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Autore: Harihanna    04/05/2012    1 recensioni
Ciao sono Summer, una ragazza americana di origine francese. Ho 17 anni e diciamo che sono quel tipo di ragazza un pò ribelle che ama rispondere in modo non molto calmo, se volete conoscere la mia storia dovrete leggere, naturalmente, tutti i miei capitoli. Spero vi potranno interessare :)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

Era la 5 volta che continuavo a piastrarmi la stessa ciocca di capelli, finchè senti odore di bruciato, perfetto una parte dei miei capelli era bella e andata.
Prendendo il cellulare buttato sul letto 5 minuti prima, chiamai Jack il mio migliore amico dell' infanzia,
finalmente dopo 5 BIP BIP mi rispose: “Alla buon ora” Dissi io, lui ripose: “Scusa non trovavo il cellulare e alla fine scopro di averlo in tasca, si può essere più cretini?”
Io: “No, non credo... Senti hai presente la verifica di domani di Matematica?” Jack: “Si, aspetta fammi indovinare non sai cosa devi studiare o non te ne viene neanche una?” Io: “Indovinato genio! La 1 e anche la 2, non è che mi potresti dare una mano?”
Jack: “Ora come ora no devo uscire” Io: “Con chi? Con Vanessa o con Macy?” Jack: “Mi spieghi perchè sei così?”
Io: “Non cambiare discorso e poi lo sai benissimo com'è il mio carattere quindi se ti piace bene altrimenti torna dalle tue ochette!”
Jack: “Mi hai rotto chiaro? Quindi continua così che di amici te ne ritroverai ben pochi o niente” e mi chiuse il telefono in faccia, cazzo quanto lo odiavo quando faceva così.
Allora senza pensarci incominciai a suonare diverse canzoni soprattutto di Demi Lovato, già io ero una sua grande fan l' ho sempre trovata magnifica in tutto,
dopo le varie situazioni che ha passato si è sempre ripresa meravigliosamente, è semplicemente fantastica;
Incominciai a suonare Skyscraper e a cantarla che perfino quelli che stavano a 3 isolati più in là mi sentivano,
io vivevo nel Gallaway in California non era tanto male come zona, ma la gente era mezza pazza non che io non lo fossi anzi forse ero la prima ad esserlo,
comunque continuai a suonarla fino alla fine, quando dietro di me sentì degli applausi mi girai disinvolta e vidi mio fratello
già lui era davvero speciale come dicono le bimbeminchia era la mia “Ragione di vita”, se non fosse per lui credo che sarei
stata bocciata un casino di volte e non sarei mai uscita dai casini. Era lì che applaudiva con un sorriso da ebete in faccia, io dissi: “Da quanto sei lì?”
Lui: “Il tempo necessario per sentire quanto sei brava” Io: “Bhe si dai sono migliorata rispetto agli altri mesi, comunque cosa vuoi?”
In mezzo secondo me lo trovai affianco con un volantino in mano, catastrofe! Disse: “Esigo che tu partecipi”
Presi in mano quel stupido pezzo di carta e incominciai a leggere “Ve la sapete cavare col piano con la chitarra o anche a saper cantare?
Bhe questo è il posto giusto per voi, qui potrete far conoscere a tutti il vostro talento in campo musicale. Non aspettate troppi giorni però, affrettatevi!
Portate una vostra canzone creata da voi qui e cantatela suonandola se volete, sappiamo che ci sono stelle là fuori e tu puoi essere una di quelle”
Lo stracciai e lo buttai nel cestino lì vicino dicendo: “Spazzatura” mio fratello arrabbiato disse: “Ma quando ti deciderai a fare qualcosa di giusta nella vita?
Questa è l' occasione giusta non perderla so benissimo che diventeresti non famosa ma famosissima, io sto solo cercando di aiutarti”
Io: “Non ho bisogno del tuo aiuto, se voglio fare qualcosa la faccio ma di sicuro quello stupido concorso non include nei miei desideri
quindi fammi il favore di non pressarmi con questa storia!” Mark cioè mio fratello rispose: “Fai come vuoi ma ora per te rimango
solo un fratello e non ti aiuterò più a tirarti fuori dai casini chiaro?” E si incamminò verso l' uscita mentre io gli urlavo dietro:
“Non ho bisogno del tuo aiuto so cavarmela benissimo da sola” e sbatte la porta uscendo, colpì i tasti del piano con i pugni
facendo un rumore a dir poco sgradevole, ma non era niente quel suono al confronto dell' amarezza che provavo all' interno del mio corpo.

  
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