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Autore: rosadighiaccio    09/05/2012    0 recensioni
Alec Volturi si ritroverà a compiere una scelta difficile , ma non impossibile...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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Si rigirò infine su se stesso parecchie volte prima di schiantarsi con fragore nell’acqua, ma il rumore fu sovrastato dall’infrangersi delle onde sugli scogli.




Aprì gli occhi, percepì l’acqua gelida sulla pelle ma non gli importò, percepì il dolore, me non c’era spazio per quello, vedeva la schiuma andare in frantumi contro le rocce, percepiva le
alghe, i pesci, l’agitazione delle onde, per un attimo pensò di rimanere lì e provare ad affogare, ma poi fu trascinato in superficie dalla corrente, prese fiato lentamente, fu sbattuto
ripetutamente contro la dura e fredda pietra grezza, sentì la pelle lacerarsi ma se ne fregò, infine, dopo interminabili istanti si aggrappò ad una sporgenza e si trascinò su, e lo fece
ancora e ancora, finche non rispuntò in cima al grande picco, si distese, sentì la pelle rimarginarsi, sentì il sale seccarsi sulla pelle, sentì le labbra incresparsi, i capelli appiccicati alla fronte, i vestiti viscidi e il vento che lo tagliava come lame affilate e rise.

Rise istericamente, di un riso che non aveva nulla a che fare con la felicità.....

finche il buio sopraggiunse e andò a cercarsi un riparo.


Arrivò alla prima locanda con facilità, entrò e nel locale cadde il silenzio, era ancora fradicio dalla testa ai piedi, era vestito con abiti leggeri, grazie alla sua percezione del calore, nonostante le bassissime temperature, era fin troppo giovane per essere solo  secondo gli abitanti del posto, la locanda poteva sembrare squallida ma aveva quel che di celtico e mitologico che tutti i posti disabitati hanno, consisteva in un bancone di legno intagliato e scuro, qualche tavolo al cui erano seduti rozzi uomini vestiti con pesanti pellicce scure, il fuoco crepitava e lui ne vedeva ogni fiammella, ogni microscopico frammento di carbone, si ridestò, anche se aveva pensato tutto così velocemente che nessun umano avrebbe potuto capire, si avvicinò al banco, una donna di bassa statura gli si presentò davanti, coperta con un enorme grembiule da cucina – salve – si limitò a dire, incerta, sostando sugli occhi del giovane, di un color rubino, scurito dalla sete  – salve, mi chiedevo se potessi sostare solo per stanotte – sembrò pensarci su per un po’, poi gli fece cenno con il capo di seguirla e prese fuori da una tasca una piccola chiave, incrostata dalla ruggine, per poi avviarsi su per una lunga rampa di scale.

La stanza era semplice, un letto con la testiera in legno e coperte ruvide, una piccola poltrona davanti ad un camino, una lampada ad olio sopra ad un comodino e una finestra da cui si intravedeva una leggera pioggerellina cominciare a cadere.

Si asciugò lentamente, con calma, scaldò col calore del fuoco il suo corpo nudo , fece asciugare gli abiti e si rivestì, poi si distese sul letto, era stralunato ma sorprendentemente leggero, aveva la testa che fluttuava in  una diversa dimensione, poi si alzò e incerto si avviò giù per le scale, di nuovo silenzio, gli sguardi di tutti puntati addosso, era tentato ma cercava di resistere all’impulso.

spazio dell'autrice

ehI!!! scusate se ho postato così tardi...ma il blocco dello scrittore è una brutta bestia :p posterò più spesso, promesso!! commentate mi raccomando XD

rosadighiaccio
  
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