Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: NitroKid_Infernalien    10/05/2012    0 recensioni
Beh, che raccontarvi...non mi va molto di spoilerare tutto in un attimo, nè tantomeno dirvi nulla.
Posso solo anticiparvi che gli "angeli" (se così si possono chiamare) presenti nella prima storia che sto scrivendo hanno tutte le carte in regola per essere peggio di molti demoni.
Se avete superato questo piccolo shock, fate un respiro profondo, rilassatevi e preparatevi a scoprire che non sempre gli angeli sono "buoni e puri" come sembrano...
PS: Contiene un linguaggio abbastanza "fuori dalle righe" per delle creature celestiali.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda giornata d'inverno come tante altre a Tokyo, la routine quotidiana scorreva di pari passo con il lento ed inesorabile scorrere del tempo, determinando le azioni delle persone in ogni angolo di questa metropoli, anche in un quartiere particolare ed unico come Shinjuku, un area dove ogni giorno si incontrano involontariamente uomini d’affari, studenti e frequentatori di locali gay.
“Ehi, dove te ne stai andando tutta sola dolcezza? Perché non vieni con me, ci sono tanti hotel” domandò un ragazzo dall’abbigliamento molto appariscente ad una studentessa che passava da quelle parti, ma quest’ultima si disinteressò dell’offerta propostagli e tirò dritta per la sua strada fino a quando il punk non la prese per un braccio e con uno strattone la fece cadere a terra.
“Senti un po’ lurida puttana di merda, io ti ho fatto una cazzo di domanda, ora degnati di rispondere e non fare storie se non vuoi che il tuo bel visino abbia un incidente” urlò rabbiosamente il giovane mentre la fissava dritta negli occhi, ma la ragazza si limitò a prendere un foglietto di carta e a scrivere sopra che lei era muta e non poteva rispondere alla sua domanda e di scusarla del fatto che doveva andare a prendere il treno per tornare a casa sua, ma questo non fece altro che infuriare ulteriormente il ragazzo che colto da uno scatto d’ira prese per i capelli la giovane ragazza e la trascinò in un vicolo nascosto.“
“Non me ne fotte un cazzo se sei muta, cieca o stronza, nessuno manca di rispetto a Tiger, ora per farti perdonare devi semplicemente farmi un servizietto e se non sarò soddisfatto, beh, sbuccerò la tua bella faccina da troia come una mela” disse il ragazzo mentre le puntava contro un coltello.
La ragazza non potè obiettare e mentre si avvicinava alla zip dei pantaloni di Tiger, sentì un urlo che le fece gelare il sangue, alzò lo sguardo e vide che il punk era stato bloccato con una leva articolare al braccio da un giovane dark che passava da quelle parti.
“Senti un po’, lurido essere schifoso…se c’è una cosa che non tollero sono proprio gli stronzetti come te che rovinano l’atmosfera di questo quartiere e che non hanno un cazzo di meglio da fare che importunare le ragazze che passano di qua” sentenziò il ragazzo con un tono di voce pacato ma allo stesso tempo molto autoritario, mentre continuava a stortare il braccio del punk che si contorceva dal dolore facendo cadere di mano il suo coltello.
La giovane studentessa, vedendo a terra l’arma pensò subito di raccoglierla e con uno scatto repentino tentò di accoltellare il suo aggressore ma una forza invisibile bloccava i suoi movimenti, impedendole di colpirlo. “Ti consiglio di non macchiare la tua candida anima con il sangue di questo demone in terra…non ne varrebbe la pena” disse il dark con un tono di voce rassicurante “e in quanto a te, schifoso essere inferiore se ti ripesco di qua, fidati che non te ne andrai interò” sentenziò il ragazzo mentre con uno spintone lanciò via Tiger, il quale non pòtè fare altro che scappare il più lontano da lì. Appena il punk se ne andò via, il giovane ragazzo si avvicinò alla studentessa, la quale tremava sia per la paura sia per il freddo, notando che stava cercando di scrivere qualcosa su un pezzetto di carta che poi porse al suo salvatore…ma appena lo lesse non potè fare altro che scoppiare a ridere leggendo che la ragazza lo ringraziava per ciò che aveva fatto per lei.
“Non c’è bisogno che mi ringrazi, in fondo passavo di qua e vedendo la situazione non potevo fare altro” disse il dark, cercando di tranquillizzare la ragazza, ma non fece in tempo a domandarle se voleva essere accompagnata alla stazione di polizia in modo da farsi scortare fino a casa da un agente, che subito la studentessa prese in mano il suo taccuino per scrivere qualcosa ma il ragazzo posò una mano sulla sua testa, fissandola dritta negli occhi mentre sussurò “Lascia che legga il tuo cuore, sarà molto più facile per me capirti”.
Fiamme nere come la notte stavano bruciando la casa della studentessa, le grida di dolore ed agonia riecheggiavano nella mente del giovane il quale dovette smettere di leggere il cuore della ragazza, dato che quello che vide non erano i suoi pensieri, ma un immagine speculare di un futuro prossimo.
“Senti, sarò sincero…poi sta a te credermi o no, ma devi contattare in qualche modo i tuoi genitori e dirgli di fuggire da casa, dato che stanno per morire in un incendio” disse il giovane con un tono di voce serio e preoccupato “lo so perché ho visto il tuo futuro, ma posso cambiarlo…io in fondo, sono un angelo, il mio nome è Kira.” La giovane era abbastanza scettica sentendo le parole pronunciate da Kira, in fondo non è normale che uno che appare dal nulla, dica che può leggere i cuori delle persone, predica il futuro e per di più sia una creatura ultraterrena, quindi prese nuovamente il suo taccuino e scrisse di dimostrargli quello che aveva appena detto fosse vero, leggendo quelle parole l’angelò posò due dita sul collo della studentessa e pronunciò una frase in una lingua a lei incomprensibile.
Appena pronunciata la formula, sentì uno strano tepore dentro di sé, come se qualcosa stesse rinascendo ma non fece in tempo a capire che cosa stesse succedendo, che tutto ad un tratto vide il ragazzo/angelo cadere a terra come se fosse svenuto.
“Kira, che succede? Oh mio Dio, sto parlando…è un miracolo!” furono uniche parole pronunciate dalla ragazza preoccupata per ciò che vide ma la preoccupazione si trasformò in stupore quando sentì la sua stessa voce, commuovendosi per l’accaduto, mentre cercava di capire cosa fosse successo al suo salvatore che giaceva a terra come se fosse privo di sensi.
“Cazzo, sono fuori allenamento, perdere i sensi per un a Lettura e una piccola magia curativa è veramente demotivante” disse Kira mentre cercava di rialzarsi a fatica, ma la studentessa subitò le porse la mano per aiutarlo, sorridendo dolcemente, ma d’un tratto un’ ombra coprì la poca luce che filtrava in quel vicolo facendo preoccupare la giovane studentessa, convinta che fosse nuovamente il punk che l’aveva importunata, si voltò di scatto per vedere chi fosse e vide un giovane ragazzo totalmente vestito con un completo aderente in pelle rossa che stringeva nella mano destra un rosario dello stesso colore del vestito.
“Kira, mi deludi…non mi aspettavo che fossi diventato così debole, comunque signorina, ci penso io a lui ora. Sono un suo amico, non si preoccupi…e ora cortesemente, si allontani da qui, non è un posto per delle tenere creature come lei questa zona.” Sentenziò il ragazzo mentre prese in braccio Kira e lentamente si allontanò, ma la sua attenzione cadde su un bigliettino da visita che scivolò da una tasca del lungo giubbotto in pelle del dark. “Kira Saito...ci rivedremo presto” disse tra sé e sé la giovane mentre si allontanava dal vicolo, domandandosi se fosse stato lui a ridarle la voce e se quello che le preannunciò fosse vero.

- Continua -

  
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