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Autore: Princess Kurenai    18/05/2012    6 recensioni
[Thor/Loki | Post "The Avengers"]
Sapeva che il suo ritorno ad Asgard non sarebbe stato accolto da trionfanti squilli di tromba e dalle ovazioni del popolo, quindi quando vi rimise piede non si stupì più di tanto dinnanzi alla silenziosa quiete di Asgard. Ciò che però non sopportava, erano quelle umilianti catene - inibitrici dei suoi poteri - che lo rendevano prigioniero nella sua stessa dimora... sempre se poteva ancora considerarla tale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Odino, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Titolo: A Place called Home
Titolo del Capitolo: 4. Chiamandoti Casa
Fandom: Thor
Personaggi: Loki Laufeyson, Thor Odinson, Odino Borson
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1535 (FiumiDiParole)
Note: 1. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 193. Chiamandoti Casa
2. Ambientata alla fine di The Avengers. Ho scelto Thor come sezione in quanto non appariranno gli altri Vendicatori.
3. Ok… capitolo molto fluffXD ho riso parecchio nello scriverlo.<3
4. Tutta per te amore mio<3 ti amo<3




{ A Place called Home ~
- 4. Chiamandoti Casa -




C'era un qualcosa di maledettamente sbagliato in quella situazione così idilliaca.
Loki credeva di essersi ormai abituato a risvegliarsi stretto al possente corpo del fratello, eppure ogni volta si ritrovava a pensare che fosse tutto un gravissimo errore.
Non che quella situazione gli dispiacesse, era il semplice fatto di meritarsi o meno quel calore e l'amore che gli donava l'altro Dio.
La realtà era quella: lui non era stato in grado di perdonarsi come aveva invece fatto il maggiore, ed il silenzio di Odino lo convinceva che la sua era solo una felicità passeggera.
Un giorno non
ci sarebbero più state le braccia di Thor ad avvolgerlo calde e rassicuranti, non lo avrebbero protetto dal freddo del mattino, né sarebbe stato cullato dal suo caldo e rilassato respiro che gli carezzava la pelle nuda.
" Cosa ti turba, Loki?", la profonda voce di Thor lo risvegliò, riportandolo alla realtà.
" Dormi.", lo riprese il minore fingendosi tranquillo.
" Lo sento che sei turbato.", gli baciò lentamente la spalla ed il collo, cercando di farlo rilassare. “ E non riesco a dormire se tu sei così teso…”
" ... un giorno. Finirà tutto.", ammise in un sussurro Loki, socchiudendo gli occhi.
" Non oggi. Non domani né il giorno dopo ancora. Non ti permetterò di andartene.", dichiarò sicuro il Dio del Tuono.
" E se fosse tuo padre a ordinartelo?", domandò il minore, evitando di guardare Thor in viso.
Che avrebbe fatto il futuro Re di Asgard?
Avrebbe protetto un Gigante del Ghiaccio anche al cospetto del Padre degli Dei?
Forse avrebbe tentato di farlo, guidato dalla sua solita testardaggine, ma alla fine aveva giurato fedeltà ad Asgard ed al suo popolo... e non a Loki.
Tutto quello risvegliava in lui un sentimento tanto familiare quanto oscuro: l'invidia. Era stata proprio la sua gelosia verso il fratello a farlo cadere nel baratro tempo prima, ed era certo che sarebbe riaccaduto.
Desiderava possedere completamente Thor - anima e corpo -, non poteva accettare di dividerlo con qualcun altro.
Poco dopo però, fu di nuovo il Dio del Tuono a distoglierlo dai suoi pensieri, afferrandolo per le spalle e costringendolo a voltarsi. Thor cercò i suoi occhi, rivolgendogli uno sguardo serio e cercando nelle iridi dell’altro chissà quale risposta.
" Temi il giudizio di nostro padre quindi?", domandò retoricamente. " In tal caso ti condurrò al suo cospetto e vedrai che le tue paure sono infondate."
" Sono un Gigante di Ghiaccio. Figlio di Laufey.", gli ricordò. " Ti metteresti contro Odino per me?"
" Sì."
Non aveva neanche pensato a quello che aveva detto, si era limitato a rispondere con sincera sicurezza, e quello parve bastare a Loki per convincersi che, nonostante tutto, Thor sarebbe rimasto suo.
" Credo nella saggezza di nostro padre, e credo anche nell'affetto che nutre ancora nei tuoi confronti.", aggiunse il Dio, sfiorandogli le labbra con le sue. " Ma se volesse davvero cacciarti, ti reclamerei come mio sposo.", concluse poi con un sorriso.
" Hai… hai perso anche l'ultimo briciolo di serietà che ti rimaneva?", rispose Loki mostrandosi stizzito dinnanzi a quella goffa, ma tuttavia imbarazzante, proposta.
Non poteva credere che Thor l'avesse pensato sul serio, né che avesse tentato di chiederglielo in quel modo così poco elegante.
A ben pensarci, nel loro regno – al contrario di quel che aveva visto su Midgard – le unioni tra esseri dello stesso sesso erano ben accette, ma gli occhi di Loki risultava una cosa impossibile… o, per meglio dire, faticava a credere che Thor potesse essere in grado di rendere possibile quella sua proposta.
" Mai stato più serio."
" E credi che possa far cambiare idea a tuo padre?", insistette il minore, combattendo contro l'imbarazzo e l’incredulità.
" Preferisci che sposi Sif?", sorrise ancora l'altro, ridendo divertito alla smorfia del minore che non aveva mai sopportato la giovane guerriera. " Accetterà. In caso contrario saremo due traditori.", aggiunse.
Quell'affermazione fece oscurare il viso di Loki per qualche breve istante. Ne aveva quasi la certezza: Thor non sapeva quello che stava dicendo. Eppure pronunciava quelle frasi con quello sguardo fiero e sicuro di sé che sembrava impossibile non credergli.
" Ragionare con te è impossibile.", constato il Dio dell'Inganno, socchiudendo gli occhi per accogliere il bacio che le labbra di Thor iniziarono a reclamare.
Quando il maggiore si metteva in testa qualcosa era difficile fargli cambiare idea: se voleva davvero averlo come sposo – cosa che fece avvampare Loki al solo pensiero -, ci sarebbe riuscito in un modo o nell’altro.



Attraversò composto e fiero il corridoio fino a fermarsi al cospetto di Odino; accanto a lui, spavaldo come sempre, Thor fronteggiava il Padre degli Dei con un sorriso.
" Padre. Mi dispiace essere venuto meno ai tuoi ordini, ma avevamo l'urgenza di incontrarti e di avere udienza.", esordì controllato il Dio del Tuono.
" Credo di sapere il motivo della vostra visita.", rispose calmo Odino. " Con vostra madre ho discusso a lungo su questa situazione."
Loki si fece vagamente più attento nel sentir nominare l'unica donna alla quale avesse mai tenuto veramente.
Frigg, la madre di Thor, era sempre stata affettuosa e paziente nei suoi confronti, pronta a consolarlo quando le punizioni ricevute dal padre erano troppo dure per un bambino. Era stata la madre perfetta.
" Ti chiedo, padre, di riconsiderare ancora una volta la condanna di Loki e di reintegrarlo nella società di Asgard."
" Quello che mi chiedi non è semplice figlio mio.", rispose Odino con tono calmo, osservando come le sue parole riuscirono a far irrigidire sia Thor che Loki. " Come padre accoglierei a braccia aperte il ritorno di Loki, tuttavia come Re ho degli obblighi verso il popolo. E tu dovresti comprendere questo peso in quanto futuro sovrano di Asgard."
" Lo comprendo, padre. Ma non posso scegliere tra il mio popolo e mio fratello."
Il minore gli rivolse un'occhiata stupita.
Oggettivamente sapeva che Odino aveva ragione e che nelle sue parole non vi era crudeltà, ma Thor nonostante la dura realtà stava davvero prendendo le sue parti… era difficile crederlo possibile.
" Non è mia intenzione farti scegliere.", rispose il Padre degli Dei, rivolgendosi poi direttamente a Loki. " La scelta è tua, figlio mio."
Rimase per qualche istante stupito da quell'inaspettata affermazione, ma si riprese subito: mostrandosi fiero e sicuro di sé.
Sapeva già che dire. Non aveva alcun dubbio.
" Desidero rimanere...", rispose. " Accanto a Thor. Al suo fianco.", concluse fissando negli occhi Odino.
Non voleva essere un sostituto, né un sottoposto; in quelle settimane era stato trattato come un pari da Thor e, a costo di scatenare un'altra guerra, si sarebbe battuto per preservare quel posto che gli spettava di diritto.
Si ricordava ancora le parole del Padre degli Dei, erano entrambi nati per essere Re e lui lo sarebbe diventato in un modo o nell'altro – forse si stava facendo condizionare troppo dalla proposta che gli aveva fatto il fratello quella mattina.
" Gli asgardiani non ti vedono di buon occhio, figlio mio.", lo avvertì Odino.
“ Non sono mai stato ben visto.”, gli fece educatamente presente, venendo poi interrotto da Thor che fece un passo avanti.
" E se...", esordì il Dio causando un brivido lungo la schiena di Loki.
Lo stava per dire davvero?
" Presentassimo Loki come mio promesso sposo?", propose il Thor, piegando le labbra in un sorriso quasi compiaciuto dalla sua stessa idea.
" Non mento quando ammetto che, quando presi Loki con me, pensavo ad una alleanza tra i nostri regni.", svelò Odino, senza mostrare apparente stupore davanti alla proposta del figlio. “ Ma questo non è mai rientrato nei miei piani…”, ammise.
Thor lo fissò in attesa di una risposta, elencandosi mentalmente i vari piani che poteva utilizzare per convincere il padre.
“ È un vostro desiderio?”, domandò alla fine il Re di Asgard.
“ Lo è, padre.”, assentì il Dio del Tuono, voltandosi con un sorriso verso Loki che, con le guance leggermente arrossate, distolse lo sguardo.
“ E sia…”, si alzò dal suo trono, scendendo lentamente le scale. “ Se questo è il vostro desiderio, come padre posso solo darvi la mia benedizione. Come Re, spero che in futuro vogliate regnare su Asgard con saggezza e giustizia.”, dichiarò.
“ Lo giuro.”, rispose prontamente Thor.
“ … lo giuro.”, ripeté Loki.
Nonostante fosse sempre stato veloce nel pensare e nel ragionare, in quell’istante si sentiva solamente confuso.
Era successo tutto troppo velocemente. Troppo per riuscire a vedere la situazione in modo razionale e logico.
“ Per il momento…”, soggiunse Odino, attirando in un abbraccio Loki che si irrigidì stupito. “ Ben tornato a casa, figlio mio.”
Per quanto il Padre degli Dei dovesse preservare l’ordine ad Asgard, per quanto fosse deluso dalla condotta di Loki… non avrebbe mai smesso di volergli bene ed era un sollievo per lui poterlo riaccogliere a casa.
Una volta sciolto l’abbraccio, fu il turno di Thor di stringere a sé il fratello.
Raramente si era sentito così felice e neanche il mezzo insulto che Loki borbottò riuscì a distruggere la sua ilarità.
“ Idiota…”
Era difficile per il Dio dell’Inganno ammettere di essere a sua volta lieto di quella notizia e di essere stato riaccolto dopo tutto quello che era successo.
Era felice di poter chiamare ancora quel posto – le braccia di Thor – casa.
“ Ringrazia che non ho detto a nostro padre che abbiamo già fatto l’irreparabile…”, sussurrò ridacchiando Thor, rispondendo al insulto del fratello. Per quanto quella situazione fosse perfetta, era certo di una cosa: il piede di Loki che gli stava schiacciando il suo forse se lo era meritato!





   
 
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