Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dragon_queen    05/05/2012    1 recensioni
***Due forti braccia le circondarono le spalle da dietro, mentre sentiva il respiro caldo del biondo sul suo collo.
-C'è un modo perchè io ti possa impedire di andare?-
-No- rispose secca.
Quello la lasciò andare e si avviò verso l'interno.
-Dove vai?-
-Non voglio essere qui quando varcherai quella soglia. Non voglio vederti andar via senza poter fare niente per impedirlo. L'unica cosa che posso fare è aspettare che tu ritorni da me- e detto questo se ne andò senza neanche voltarsi...***
*************
La profezia che Harry aveva ascoltato al suo quinto anno lo riguardava, denominandolo come l'unico in grado di sconfiggere l'oscuro signore. E se tutti si fossero sempre sbagliati?
Hope giunge ad Hogwarts inconsapevole di venir coinvolta nell'ultima grande guerra, ma soprattutto ignara delle attenzioni che attirerà su di sè da parte di un affascinante biondino.
Se volete saperne di più, leggete, nella speranza che questa avventura vi piaccia XD
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdA E inizia qui questa fan fiction che mi sono immaginata mentre ero a lavoro (fatico molto, vero? XD)
Cmq la nostra protagonista qui farà il primo incontro/scontro con alcuni dei personaggi del mondo di Harry Potter. Spero vi piaccia e confido nel trovare qualche recensione.
(Mi scuso in anticipo per eventuali errori di ortografia ;P)





CAP. I - UNA NUOVA SCUOLA

 

Hope fissava fuori dal finestrino il paesaggio che sfrecciava rapido e sfuocato, privo di contorni e con i colori che si fondevano tra loro in un agglomerato informe.

Era sull'espresso per la sua nuova scuola, quella che i suoi genitori avevano deciso di farle frequentare dopo aver ricevuto una strana lettera.

Lei, come al solito, si era limitata ad obbedire, ma aveva comunque fatto capire a mamma e papà che non era davvero contenta di quel trasferimento.

Poi che senso aveva? Oramai le mancava un solo anno per finire. Perchè le avevano fatto lasciare Beauxbatons, ma soprattutto, la sua amata Francia? Non che ne sentisse la mancanza, ma in fondo aveva trovato una stabilità e adesso avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo.

Certo, non avrebbe incontrato difficoltà, dato che fin da piccola le era stato insegnato in modo egregio anche l'inglese, ma non era certo la stessa cosa.

Adesso sarebbe stata Hogwarts la sua nuova casa per i successivi nove mesi.

Ricordava benissimo la faccia di suo padre quando aveva avuto quella missiva tra le mani e le aveva imposto, senza possibilità di replica, la sua imminente partenza.

Adesso era là, seduta scompostamente su quegli scomodi sedili di pelle, con indosso la divisa della nuova scuola, senza stemmi o colori, visto che, a detta del libro sulla storia della scuola, sarebbe stata smistata in una delle quattro case esistenti. Ma lei aveva quasi diciassette anni, li avrebbe compiuti tra qualche giorno. Chissà che imbarazzo.

Ad un tratto avvertì dei passi nel corridoio. Si voltò quando la maniglia della porta si mosse. Con uno scatto si mise a sedere in una posizione un po' più adatta alla circostanza.

Sulla porta apparve un ragazzo con folti capelli neri, spettinati e un po' troppo lunghi, profondi occhi verdi e un paio di occhiali sul naso. Ma quello che attirò l'attenzione della ragazza fu la piccola e quasi invisibile cicatrice che veniva nascosta dai ciuffi mori che ricadevano sulla fronte.

Si fissarono un momento che sembrò un eternità e lei giurò di averlo visto per un attimo arrossire. Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e, sorridendo, distolse lo sguardo.

-Oh, ciao. Le altre cabine sono tutte occupate. Possiamo sistemarci qui?- si affrettò a chiedere lui.

Lei gli rivolse un solare sorriso, poi gli fece cenno di entrare.

-Venite pure. Non mi dispiace un po' di compagnia-

-Grazie-

Dietro di lui apparvero un ragazzo dai particolari capelli color carota e il volto coperto da buffe lentiggini e una ragazza con folti capelli castani, i quali le ricadevano sulle spalle in soffici boccoli.

Quando entrarono, si richiusero la porta alle spalle e la loro attenzione si puntò su di lei.

-Sei nuova? Non ti abbiamo mai visto a scuola. Da dove vieni?-

-Ronald, una domanda alla volta, per la miseria- lo riprese la ragazza, facendo arrossire il rosso.

-Non preoccuparti. Comunque si, sono nuova e vengo dalla scuola francese, Beauxbatons-

-Oh, si vede- disse il rosso, incantato.

La compagna gli tirò uno scappellotto. Hope sorrise. In effetti era una ragazza che poteva definirsi carina, che non passava di certo inosservata: aveva lunghi capelli neri, che le arrivavano quasi al fondoschiena, mossi in morbide onde. I suoi occhi erano azzurri, anche se di una sfumatura assai particolare. Il suo corpo, adesso nascosto da quella nuova divisa forse una taglia troppo grande, era atletico e sinuoso, proprio come si richiedeva in una scuola di sole ragazze e con quella determinata fama.

Il moro, il quale si era seduto al suo fianco, non aveva ancora spiccicato parola. Si era limitato ad osservarla, seguire i suoi movimenti, in qualche modo affascinato da quell'alone di mistero che circondava la nuova arrivata.

-Oh, ma che maleducata. Non mi sono presentata. Il mio nome è Hope Morel. Molto lieta-

-Hermione Granger-

-Ronald Weasley-

-Harry Potter-

Hope rimase per un attimo a fissare il ragazzo. Aveva tanto sentito parlare di lui e delle sue inverosimili imprese al ministero che non credeva quasi esistesse veramente.

-Hope Morel. Nome inglese e cognome francese. Come mai?- le chiese in quel momento Hermione, curiosa.

-Colpa di lotta intestina tra madre e padre. Lui francese, lei inglese. Tutto qui. Nessun mistero- rispose con una smorfia la ragazza.

Non era la prima a farle quella domanda.

-Capisco. E come mai questo trasferimento?-

-Sinceramente è una cosa nuova anche per me. Non ho ricevuto nessuna spiegazione. Semplicemente una pedata nel sedere e un saluto veloce- sorrise lei.

I tre rimasero per un attimo ad osservarla, incuriositi dal repentino cambiamento e dal lessico forbito.

-Che c'è? Solo perchè vengo dalla rinomata scuola francese di sole donne, il cui unico pensiero è quello di come far risaltare al meglio il seno o il fondoschiena, non significa che io sia un'oca senza cervello e che parla con termini che si usavano nel Medioevo- rispose lei con un alzata di spalle.

In quel momento la porta si aprì di nuovo. Sulla soglia apparve un altro ragazzo, alto e robusto, con capelli castani e piccoli occhi scuri. L'espressione era preoccupata.

-Oh, ciao Neville- lo salutarono i tre.

-Scusate ragazzi, ho bisogno di un rifugio. Ho intravisto il trio di Serpi venire verso questo vagone e non voglio scontrarmi con loro. Quest'anno sarei capace di schiantarli senza ripensamenti-

-Vieni pure, nessun problema-

-Anche se sarebbe una bella scenetta- ridacchiò Ron.

-Grazie-

Il nuovo arrivato si sedette proprio davanti ad Hope e le sorrise timidamente. Lei si presentò con una stretta amichevole. Poi gli si avvicinò, chiedendo:

-Chi sarebbe questo trio delle Serpi?-

-Credo che lo scoprirai tra poco-

Infatti, qualche secondo dopo, la maniglia si abbassò nuovamente, dando la visione di tre bell'imbusti. Tra di loro ne spiccava uno in particolare, con lisci capelli biondi, quasi bianchi, e profondi occhi color ghiaccio.

Dopo una veloce occhiata ai presenti, enunciò:

-Ehi, sfregiato, sei riuscito a tornare a scuola anche quest'anno?- chiese maligno guardando Harry.

-Malfoy, devo ammettere che la tua persona era l'unica cosa di cui non sentivo la mancanza-

-Davvero? Peccato, visto che questa persona ha intenzione di renderti la vita molto difficile. E vediamo chi abbiamo qui? Che domanda assurda: ecco Lenticchia e la Mezzosangue. Poi c'è lo sfigato di Paciock e infine...-

Si fissò su Hope, la quale lo fissava con aria di sufficienza, le braccia conserte e lo sguardo perso nel paesaggio esterno.

-Un nuovo membro del trio dei Miracoli?- ridacchiò, seguito dai due compagni alle sue spalle.

La ragazza si voltò e notò i suoi occhi scrutarla attentamente, soffermandosi poi insistentemente sulle sue gambe le quali, accavallate, facevano si che la gonna lasciasse scoperta una parte della coscia.

-Non credo di aver afferrato il tuo nome- disse, fredda.

-Draco Malfoy- rispose quello, fiero, gonfiando il petto come un gallo.

Conosceva quel cognome. Suo padre l'aveva sempre messa in guardia da quella famiglia, soprattutto dopo che il Signore Oscuro aveva fatto la sua nuova apparizione quasi due anni prima. Era risaputo che Lucius Malfoy fosse un Mangiamorte, forse il braccio destro del Mago Oscuro. Pericoloso e imprevedibile e aveva la sensazione che il figlio fosse altrettanto instabile e privo di fiducia.

-Bene, adesso se tu e il tuo ego ci faceste la cortesia di togliervi dalle scatole, noi vorremmo continuare il viaggio in santa pace- rispose lei, rivolgendo al biondo un sorrisetto falso e accompagnando le sue parole con il gesto della mano.

Quello non poteva credere alle sue orecchie: come si permetteva?

-Tu non sai con chi hai a che fare- rispose, colmo di rabbia.

-Neanche tu e ti consiglio di non scoprirlo-

Quello, senza rispondere, sbattè la porta andandosene.

-Draco, hai intenzione di fargliela passare liscia?- chiese Blaise al suo fianco una volta nel corridoio del vagone.

-Oh no, amico mio. Vedrai, gli renderò quest'anno indimenticabile-

 

Il viaggio proseguì tranquillo e senza ulteriori interruzione e Hope scoprì che quei quattro ragazzi erano davvero dei tipi simpatici e interessanti. Finalmente il treno arrivò alla stazione di Hogsmeade e gli studenti presero a scendere in gruppi disordinati e rumorosi.

La ragazza si separò dai nuovi amici, mentre questi le consigliavano di raggiungere quelli del primo anno, dato che per lei era come se lo fosse.

Seguì il consiglio, trovandosi ben presto immersa in un gruppo di ragazzini urlanti ed agitati. Sbuffò.

Subito furono portati all'ordine da un omone grande quasi come un gigante, con una barba ispida ed incolta e una casacca fatta di pelle grezza di qualche animale non identificato.

Dopo una breve presentazione, i suoi occhi scuri si posarono su Hope.

-Signorinella, lei non è un po' troppo cresciuta per essere al primo anno?- le chiese.

-Ecco, in realtà dovrei essere al settimo, ma sono nuova-

-Ah capisco. Mi hanno parlato del suo arrivo. Arriverà al castello con me e i nuovi studenti. Ad attenderla ci sarà la vicepreside-

-Bene-

 

L'elenco di quelli del primo anno era ormai giunto alla fine e tutti erano stati smistati. Adesso toccava a lei, la quale attendeva dietro una piccola porta posta ad un lato della lunga tavolata dei professori. Almeno le avevano risparmiato la vergogna di entrare con i primini. Dalla sua posizione poteva vedere la vicepreside che chiamava gli studenti sullo sgabello del Cappello Parlante e questo li smistava, una porzione delle quattro tavolate ricolme di studenti concitati ogni qual volta un nuovo membro si univa alla loro casa.

Poi il suo sguardo fu attirata dal vecchio preside, il quale seguiva lo smistamento con la noia negli occhi. Chissà a quante aveva assistito. Ormai era un rito al quale era obbligato a presenziare. Le venne da ridere.

Fu in quel momento che vide la professoressa McGranitt farle cenno di avvicinarsi.

-Bene, studenti. Quest'anno avremo un nuovo elemento. Proviene dalla scuola francese, Beauxbatons. Spero che la facciate integrare come si deve. Inizierà dal settimo anno, in quanto abbiamo appurato che ha la preparazione necessaria per affrontarlo. Il suo nome è Hope Morel-

La ragazza, la quale si era fermata al fianco della donna, si esibì in un profondo inchino di saluto. Dopodichè l'insegnante le fece cenno di accomodarsi sullo sgabello a pochi passi da lei, sul quale era adagiato il singolare cappello, il quale poi le fu calcato in testa.

Dopo qualche secondo, una fessura assomigliante ad una bocca si aprì nel tessuto e quello prese a parlare:

-Ah, mi capita raramente di dover smistare qualcuno a quest'età. Vediamo un po': una testa niente male, non c'è che dire, piena di voglia di fare e imparare, doti per le quali staresti bene nei Corvonero. Un'indole pacata la tua, adatta ad una Tassorosso, ma che sa tirare fuori gli artigli quando l'occasione lo richiede. Quindi direi che la casa a te più adatta è...GRIFONDORO!!-

Un grido si alzò dalla tavolata con i colori rosso e oro. Lei si alzò allora dallo sgabello e andò a sistemarsi tra i nuovi amici.

Non si era accorta che due paia di occhi la osservavano: i primi erano del preside, il quale pareva assai curioso nei suoi confronti. Gli altri invece proveniva dal tavolo dei Serpeverde. I secondi però non facevano presagire niente di buono.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dragon_queen