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Autore: jojo1234    07/05/2012    0 recensioni
Ancora non riuscivo a capire quando ero arrivata a quel punto. Ancora adesso rimanevo bloccata costantemente nelle mie inutili domande.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi adagiai sul divano in cotone bianco, buttando sul tavolino di vetro le chiavi di casa.
Sospirai stancamente e passai le mani sul viso. Gli occhi mi pungevano, ma non potevo ne dovevo piangere. Almeno non li.
L’avevo scelta io quella situazione, quella doloroso agra situazione.  Ma non ci avrei mai rinunciato, perché nonostante tutto faceva parte di me. Da ormai un anno.
“Sei tornata!” alzai la testa verso la voce che aveva parlato.
I capelli corvini erano spettinati più del solito, e i suoi grandi occhi bruni impastati dal sonno.
Mi alzai di scatto, pulendo in fretta il residuo di quel pianto per paura di qualche sua domanda. “Cristhian! –mi avvicinai a lui, portando una mano sulla sua guancia sinistra- pensavo che stavi dormendo!” mi dedicò un sereno sorriso, baciandomi lievemente sulla bocca. Quel contatto, se pur sottile, mi scateno un ondata di emozioni. Amavo quell’uomo. Amavo tutto di lui, e la sua unica delicatezza era una di queste.
“Si, stavo dormendo. Infatti mi sono svegliato adesso! Tutto bene a quell’evento? Sembri stanchissima!” mi prese la mano invitandomi a risedere sul quel sofà.
In tutta risposta risi cercando di sembrare convincente, una risata senza allegria. Solo e semplice abitudine.
“Non me ne parlare. Non so neanche perché ci sono andata! Hai fatto la cosa migliore a rimanere a casa!” rigirai il volto verso lui, osservandolo negli occhi. In tutta risposta mi bacio nuovamente.
Un ritmo lento e regolare si trasformò ben presto in un tormentato bacio. Mi accarezza delicatamente i capelli e pian piano mi fece stendere sotto di lui.
“Ti amo. Più di ogni altra cosa al mondo!” lo sussurrai sinceramente, cercando di non esporre il caos all’interno del mio corpo.
Lo senti sorridere sotto al mio mento, baciandomi languidamente il collo per poi scendere a torturare il seno sinistro. La mia mente era completamente annebbiata da lui. Tutto di me lo voleva, ogni singola particella lo desiderava ardentemente.
Un ricordo di poco tempo fa si risveglio improvvisamente nella mia mente…
“Maledizione! Ci mancava soltanto la pioggia!” un lento cammino, trasformatosi in veloce corsa irrompe nella quiete della riserva. Tetti spioventi e finestre deformate dall’acquazzone primaverile si aprivano nel mio folle tragitto…
“Ha bisogno d’aiuto?” una macchia mutata mi venne incontro correndo affannosamente.
“Come scusi?” mi fermai bruscamente spaventata dall’ignota figura.
Lo sconosciuto sorridendo rassicurante accenna ad avvicinarsi mostrando l’ombrello che aveva in mano –“Lo vista in difficoltà e volevo aiutarla…credo che riesco a coprirci tutte e due!” lo scrutai con occhiate furtive, osservando quell’estraneo per niente a disagio dall’assurda situazione.
“….Mi scusi non mi sono presentato…io mi chiamo Francis Allende.” Con lo sguardo fisso su di me, aveva leggermente la bocca piegata all’insù formando un buffo sorriso. Con la mano tesa, forse anche in segno di resa, aspettava un mio intervento.
“Elizabeth Thompson piacere –gli strinsi la mano cordialmente- …mi dispiace per la maleducazione ma…non mi capita spesso un contesto del genere!”  feci un cenno di ringraziamento e andai a ripararmi acanto a lui.
 
…. La bocca avida di Cristhian mi intrappolò. Avevo del tutto dimenticato la situazione nella quale mi trovavo, e questo mi spaventava.
Uno dei patti fatti con me stessa era proprio questo, mai portare quella strana attrazione all’interno del mio rapporto con Cristhian. Conseguenza: la fine.
Mi chiedo tutt’ora come ero arrivata a quella condizione.
Da quando io, fedele e attenta, lascio il letto del mio ragazzo per fuggire fra le braccia del mio amante.
Invento bugie, convincendomi che è la pura verità, per tutelare le mie mancanze.
Non so rispondere a nulla, respingo la verità con tutta la mia forza, cercando di inseguire quell’illusoria spensieratezza.
Ma l’unica cosa che so, ho almeno fingo di sapere e di essere in balia di due ragazzi. Due opposti, disuguali, ragazzi. 
   
 
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