In Silence
1
Un boccale bagnato, ma di birra neppure una traccia
remota.
Gli occhi del signora davanti dicono “ E’ saliva!”.
Un litro di giallo sudore, quello che sente muoversi
nello stomaco.
Sopra avanzi di cibo. Cibo buono. Una pizza già
tagliata e gustosa.
Non sembra prestare attenzione al telefono
cellulare. Eppure lo fissa.
È davanti a Lui. Se cerca occhi sconosciuti, non li
trova in persone che non ha mai visto.
C’è un uomo in tutti gli occhi che fuggono eccitati
nel locale. Lui conosce l’uomo.
Il rosso della borsa della signora davanti a Lui,
quel rosso grida a gran voce: “ Siamo stanchi!”.
Rispondono gli occhiali dell’uomo pochi tavoli più
avanti: “ Non vedo la fine di questa serata!”.
Lui è solo a quel tavolo. Potrebbe benissimo non esserlo. È solo stasera.
Non sono
occhi esperti e risoluti quelli che lui va cercando nel locale, questa sera.
Sono occhi
che di un uomo abbiano solo il colore.
2
Lui vive
stasera, e forse non vuol dirlo al telefono cellulare che adesso squilla.
Squilla il
telefono cellulare.
L’apparecchio
emette suoni conosciuti, e vibra il tavolo.
L’apprensione
fa vibrare anche il cuore più dimenticato e lasciato infondo al baratro.
Suona il
telefono cellulare, e le note della melodia di ricerca si accostano alla
signora davanti.
Il suo
bicchiere è ancora pieno.
Il suo
bicchiere sembra già vuoto.
Il
bicchiere di Lui è vuoto di fatto.
Solo
saliva sul bordo. Aspetta che si asciughi.
Brezza di
Maggio, si apre una porta. L’entità della corrente fa intendere che è la porta
principale.
Nuove
presenze nel locale, non tremano i tavoli, nessuno si volta.
L’attenzione
su bicchieri che sembrano pieni.
Subito
dopo sono vuoti.
Lui alza
lo sguardo, le sopracciglia sono inchiodate al tavolo.
Pesano.
Pesa anche
la testa.
Pesa
qualcosa come il mondo pesava ad Atlante.
Il
bicchiere di Atlante doveva essere bagnato di saliva.
3
Lui
squadra il suo boccale.
Un litro
di fluido manca all’appello.
Ha chiesto
asilo politico nel suo stomaco.
La birra
ha paura di perdere il suo colore.
Per questo
si rifugia dove non può essere vista.
Nello
stomaco di Lui.
Solo Lui
stasera la può nascondere.
Lui si
guarda intorno e il legno del tavolo sembra seguirlo.
Se cerca
occhi, non sono pupille conosciute ed esperte.
Sono
pupille sporche di saliva, prive di qualcosa che un uomo ha.
Ma il
colore Lui vuole che sia quello degli uomini.
Ci sono
occhi così?
Sporchi di
saliva.
Se entra
il vento, non si copre.
La sala
fugge dai muri e dal proprio nucleo.