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Autore: Vale_Smile_    13/05/2012    4 recensioni
Cinque ragazzi fantastici e solari che conoscevo sneza esserne consapevole mi hanno ridato la voglia di vivere.
Dopo che il mio passato è stato distrutto loro mi hanno aiutato a ritrovare la vera me a creare un nuovo futuro, perrchè quello che avevo sognato non mi apparteneva più.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo appena trovato una lettera dentro l'armadietto a scuola, da parte della mia migliore amica.
-Carissima, ti voglio bene lo sai, ma visto che stai per venire a casa mia passi al supermercato a prendere il ho dimenticato di comprarlo, ti aspetto a casa… Sono pigra oggi. Ali ti voglio bene. Baci, la tua scema-
Ecco, come al solito uscivo da scuola il martedì e la mia cara migliore amica si dimenticava qualcosa o era pigra, vivevo con lei da quasi un anno, ci eravamo trasferite da Manchester a Londra.
Camminavo da alcuni minuti sul marciapiede di una strada trafficata, con le cuffiette nelle orecchie e la musica dei One Direction che mi rimbombava in testa, li amavo. Stavo ormai per raggiungere la casa della mia migliore amica quando notai un nuovo supermercato aperto dall'altro lato della strada.
Mi accinsi ad attraversare rapida la strada, entrai nel grande negozio freddo, a causa dell'aria condizionata, percorsi alcune corsie prima di trovare il latte. Dopo aver preso il latte raggiunsi la cassa e come da programma pagai e uscii di nuovo per la strada.
Ancora una volta il mio ipod stava riproducendo What Makes You Beautiful, era una di quelle canzoni che non ti stanchi di ascoltare, una di quelle canzoni che ti fa sentire bella per 3 minuti e 27 secondi. Era la canzone che meglio mi rappresentava.
Era anche la canzone che mi faceva perdere nei miei sogni, mi faceva vivere un presente diverso, mi faceva creare un futuro ogni volta nuovo. Era decisamente la mia canzone.
Feci in tempo a voltarmi e vedere un ragazzo con il viso famigliare, o cavolo era davvero lui, sbracciarsi, poi un dolore lancinante mi pervase il fianco, caddi a terra, tutto si offuscò, sentivo rumori lenti, lontani.
Delle sirene, poi tutto nero.
 
Liam's POV
 
Stavo camminando allegramente per una strada molto trafficata, Louis mi aveva mandato al supermercato perché come sempre Niall aveva svuotato il frigo e nessuno voleva uscire, quindi toccava a Daddy Direction andare a fare la spesa. Stavo raggiungendo il supermercato quando una ragazza castana, bellissima, iniziò ad attraversare le strisce pedonali.
Un'auto la stava raggiungendo troppo rapida, l'avrebbe investita. Iniziai a sbracciarmi a vedere se riuscivo a farmi notare e a farla spostare, ma mi vide troppo tardi.
Feci in tempo a notare i suoi occhi azzurri pieni di vita, si era girata verso di me e dall'espressione che aveva in volto mi aveva riconosciuto, ero riuscito a vedere gioia, amore, ammirazione e tante domande in quegli occhi azzurri, ma fu troppo tardi e per troppo poco tempo. Il suv nero la investì prendendola dritta sul fianco.
Presi a correre, a correre verso di lei. Il suv era ormai sgommato via lasciandola lì, inerme in mezzo alla strada. Una grande folla di persone che mi aveva riconosciuto mi stava intorno, mi chiamava, ma io avevo occhi solo per lei.
Presi il cellulare e chiamai subito un'ambulanza.
Tutte le emozioni che avevo notato negli occhi di quella ragazza non potevano finire così, non doveva finire così. Salii con lei in ambulanza diretto verso l'ospedale più vicino.
Non avevo la minima idea di chi fosse, ma era colpa mia se non mi ero fatto notare prima e farla spostare.
In più era sola, almeno per ora, chi le sarebbe stato accanto finchè i medici non avessero trovato i genitori?
In più quegli occhi blu mi avevano così colpito, volevo vederli ancora una volta, volevo che lei mi vedesse e si scatenassero quelle tantissime emozioni che avevo visto prima.
Sarei stato accanto a lei.
Stavamo raggiungendo l'ospedale e il mio telefono prese a squillare insistentemente.
Io ero accanto a quella bellissima sconosciuta, le tenevo la mano mentre i medici le prestavano le prime cure. Il telefono non cedeva, continuava a squillare.
Guardai il display: Louis.
Era la sesta chiamata persa, risposi « Pronto Lou? Dimmi » dissi sospirando
« Liam ma che fine hai fatto? Dove sei? » era sinceramente preoccupato
« Sto andando in ospedale » dissi rapido
« Oddio Liam cosa ti è successo, cavolo come in ospedale » e prese a balbettare in maniera sconnessa, sentii il brusio dei ragazzi in sottofondo preoccupati. Era dolcissimo come si preoccupasse quel ragazzo.
«Io sto bene » sentii un sospiro di sollievo collettivo.
« E allora cos'è successo? » chiese a bruciapelo.
Ecco la fatidica domanda, chi era quella ragazza? Perché le stavo accanto? Perché facevo tutto questo per una sconosciuta?
« Hei Liam, rispondi, mi stai facendo preoccupare » disse Louis agitato
« Per una ragazza » sussurrai deglutendo rumorosamente.
In quello stesso istante arrivammo all'ospedale.
« Lou devo andare ti chiamo dopo » attaccai senza attendere risposta.
Osservavo i medici girare intorno alla barella, portarla dentro il pronto soccorso, la seguivo. Fin quando la barella oltrepassò una porta "sala traumi" il medico mi si parò davanti e disse « Qui non può entrare signore, mi dispiace » quella affermazione mi lasciò interdetto.
Andai a sedermi su una seggiola nella sala d'aspetto del pronto soccorso, giusto in faccia alla porta dove avevano portato quella giovane sconosciuta.
Non so esattamente quanto tempo passò e quante volte suonò il mio cellulare, fissavo quella porta, aspettando notizie, ma niente.
Dopo un tempo che parve infinito la porta si aprì.
Lasciando vedere tutto, meno quello che volevo vedere.
Quella giovane ragazza era distesa su una barella, con una flebo attaccata al braccio. Tre medici la circondavano e spingevano la barella in tutta fretta verso una grande porta di vetro, diceva "sale operatorie", mi alzai in uno scatto spontaneo, un medico mi si avvicinò « Lei è un parente? Un amico? Il fidanzato? »
Decisi di mentire, non mi avrebbe detto niente se no « Il fidanzato »
Il dottore parve dubbioso per via del mio tono di voce incerto, ma parve crederci « Ha due emorragie interne, il femore destro e il polso destro fratturato, è stata fortunata poteva succedere di peggio. Ora la stiamo per operare, se andrà tutto bene tra cinque ore potrà vederla aprire gli occhi » il dottore poi si accinse a correre verso la porta dove poco prima era sparita la ragazza in barella.
Il dottore aveva detto che era stata fortunata? A me non sembrava tanto. Due emorragie interne?
Ero decisamente sconvolto, non riuscivo a piangere perché infondo non la conoscevo davvero, ma i suoi occhi mi avevano colpito, mi avevano lasciato senza respiro per alcuni attimi, forse era questo che mi legava a lei. Non ero innamorato, ma avrei potuto diventarlo, i suoi occhi avevano rapito il mio cuore.
Non so quanto tempo rimasi li su quella seggiola ad aspettare, non so quanti giri compiette l'orologio, ma so che a interrompere le mie riflessioni fu Louis.
« Liam eccoti, finalmente ti ho trovato, io e i ragazzi siamo preoccupati, ci aspettano a casa » disse preoccupato Louis irrompendo nella sala d'aspetto. Io solo alzai il volto verso di lui, gli si dipinse preoccupazione negli occhi. Si sedette accanto a me e mi poggiò una mano sulla spalla « Hei che succede? » disse delicato
« Io…io non lo so. Una ragazza stava attraversando la strada ho fatto per sbracciarmi e farmi notare perché un'auto la stava per investire e poco prima che la investisse lei mi ha visto, mi ha guardato e nei suoi occhi azzurri si sono scatenate un sacco di emozioni, amore, ammirazione, gioia, domande, penso che mi abbia riconosciuto. E mi sono sentito in colpa perché non sono riuscito a farmi notare prima e farla scansare dall'auto ed eccomi qui. Voglio vedere ancora quegli occhi. » le lacrime arrivarono spontanee.
Louis mi abbracciò silenziosamente per quello che parvero ore.
La porta dove molto tempo prima era sparito il dottore si aprì, lasciando uscire la stessa figura adulta che prima vi aveva spiegato cos'era successo.
Mi si avvinò ed esattamente come prima mi alzai di colpo, lui prese a parlare
« L'intervento è andato benissimo, le due emorragie sono state bloccate, ha un grande gesso al femore e una stecca al polso, la riabilitazione sarà lunga, non può fare sforzi, ma di questo ne riparleremo quando la dimetteremo. Ora aspetti una mezz'oretta e poi potrà entrare nella stanza, è la prima del corridoio. »
Ringraziai il dottore gli strinsi la mano e lui sparì in una corsia pronto a trovare un nuovo caso.
« Resto qui io con te » mi disse Louis facendo segno di risedermi.
Gli sorrisi debolmente « Sta bene » sussurrai più per me che per lui.
Il suo volto si aprì in un enorme sorriso.
Passai quella mezz'ora a fissare il display del mio telefono guardando i minuti passare, quando il tempo fu passato mi alzai e mi diressi verso la stanza.
Louis rimase in sala d'attesa, aveva capito che era il mio momento.
Raggiunsi la stanza e presi un respiro profondo, aprì la porta.
Lei era bellissima, distesa su quel letto bianco, la carnagione chiara contrastava con il castano dei suoi capelli, aveva un tatuaggio dietro l'orecchio, reso visibile perché i capelli erano tirati indietro, era un piccolo segno dell'infinito.
Mi avvicinai, aveva ancora gli occhi chiusi, attirai una sedia vicino al letto e mi sedetti.
Passai una decina di minuti a osservare i suoi dolci lineamenti, mi soffermai sulle palpebre chiuse, sulla bocca color fragola, sul nasino all'insù, fin quando le palpebre tremolarono. Gli occhi si aprirono, lasciando vedere quel mare azzurro che mi aveva rubato il cuore.


Spazio autrice

Ecco il secondo capitolo della mia seconda FF
:D
Vi piace? Beh non vi aspetterete cosa succederà, non ne avete la minima idea MUAHAHAU
Ok basta...

Continuo dopo 3 recensioni... Spero vi piaccia 
baci xx
  
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