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Autore: Lisy91    10/12/2006    14 recensioni
Eccomi qua con una nuova storia! è la prima che scrivo di questo genere. Ad Harry piace una persona, ma ha paura di dichiararsi, così qualcuno che non si sarebbe mai immaginato decide di aiutarlo. Le coppie principali saranno due, ma ne formerò delle altre man mano che prosegue. Spero vi piaccia, fatemi sapere!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yuri | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Pansy Parkinson
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ormai fuori cominciava ad essere buio, la neve aveva ripreso a cadere su tutta Hogwarts.
Harry si tolse la maglietta bagnata e rimase a torso nudo.
Tremò dal freddo, e si guardò intorno. I dormitori di Serpeverde erano davvero lussuosi, non assomigliavano affatto a quelli dai colori caldi e allegri di Grifondoro, che lo mettevano molto più a suo agio. Ma non era solo l’ambiente freddo di quel dormitorio, ma la cosa che creava più tensione era essere seduto mezzo nudo sul letto impeccabile di Draco Malfoy.
In quel momento il biondo uscì dal bagno, si era cambiato, indossava un maglione nero e attillato a collo alto e dei Jeans, quando si accorse di Harry sobbalzò e arrossì violentemente, Harry si girò verso il ragazzo e divenne paonazzo.
- Che ci fai nudo! Vestiti! – gridò Draco nervoso, anche se avrebbe continuato volentieri a esaminare il moretto.
- Ma non ho niente da mettermi! – piagnucolò Harry che tremava dal freddo.
Draco aprì violentemente il suo baule e gli scaraventò addosso una felpa blu.
- Che finezza! – commentò Harry indossandola.
Gli occhi di Draco si ridussero a due fessure, - forse invitarti a non morire congelato nel mio dormitorio non basta? Avrei dovuto prepararti la merenda? Darti tutto il mio guardaroba? Farti i compiti? –
Harry era mortificato, - che ti prende? –
Malfoy arrossì e si voltò dall’altra parte, - niente. –
Il moretto s’incupì, - ci deve essere qualcosa, prima non eri così nervoso… -
Draco si voltò ancora, - io. Non sono. Nervoso. – scandì. Poi si mise a gattoni sul letto, afferrò il cuscino e lo sbattè con forza sulla faccia di Harry.
- Deficiente! – esclamò cadendo disteso sul letto.
Draco gli balzò sopra a cavalcioni prima che potesse rialzarsi, poi cercò di soffocarlo.
Harry si divincolò con tutte le sue forze, Draco cadde su di lui e iniziarono a picchiarsi con unghiate e morsi.
Senza accorgersene Harry rotolò giù dal letto, rimase steso a massaggiarsi le tempie, poi vide sbucare dall’alto la testa di Draco, che ghignava.
Harry rimase immobile a fissarlo, senza capire cosa fosse successo, poi il biondo scivolò giù e posò le sue labbra su quelle del moretto.
Potter si lasciò andare e permise alla lingua di Draco di esplorare la sua bocca.
Pochi attimi dopo il biondo si staccò bruscamente, appallottolò la roba bagnata di Harry e gliela ficcò in mano.
Harry si alzò stranito, poi Malfoy lo fece uscire dal dormitorio e lo condusse fuori dalla Sala Comune di Serpeverde.
Harry sentì i piedi congelarsi sotto il pavimento di pietra, dopotutto era scalzo, ma non riusciva muoversi di un solo passo.
Infine la porta si riaprì e il biondo lanciò per aria le scarpe di Harry urlando, - non sono la tua puttana Potter! –
Il moretto deglutì, non si accorse del gruppetto di ragazzini del primo e secondo anno che aveva osservato la scena con stupore e interesse, così raccolse le scarpe e se ne andò con la strana sensazione di non avere più il cervello.

Quando raggiunse la sala comune di Grifondoro, trovò Ron seduto ad aspettarlo, era rosso in viso e aveva un espressione per nulla amichevole.
- Dobbiamo parlare. – disse cupo.
Harry sentì una morsa allo stomaco, e vene preso da una sensazione orribile.
Il moretto si sedette nella poltrona vicino, - o- ok. –
Ron prese a tirare i fili del maglione nervosamente, - mi spieghi che succede? – chiese freddo.
- Cosa? – domandò Harry stupito.
Ron trasse un profondo respiro e lo guardò in faccia, - non prendermi in giro! – sbottò, ad alta voce, fortunatamente non c’era nessuno nella stanza che potesse ascoltare.
- Io non ti sto prendendo in giro! – ribattè con voce tremante dal fatto che stava mentendo, ma le parole gli uscivano di bocca per conto loro.
Il rosso si passò una mano fra i capelli, - pensavo di essere il tuo migliore amico, ma forse mi sbagliavo… Perché non me ne hai parlato? –
Harry si sentì svenire, il suo cervello non connetteva più, non sapeva che dire o che fare. – Di… di cosa? – balbettò.
Ron perse la pazienza e si alzò in piedi, - vedi? Non riesci nemmeno ora a essere sincero! Mi fai una rabbia! Ti ho sentito l’altro giorno in biblioteca con la Parkinson!! –
Al moretto gli si gelò il sangue nelle vene. Colpito e affondato.
- Ma se preferisci fare il doppiogiochista con tutti, fai pure! – continuò il rosso adirato, - a questo punto non me ne frega un cazzo se ti scopi Malfoy!! - urlò.
In quel preciso istante Hermione era entrata, aveva lasciato cadere tutti i pacchetti per lo stupore e se ne stava a fissare Harry a bocca aperta.

- Cosa? – chiese Hermione dopo un minuto di silenzio imbarazzante.
- Io… io vi avrei spiegato… - cercò di giustificarsi Harry.
- Come no! – sbottò Ron.
- E va bene! – esclamò Harry, - a me piace Malfoy e Pansy mi ha solo dato una mano! –
Hermione era sbiancata, non aveva ancora realizzato la situazione, e tutto ciò la stava confondendo.
- I Serpeverde hanno dei modi davvero belli di aiutare la gente. – commentò Ron, - non posso crederci… -
- Mi dispiace. –
Ron aveva un espressione tra il disgustato e il deluso, - Malfoy… Ma ti rendi conto? –
Harry si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo, - se a me piace Draco non sono affari tuoi. –
Ron abbassò lo sguardo, - avresti comunque potuto confidarti con noi… -
Harry non sapeva più che rispondere, ma fu preso da una gran rabbia.
- Confidarmi con voi? Per sentirmi dire che mi sono bevuto il cervello? Me ne vado a letto… - concluse voltandogli le spalle.
Ron deglutì, mentre Hermione, ancora pallida si avvicinò al ragazzo posandogli una mano sulla spalla.

Il giorno seguente Harry evitò accuratamente Ron ed Hermione, che erano stati tutto il tempo vicini a confabulare. Per lo più Draco fece finta di non conoscerlo, e Pansy fuggiva tutte le volte che lo incrociava, mentre Ginny non faceva altro che lanciargli occhiate truci.
Non riuscì a seguire le lezioni e aveva due occhiaie terribili causate dalla notte insonne.
Si sentì un grandissimo sfigato e quando arrivò l’ora di cena fu sollevato che quell’orribile giornata fosse finita.
Ma si sbagliava.
Si sedette a tavola vicino a Neville, che parlò per tutto il tempo di Hannah, mentre di fronte a lui aveva una perfetta visuale di Luna seduta sulle ginocchia di Blaise al tavolo con i Serpeverde. Per un secondo ebbe la visione di lui sulle ginocchia di Draco e per poco non si strozzò con le patate.
Anche la cena si stava preannunciando a dir poco deprimente.
Quando ebbe finto di mangiare si diresse isolato dagli altri verso la Torre di Grifondoro, intorno a lui c’era tutto il brusio degli studenti più piccoli, poteva sentire Ron ed Hermione che cercavano di raggruppare i Grifondoro, ma quelle voci sembravano raggiungerlo da lontano.
Nella sua testa regnava solo il caos.
Successe tutto in una frazione di secondo. Si sentì strattonare forte per la camicia e venne scaraventato in un corridoio buio. Estrasse la bacchetta per la paura, ma si ritrovò davanti Pansy.
- Ma che diavolo… ? -
Il volto della ragazza era nascosto nell’ombra.
- Domani a mezzanotte alla Gufiera, Potter. – poi se ne andò elegantemente.
Il moretto si riassestò e andò di corsa in dormitorio, mentre saliva le scale vide Hermione che accarezzava i capelli di Ron, il quale fissava il fuco con aria abbattuta.
Si richiuse la porta alle spalle e si buttò sul letto.
Sapeva cosa voleva Pansy, sapeva che non sarebbe durato per sempre, ed era conscio che era finita. Ora o mai più.
Da lì a poco avrebbe scoperto se il folle piano della Serpeverde fosse servito a qualcosa.

Quella notte Pansy si alzò da letto con il batticuore, andò in bagno e bevve un bicchier d’acqua. Non riusciva a dormire. Si mise addosso una coperta di lana e uscì.
Arrivò silenziosamente verso il suo nascondiglio preferito, la Torre di Astronomia. Fortunatamente non c’era nessuna classe a fare lezione, ebbe una piccola sorpresa.
Trovò avvolta in una coperta Ginny Weasley, con gli occhi un po’ troppo lucidi per non aver pianto.
La moretta le si piazzò di fronte con un balzo, facendola sussultare, e le puntò un dito sulla fronte.
- Svegliati rossa! Ti chiedo solo di non considerarmi una cretina come tutte le altre! – sussurrò, - ricordi Gin? -
La rossa sorrise tristemente, - non mi stai prendendo in giro, vero? –
Pansy si incupì e le si sedette di fronte per guardarla negli occhi, - no. – poi si accese una sigaretta, - conosco le voci che corrono su di me, ma ti assicuro che non voglio giocare. –
Ginny non rispose e si fermò ad osservare il fumo che si disperdeva nell’aria.
- So anche le voci che si dicono in giro su di te. – continuò Pansy facendo rabbrividire l’altra ragazza, - e vuoi sapere cosa ne penso? -
Ginny annuì.
- Che non me ne frega un cazzo se sono vere o false, mi importa solo di stare con te. -
- Ma tu stai insieme ad Harry. – disse Ginny con un tono quasi di scusa.
Pansy rise nervosamente, - posso sempre mollarlo. –
- lo farai? -
Pansy spense la sigaretta, - sì. Fidati di me. –
Ginny annuì, - e tu ti fidi di me? –
La Serpeverde sorrise, - certo che no! Ginny Weasley, come potrei fidarmi di una poco di buono come te? – La rossa rise.
- Certo che sì, sciocca! – continuò Pansy, poi le si avvicinò e la baciò dolcemente.
Pensandoci, aiutare Potter non era stata una cattiva idea.

Harry si vestì lentamente, stette ben attento a non svegliare Ron e uscì dal dormitorio.
Nemmeno quel giorno era riuscito a parlare con i suoi amici.
Si evitavano a vicenda, ormai era chiaro che Hermione si era fatta spiegare tutto da Ron, che non avendo capito quasi nulla, si era rigirato la faccenda in modo assurdo.
Si nascose sotto il mantello dell’invisibilità e sgattaiolò fino alla Gufiera.

- Sei in ritardo. – disse la voce fredda di Pansy, nascosta nell’obra.
- Scusami. –
La ragazza si fece avanti, era illuminata solo dalla luna, che la rendeva ancora più pallida del normale e aveva un’espressione malinconica.
- Quasi due mesi fa… Sai cosa successe qui? – domandò.
- Ho venduto la mia anima al diavolo. – rispose Harry.
La ragazza sorrise, - ma è servito a qualcosa no? –
Harry arrossì.
- Immagino che ad Hogsmead sia andato tutto alla perfezione. -
- Draco ti ha detto qualcosa? – chiese stupidamente.
- No! Ma ci conosciamo da troppo tempo, non mi sfugge nulla. –
- Grazie di tutto comunque. –
Pansy ghignò, - aspetta a ringraziarmi. Sono pur sempre una serpe. –
- Quindi che si fa? - chiese inquieto.
Il sorrisetto malefico della ragazza si allargò. – Voglio porre fine alla nostra “storia” con stile. –
Harry non prevedeva nulla di buono, ma non poteva opporsi, quella ragazza lo aveva sotto il suo controllo.
- Domani mattina, - esordì Pansy, - tieniti pronto. -
- D-d’accordo. -
La ragazza si avvicinò al ragazzo pericolosamente, quasi che lo baciò, ma si fermò a un centimetro dalle sue labbra, - anche Lenticchia dovrà prepararsi. –
- Che intendi dire? -
- Fai lavorare il cervello Potter, cosa ti ho detto quella volta in Infermeria? – “ Se vuoi la verità non mi interessano nemmeno i ragazzi. “
Quella frase risuonò nella testa del moretto svariate volte, poi pensò a una chioma di capelli lunghi e rossi.
- Oh… -
Pansy sorrise maligna, - proprio così Harry. -
Subito dopo si allontanò e sparì nel buio, lasciando il moretto sempre più perplesso.
Harry scese a colazione con la sensazione di avere le budella tutte aggrovigliate, Ron ed Hermione erano già scesi.
Man mano che si avvicinava alla Sala Grande, il cuore accelerava sempre di più.
Fece il suo ingresso più pallido che mai, nessuno sembrava essersi accorto del suo arrivo, c’era una gran confusione per i tavoli, ma il ragazzo era come avvolto nel silenzio.
Come temeva.
Una figura alta e snella, si avvicinava dall’altra parte. Pansy parkinson.
Era la fine.
La ragazza avanzò nello stesso modo in cui quella scena si era svolta per la prima volta, solo era cambiato qualcosa… aveva la camicia abbottonata male, la cravatta ciondolante, i capelli scompigliati, e gli occhi grondanti di matita nera, che colava fino a metà delle guance.
A poco a poco tutti gli studenti cominciarono a zittirsi per non perdersi la scena.
Draco Malfoy aveva gli occhi come due palline da tennis, mentre Ginny tremava come una foglia.
- Ci risiamo. – commentò Silente dal suo posto, mentre anche gli altri insegnanti guardavano curiosi, specialmente Piton, che aveva un’espressione morbosa.

Pansy si fermò a un paio di metri dal ragazzo e iniziò a… piangere.
Harry era paralizzato.
- C-come hai potuto!! – strillò la ragazza.
Ron ed Hermione si guardarono nervosamente.
- Ehm… - balbettò Potter.
- Perché non me lo hai detto subito!! – continuò lei, con tutti gli occhi puntanti addosso. Poi si asciugò le lacrime. – Mi hai solo illusa! –
- Calmati! – disse Harry atterrito, sapeva che stava fingendo, ma questa farsa lo stava spaventando troppo.
- Col cavolo! – sbottò, - adesso tutti sapranno! –
Harry desiderò che un grosso elefante lo schiacciasse.
- Dopotutto, - iniziò Pansy con amarezza, - non baciavi male. - a questo punto si alzò un lieve mormorio dai tavoli, - ma eri decisamente pessimo come amante. -
I Serpeverde si trattennero dallo scoppiare a ridere.
- Ma mai avrei pensato questo! – strillò ancora la ragazza che stava per tornare a piangere.
- Ehm... cosa? – chiese debolmente Harry, che era diventato rosso come un pomodoro.
- Harry Potter è gay!!! – urlò Pansy alzando le braccia al cielo.
Piton cadde dalla sedia. Ron pure.
Si levò un silenzio tombale, rotto solo dai singhiozzi di alcune ragazzine del terzo anno, che come regalo di Natale avevano chiesto di fidanzarsi a turno con Potter.
Harry dal canto suo aveva smesso di respirare, sembrava essersi atrofizzato.
E con grande stupore, si disse che Pansy infondo aveva ragione, ma il fatto che lo aveva fatto notare con delicatezza a tutta la scuola lo aveva leggermente scosso.
Poteva vedere le imponenti pareti della Sala Grande vorticare, e i visi degli studenti sempre più sfocati, ma non poteva svenire, non ora.
Pansy intanto continuava a recitare da vera professionista, teneva una mano sugli occhi e singhiozzava piano, poi si asciugò le lacrime e tornò a parlare, con un’espressione più decisa.
- Ma non è finita qui! – esclamò con voce acuta, - sei davvero un bastardo lo sai? -
Harry si riscosse improvvisamente, poi vide la ragazza avvicinarsi minacciosa, se la ritrovò di fronte che picchiava con i pugni sul suo petto.
- Non lo accetto! Non lo accetto! –gridava.
Poi lo spinse via e indicò Draco Malfoy, che stava imburrando indifferente un pezzo di pane.
Alzò lo sguardo solo quando tutta la scuola si era voltata verso di lui, deglutì e si preparò al peggio.
- Per lui! – gridò Pansy, - le ho lette tutte sai? -
- Ah sì? –rispose piano Harry, anche se non sapeva assolutamente a cosa si riferisse.
- Tutte quelle lettere mai consegnate! Il tuo diario! “Draco ti amo”, “quando sono solo penso sempre a te”, “Harry&Draco4ever” pieno di cuoricini! Sei disgustoso! – poi Pansy trasse un profondo respiro.
- Perché mi hai umiliata così? Gay e innamorato del mio migliore amico! Ti detesto! –
Infine con un gesto plateale si scosto alcune ciocche dal viso, gli voltò le spalle e corse via.
Questo era davvero troppo per Harry.
Ora non riusciva più a distinguere nessuna delle facce che lo guardavano, vide una macchia rossa che doveva essere Ron in preda a una crisi asmatica, si girò anche verso il tavolo dei Serpeverde, e riuscì a distinguere il corpo di Draco accasciato su Zabini, che cercava di rianimarlo, poi il buio.
Silenzio.
Il corpo privo di sensi di Harry Potter, se ne stava in mezzo alla sala grande.
- Alla faccia! -
Tutti si girarono verso il tavolo dei professori,
Silente stava sghignazzando allegro, mentre Piton cercava di sopravvivere con un inalatore.


****

SALVE A TUTTI! ECCOMI CON IL DODICESIMO CAPITOLO! CI HO MESSO UN PO' A SCRIVERLO PERCHè SONO STATA PARECCHIO INCASINATA, MA FINALMENTE CI SONO RIUSCITA.
NON SO SE ESSERE SODDISFATTA DEL CAPITOLO, FORSE NON è MOLTO SCORREVOLE...
PER VOSTRA SFORTUNA NE MANCANO ANCORA UN PAIO, QUINDI NON QUESTA STORIA VI PERSEGUITERà FINO AL 14ESIMO CAPITOLO!
ORA PASSIAMO ALLE RISPOSTE RECENSIONI:
Mary Cry(non importa! ^_^)Kristen, Michi_Chan, Hermione Jane Granger(grazie! Fatemi sapere cosa ne pensate del nuovo capitolo!)Alyss(Tesoraaaa!Grazie per le tue megarecensioni! Le adoro e mi danno un sacco di carinca! Per ora non ho idee riguardo altre longff, -.- povera me! XD fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! ç__ç non è gran chè!)terry(grazie! Fammi sapere sul nuovo!)ClyClu(Grazie! Davvero ti hanno consigliato la ff? ç_ç me onorata! Grazie ancora! Comunque non è l'ultimo capitolo ;))SoReLLiNaMaLfoY(Grazie! XD Tranquilla, non l'abbandono! La finirò tutta, cascasse il mondo!Ciao!)
  
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