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Autore: AryaStark    20/05/2012    0 recensioni
Salve , questo è il mio primo racconto pubblicato spero vi piaccia. La storia parla di due ragazzi che si trovano in un'enorme guaio , fuori dal normale , tra sale, pallottole di acciaio , vendette e rimorsi scopriremo SE i nostri due amici riusciranno a cavarsela , anche grazia l'aiuto di qualcuno di speciale .... buona lettura a tutti
Queta è una storia beve a capitoli .
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’odore del fumo che usciva dallo scarico della sua adorata automobile, le ragazze con le tette grosse e la bocca chiusa, una birra media alla spina e il sudore che gli bagnava la maglietta dopo una corsa . Da sempre , fin da quando ricordava , queste erano le cose in assoluto  che piacevano a Dylan. Non sapeva perché il sudore o lo scarico di un’auto gli provocavano ogni volta la sensazione di benessere , ma quando vedeva per esempio un paio di grossi seni prosperosi attaccati a un bel faccino si sentiva a casa . E di seni grossi ne aveva visti nella vita ; ne aveva visti di alti, di piccoli e di sodi e oggi  aveva visto la perfezione : due tette alte , sode e grosse. La ragazza che possedeva quel ben di dio era una sciacquetta  appena maggiorenne adocchiata in un bar grazie al suo irresistibile fascino , ma cavolo se lo aveva fatto sognare quella notte .Tra su e giù e urla e graffi a Dylan girava la testa . Si alzò dal letto e guardò la schiena nuda della ragazza senza nome , poi raccattò in giro per la stanza i suoi vestiti e se la filò dal motel  . Aprendo la porta venne travolto da un’arietta gelida che gli fece venire i brividi sulla schiena . Si diresse fischiettando verso Flavia , il suo gioiellino. Ogni volta che la vedeva se ne innamorava di nuovo e gli ritornava in mente la prima volta che l’aveva trovata . Scolorita, bagnata , puzzolente ed arrugginita , Dylan era riuscito a ricostruire da capo quel capolavoro della meccanica e a riportare alla luce  la sua Lancia Flavia . Salì e avviò l’auto , si accese una sigaretta , mise in quarta e schiacciò l’acceleratore. Era il massimo della vita . L’aria che entrava dal finestrino gli scompigliava fredda i capelli . La radio trasmetteva una canzone americana di un cantante esordiente, che a Dylan faceva davvero irritare . Il fumo gli andò di traverso e tossì forte , così forte che il livido che si era fatto sullo stomaco ricominciò a pulsare violentemente. Accostò davanti a un autogrill semideserto . Entrò e prese una confezione di pomata per i lividi e una barretta di Kitkat . Nel negozio c’erano solo due persone , un cassiere silenzioso  di sedici anni munito di mp3 e un uomo sporco e sudato , probabilmente un barbone , o un drogato con una giacca marrone  terra  . Uscì dal negozio e risalì in auto , si sollevò la canottiera e si spalmò la pomata sul livido giallo violaceo e scartò la sua barretta di cioccolato . La notte era fredda e ferma e non si sentiva nessun rumore all’infuori della voce di Lady Gaga  alla radio  che cantava Poker face . Dylan girò la testa per guardare fuori dal finestrino e lì, incollato, c’era l’ubriacone drogato e barbone del negozio  che lo fissava dritto negli occhi , come si fissa un lingotto d’oro o la donna più bella del mondo . Dylan subito si spaventò , poi aprì violentemente la portiera dell’auto , facendo cadere a terra l’uomo .
‘’ Che cavolo fissi barbone ?’’ Lo guardò disgustato.
‘’ Io.. lo so chi sei ‘’ disse l’uomo ‘’ so cosa fai . Tu uccidi .‘’ L’uomo ignaro del fatto di essere stato sbattuto per terra continuava a fissare intensamente Dylan negli occhi e questo la faceva sentire molto a disagio.
‘’ E se anche fosse ? Vuoi morire anche tu drogato ?’’
‘’ Oh no signore, no no no , io non morirò , non più adesso che ci sei tu qui ‘’ sul viso dell’uomo iniziò a comparire un sorriso .
‘’ Ah si ? ‘’ rispose irritato ‘’ Non so tu , ma io non do mai troppa confidenza alle persone , specialmente di notte, cosa ti fa dire che grazie a me non morirai ? Ti poso giurare che nel mio bagagliaio c’è più di un fucile a canna corta pronto solo per te barbone ,quindi fila via e smettila di attaccare rogne con quelli che sono più lucidi di te!‘’ Chiuse la portella dell’auto e mise in moto . L’uomo saltò sopra il parabrezza dell’auto . Dylan si infuocò .
‘’ Che diavolo ti salta in mente figlio di buona donna !’’ Scese dell’auto .’’ Non provare mai più a toccare la mia piccolina , ubriacone !’’ Prese per  il giubbotto l’uomo e lo trascinò a terra . ‘’ Cosa diamine ti è saltato in mente, sei pazzo ? Vuoi davvero farti gonfiare di botte ! ‘’ Dylan fece per risalire in auto, ma l’uomo lo prese per le caviglie e lo fermò.
‘’ Signor no signore , io non voglio morire le dico, io chiedo il suo aiuto ! ‘’
‘’ Aiutati da solo barbone del cavolo! ‘’ Gli tirò un calcio al braccio e si liberò dalla presa.
‘’ Io so cosa sei tu ! Lo so e mi devi aiutare ! Per favore , mi devi aiutare ! ‘’L’uomo iniziò a piangere .
‘’ E perché mai dovrei aiutarti , non ti conosco ! Vattene a rompere le balle a qualche altro sfigato per favore !’’ Risalì in auto e guardò fuori dal finestrino l’uomo che in ginocchio , con le mani tra i capelli color paglia sporco, piangeva .Quella scena gli fece pena. Santo cielo perché aveva il cuore così tenero ? Tirò giù il finestrino dell’auto e si affacciò.
‘’ Cosa ti fa pensare che io possa aiutarti ?’’ L’uomo lacrimante lo guardò
‘’ Perché signore lei è un cacciatore .Non è vero ? Lei è un cacciatore e sa come cacciare certe …. cose ? Mi sbaglio ?’’
‘’ Non ti sbagli … em ?’’
‘’ Jess signore mi chiamo Jess! ‘’
‘’ E come fai a sapere che sono un di questi ‘cacciatori’ Jess?’’
‘’ Lei  sul braccio ha i simboli signore. Ha quei simboli tatuati sul braccio sinistro e so che quei segni li hanno solo i cacciatori ,e non tutti , solo quelli esperti . O mi sbaglio signore ?’’
‘’ No Jess non ti sbagli .’’ Lo guardò negli occhi , forse non era un semplice drogato, forse era davvero un disperato.
‘’ Dimmi Jess , mi stavi seguendo o mi hai visto dentro ?’’
‘’ L’ho vista dentro signore ‘’
‘’Bene allora .. dimmi il motivo per il quale ti serve il mio aiuto Jess e io vedrò se aiutarti’’
‘’ Signore io …. io vedo persone ‘’
‘’ Da questo noto solo che tu riesci a …. vedere ! Jess dimmi qualcosa di più ‘’
‘’ Si , si …ehm… io ..io vedo persone … morte … signore . Esattamente vedo una persona morta signore ‘’
‘’ E scommetto che quei lividi che hai sul braccio te le ha fatti questa persona morta vero?’’
‘’ Si signore, una notte mi sono svegliato e avevo questi lividi identici ai suoi ’’
‘’ Jess, Jess , mi sa che ti sei cacciato in un brutto guaio ,caro il mio barbone … Dai salta su … ti aiuterò ..’’
‘’ Grazie mille signore ! Lei, lei è una benedizione ! Grazie, grazie tante !’’
‘’ Aspetta a ringraziarmi Jessy ! Ti aiuto solo perché non ho meglio da fare , non perché mi stai simpatico ‘’
Jess salì in auto , sbattendo la portella , con un sorriso in faccia tra il pazzo e il felice.
‘’E aspetta anche ad essere felice , non sono la benedizione che dici ! E non andare a dire in giro che mi hai fatto pena uomo, nessuno deve sapere che ho un cuore ! Io mi chiamo Dylan ,tra l’altro , ma continua pure a chiamarmi signore , mi piace !‘’
Dylan mise in moto e si diresse con Jess verso nord . Durante il tragitto in lui si istaurava sempre di più la convinzione che una volta liberatosi di Jess avrebbe dovuto far disinfestare e disinfettare la sua piccolina.
  
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