Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Aoimoku_kitsune    08/05/2012    11 recensioni
Ti posso sentire e so di amarti.
***
E' una MPREG: Gravidanza tutta al maschile.
Dopo una serata il legame di Naruto e Sasuke sembra spezzarsi sempre di più, ma una maledizione (Da parte di Naruto) o uno splendido miracolo (Da parte di Sasuke), renderà le cose più complicate o semplicemente riuscirà ad aggiustarle? E Naruto si troverà davanti ad una scelta difficile, che farà provare a Sasuke, di nuovo, il dolore per la perdita di una famiglia.
***
-Sai..
Disse Naruto, fissando lo schermo colorato.
-.. Stavo pensando..
-Tu che pensi?
Lo sfotté Sasuke, quasi serio, nascondendo il divertimento.
Naruto alzò lo sguardo, fissandolo di sbieco, reclinando il capo verso di lui.
-Teme.. Smettila di prendermi sempre in giro.
E la linguaccia fu inevitabile.
Sasuke ridacchiò, sommessamente, appoggiando il mento sul capo di Naruto.
-Su dimmi.
Sentì un piccolo sbuffo dal basso e poi Naruto parlare.
-Il nome per il bambino. Non lo abbiamo ancora deciso.
Sasuke fece una strana smorfia di disappunto.
***
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito.. È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale.. Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
***
Era leggero il suo bambino, fragile tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I'd come for you'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciaooo... Ragaaa.. mi è arrivata la macchina nuova di zecca.. è bellissima *ç* E' tutta bianca, con le rifiniture in nero e gli interni. la tappezzeria lìho comprata nera, con le zampette da gatto rosa pelose.. (Nero con le zampette azzurre non c'era, oppure prendevo quella. Uffi!).. e poi nel copri testa del sedile del guidatore ho fatto ricamare Kitsune in rosa, così come ho fatto fare, dal mio padrigno, una scritta in lettere di ferro da attaccare fuori. E' una favola. Poi non poteva mancare il cuscino con la faccia di Joker de "il cavaliere oscuro".  Sono strafelice!!!
Tornando seri.. che è una parole.. Vi lascio alla lettura del capitolo.

PUBBLICITA': Volete dei vestiti da coldpaly cuciti su misura? armi autentiche, come quelle del vostro eroe preferito?? Se siete interessati o curiosi contattatemi, sarà felice di aiutarvi.

***

Naruto, uscendo dal fumo grigio creato dalle copie e dalle carte bombe, si guardò intorno, mentre correva verso il villaggio.
Karin era scomparsa.
Col cuore a mille, l’adrenalina alle stelle, si fermò sul ramo di un albero, appoggiandosi con la schiena al tronco maestro, e guardò dietro di lui.
Nessuno lo seguiva, e questo gli sembrò sospetto, poi aguzzò la vista cercando una testa rossa fuoco in quelle chiazze verdi e marrone, senza successo.
Sibilando una bestemmia, cercò di mettersi in contatto con Sasuke.
-Ahh.. Perché diamine non risponde.
Strillò, incanalando chakra nei piedi e balzando verso l’entrata del villaggio.
Balzando, mentre l’aria fresca gli sferzava il viso, poggiò una mano al ventre, sentendo all’improvviso un nervosismo sotto la pelle.
-.. Mh??
Allargò gli occhi, il fiato gli si accorciò nei polmoni, mentre sentiva la strana e quanto conosciuta sensazione di oppressione.
Il bosco intorno a lui cominciò a ruotare impazzito; gli alberi che prendevano forme allungate e il cielo che si uscirò all’improvviso.
Alle orecchie sentiva un rumore fastidioso, e all’improvviso si sentì atterrare.
Un genjutsu…
Poi urlò.
E la vista si macchiò di nero.

Jugo si ritrovò nel campo di combattimento dove Sakura e Suigetsu erano stati attaccati.
Arrivato, con sulle spalle il ragazzo trovato, si avvicinò ai due ninja, mentre questi legavano i ninja traditori tramortiti.
-Sakura-San.
Chiamò Jugo, avanzando nell’erba.
La ragazza si voltò, sgranando poco gli occhi verde smeraldo e corse verso Jugo, intento ad appoggiare al suolo il ragazzo sopravvissuto.
-Chi è?! È del villaggio?.
-Si.. L’ho trovato vicino alla cascata.
Sakura guardò Jugo, concentrandosi poi sul ragazzo svenuto.
-Forse allora gli abitanti sono davvero dalle parti delle grotte.. Quando si sveglierà chiederemo dove sono.
Il ragazzo annuì, spostando lo sguardo su Suigetsu, che ridendo, prendeva in giro ai pochi ninja del suono coscienti.

-Sasuke kun..
Sasuke si voltò verso la voce di Karin, con un peso allo stomaco che si alleggeriva all’improvviso.
Karin si avvicinò come un fulmine, i capelli rossi al vento, e la faccia con un espressione stanca.
-Dov’è Naruto?
La voce di Sasuke era uscita roca, allarmata al nome del compagno.
Quando non aveva visto la zazzera bionda accanto alla ragazza, una strana spiacevole sensazione era partita dallo stomaco, facendogli rizzare i peli sulle braccia, e battere forte il cuore.
Karin si voltò dietro di lei, sorpresa.
-Era dietro di me.. Ci avevano attaccati e..
-Cosa?
Sasuke avanzò verso la ragazza; la calma che sempre lo aveva caratterizzato spazzata via con una semplice frase.
Erano stati attaccati. Naruto era stato attaccato.
Sai lo fermò con una mano sulla spalla, che Sasuke con uno strattone tolse.
-Non lo so.. Mi aveva detto di correre dopo un suo segno, e così ho fatto. Pensavo fosse dietro di me.
-Diamine Karin.. Non hai sentito che nessuno ti seguiva!
Quasi urlò, girandosi per spiccare un salto nel bosco.
Prima che lo facesse, sentì l’auricolare vibrare leggermente.
-Sasuke!! Ci serve del supporto…
Sasuke si fermò, cliccando il bottone, mentre Karin e Sai lo guardavano preoccupati.
-Che succede?
-Jugo a portato un ragazzo del villaggio che sembrava moribondo, ma poi.. Non so cosa sia succe… zzz..
-Sakura..
Chiamò Sasuke.
Dall’auricolare si sentiva solo la voce ovattata della ragazza che lo chiamava, e un fastidioso rumore di sottofondo.
Preso da una rabbia ceca, si staccò l’auricolare dall’orecchio con irruenza forza e lo lanciò contro un muro.
-Sasuke ma co..
Karin si zitti allo sguardo di fuoco di Sasuke.
Aveva sempre avuto il terrore del Eien no mangeskyo Sharingan di Sasuke, e quando il moro lo mostrava quando non combatteva, era sempre un brutto presagio.
Non avrebbe mai pensato che il legame di Sasuke e Naruto fosse così… indissolubile.
-Andate nel punto B, Suigetsu e Sakura hanno bisogno di aiuto..
-E tu?
Chiese Karin, tremando appena al fissare quelle iridi rosso sangue stellate.
-Vado a cercare Naruto..
Sibilò, voltandosi.
Karin spalancò gli occhi, correndo verso Sasuke afferrandolo per un braccio.
-Starà bene, forse ci sta raggiungendo.. Non..
-Lasciami Karin.
Il tono di Sasuke accaparrò la pelle perfino a Sai, che in disparte, fissava il corpo tremante di rabbia del moro.
La ragazza si fermò, lasciando la presa sulla maglia di Sasuke e fece un passo indietro.
-Ma..
-Esegui gli ordini.
Sibilò balzando, sparendo nella boscaglia fitta.


Non doveva accadere nulla a Naruto.
Al suo bambino.
Non se lo sarebbe mai perdonato. Avrebbe raso al suolo Konoha. Gli avrebbe attribuito tutta la colpa.
Sasuke digrignò i denti, lasciando un solco su ogni ramo in cui saltava, per quanta forza iniettava nei piedi.
Si sentiva tanto il suo avo.
La distanza che lo separava da Naruto.
La distanza che separava Madara da Susugi.
L’aria gli mancò, e cercò di calmarsi, per pensare a mente lucida.
-Sasuke?!
Ringhiò, fermandosi e atterrando al suolo agilmente. Prese la ricetrasmittente di emergenza dalla sacca dei kunai, che aveva attaccato nella coscia.
-Mh!?
-Naruto è in pericolo. Il ragazzo che ha trovato Jugo ci ha confessato che ci stavano aspettando e volevano la Volpe. Lo hai trovato??
Allargò gli occhi, schiudendo le labbra, catturando più aria possibile.

-Katon: Gokakyu no jutsu.
Dopo i sigilli, Naruto posizionò la mano davanti alle labbra mentre un calore incendiario gli saliva per la gola, uscendo.
La palla che si formò davanti a lui era enorme, e si alzò al cielo, riscaldando e incendiando tutto intorno a se.
Ridacchiando, Kira si ritirò, mentre affascinato guardava un suo sottoposto bruciare vivo davanti a lui.
-Però!.. Anche meglio di un Uchiha.
Disse, mentre Naruto lo guardava con il fiatone.
Era sfinito e si stava sforzando troppo.
Aveva dovuto bloccare, in parte, il chakra di Kyuubi, poiché era troppo caldo per il feto. Tsunade lo aveva avvisato, e lo aveva aiutato, e anche Kurama si era calmato, bloccandosi in una parte remota del suo inconscio.
-Chi sei?
Urlò il biondo, ritirandosi in posizione di difesa, estraniando le urla dell’uomo che bruciava.
Kira balzò giù dal ramo, lanciando un kunai verso l’uomo, trapassandogli il cranio con un colpo secco, e le urla cessarono.
Naruto guardò scioccato la scena.
-Perché l’hai fatto. Era un tuo compagno.
Urlò sconvolto.
Kira ghignò fissando il corpo inerme.
-Un inetto. Era cos’era!
-Tu sei pazzo?
Urlò sconcertato Naruto, sfoderando la katana, stringendosela tra le dita.
-Può essere.

Sasuke fissò l’enorme palla di fuoco nascere ed estinguersi.
-L’ho trovato.
Disse e balzò verso il fumo nero, sperando di arrivare in tempo.
Doveva arrivare in tempo.
Dio! Erano caduti in una stupida trappola.
Eppure, aveva una brutta sensazione. Un pensiero fisso che non si dissipava, ma che diventava sempre di più veritiero.
-Ahhhhhhhhhhh.
Quando sentì quell’urlo di dolore, aumentò il passo, bestemmiando.
Il cipiglio in volto si intensificò, e strinse i pugni così forte, che sentì il dolore pungente partire dai palmi.

***

Quando sentì l’impatto al suolo, boccheggiò, afferrandosi il grembo, come per proteggerlo.
Cercò di alzarsi ma un fischiettio acuto, lo riportò al suolo e urlando, si strinse le orecchie. Quel suono era troppo forte, ed era come se in testa avesse mille aghi che spingevano per uscire.
La vista si macchiò di nero per un secondo, e poi di un bianco puro e forte, e tremò quando il suono cessò.
Davanti a lui si focalizzò Kira, con uno sguardo maligno e divertito.
-Tu saresti la volpe.. Non sei poi tanto forte come mi avevano detto.
Lo prese in giro il ragazzo, avanzando verso Naruto, fermandosi davanti a lui.
Naruto alzò lo sguardo lucido, cercando di guardarlo più truce possibile.
-Non ho niente contro di te, ma qualcuno vuole che ti faccia questo.
Poi sentì un fuoco incredibile partire dalla spalla, dove il ragazzo aveva appoggiato la sua mano e urlò con tutto il fiato che aveva in gola, piegandosi in avanti, sulle ginocchia e le braccia.
Sentiva ovattate le risate, ma percepiva quel fuoco che gli stava bruciando le vene.
Si portò una mano al ventre, cercando di concentrare più chakra possibile in quel punto, creando una barriera azzurrina e poi crollò senza forse al suolo, mentre il calore iniziava a spegnersi.
Sasuke…

-Naruto? Mi senti?
Le palpebre tremarono, e aprì gli occhi, incontrandone un paio di color nero.
-..Suke?
Sussurrò.
Il moro annuì, alzandoselo in braccio, stringendolo forte.
Naruto appoggiò il capo sul petto ampio, guardando la mascella contratta del moro, che fissava davanti a loro. Strinse le mani alla tuta grigia del moro.
-I ragazzi ci aspettano al campo. Come ti senti?
Sasuke abbassò lo sguardo nero sul viso di Naruto.
-Bene.. E kira?
Domandò.
-Il Kyuubi a preso il controllo dopo che sei svenuto, e lo ha ucciso.
Naruto spalancò gli occhi, spaventato e Sasuke si fermò, fissandolo dall‘alto mentre la mano ambrata correva al ventre.
-Il bambino sta bene. La tua barriera l’ha protetto dal chakra del demone. Ma penso che Kyuubi non abbia esagerato con il tuo corpo.
Sembrò calmarsi Naruto, socchiudendo gli occhi stancamente.
-Scusami.
Sussurrò, dispiaciuto.
Il moro lo fissò, fermandosi su una collina, poco prima del campo, e lo depositò su una roccia, facendosi guardare in volto.
-Quello che deve scusarsi sono io. Non sono riuscito a proteggerti come dovevo fare, e per la mia stupidità, potevi perdere il bambino.
Il biondo sgranò gli occhi, guardando scioccato Sasuke che si stava scusando per qualcosa.
Neanche quando era stato catturato e portato a Konoha, si era scusato con il villaggio per il tradimento, e ora invece, si stava scusando verso di lui.
Si alzò, anche se le gambe tremarono sotto il suo peso, e guardò fisso il moro.
-Perché ti stai scusando. Mi hai protetto, ma purtroppo era una trappola, e non potevi farci niente. Alla fine sei arrivato e va tutto bene, è questo l’importante.
Sasuke aprì le labbra per parlare, ma Naruto lo fermò sul nascere.
-Va tutto bene, io sto bene e anche lui.
Prese una mano di Sasuke, e la poggiò sul ventre gonfio, guardando il moro negli occhi.
-Ok?
Sasuke sospirando, annuì, avvicinandosi a Naruto, facendo vagare la mano sotto la tenuta ninja, e assaporò la pelle calda del biondo.
La mano aderì perfettamente alla curva accentuata della pancia, come ad accarezzare il suo bambino.
Naruto guardò Sasuke, perdendosi in quello sguardo magnetico, reso ancora più magico dalle sfumature rossastre dell’astro morente.
Si morse il labbro, abbassando appena lo sguardo, per poi alzarlo.
Sasuke ci lesse tanta decisione in quegli occhi e si sorprese per un attimo.
Notò come le guance di Naruto iniziarono a imporporarsi lentamente.
-Suke?
-Mhh..!?
-.. Io.. Io non te l’ho mai detto. Tu invece lo ripeti sempre.. Bhè.. Quello che sto cercando di dirti.. È che.. Umh..
Perché era così difficile dire quelle semplici parole.
Amava Sasuke, e voleva dirglielo, anche se era palese.
Ma era così complicato e imbarazzante.
Si vergognava da morire e ora, non capiva come Sasuke glielo dicesse spesso, senza arrossire.
Lui era sempre così sicuro su tutto.
Il moro lo guardò, inarcando un sopracciglio, sorridendo di sbieco. L’aria intorno a loro che si alleggeriva sempre di più, lasciandosi alle spalle l’incidente di prima.
-Parla chiaro, dobe! Non capisco il dobismo.
Le guance di Naruto s’infiammarono per la rabbia e l’imbarazzo.
Indietreggiò un poco, puntellandosi sul terreno verde, con sfumature arancioni, e strinse i pugni di lato.
Le sopracciglia si strizzarono, così come le palpebre, e aprì le labbra.
-Volevo semplicemente dirti, teme, che t.. ti.. Amo.. Ecco l’ho detto. Ti amo, bastardo che non sei altro.
Quasi urlò Naruto, tentennando sul primo ti amo, non volendo aprire gli occhi per guardare Sasuke.
Le palpebre chiare si aprirono piano, sempre di più, sorprese dalla buffa confessione di Naruto, e un sorriso tenero gli nacque sulle labbra; dirigendosi verso il biondo, lo abbracciò, mentre il sole scompariva dietro all’orizzonte.
-Usuratonkachi, era tanto difficile da dire!
Sussurrò, stringendo il biondo che si appese a lui, mettendo un piccolo broncio che rimase nascosto.
Dietro di loro il sole scomparve dietro alla pianura, e le nuvole presero un tenue color violaceo, mentre le loro labbra si univano in un bacio.
Le braccia di Sasuke richiamarono a se il corpo caldo di Naruto, afferrandolo per la vita, mentre le braccia di Naruto si perdevano dietro di lui, sul collo, afferrando i capelli mori di Sasuke, stringendolo sempre più vicino.

***

Karin si avvicinò al focolare, acceso per l’accampamento, sedendosi accanto a Naruto, che distrattamente guardava il fuoco ardere, e i rami bruciare.
Guardò il biondo, osservando come le fiamme tremolanti, gli illuminavano il viso, perso nei suoi pensieri.
Interiormente sorrise, voltando il viso e chiuse gli occhi, concentrandosi.
Applicò un sigillo, sussurrando la formula, sillabandola con le labbra, sorridendo quando sentì un mugugno da parte del biondo.
-Urghh..
Naruto spalancò gli occhi, afferrando la stoffa del giubbotto bianco, in prossimità del bambino, mentre sentiva distrattamente il calore sopportabile alla spalla.
Era come se qualcosa gli si fosse stato piantato nello stomaco.
Boccheggiò, stringendo le palpebre.
-Tutto bene, Naruto kun?
La voce di Karin gli arrivò confusa, e la guardò. Gli occhi appannati, che distorcevano la sagoma della ragazza, che lo guardava con un’espressione divertita.
-Si.. Sto bene.
Sbiascicò, alzandosi.
Le gambe tremarono, e si fermò, riprendendo a camminare verso la tenda che condivideva con Sai e Sasuke.
Si sentiva strano, in gola sembrava che avesse un tappo, e la pancia gli doleva nella parte alta sinistra. La afferrò con la mano, stringendola, mentre scostava il telo, abbassandosi per entrare nella tenda bianca.
Sai stava disegnando, come al solito, seduto sul suo futon. In mano il pennello si muoveva sapientemente sul rotolo bianco, disegnando linee nere, che prendevano forma in un’opera d’arte.
Respirò, cercando di cacciare giù il senso di vomito che aveva, e si tolse il giubbotto grigio, dando le spalle al moro pittore.
Tolto, chiuse gli occhi per il sollievo di non sentirsi oppresso dalla stoffa pesante del capo, e, sopra alla maglia nera a maniche lunghe, indossò una felpa larga, per oscurare il leggero rigonfiamento.
-Sono stanco.
Piagnucolò, sdraiandosi sul futon, con la schiena, guardando Sai che sorrise appena.
Appoggiò la mano sul ventre, prendendolo ad accarezzarlo distrattamente.
-Cosa disegni?
Domandò.
Sai fece l’ultima linea con il pennello, per poi mostrare l’opera a un Naruto stupito e affascinato.
-E’ il paesaggio che abbiamo visto a Kura. Il bosco di Kitsu.
-Sai, è bellissimo.
Gli occhi di Naruto brillavano di sincerità, e Sai credette veramente di arrossire per l’imbarazzo.
-Grazie..
Poi Naruto aguzzò la vista, sedendosi di scatto, indicando il dipinto.
-.. Ma.. Quelli.. Quelli siamo.. Io.. E..
Sai guardava Naruto, per poi annuire con ovvietà.
-Siete tu e Sasuke kun.. Spero che non ti dispiaccia se vi ho immortalato, ma l’atmosfera mi è stata d’ispirazione.
Naruto non parlava, fissava sconvolto il disegno, dove, avvolti dal tramonto caldo, di Kura, c’erano loro due, abbracciati, illuminati dalla luce del sole morente.
Sai stappò il foglio, porgendolo a Naruto.
-Tieni, se ti fa piacere, è tuo..
Naruto spalancò gli occhi, per poi mostrare un sorriso dolce a Sai.
-Grazie..
Rispose, prendendo il foglio tra le mani, guardandolo.
-Sono felice per te.
Disse poi l’artista, e Naruto lo guardò confuso per un momento.
-Eh?
-Tu e Sasuke.. Avete rafforzato il vostro legame.
Il biondo sorrise, annuendo.
-Già..
Rispose, e in quella singola parola, Sai percepì tutta la felicità e la radiosità di Naruto.

Spalancò gli occhi, mentre un’ondata di dolore nasceva dal fianco, spargendosi come fuoco in tutto il grembo.
Gemette, stringendo le palpebre, e balzando seduto; la mano che afferrava la carne cocente, stringendola per alleviare il dolore.
Il respiro si fece ben presto pesante, e si ritrovò ad annaspare, come se stesso affogando. L’aria sembrava sempre poca per i suoi polmoni.
Una luce fioca, quella della lampada a olio, si accese, e subito fu circondato dai due mori.
-Naruto kun..
Sai pareva frastornato dal sonno e dall’ansia, così come Sasuke, che subito si era irrigidito, guardando cosa stringesse la mano.
Allungò la sua, appoggiandola sul dorso della mano piccola si Naruto, guardandolo con crescente paura.
-Stai bene?
Naruto singhiozzò, scuotendo la chioma bionda, mentre si piegava in avanti per il crescente dolore.
Sai scattò in piedi, uscendo dalla tenda, incamminandosi in quella delle ragazze.
-Vado a chiamare Sakura chan..
Sasuke non ebbe modo di dire o fare niente, che Naruto si divincolò dalla sua presa, piegandosi dall’altro lato, rigurgitando del sangue.
Balzò in piedi, afferrando Naruto, e lo portò di peso fuori, all’aria aperta.
Il biondo si divincola nelle sue braccia, come se cocesse.
Poi tossicchiò ancora, e la maglia di Sasuke si macchiò di rosso.
-Naruto.. Mi senti?
Domandò, appoggiando il biondo sul prato, facendogli prendere aria.
Alzò il capo, guardandosi intorno.
Dove diavolo era finto Sai. Sakura era solo dall’altra parte di quegli alberi.
-.. Dio che dolore.. È insopportabile.
Gemette Naruto, stringendosi sempre più forte lo stomaco.
Si sentiva sempre più bruciare, ogni qual volta che Sasuke si avvicinava di più, gli sembrava che il fuoco aumentasse, corrodendolo lentamente.
Era straziante. Non sentiva tutti quel dolore neanche quando il chakra bollente del demone gli corrodeva la pelle alla quarta coda.
Quello era peggiore.
Era come essere immersi in un acido, sempre più a lungo.
Sasuke sentì finalmente dei passi, e alzò il viso, guardando Sakura, Sai e Karin correre verso di lui.
Sicuramente sarebbero arrivati anche gli altri due.
Sakura corse accanto a Naruto, inginocchiandosi e urlando preoccupata.
-Che diamine è successo.. E tutto questo sangue?
Domandò incredula, guardando l’alone rosso sulla maglia di Naruto e degli schizzi su quella di Sasuke.
-.. Fatti da parte.
Disse, risoluta, inginocchiandosi accanto al biondo, che si dimenò, allontanandosi.
-S..sto.. Sto bene.
Ansimò.
Sasuke sapeva perché Naruto stava facendo così. Se Sakura avesse passato le mani sul ventre di Naruto, tutti avrebbero saputo del bambino.
Lo ferì, sapere che Naruto non era ancora pronto, ma durò un millesimo di secondo, sapendo che il biondo stava facendo sacrifici per lui.
Lo aiutò ad alzarsi, non ascoltando le prediche di Sasuke, e lo alzò in braccio, fissando i compagni con sguardo penetrante.
-Vado avanti io.
-Ma Sasuke kun.. Lascia fare a me.
Sasuke assottigliò gli occhi, voltandosi, e scomparendo con un salto.
I ragazzi rimasero fermi, ammutoliti, guardando il punto dove prima c’erano i due.
Sakura era immobile.
Gli occhi gli bruciavano e una voglia matta di distruggere e urlare la invase.
L’avevano lasciata indietro, come sempre.
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Aoimoku_kitsune