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Autore: Liberty_helena    06/05/2012    4 recensioni
Un errore. Una scelta. Un’avventura nuova. Elena e Stefy decidono di tentare la sorte in una nuova città…e quale posto migliore per ricominciare, se non Londra? Questo trasferimento porterà tanti problemi, quanti bei momenti. Tutto quello che devono fare loro è lasciare che accadano…e viverli semplicemente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Voilà!! Ecco il nuovo capitolo!! Ci ho messo poco questa volta a scriverlo :) Come mi ha già detto la mia cara collega è un po' triste, ma che ci possiamo fare...mica tutti i giorni si può uscire con Harry! ahahahahah
Scherzi a parte...voglio ringraziare tutte le belle personcine che leggono e recensiscono la storia :)
Vi dico solo che in questo capitolo compare un "nuovo" personaggio...ci sarà a chi starà simpatico o antipatico ;)
Detto questo...buona lettura :D




Capitolo 6


Direi che ero sconvolta dalle foto che avevo davanti era riduttivo. Non tanto per quello che ritraevano, ma più che altro per il fatto che ero stata presa in giro. Stefy mi aveva mentito. Per quale motivo poi? Harry Styles? Ovviamente lei era libera di vedere e scopare con chi voleva, ma perché mentirmi?
"Buongiorno!" - disse una voce alle mie spalle. Parli del diavolo...
"Buongiorno.." - dissi in modo freddo - "come stavano i tuoi genitori?"
"tutto bene..abbiamo passato un week end tranq..." - la interruppi prima che finisse.
"certo che hai un bel coraggio! Per quanto tempo avevi intenzione di tenere in piedi questa stronzata?" - dissi sbattendole in faccia il giornale - "se volevi passare un week end "hot" con Styles non c'era bisogno di inventare palle!" - dissi arrabbiata.
"oh..." - fu la sua risposta.
"oh? Forse speravi che nessuno vi vedesse...beh, mi dispiace! Vi è andata male!" - aggiunsi.
"mi spieghi perché ti incazzi tanto? A te Harry neanche interessa...e onestamente non ho intenzione di ricevere ramanzine da te! Non ti devo spiegazioni!" - mi rispose. Iniziava ad alterarsi anche lei.
"mi incazzo perché non sopporto la gente che mi mente! Lo sai bene! Mi incazzo perché preferirei non dover vedere la sua faccia ogni due giorni! È vero non mi devi spiegazioni...ma non penso di meritare anche menzogne...per una cosa così stupida, poi!
"quindi io non posso vederlo perché a te sta sulle palle? Ragionamento molto maturo da parte tua! E comunque non è stato pianificato...ci siamo incontrati per caso e abbiamo passato la giornata insieme! Tranquilla...non è successo nient'altro!" - mi disse in tono acido.
"non dico che il mio sia un ragionamento maturo...anzi, non lo è affatto! È dettato soltanto da risentimento e paura nei suoi confronti... - dissi abbassando un po' la voce.
"risentimento e paura? Ma se non lo conosci affatto! Non hai fatto altro che attaccarlo per qualsiasi cosa dicesse da quando ha messo piede in questo locale e nelle nostre vite..." - disse seria.
"tu non capisci! Tu non puoi capire perché non c'eri!" - dissi con le lacrime agli occhi. Ecco l'effetto che mi faceva Styles. - "tu non lo hai visto in faccia, e per quanto io abbia dei ricordi confusi di quella notte, mi ricordo alcuni dettagli..."
"ma cosa centra tutto questo con lui? Non è Harry il padre di London! Non è possibile che sia lui!" - rispose.
"Harry è come lui! Hanno lo stesso colore degli occhi...la stessa pettinatura...e da quanto mi è giunto alle orecchie, forse anche la stessa abitudine di ammaliare chiunque e poi buttarlo via...non dico che Harry sia il padre di London, ma lui me lo ricorda così tanto! E preferirei mille volte non averlo in giro, per evitare che a qualcuno salti in mente qualche strana idea! - dissi quasi tutto di un fiato. Ormai le lacrime avevano iniziato a scendere. Ogni volta che ripensavo a quella notte non riuscivo a fermare le lacrime, e da quando i ragazzi erano entrati a far parte delle nostre vite ormai era un'abitudine.
Forse Stefy non si era mai accorta delle notte insonni che avevo passato negli ultimi mesi. Quando con qualche scusa facevo dormire London con me, osservandola e sperando che quella bambina, fin troppo sveglia per la sua età, iniziasse a fare domande strane riguardo suo padre. Magari convincendosi che fosse proprio Harry, visto il modo in cui avevano legato così velocemente, e perché no, vedendo che il loro colore degli occhi era quasi identico.  Infonfo lo aveva notato anche Harry la prima volta che l'aveva vista: "Devo ammettere che ti assomiglia molto tua figlia, tranne per il colore degli occhi…”, erano state queste le sue parole. In quel momento avevo temuto che gli scappasse qualcosa di più, ma aveva lasciato tutto in sospeso.
"London è troppo intelligente per andare a pensare cose del genere! Le hai spiegato, le abbiamo, mille volte che il suo papà è in Italia...perché dovrebbe credere che Harry sia suo padre? Sii ragionevole Helena! - mi disse.
"Non voglio essere ragionevole!" - l'attaccai - "Farò di tutto per proteggere mia figlia da qualsiasi idea bizzarra e persone che vanno e vengono! Non voglio che Harry s'intrometta ancora nella mia e nella sua vita!"
"quindi io non posso vederlo perché tu ti stai facendo paranoie inutili? Scusa ma non mi sembra giusto..." - mi disse incrociando le braccia.
"Tu puoi vederlo quando e come vuoi...ma non portarlo a casa, o al locale o in qualsiasi posto ci sia London!" - detto questo presi la borsa e mi avviai verso l'uscita - "ora se permetti, ho bisogno di prendermi mezza giornata..."
"cosa? Questo tuo comportamento è da immaturi! Non ho intenzione di discutere ancora con te per questa cosa...ne riparliamo quando avrai collegato di nuovo il cervello.." - disse dandomi le spalle.
"proprio tu parli di comportamento immaturo?? tu che hai praticamente smesso di parlarmi dopo aver scoperto che mi sentivo con Louis...come se me lo fossi portato da qualche parte di nascosto..." - detto questo uscii senza darle il tempo di rispondere.
Vagai un po' per le strade inglesi, non sapendo bene dove andare. Era quasi l'ora di pranzo, quindi non c'erano ancora molte persone in giro. Potevo tranquillamente permettere a tutte le lacrime che avevo di scendere indisturbate, nessuno che potesse vedermi, nessuno che facesse domande. Senza accorgermene mi ritrovai sulla metropolitana, non mi ero accorta neanche in che direzione l'avessi presa, sapevo solo che era la "picadilly line". Ero assorta nei miei pensieri quando sentii il nome della fermata a cui ero arrivata. Scesi e inizia a camminare. Conoscevo la strada, l'avevo fatta un paio di volte, ma mai da sola. Potrei dire che mi "risvegliai" dal mio torpore quando mi trovai davanti ad un cancello nero che dava su un enorme giardino. In lontananza si vedeva una casa enorme, ricordava un po' lo stile della dimora dei Salvatore in The vampire diaries. Perché ero lì? Non sapevo neanche se fosse a casa, anzi, molto probabilmente era da qualche parte per lavoro.
"scusi...tutto bene? cerca qualcuno?" - mi chiese il guardiano avvicinandosi.
"ehm...si...io...ehm...vorrei sapere se Louis è in casa..." - gli risposi un po' imbarazzata.
"Louis? Il componente della band?" - mi chiese. Annuii semplicemente. - "mi dispiace ma non posso dare queste informazioni!"
"ma non sono una fan! Sono una sua amica! - gli dissi. Ma lui mi guardò alzando le spalle. Decisi allora di chiamarlo.
TIrai fuori il telefono e cercai nella rubrica il suo nome facendo partire la chiamata. Uno squillo...due...tre...quattro. O era impegnato oppure non voleva rispondere...finché..
"pronto?" - disse una voce femminile dall'altra parte della cornetta. Controllai di aver composto il numero giusto.
"pronto? Chi parla?" - chiesi. Non è che avevano rubato il telefono a Louis? Impossibile l'avevo sentito giusto un'ora prima.
"dovrei chiederlo io! Visto che sei tu che chiami il mio fidanzato!" - disse tra un misto di infastidito e acido.
"oh..scusa...tu dovresti essere Eleanor...sono un'amica di Louis...Helena..." - non mi aveva parlato molto della ragazza, ma mi bastava fare due più due.
"oh...sei la ragazza del locale? Quella con una figlia?" - disse un po' rilassata. A quanto sembrava Louis aveva parlato di me alla sua fidanzanta, peccato che non avesse fatto il contrario. Buffo.
"si..esatto...non è che potrei parlare con lui? O è occupato?" - chiesi per evitare di allungare troppo la conversazione.
"in questo momento è sotto la doccia..per quello che ho risposto io.." - perfetto Helena, l'hai chiamato proprio dopo che hanno scopato. Complimenti per il tempismo! pensai. - "però se vuoi gli lascio un biglietto dicendo che hai chiamato...stavo giusto per andare via.." - disse. Ed io dovrei crederci.
"se non fosse importante non lo chiederei...sono fuori casa sua, però il guardiano non mi fa passare perché pensa sia una fan...ed io ho urgente bisogno di parlare con uno del gruppo per motivi di lavoro...non è che potresti farmi entrare tu? - la scusa del lavoro poteva essere abbastanza credibile.
"si...oh, guarda...è appena uscito dalla doccia, te lo passo!" - disse passando il telefono. Di sottofondo sentii dei baci e lei che diceva: "io vado tesoro...ti amo!" - "pronto?"
Direi che stavo per saltare sentendo la sua voce era poco.
"ehi...scusa se ti disturbo...ma speravo potessi rubarti 5 min per parlare..." - dissi un po' in imbarazzo. In quel momento vidi una ragazza mora che usciva con la macchina e si fermava davanti al guardiano.
"certo! Vieni pure...sono a casa, ti ricordi come arrivarci?"  - mi disse felice.
"sono già qui fuori...solo che avevo problemi ad entrare, il guardiano non crede sia tua amica...oh aspetta! - dissi coprendo il telefono - "mi ha appena dato l'ok per entrare, deve aver parlato con la tua ragazza. Arrivo" - dissi chiudendo la chiamata.
Passai davanti alla macchina della ragazza e la ringrazia. Non so perché non mi sembrava molto felice di avermi fatto passare. Forse sperava di poterlo evitare, nascondendo il fatto che avessi chiamato. Poco mi importava.
Ci misi un po' ad attraversare tutto il cortile, era davvero enorme. Ripescai tra i messaggi le indicazioni che mi aveva scritto proprio Louis per arrivare al suo "appartamento". Per fortuna lo trovai subito e quando bussai alla porta mi trovai un bello spettacolino davanti agli occhi.
"ehii...come mai da queste parti?" - mi disse un Louis sorridente, ancora con i capelli bagnati dalla doccia e con addosso solo un pantalone della tuta.
Altre persone si sarebbero sciolte sbavando davanti a quella visione (e devo ammettere che piaceva anche a me), ma in quel momento non feci a caso a come era messo, lo raggiunsi e lo abbracciai iniziando a piangere contro il suo petto. Lui mi strinse a sua volta, iniziando ad accarezzarmi i capelli e chiedendomi cosa fosse successo. Rimanemmo lì per un tempo indefinito, finché Louis non mi condusse verso il divano, su cui si sedette, facendomi sdraiare ed appoggiare la testa sulle sue gambe, continuando ad accarezzarmi. Non mi chiese nulla. Mi lasciò sfogare semplicemente, sapendo che quando sarei stata pronta gli avrei raccontato tutto.

Fateci sapere cosa ne pensate!
Un bacione
Hele & Stephy
  
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