Felix Felicis???
“Solo un sorso, Ron!
Non di più!”
Il rosso ingollò un
dito della pozione che Harry gli aveva rimediato.
“Sarò fortunato?”
“Ovvio, è
“Siamo due idioti
buoni a nulla, Harry” Borbottò Ron, squadrando Hermione, china sui suoi libri.
“Non si fanno certe cose, cioè sì, si fanno, ma non a-”
“Vai!”
Ron si avvicinò alla
ragazza, che alzò di scattò la testa.
Era rossa in viso e
piuttosto esausta.
“Ron?”
“Ciao, Hermione…in
teoria sarei qui per chiederti se potresti svolgere tu i compiti miei e di Harry stasera visto che abbiamo in impegno improrogabile, ovvero l’allenamento di
Quidditch, ma tu non dovresti saperlo, no, però ora lo sai perché non possiamo
studiare…Comunque non è questo il punto. Adesso, non mi importa niente dei
compiti, no, cioè…così arrossata sei talmente carina che io non posso non
pensare a quanto vorrei baciarti e stringerti e magari anche a portarti a
letto, lo sogno da due anni ormai, sì, perché, sai, da due anni io ti amo e solo adesso sono riuscito a
dirtelo ma non ho idea perché diavolo mi
sia uscito adesso, in questo momento
poco opportuno…oddio cosa ho detto???”
Hermione
boccheggiava e un tremito incontrollabile aveva preso possesso delle sue mani.
Harry, intanto, se la rideva.
“Cosa-” Ron era
diventato di una tonalità violacea. “Cosa ho fatto? Tu-” indicò il suo amico “cosa
diavolo c’era in quella pozione???”
“Veritaserum,no?”