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Autore: B r o w n    12/05/2012    0 recensioni
Spero vi piaccia**
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina d'agosto era terribile.Mi sveglia svogliatamente, ma sapevo che tra poche ora sarei stata catapultata in un città e sarei stata LIBERA completamente.la valigia era pronta, mi misi i miei soliti jeans ed una maglia bianca,semplice.
-Addio mamma-dissi con sorriso stampato, ero felice di lasciare famiglia, volevo stare più per i fatti miei.-
-Alex,io e tuo padre ti manderemo dei soldi fino a quando non troverai un lavoro,ne dubito.-
-Ne dubito?Si certo, ciao mamma- scandì le parole una per una,salutai mio padre e mio fratello Ed.
L'aereoporto era vicino.
Erano tutti lì ad aspettarmi, cavolo ero l'ultima.
-Alex, di buon ora eh?-Agatha era quella ragazza perfetta e non sopportava i ritardatari, pazienza.
-Perfavore, niente commenti, andiamo a questa cazzo di vacanza.-
Mi guardarono storto, un po delusi, forse.
Quella mattina era soffocante ed ero agitata.
Com'era la casa di questi zii?
Avrei trovato un lavoro?
Per l'ultima domanda avevo un'agitazione enorme, i miei genitori fondamentalmente mi fanno andare a Londra per trovare lavoro e se non ci riuscissi?
Intanto, salimmo sull'aereo.
Agatha si sedette con James.
Joyce con William e siccome i posti erano tutti occupati,mi sono dovuta sedere con Harry,pff.
-Mi misi vicino al finestrino,volare con l'aereo mi piaceva, mi dava quella sensazione di libertà.
Mi misi gli auricolari,mi lasciai andare in un sonno profondo.
-
-
-
-AAAH-
-Scusa, ma siamo arrivati-Harry mi dette una spinta per farmi svegliare, che maleducato che era.
Grandioso, Londra era peggio di Holmes Chapel,pioveva a dirotto, non vedevi cosa c'era nel lato opposto della strada.
Ma qualcosa di eccezionale c'era,Londra aveva quel non so che di misterioso che la caratterizzava sempre.
-Allora Alex, ti piace?-Joyce si avvicinò a me, stranamente.Era sempre appiccicata a Will, due calamite.Si baciavano di continuo, non avevano un dialogo ed ero certa di cosa facessero quando erano da soli.Tralasciando, arrivammo a Milgreed Street dove ci aspettano gli zii di Joyce.
La casa dall'esterno sembrava piccola, io sono una ragazza che ha bisogno di spazi, sono un tipo molto orso.
Appena siamo entrati Margareth e Philip ci accolsero come se fossimo una grande famiglia.
La casa era molto carina,ma fremevo dalla voglia di vedere le stanze.
Bene,Joyce e William dormivano in una camera matrimoniale.
Mentre camminavamo per il corridoio, avevo capito che le nostre stanze si ricongiungevano in un unica porta, impossibile.
Harry aprì la porta.Il terrore mi attraversò, erano 2 letti matrimoniali.
Ammassati, una stanza strettissima e io dovevo dormire con quattro persone?TUTTE INSIEME?
Almeno io dormivo con Agatha e Jam e Harry insieme.
Erano passate quattro settimane e Londra mi piaceva sempre di più.Ma non riuscì a trovare nessun lavoro,Agatha comprò tutto l'Abercrombie, Harry portava ogni sera una ragazza diversa, James aveva trovato lavoro in un pub, William e Joy,beh non facevano niente, si guardavano e si baciavano:Ciccino, cuoricino, cucciolotta,cucciolino,ogni volta rischiavo di vomitare.
Stavo sdraiata sopra il letto,il telefono mi vibrò sotto il sedere.
-Mamma.-
-Alex, come va?
-Non ho trovato ancora un lavoro-
Aveva cambiato tono dall'essere felice ad essere incavolata.
-Muovi il culo,io e tuo padre non ti manderemo più un centesimo e te lo scordi che ti manderemo a New York quest'estate.-
Andare lì era il mio sogno fin da piccola, amavo scrivere canzoni, volevo scriverle per i grandi della musica.
-Calmatevi, ci riuscirò-
Gli riattaccai il telefono in faccia, prima che mi potesse rispondere, la sapevo la la risposta.
Presi il mio blackberry, decisa a trovare un fottuto lavoro.
Ma ad intralciarmi la strada nel corridoio di casa Williams fu il solito Harry.
-Alex! Dove stai andando?-
-A trovarmi un fottuto lavoro-
-Posso....-
-Si, puoi venire-A Londra mi sarei persa, ed Harry era vissuto lì ,da quanto ho capito.
-Grande, vieni con la mia macchina.-
-è un'ordine?-
-No...vogliamo prendere la tua?-
-Meglio quella tua , se ce la fregano almeno non è la mia-risposi sincera.
Rise, ma notavo un po dell'agitazione da innamorato nei suoi occhi,ma... innamorato? di me? no non ci credo,non ci voglio credere.Ma conoscevo abbastanza i ragazzi che prendevano una cotta: quegli sguardi di sottecchi e quella lingua che si lecca le labbra.Che schifo.
Mise la radio a tutto volume, cambiava ogni due secondi la stazione, beccammo di sfuggita More Than This.
-Rimetti QUELLA CANZONE.
-More than this?pff.-
-Non ti piace?-
-Adoro altri generi, siamo arrivati comunque-
Questo ragazzo cambiava umore da un momento all'altro, prima faceva il ragazzo innamorato poi era arrogante.BAH.
-Posso andare da sola ora, grazie-
-No vengo con te, non so che fare-
-Tesoro, non devi essere anche il mio cane guida-
-Ti ho accompagnata fin qui, cosa dovrei fare ora?-
Si stava agitando?Li dispiaceva così tanto?
-Fai come ti pare, non farti riconoscere ovunque, devo cercare lavoro e devo mostrarmi una persona seria.-
Annuì come un soldato agli ordini del capo,il ragazzo mi cominciava d andare a genio.Entrai in un ristorante, cercai il padrone, ma venne una cameriera giovanissima, molto bella e così Harry tentò di sedurla, che imbecille.-
-Salve-disse lei guardando solo ed esclusivamente Harry con gli occhi da cerbiatta.
-Sono Alex e questo è Harry e...si è pronto per ogni rapporto-
-Ma cosa dici Alex?-
-perché non è la verità? la guardi come se la volessi più del cioccolato-
Mi rivolsi alla ragazza- é libero questa sera-
La ragazza era scioccata, incredibile.
Harry era scandalizzato, forse non sapeva che stiamo nella stessa stanza da circa 5 settimane e oramai lo conosco come le mie tasche.
Il pomeriggio era passato in un baleno, andai in circo 32 locali e 11 segreterie e NIENTE.
Ero abbattuta, sconfitta,pensavo che ce l'avrei fatta invece avevano ragione i miei genitori, sono una fallita.
Mi accasciai per terra, ero esausta, esausta perché non ero capace a fare nulla e inoltre non avevo mai avuto la possibilità di renderli orgogliosi di me.
-Alex,ci riuscirai-Dopo un quarto d'ora di silenzio, Harry se ne uscì con questa frase.
-Per favore, fatti i fatti tuoi.Non sai nulla di me-
-Non ti capisco,ti sto consolando, pensi che lo faccia giusto per? SENTO di farlo, sei una mia amica e non voglio vederti conciata così.-
Non mi resi conto che le lacrime stavano rigando il mio viso.
Piangevo per la delusione di me stessa, avrei accettato qualunque lavoro.
-Scusa Harry, torna a casa ti raggiungerò più tardi-
Mi tirò su con una strattonata.Mi prese per i fianchi e mi baciò la guancia, non era un bacio da amici, ma non avevo le forze per respingerlo.
-Sei unica-
-Lo so-aggiunsi, senza capire il perché di quella sua frase.
Ripresi forze, Harry spariva nel buio.
Mi guardai allo specchietto che avevo in borsa, la matita nera sbavata sul mio viso non faceva una bella impressione.
Andai di corsa ai bagni pubblici, per ripulirmi.
Che merda che erano.Levai tutto il nero rimasto sul mio viso tormentato dalle lacrime, usci dal bagno,mi scontrai con un ragazzo.
-Guarda dove mette i piedi-ero nervosa, molto nervosa.
-Scusa no?-
-Mi scusi?-ecco fatto felice un'ennesimo fottuto londinese so tutto io.
-Signorina, ma sta male?-
-Mi prendi per il culo?Comunque si.-Guardai i suoi occhi, erano immensi, quel colore oceano ti attiravano come una calamita, erano dolci, gli occhi che caratterizzano una persona b u o n a.
-se vuole, potrei riaccompagnarla a casa-
-Fisicamente sto bene, ma grazie-
Cacciò fuori un biglietto da visita.
Psicologo Walker:Malati mentali.
-Non sono una fottuta psicopatica, addio STRONZO.-
Anche gli sconosciuti pensano che io sia strana.PERFETTO.
Sto bene, ma mi sento oppressa dalla mia famiglia che mi consuma dalla mattina alla sera di pressioni sul fatto che mi dovrei trovare lavoro,come faccio a farli capire che in realtà non era davvero facile?.
Erano le due e mezza del mattino, e ho deciso.Non proverò a trovarmi nessun lavoro, al diavolo i soldi.Avrei detto a mia mamma una bugia e i soldi da loro non mi servivano, il cibo me lo preparava la zia di Joyce, quindi.
 
 
Tornai a casa, mi lanciai sul letto, in casa c'erano solo Will e Joy.Harry,Agatha e James erano sicuramente a qualche party.
Il mio obbiettivo iniziale di venire a Londra era: diventare una buona figlia.
Il mio obbiettivo ora: Scatenarmi e vivermi questa fottuta città-
  
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