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Autore: Francis Merman Bonnefoy    06/05/2012    2 recensioni
Poco dopo la scomparsa di Spandam, il temibile capo della cp9 che venne sconfitto da Nico Robin e portato d'urgenza alle cure, una misteriosa ragazza entra a far parte della ciurma di Cappello di Paglia: è Enies, una giovane molto intelligente dal carattere un poco lunatico, che in serio pericolo viene portata a bordo della nave dei pirati, per avere un rifugio sicuro.
Enies in realtà ha uno scopo ben preciso: ritrovare Spandam e scoprire alcuni segreti dei Mugiwara, che il governo mondiale non ha potuto trovare.
Ma chi è in realtà Enies? Qual è il suo passato?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1 / L'ARRIVO DI ENIES E LA PREOCCUPAZIONE DI ROBIN !

 

Era giunta oramai notte fonda alla Metropoli dell'Acqua, con la Sunny attraccata in prossimità del Promontorio e lontana dalle acerrime nemiche navi della Marina Militare, pronte ore prima ad attaccare la ciurma con l'arrivo di Garp.
Della loro presenza in zona, però, pareva non essercene traccia alcuna, sì perlomeno agli occhi dei Mugiwara; dunque la ciurma era infatti riuscita a trovare un appiglio di fuga, fuga assai bramata e per poco non braccata.

Ma dovettero passare tuttavia un po' d'ore, prima che il comun sonno potesse considerarsi un tantino ''generale''. Per tutti, tranne per un qualcuno che, mentre gli altri si trovavano già ristorati ai dormitori, non riusciva a prender ahimè sonno.
E, quel ''qualcuno'', altro non era che Usop, rimasto in cucina, inquietato da strani presagi, nemmeno fosse diventato di punto in bianco un veggente del paranormale. Perché, accidenti, sembrava proprio questa la ragione di tanti affanni e sguardi smarriti, rapidi, sparsi fra l'interno della cucina e gli oblò e finestre, come se figure stessero scrutando l'intera nave.

« Forse è la mia immaginazione... » - Tentò mentalmente d'intimarsi l'uomo, portandosi una mano verso il petto e rivelando stesse pulsando esageratamente. - « …Sì! Dev'essere proprio per questo motivo! Dopotutto non è la prima volta... » - Fu qui che ripensò ad alcune ''bravate'' del Capitano, che una volta ( ed in tutta onestà diverse altre volte ) si trovò a spaventare tutti i Mugiwara, facendo credere loro di aver udito qualche presenza, esordendo poi in una grassa risata; certo... Finché non arrivò Sanji a tirargli un pugno sopra la testa. Insomma... Fu un vero e proprio spavento. - « Ma certo! Maledetto Rufy! Non abbiamo già affrontato abbastanza di oggi? EH? Ed io che mi preoccupavo... » - Pensò infine, fino a quando quella stranissima sensazione non ricomparve, più forte che prima; non udì suoni da considerarsi compromettenti ed esaustivi, esclusi infatti quelli della nave, che naturalmente doveva pur emettere, essendo fatta in legno; s'ebbe dunque l'apice solo dopo lo scorrere di qualche altra oretta passata ad occhi non aperti, ma spalancati ed attenti ad ogni minimo particolare.
Usop iniziò però poi davvero ad allarmarsi, mentre strani rumori pesanti si fecero innaturali: - « È impossibile che sia la Sunny; è appena stata costruita... Non può essere.. » Si mise nuovamente a riflettere, finché non riuscì a trattenere quella sinistra sensazione, urlando deliberatamente, nel mero tentativo d'attirare anche il resto della ciurma.

 Ragazzi, ragazzi! Sentite anche voi questo rumore? —

Per tutta risposta Usop ricevette un libro di cucina in testa da Sanji, rimasto anch'egli in quel posto a dormire, però, al tavolo.

— Sei il solito che non riesce a dormire e che quindi deve svegliare tutti per questo! —

Sbuffò, per poi sbraitare. Usop invece si massaggiò la testa dolorante per il pesante tomo e scattò sulla difensiva.

— Per tua informazione quello che sta svegliando tutti ora qui sei tu...! Stai gridando.. —

Il cuoco lo guardò di torvo, ma poi udì anch'egli l'insolito scricchiolio, con l'aggiunta di qualche passo non riconosciuto; dopotutto oramai si conoscevano abbastanza bene, da azzardare anche un riconoscere i passi altrui... Soprattutto quelli di Rufy, nel tentativo di azzannare qualcosa preparato da Sanji e di certo non solo di proprietà dello stomaco del Capitano.

— Avevi ragione, ma forse non è nulla di così inquietante; si potrebbe sempre trattare di Rufy, non credi? La sua fame non si placa mai e nemmeno i ricettari in testa. Dovremmo dare una controllata, dal momento che sembri così spaventato. Non ho nemmeno più sonno, dopotutto, grazie a te. Pensa se è qualche infiltrato! —

Rise di gusto, nemmeno pensando all'idea che qualcuno potesse essersi infiltrato e continuando a sostenere fosse invece Rufy. E poi, prima di tutto, un infiltrato avrebbe di certo rubato qualcosa, attirando non solo la presenza del cuoco e del rompiscatole, ma anche di Franky, Robin e gli altri, specialmente per dichiarare chissà quale guerra o per rubare.
Peccato voleva che, comunque, le cose preziose fossero sistemate in prossimità di Zoro, che non avrebbe pensato due volte ad affettare nel vero senso della parola; dunque tutto studiato... Doveva esser per forza Rufy!
Usop rabbrividì ugualmente, nonostante il tono divertito di Sanji.

— Ah bene! Io non mi muovo di qui, per nessuna ragione al mondo! —

Il cuoco naturalmente s'aspettava una simile risposta e non lasciò trasparire alcun segno di impazienza, avvicinandosi semplicemente ad Usop, tirandogli un orecchio.

— Ora andiamo a dare una controllata e vedere se c'è qualcuno in più in questa nave o se è solo lo stomaco dell'intelligentone di turno che chiama, chiaro?! — … — Ohh, sì, sì, certamente... Pff.. Tanto pare che le mie opinioni siano inutili qui. —

Disse con rassegnazione. Sanji ridacchiò.

— Eh, oui, mon ami.. . —

Usciti dalle cucine, verso il ponte, scoprirono però che anche Robin e Nami si trovassero sveglie da immemore tempo, proprio a causa di quei rumori profondi, unendosi ai due, alla ricerca della fonte di tanto subbuglio. Ah, fosse stato davvero Rufy l'avrebbe pagata, questa volta!
Se solo fosse stato lui, tuttavia, dal momento che il Capitano dormiva come un ghiro dinanzi i loro occhi ora sconcertati ed inquisitori l'uno con l'altro.

— Rufy! Santo Cielo! Giuro di aver visto un'isola piena di cibo a perdita d'occhio e in più ci sono ottimi combattenti da sfidare! —
A quelle parole Rufy compì con un balzo un salto sino il soffitto del dormitorio, sorridendo apertamente.

— Wow! Fantastico! Cibo a volontà e sfide! E chi rifiuta? Quando si parte? —

Robin ridacchiò.

— Era solo un modo per svegliarti.. La verità è che ci sono dei rumori strani sulla nave. — ... — Rumori... Beh... E mi avete svegliato per una cosa simile? La nave è fatta di legno; è tipico. —

Spiegò lui.
Sanji lo guardò quasi fulminandolo, mentre Nami, improvvisamente, indicò una finestra. Usop cominciò ad impallidire.


— Ho visto un'ombra! C'è un intruso! —

Rufy, tornato di colpo sul letto, si alzò ed uscì dalla stanza, recandosi al ponte.

— Fatti avanti! Chiunque tu sia! Intruso o spia?! —

Intimò Rufy, rimanendo fermo ed a braccia incrociate, notando l'ombra d'una figura nascondersi.
Come risposta, comunque, non ottenne nulla, se non un pianto, un pianto femminile.

— … Mi dispiace avervi svegliati tutti... Ho bibisogno di aiuto.. —

Balbettò una fanciullesca voce.
Rufy rimase scosso per un istante, perché dopotutto quella voce non l'aveva mai sentita prima d'ora; dunque dovea per forza trattarsi d'una persona che sapeva di loro, ma di cui la ciurma non era entrata a conoscenza.

— Ma sei una ragazza! Perché così tanti misteri? Potevi benissimo chiedere aiuto invece di entrare come una spia! Comunque entra pure e va' a dormire: domani ci presenteremo, ma sicuramente ora sarai stanca, poverina! —

Disse il Capitano, avvicinatosi sorridente alla giovane e, come sempre, fidandosi alla cieca.
La giovane allora annuì, dopotutto, seguendolo.
Il resto del gruppo rimase un poco a guardare, lievemente sbalordito, per poi recarsi a prendere qualche bevanda calda, ma, appena Rufy entrò con la ragazza per poterle prima offrire qualcosa, Nico Robin ebbe improvvisamente un flashback: Spandam; in effetti, quella ragazza, venuta da chissà dove, aveva qualcosa di familiare con lui, a cominciare dal colore della pelle, ch'era molto chiaro, per non parlare dei suoi capelli color lilla, avvolta infine la giovine in un abito nero. Era praticamente la copia perfetta di Spandam, nonostante lei fosse una ragazza e non possedesse una maschera sul volto.

— Tu! —

Gridò Robin. Rufy e gli altri guardarono Nico Robin un po' confusi.
Anche la ragazza rimase perplessa.

— ...Sì? —

Robin le voltò le spalle, tremando appena.

— Ti cedo il mio letto, per questa notte; mi è passato il sonno. Sicuramente Rufy ti avrà mostrato il dormitorio dove dormirai. — … — Mh.. Grazie.. —

Rispose ella semplicemente, seguendo poi Nami verso il posto stabilito ed anche gli altri tornarono al loro, ancora non capendo il tono con il quale Robin si era rivolta alla giovane.
Passò intanto circa un quarto d'ora e, sebbene Nami ci stesse provando con tutte le sue forze, non le fu proprio possibile dormire.
Si girò e rigirò nel letto, sperando ch'esso sopraggiungesse prima o poi...

— Non riesci a dormire, vero? —

Domandò la ragazza. Nami sospirò.

— A quanto pare domattina dovrò bere molto caffè per non dormire quando non devo!! —

Enies rise a crepapelle, quindi Nami intervenne.

— Ehy, ma cosa ho detto per farti ridere così? —

Enies si asciugò una lacrimuccia, ancora esilarata.

— Hai detto che ti servirà tanto caffè e questo mi ha fatto ricordare molto Spandam... —

Nami impallidì.

Spandam!? —

Anche Nami cominciò a capire la tanta preoccupazione ch'era scaturita in Robin.
E se lo scopo della giovane, appartenente magari al Governo Mondiale stesso, consistesse nello spiare i Mugiwara?

 

   
 
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