Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: imthebeststar    16/05/2012    18 recensioni
«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.»
-
Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi.
Gli morsi il labbro inferiore «Baciami.» Sillabai. Non rispose, sorrise appoggiando le sue labbra sulle mie, legandole in un bacio profondo.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dodicesimo capitolo.

Pov. Zayn
 
«Piccola!» Urlai a pieni polmoni «Porca puttana, no, no. Svegliati!» Entrai in pacino, le mani tremarono, mentre la respirazione diventò irregolare. Il corpo di Allison era ricoperto di graffi e piccoli lividi «Niall!» Richiamai il biondo, fermo immobile «Chiama un’ambulanza!» Sgranò gli occhi, riprendendosi. Recuperò il telefono dalla tasta dei pantaloni, facendo partire la chiamata.
Guardai i ragazzi, non sembravano nemmeno loro da quanto duramente stavano picchiando Jake.
Lasciai il corpo di Allison sul terreno, alzandomi: il mio viso era cupo, colmo di odio, il nervosismo erano sopra il limite. Sapevo che se lo avessi toccato, nulla mi avrebbe fermato.
«Spostati!» Fermai il pugno da parte di Harry, posizionandomi di fronte al corpo del ragazzo
Non alzavo spesso le mani sono sempre stato contro la violenza, ma nulla mi avrebbe frenato, ora. Volevo vederlo sanguinare, piangere, implorarmi.
Mi ritrovai a cavalcioni su Jake, senza ritegno incominciai a tirargli pugni dritti in faccia.
Un rumore sordo di un osso, mi fece sorridere: dal naso gli colava il sangue.
Non avrei avuto pietà, Allison non dovevano toccarmela.
«Zayn basta, è svenuto.» Non riconobbi la voce, preso dalla rabbia continuai «Cazzo, fermati!» Liam mi sollevò da dietro, allontanandomi dal corpo di Jake, assieme a Louis. Mi tenevano fermo, continuavano a ripetermi di calmarmi, ma era impossibile. Ero troppo incazzato per calmarmi.
La sirena dell'ambulanza si sentii in lontananza, dei medici si avvicinarono con una barella, coricando Allison, la quale era tra le braccia di Harry. Si allontanarono, portandomela via.

 
***
 
Guardai l’orario, erano quasi le sei del mattino. L’ansia saliva a ogni minuto che passava e i medici non si erano ancora fatti vivi: non sapevo se fosse sveglia, se stesse bene o male. Avevo bisogno di sapere che lei stesse bene, solo questo. Vederla in quello stato, tra le mie braccia mi fece capire quanto fosse importante per me, quanto ci tenessi a lei.
«Ehi…» Alzai lo sguardo dal pavimento, vedendo Allison con una benda in testa, mentre camminava, lentamente, verso di noi. Il suo sorriso era debole, ma anche in questa situazione non lasciò mai il suo viso.
Mi alzai di scatto dalla sedia, correndole incontro «Piccola mia…» Avvolsi la sua vita con il mio braccio, sostenendola a me, abbracciandola delicatamente «Come ti senti?» Scrutai ogni angolo del suo viso, in cerca di verità.
Sorrise «Non benissimo, ma meglio di prima, si.» Poco a poco ci ringraziò tutto e abbracciò ogni presente, Harry stava piangendo silenziosamente mentre la strinse a se. Teneva a quella ragazza, forse più di me, ma erano due voler bene differenti.
La paura che fosse traumatizzata si fece in largo in me, Jake, probabilmente, le fece ricordare le violenze subite dal padre nella sua tenera età. Lei non si meritava tutto questo.
«I medici mi hanno dato il via libero, possiamo tornare a casa…» Allison si avvicinò a me, rifugiandosi tra le mie braccia «Posso tornare a casa con te?» Mormorò timorosa, le baciai la tempia annuendo alla sua domanda. Non l’avrei mai lasciata da sola, non più.
«Non dovevo lasciarti sola, è colpa mia.» Sapevo che fosse così, lo sbaglio lo avevo commesso io, non lei. Non dovevo lasciarla andare da sola «Dovevo arrivare in tempo.» Mi morsi il labbro a sangue, se solo fossi arrivato pochi minuti più tardi non me lo sarei mai perdonato.
Le sue labbra si impossessarono delle mie in un bacio casto e dolce «Andiamo a casa.».

«Casa dolce casa!» Parcheggiai nel vialetto di casa, spegnendo il motore «Abbiamo bisogno di recuperare le forze…» Scesi dalla macchina e presi in braccio Allison, entrando silenziosamente. Quando fummo in camera mia, l’adagiai sul letto senza farle troppo male «Posso?» Presi la mia maglia da calcio, facendole capire che la volessi spogliare.
Annuii «Mi fido di te.» Mormorò piano, avvicinandosi. Abbassai le spalline del vestito, calandole la zip dietro la schiena, lentamente feci scorrere il tessuto lungo il suo corpo, maltrattato. L’aiutai a mettersi la maglia che avrebbe usato come pigiama, poi mi disfai dei miei vestiti, rimanendo in boxer.
«Non ti lascerò più sola…» La strinsi al mio corpo, sotto le lenzuola. Era una promessa fatta a lei, ma soprattutto a me stesso.
Timidamente mi guardò negli occhi «Mi baci?» Sorrisi, per la sua ingenuità. Allungai il mio viso al suo, appoggiando baciandola. Solo quel gesto, mi fece tremare.I suoi baci erano una droga, erano lunghi e appassionarti. Non baciavo così le altre ragazze, probabilmente perché non erano lei. A fatica mi staccai dalle sue labbra, dandole la buona notte.
Non mi sarebbe dispiaciuto, un giorno, reputarla di nuovo la mia ragazza.

 
***

«Zayn svegliati, sono le tre del pomeriggio.» La voce di mia madre risultò stridula nella stanza, il rumore sordo delle tapparelle, mi fecero aprire gli occhi «Allison…» Boccheggiò, guardando la ragazza mezza nuda stesa al mio fianco «Mi devi qualche spiegazione.» Buttai la testa sul cuscino, rimanendo nella stessa posizione, ossia: abbracciato a Allie.
«Non è successo niente, abbiamo solo dormito!» Sapevo che mi stesse guardando male, non fidandosi della mia risposta.
Sospirò «Sua madre è a casa?» Scossi la testa  «Sai quando tornerà?».
«Credo martedì.».
chiese, incamminandosi verso la porta della camera.
«Perfetto, quando si sveglierà.» Indicò Allison «Dille che martedì sera, lei e sua madre, sono invitate a cena.» Sorrise, uscendo dalla stanza.
Passai una mano tra i capelli, spettinati «Che sonno…» Mi soffermai a fissare il viso, mal concio, della ragazza che stava dormendo tra le mie braccia: era bellissima.
Come ho fatto a tradirla? Quel mio gesto le fece solo del male, ma anche a me stesso.
«Buon giorno…» Bofonchiò, Allison, stiracchiandosi appena.
Sorrisi sentendo la sua voce di prima mattina «Giorno, piccola.» Le lasciai un bacio a stampo «Martedì sera con tua madre, siete invitate a cena qui.» L’avvisai prima di dimenticarmelo.
Annuii dicendomi che l’avrebbe chiamata presto per avvisarla. Mi sdraiai comodamente, girandomi verso il suo corpo. Chiusi gli occhi per via della stanchezza Avevamo dormito troppo poco.
Le sue piccole labbra si appoggiarono sul mio collo, tracciando su esso un percorso umido fino alle spalle «Potrei perdere il controllo delle mie azioni.» Mi rilassai sotto il suo debole tocco.
Soffocò una risata, sedendosi sul mio bacino «Quindi, martedì, passeremo del tempo insieme?» Sorrisi maliziosamente «Saremo soli, lo sai?» Rise appena «A cosa stai pensando?» Cercò il mio sguardo.
Le diedi un bacio a stampo «Lo scoprirai.».

Continua...

 

 Spazio d'autrice
 

Vi chiedo scusa se vi ho tenuti col fiato sosteso fino a questo capitolo, ma dovevo.
Se ancora non amate gli Zallison non potete essere miei amici (scherzo).

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

Pubblicità (le prime due sono fanfiction, le altre tutte oneshort):


Se mi cercate su wattpad sono: zjmssmile
Se mi cercate su twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: imthebeststar