uno.

Mentre la classe iniziava a rianimarsi di mormorii e chiacchiericci, James Potter, intento a stiracchiarsi, allungò una mano, pizzicando su un fianco Sirius, che dormiva senza pensieri, la bocca socchiusa e un’espressione beata sul viso. Il ragazzo cacciò un urlo, sobbalzando e svegliandosi improvvisamente con tanta violenza che spinse indietro la sedia, finendo a terra frastornato.

Vi fu un attimo di silenzio, poi Sirius si mise a sedere, una mano tra i ricci neri e l’espressione intontita di chi si è appena svegliato, e anche in malo modo.

In meno di un secondo James iniziò a ridere fragorosamente seguito dal resto della classe, mentre Sirius si rimetteva in piedi, rosso in viso, cercando di racimolare un briciolo di dignità. James gli batté una mano sulla schiena continuando a ridere, mentre il professor ruf cercava invano di placare gli studenti. Alla fine urlò che la lezione era finita e se ne andò, fluttuando attraverso il muro con aria indignata.

Lily si ritrovò a ridacchiare sotto i baffi, senza riuscire a trattenersi. Di nuovo Mary le lanciò uno sguardo stupito.


~


Finalmente arrivò l’ora di mensa. Lily si diresse assieme a Mary e Alice verso la sala grande, felice che le lezioni fossero terminate. Attorno a lei i suoi compagni Grifondoro sembravano essere d’accordo, soprattutto i Malandrini, che furono i primi ad entrare ed accomodarsi al tavolo di Grifondoro.

Tra la marea di studenti che si dirigevano in gruppi allegri e chiassosi verso la sala, Lily vide una figura ben nota. Questa si dirigeva a capo chino e passo lento verso nella direzione opposta.

Era Severus, ed era solo. Lily si ricordò dell’ultima volta che l’aveva visto l’estate passata. Quando avevano litigato e lei lo aveva cacciato via in malo modo, dicendo che non avrebbe mai più voluto parlare con lui. Ora era passato molto tempo da quell’avvenimento e Lily era felice. Si sentiva in colpa e voleva cercare di sistemare le cose con lui. Chissà che durante l’estate anche lui fosse cambiato... ma per saperlo, doveva andare a parlargli.

Fu così che Lily si congedò dalle sue compagne e si diresse con passo sicuro verso Severus. Si preparò sulle labbra un sorriso di riconciliazione, quasi stesse portando in una mano una bandiera bianca. Quando fu abbastanza vicina, lo chiamò.

«Severus?»

Il ragazzo si bloccò all’istante, alzando lo sguardo su di lei. Era come sempre, Severus. Pallido e con i capelli lunghi e unticci. Il ragazzo non disse nulla quando vide Lily, ma i suoi occhi ebbero un fremito.

«Ciao.» Disse Lily, sentendosi, strano ma vero, insicura di fronte a lui, per la prima volta. «Volevo parlarti. Chiederti... chiederti scusa. Mi sono comportata davvero male con te e... mi dispiace di averti detto quelle brutte cose ma...» Lily non sapeva come proseguire. In fondo era lui dalla parte del torto, ma Lily non riusciva più a sopportare il rimorso per quello che aveva fatto e detto. Severus continuò a restare muto, senza esprimere nessuna emozione.

«Vuoi perdonarmi, Severus?»

Le labbra del ragazzo fremettero e Lily capì che si stava trattenendo dal dire qualcosa. Il suo sguardo però era strano, alieno. Lily non seppe individuare cosa stesse passando nella sua mente, almeno fino a quando il ragazzo si decise a parlare.

«Lascia perdere, Lily. Non mi interessa riappacificarmi con te. Mi disgusti.»

Per Lily fu come uno schiaffo in pieno viso. Non seppe cosa replicare, rimase semplicemente li a fissarlo, la bocca aperta, gli occhi sbarrati. Severus la guardò con disgusto prima di voltarsi.

Lily si risvegliò e lo bloccò.

«Co-cosa vorresti dire?!»

Il ragazzo si voltò di nuovo, gli occhi neri che ardevano per diversi sentimenti tutti mescolati assieme. «Vi ho visti. Tu e Potter. L’estate passata. Mi fate schifo. Tutti e due.»

Lily trasalì, lasciando andare la manica dell’uniforme di Severus. Il ragazzo si allontanò di un passo. «Pensavo fossi meglio di così, Lily. Prima i babbani. Ora Potter. Non so cosa ti stia succedendo, ma sei caduta davvero in basso. Mi aspettavo... di più. Mi aspettavo di più da te.»

Lily era sotto shock, ma si riprese in fretta. «Tu! Tu mi vieni a dire certe cose? Dopo tutto quello che hai fatto? Ho voluto darti un’altra possibilità Severus. Oggi ho voluto farlo in nome dei vecchi tempi. E tu... tu osi farmi questo?! Sono stata davvero stupida. Davvero stupida a credere ci fosse ancora qualcosa di buono in te!»

Con queste parole Lily si incamminò in un mulinare di capelli rossi. La ragazza era indignata per quello che Severus aveva detto. Si diresse impettita al tavolo dei Grifondoro, cercando di apparire normale, senza riuscirci. Prese il suo solito posto in mezzo a Alice e Mary, buttando bruscamente varie pietanze nel piatto, senza nemmeno sapere quali fossero. Le sue amiche non le chiesero nulla forse perché avevano già capito cosa fosse successo, forse perché avevano capito che Lily non era in vena di rispondere.

Quando la ragazza finalmente alzò lo sguardo, i suoi occhi ne trovarono un paio che la fissavano intensamente. James aveva un’espressione attenta e preoccupata. Lily riuscì quasi a sentire la sua voce che le diceva ‘dopo dobbiamo parlare’, anche se lui non aveva aperto bocca. La ragazza distolse lo sguardo, iniziando a mangiare meccanicamente.


~


Lily si sbatté la porta del bagno del secondo piano dietro le spalle, con forza. Aspettò li in silenzio, immobile, per qualche interminabile minuto, prima che la porta si aprisse di nuovo. La ragazza prese un bel respiro e cercò di sorridere come faceva di solito.

Dallo sguardo di James capì che non avrebbe funzionato fingere.

«Che cosa è successo?» Chiese lui, preoccupato mentre bloccava la porta con un incantesimo. Un istante dopo era di fronte a lei.

«Niente.»

«Non mentirmi.» James le prese una mano e la strinse. «Dimmi cosa ti è successo, Lily.»

«Non è nulla di importante.» Sussurrò la ragazza, fuggendo lo sguardo di James.

«Lily, guardami. Spiega.» Ma la ragazza non parlò. Non voleva che James sapesse di Severus, sicuramente avrebbe voluto vendicarsi e non sarebbe andata a finire bene per nessuno. «E’ Mocciosus, non è vero?»

Lily si sentì smascherata, non poteva più negare. Così sospirò e raccontò, omettendo qualche particolare. «E’ stata colpa mia. Volevo scusarmi per il mio comportamento dell’estate scorsa... non avrei dovuto.»

«Lily!» Esclamò lui, indignato. «Dovrebbe essere lui a strisciare ai tuoi piedi implorando il perdono, quel piccolo verme. Non tu!»

«Lo so. Ho sbagliato. Possiamo dimenticarci tutto, per favore?»

James rimase in silenzio, Lily non sapeva come, ma sentiva che lui aveva capito che la ragazza nascondeva qualcosa. Tipo la parte riguardante Severus che conosceva il loro segreto.

«Okay.» Disse alla fine James.

«Giura che non farai nulla di stupido.»

Il ragazzo indugiò, passandosi una mano tra i capelli. «E va bene. Ma se ti fa ancora qualcosa non mi importa. Farò quello che avrei dovuto fare già da molto tempo.»

Lily non volle sapere di che si trattasse, ma sospirò, felice di potersi lasciare quello spiacevole episodio alle spalle e certa che non avrebbe più commesso quell’errore così stupido.

«Nessuno deve osare importunare la mia Lily.» Asserì James, con fierezza.

«Hey!» Esclamò la ragazza. «Vacci piano, io non sono tua.»

«Oh, andiamo...» Fece James, con un sorriso cospiratore. «Ammettilo che...»

«No. Mi dispiace James ma non ho intenzione di ammettere un bel niente.» Sulle labbra di Lily si dipinse un sorrisetto di sfida. Fino a dieci minuti prima avrebbe distrutto l’intero bagno e ora... sorrideva. Non credeva che Potter potesse davvero metterla di buon umore.

«Per ora, mia cara.» James ridacchiò. «Comunque... stasera. Alle undici in punto, all’ingresso della sala comune.»

Lily l’osservò con uno sguardo interrogativo. «Perché?»

«Non te lo dico, è una sorpresa!» Il suo sorriso andava da un orecchio all’altro. «Allora, ci sarai?»

Lily ci pensò su. «Non lo so... non mi fido molto di te, James. Dimmi cosa vuoi fare?»

«Non se ne parla!» Esclamò lui, ammiccando. Non diede nemmeno il tempo a Lily di rispondere; le stampò un bacio sulle labbra prima di allontanarsi ridendo e uscendo dal bagno lasciandola li attonita a guardare la porta. Nel silenzio del bagno deserto, Lily si mise a ridere.


~


Il resto della giornata passò tranquillamente. Lily non vide più Severus, o forse era meglio dire che non lo cercò più. Era difficile ignorarsi ad Hogwarts, soprattutto se si era dello stesso anno. L’ora di cena arrivò talmente in fretta che Lily non se ne rese nemmeno conto, tanto era immersa nel pensiero di quella sera. Chissà cos’aveva in mente Potter.

La ragazza si sedette al tavolo dei Grifondoro, come per il pranzo di poche ore prima. L’unica differenza era che ora Lily era felice e sorrideva.

«Hey Lily!» Esclamò Alice, sedendosi al suo fianco trascinandosi dietro Frank, che le rivolse un sorriso in segno di saluto.

«Salve, piccioncini. Passata una bella giornata?»

Alice la guardò aggrottando le sopracciglia. «Parli come se non l’avessimo trascorsa tutti assieme, la giornata. In classe per di più!» Esclamò la ragazza versandosi una quantità sproporzionata di patate arrosto nel piatto. Poco dopo anche Mary le raggiunse, salutando con la mano la sua amica Tassorosso, Susie Habbott.

«Sapete cosa?» Lily e Mary si voltarono a guardare Alice, con un’espressione allertata. Quello sembrava il tono che la ragazza di solito usava quando aveva in mente qualcosa. Qualcosa di diabolico. «Dovremmo proprio organizzare una festa.» Asserì con convinzione, entusiasta. «Una festa di benvenuto, per quanto possa essere bello essere tornati a scuola.»

Mary batté le mani freneticamente. «E’ un’idea geniale, Alice!»

Le ragazze iniziarono a parlottare tra di loro, mentre Lily le scrutava con uno sguardo corrucciato. Era contro le regole della scuola organizzare feste non autorizzate.

Mentre le tre ragazze erano impegnate nei loro affari, Frank si sporse dal tavolo e lanciò un urlo. «Hey! Hey ragazzi!» Esclamò scuotendo la mano in direzione di qualcuno. «Vi va di organizzare una festa?» Urlò, abbassando la voce.

«Festa? Chi ha detto festa?!» Una testa riccia e scura balzò come una molla. Sirius Black si guardava attorno cercando chi avesse pronunciato la parola magica, come un radar. Quando vide Frank che lanciava segnali di fumo verso di lui, balzò in piedi, seguito dagli altri malandrini. Al completo.

«Amico!» Esclamò Sirius, battendo una mano sulla spalla di Frank. I due si scambiarono un sorriso fin troppo allegro. «Stai parlando con l’organizzatore di feste migliore di tutta Hogwarts.» Disse Sirius indicando se stesso. Dietro di lui, Peter Minus sorrideva come un’ebete, saltellando da una gamba all’altra. Remus invece sospirava rassegnato, lanciando occhiate torve alla schiena di Sirius. James invece guardava Lily sorridendo.

La ragazza, come da copione, distolse lo sguardo indignata.

Ci volle solo qualche secondo prima che si scatenasse il putiferio mentre Alice, Mary, Frank, Sirius e James cercavano di esprimere ognuno la propria opinione sulla festa.

Se fossero andati avanti così, pensò Lily, li avrebbero beccati prima ancora di poter decidere il luogo.

«Ragazzi.» Chiamò, ma nessuno la sentì, a parte Remus che sembrava sempre più esasperato. «Hey!» Riprovò picchiettando con il dito sulla schiena di Alice. Lily roteò gli occhi e incrociò lo sguardo di qualcuno. Era accaduto troppo in fretta perché potesse esserne certa, ma le pareva che Christopher Macnair dal tavolo dei Serpeverde, la stesse fissando. Probabilmente se lo era solo immaginata, pensò scuotendo la testa.

«Ragazzi!» Urlò, stanca di essere ignorata. Tutti e cinque si voltarono verso di le. «Volete smetterla di urlare a questo modo? Vi farete scoprire subito! Siete davvero negati ad organizzare, voi.»

«Ah, sì?» Disse James raddrizzando la schiena e guardandola con aria di sfida. «Allora perché non la organizzi tu, la festa, Lily?» Il suo sorriso sghembo era più divertito più che mai.

«Perché a me» Replicò Lily guardando James con un mezzo sorriso. «La festa non interessa.»

«Oh, andiamo Lily!» Alice e Mary avevano uno sguardo implorante.

La ragazza scosse la testa, raccogliendo le proprie cose con astio.

«Io sono dalla sua parte.» Aggiunse Remus entrando per la prima volta nella discussione. I malandrini lo guardarono come a dire che quella non era affatto una novità.

«Maddai?» Esclamò Sirius, divertito.

Lily levò le tende prima che il dibattito ricominciasse. Tuttavia non era arrabbiata, come lo sarebbe stata l’anno prima. Era solo... divertita.

Lily Evans era divertita dal fatto che si stesse organizzando una festa illegale.


~


Alle undici in punto James sgattaiolò dalla sala comune, non ancora del tutto deserta, verso l’ingresso, pigiandosi contro il muro per passare inosservato. Si era tolto l’uniforme e aveva indossato vestiti comodi. E una felpa pensante, sotto la quale stava celato il suo prezioso mantello dell’invisibilità. Sirius l’avrebbe ucciso se avesse scoperto cosa stava per fare. Ma James era abbastanza sicuro di potersi fidare di Lily, ora.

Pochi minuti dopo, la ragazza sgattaiolò proprio di fronte a lui, anche lei senza uniforme e con uno sguardo non del tutto sicuro, come se non sapesse cosa fare li. James le sorrise, prendendosi solo qualche istante per osservarla.

«Allora ti fidi di me.»

La ragazza arricciò il naso. «Non ne sono poi così sicura. Come procedono i preparativi?»

«Ah, così ora ti interessi?»

«Sono solo curiosa.» Replicò stringendosi nelle spalle.

«Bè, non è organizzata nell'imminente futuro. Ma ci sarà, prima o poi.»

Lily inarcò le sopracciglia, ridacchiando.

«Ad ogni modo,» riprese James, cambiando argomento. «Noi abbiamo già qualcosa in programma, rammenti?» Il ragazzo ammiccò, posando la mano sul pomello della porta.

«Che stai facendo?» Chiese Lily seguendo lo spostamento del suo braccio.

«Usciamo.» James stava già aprendo la porta quando Lily lo fermò.

«Sei pazzo? Non possiamo uscire a quest’ora! E’...»

«E’ contro le regole, lo so!» La interruppe James ridacchiando divertito. E questo era la parte più difficile, e più divertente. Convincere Lily Evans ad infrangere le infrangibili regole di Hogwarts. Cosa che James con i malandrini aveva già fatto... bé, aveva perso il conto alla fine del primo anno.

«Bene, quindi non si può.»

James la fissò intensamente.

«Che c’è?» Chiese la ragazza, incrociando le braccia al petto con aria imbronciata.

«Tu credi veramente che ci beccherebbero? Voglio dire, è con James Potter che stai parlando. Nessuno, ripeto nessuno ha mai beccato James Potter.»

Lily sbuffò, poco convinta.

«Avanti Lily! Fidati di me. Ho una cosa che voglio mostrarti.»

La ragazza indugiò, ma poi presa dalla curiosità, domandò: «Sarebbe?»

«Non posso fartelo vedere qui, dobbiamo uscire.»

«Dimmi cos’è.»

James non si prese nemmeno la briga di rispondere, ma aprì la porta e sgusciò fuori in perfetto silenzio. La ragazza avrebbe voluto urlargli un insulto, ma ovviamente non poteva, altrimenti l’avrebbero sentita.

Alterata, seguì James fuori dal ritratto. L’aveva fatto, era uscita dalla sala comune. Il castello era buio a quell’ora. Gli uomini e le donne nei ritratti dei quadri sonnecchiavano beati, alcuni russavano addirittura. Le scale erano illuminate da poche sporadiche candele e dalla tenue luce che filtrava dalla finestra.

James era in piedi di fianco a una di esse e le faceva segno di avvicinarsi. Lily lo fece, atteggiandosi indignata ma, sotto sotto, si sentiva emozionata. La scuola di notte aveva un non so che di... magico. Più del solito, ovvio.

James si portò una mano sotto la felpa.

«Ma che stai... oh.» Lily si bloccò quando vide che James non stava facendo niente di osceno, ma che aveva sfilato da sotto l’indumento... qualcosa. Qualcosa che le parve un mantello di velluto. Sembrava quasi fatto d'acqua, sembrava irreale.

James osservò lo sguardo estasiato sul viso di Lily. «Okay, sappi che Sirius mi ammazzerebbe se sapesse che te lo sto mostrando. Ma mi fido di te abbastanza da farlo, quindi...» Il ragazzo spiegò il mantello porgendoglielo. «Ti presento uno dei miei migliori amici qui a Hogwarts. Il mantello dell’invisibilità.»

Lily sgranò gli occhi, affascinata. «Invisibilità? Scherzi?!»

«Certo che no.» A prova di ciò James sollevò il mantello, celandosi interamente sotto di esso. Nello stesso istante in cui il mantello lo coprì, James scomparve. Lily era letteralmente estasiata. Passati pochi secondi, Lily iniziò a guardarsi attorno.

«Hemm... James?» Non ottenne risposta. «Molto divertente, davvero.»

Lily sobbalzò quando il ragazzo ricomparve alle sue spalle. «Hey!» Esclamò.

«Shhh!» La zittì James. «Ti ricordo che stiamo infrangendo le regole!» Sussurrò sorridendole. Lily avrebbe detto di non averlo mai visto così felice. Il ragazzo tenne sollevato il mantello e Lily capì che voleva che anche lei andasse sotto di esso. Lily esitò, mordicchiandosi il labbro inferiore.

«Avanti Evans. Sei arrivata fin qui, non vorrai tirarti indietro, vero? Non avrai...»

Lily non gli lasciò finire la frase, certa che quella avrebbe compreso una sfida che lei non avrebbe potuto rifiutare. Con cautela si infilò sotto il mantello. Sembrava di vedere tutto attraverso un velo sottile.

«Wow, nessuno ci crederebbe se lo raccontassi!» Esclamò James, entusiasta.

Lily sorrise. Sì, era vero. Nessuno ci avrebbe creduto. Nemmeno lei.


~


SPAZIO AUTORE


Salve a tutti!

Hemm... sempre che ci sia ancora qualcuno che segue questa storia. Lo so LO SO sono passati mesi e mesi dall’ultimo aggiornamento e mi sento davvero uno schifo per non aver più aggiornato la storia. Merito di essere cruciata, anzi, mi crucio da sola ç__ç

Ad ogni modo poco fa mi è tornata in mente la storia e anche quanto mi piacesse scrivere, sia su Harry Potter sia in generale. Così ho deciso di ritornare. Maledetta sia la scuola che mi porta via tanto tempo e ispirazione! Però vabbè, ora la smetto con le giustificazioni!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito il primo capitolo di questa storia e spero che faranno lo stesso con questo

Anche questo capitolo è stato abbastanza tranquillo (a parte la solita litigata con quel nababbo di Severus... LOL) comunque preannuncio già che il prossimo sarà più movimentato ;)

Detto questo mi ritiro nel mio angolino buio dell’autocommiserazione... sperando che qualcuno mi segua ancora, con affetto,


- C

   
 
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