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Autore: SheLovesDrums    07/05/2012    1 recensioni
Lei è una normalissima batterista, con una band ed un sogno. Lei è molto semplice ed è una testa dura.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A lavoro…
-Hey Char, cos’hai?
-Lou, non ho niente. Ho fame. Voglio.. Boh. – Risposi insicura.
-Allora, qui ho delle carote. Se ne vuoi, prendile tu stessa.-
-No. E’ che non so, mi annoio. Non ho nemmeno voglia di suonare, sono stanca. Non ho dormito affatto…- Gli dissi mugugnando.
-Aaah! Con chi eri?- Chiese facendo una faccia da deficiente.
-E’ solo che non avevo sonno.-
-Stai mentendo.-
-Non è vero.-
-Allora.. facciamo finta che sono una tua amica ragazza.
Dimmi cosa provi su tutto questo tesoroo!- Disse, cercando di imitare una voce femminile.
Io ho una voce leggermente strana, cioè non rauca, ma quasi, con un tono difficilmente distinguibile tra maschile e femminile.
Insomma, non ho una voce da maschio, ma diciamo che non è così acuta quanto quella di una ragazza.
-Lou, sei scemo.-
-Anche io ti voglio taaaanto bene.-
E si appiccicò dandomi un abbraccio.
-Ou, vedi che tu stai con Harry.- Affermai ridendo.
-E tu come lo sai? Questo ragazzo non nasconde niente! Ora ci parlo io.-
E fece il gesto come per chiamarlo al cellulare.
Cosa che poi fece realmente.
Con Lou mi divertivo un mondo.
Almeno faceva passare il tempo allegramente, visto che in quel negozio non passava mai nessuno.
-Hey, dimmi un po’, mi spieghi come vi siete conosciuti tu ed Harry? Sono curioso!- Chiese il mio amico.
-Beh, non è facile da spiegare.. Tutto iniziò quando io avevo solo tre anni…-
Tre ore dopo…
-Ed è così, che mia madre, affidandosi al destino, o quasi, riconobbe la sua vecchia amica del liceo, facendomi poi giocare con suo figlio, quello scemo che tutt’ora è al mio fianco.-
-Ora faccio il serio. Tu mi sembri una persona che fa la dura, ma nel profondo, ha un animo gentile. Sinceramente, penso che tu nasconda questo tuo lato del carattere quasi per paura. Mi sbaglio?- Rispose il ragazzo, serio, come mai fu stato.
-Diciamo che non è proprio paura. Io, inizialmente ero quella persona gentile, ma adesso preferisco cercare di non farlo notare agli estranei..- Risposi timidamente, cercando di far uscire fuori qualche parola con un senso, che insieme ad altre avrebbe formato una frase del tutto convincente.
-E per quale motivo?-
-Perché questo mio carattere, nella mia infanzia, mi ha fatto soffrire. Sai, la perdita di una persona importante lascia un vuoto che neanche la persona più cara per te riuscirà mai a colmare. Quando si rivisitano i posti in cui si è passato del tempo con quella persona, sai, è come se un’arma colpisse l’ultimo frammento di affetto rimasto. Io ero piccola, molto piccola. Sai, l’età dei 12 anni è l’età in cui ci si forma, e c’è il bisogno di qualcuno che ti aiuti. Non parlo dei genitori, ma qualcuno al di fuori di loro, come punto di riferimento. A certa gente io sembro un’idiota, ma perdere mia nonna è stata la cosa più brutta della mia vita, tutt’ora ne soffro tantissimo, ma cerco di andare avanti. Almeno ci sono gli amici, che, anche se io non lo merito, mi fanno compagnia, senza giudicarmi.-
-Già, almeno ci sono io che la salvo!-
Mi girai, era Hazza.
-Hey deficiente!- Dissi sorridendo con un tono scherzoso.
-Ciao idiota- Disse facendo la linguaccia.
-Ciaaao tesoro mio!- Gridò Louis saltando addosso ad Harry.
-Sono scioccata!-
-Abituati! – Gridarono all’unisono.
-Ragazzi, evitando le smancerie io torno a lavoro. Credo di non essere tagliata per questo genere di ‘’dolcezze’’ tra amici…-
-Ah si?- Affermò Harry facendo un’espressione di sfida.
Senza neanche farmi rispondere, si avvicinarono e mi presero ‘’in braccio’’, facendomi rimanere sono solo scioccata, ma anche dolorante, visto che non mi hanno saputa prendere bene.
Uno mi teneva dalle mani, ed uno dai piedi.
Facendo così mi portarono fuori dal negozio e mi imposero si fare una passeggiata con loro, abbandonando il lavoro.
-Ma, ragazzi, non posso abbandonare così il negozio, almeno fatemi mettere un biglietto!-
-Beh, ci lavoro pure io,ma non mi faccio tutti questi problemi, tanto il capo è mio zio, non ci dirà niente!- Disse Louis.
Così ci avviammo verso una meta non precisa.
Camminando parlavamo di cavolate -come sempre, d’altronde- dimenticando il discorso fatto prima insieme a Louis.
Camminavamo nel parco quando…
-C-c-c-cavolooo! Un concerto di Ed Sheeran! Andiamo? Dai, andiamo? Perfavoreee, andiamo!-
Dicendolo sembravo una bambina di 10 anni, quando chiede le caramelle alla mamma.
-Ti accompagno io! In fin dei conti è anche il mio idolo, quindi conta su di me!- Disse Harry, con un sorriso a 360°.
-Grazieeeee Hazza! Altrimenti mia madre non mi avrebbe mai mandata da sola.- Detto questo l’abbracciai velocemente e continuammo a camminare.
Salutai tutti e tornai a casa.
Mentre tornavo a casa mi raggiunse Harry, e parlando continuammo il tragitto, ma ci fermammo al parco.
Quel parco era qualcosa di speciale per me.
Era lì che conobbi i miei due migliori amici, amici che ancora durano, dopo tutti questi anni.
Non potrei desiderare di meglio.
-Ricordi quel giorno? Quel lontano giorno di giugno, dove in quel negozio ci conobbimo?- Ricordò Harry.
-Non potrei mai dimenticarlo, sono passati 14 anni, ma non cancellerò mai quella giornata dalla mia mente.-
-Così cominciò tutto! Credo che in quel negozio di caramelle io abbia rovato la persona più importante della mia vita…-
-Oh, e chi sarebbe?- Dissi facendo la finta tonda e ridendo contemporaneamente.
-Cioè.. Io dico cose sagge o per lo meno intelligenti e tu scherzi? Sei incorreggibile! AHAHAH-
-Dopo queste rivelazioni, AHAHAH, torniamo a casa, volevo farti sentire un nuovo arrangiamento per una nuova canzone.-
-Allora andiamo!-
Arrivati a casa, presi le chiavi, aprìì la porta e vidi un mucchio di valigie.
-Mamma? Perché è pieno di valigie?-
-Torniamo in italia.- Rispose lei fredda.
-Come? Cosa hai detto? No! Io in Italia non ci torno!- Gridai.
-Ma rivedrai tuo padre! Non sei contenta? Uniremo la famiglia!-
-Unire la famiglia il cavolo! Se davvero ci teneva non andava lì per lavoro! Guarda, vai tu, io non ci vengo!-
-Tu ci vieni e come! Come puoi stare sola? Chi ti farà compagnia?-
- Signora, senza contraddirla, ma Charlie potrà stare da me, non crea disturbo.. Io ormai vivo da solo da qualche settimana, ho molte stanze in casa, quindi potrà trasferirsi da me.- Disse Harry, con tono convincente.
-Beh, non so.. Dai, va bene. Ormai la tua vita è qui, non ti posso impedire di viverla.-
-Grazie mille mamma, ti voglio bene!-
Abbracciai sia lei che Harry, e salimmo sopra nella stanza dove avevo gli strumenti, per provare la canzone nuova.





ANGOLO AUTRICE: QUESTO CAPITOLO E' ABBASTANZA LUNGO, GODETEVELO! :D
  
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