Nonostante fossimo in piena estate, l’aria quella mattina
era piuttosto pungente. Il sole iniziava ad illuminare i tetti delle case e a
riscladare Napoli con i suoi luminosi raggi. Era da un bel po’ che ero sveglia,
avevo voglia di vedere l’alba sulla sedia a dondolo che si trovava sul
terrazzo. Scrutavo lo scolorirsi delle stelle e gli uccelli librarsi in volo
verso la distesa azzurra, diffondendo tranquillità, mentre dondolavo
piacevolemente con una coperta di flanella in grembo. Ma non ero per niente tranquilla,
mi sentivo esausta per le mille lacrime versate la sera prima, per tutte le
cose che erano successe quel giorno. La mia mente fu attraversata dai ricordi
dei bei risvegli, quando Zayn era con me. La sensazione del suo corpo caldo
stretto al mio e la sua espessione da cucciolo quando si svegliava ancora
assopito dal sonno. L’alba in quel momento non aveva la stessa bellezza che
aveva, quando c’era anche lui. Guardai il cellulare. Non volevo chiamarlo, non
sarebbe servito a niente. Sospirai accasciandomi sulla sedia a dondolo.
<< Ti sei svegliata presto eh? >>, mi ritrovai mia madre di punto
in bianco al mio fianco. Annuii leggermente continuando a guardare verso
l’orizzonte. Rosy s’inginocchiò accanto a me, mettendo i gomiti sul braccio
della sedia << Tesoro? >>. << Mmh? >> avevo timore
nell’incrociare il suo sguardo. << Guardami >> m’incoraggiò
dolcemente. Esitai << Non ci riesco >> sussurrai. Mi prese il mento
tra le mani << Non serve che ti dica che questo non è un addio. Ho
raccontato a tuo padre cos’è successo ieri. Verrà a parlarti, >> esitò,
inarcando un sorriso beffardo << o piuttosto ad aprire i rubinetti perché
sai com’è fatto. Ho avvisato anche i nonni. Saranno a casa ad aspettarti
>>. << Ti voglio bene mamma, tanto, tantissimo >> mi chinai per
abbracciarla forte. Lei mi accarezzò la schiena con gesti amorevoli <<
Anch’io piccola mia. Vedrai… andarà tutto bene. >> mi diede un bacio
sulla guancia << So che ho generato una figlia forte e tenace >>.
Risi << Sono un disastro totale >>. Rosy si accigliò << Non
dirlo neanche per scherzo. Ne andrebbe della mia immagine >>. Stavolta
risi più forte perché mi fece una smorfia buffa per schernirmi. Sentii dei
mormorii dal salotto. Entrambe ci alzammo in piedi, << Su muoviamoci. Ti
aiuto con le tue cose >> disse prendendomi la mano. Guardai un’ultima
volta quella meravigliosa visione che era il mio paese, sospirai e inarcai un
mezzo sorriso << Va bene >>.
<< Papà non respiro!! >> mi lamentai cercando di
divincolarmi dal suo abbraccio >>. << Promettimi che mi chiamerai.
Ogni giorno, ad ogni ora >> ordinò Luca riluttante a mollare la presa.
<< Prometto. Lo prometto, hai la mia parola. Ora…mollami! >>.
Finalmente fece come gli dissi. Come da copione, mise il broncio da cagnolino
bastonato. << Mio dolce papà…>> gli poggiai le mani sulle spalle
<< Ci rivedremo presto. Prima di quanto tu creda >> lo rassicurai
con un largo sorriso. << Lo so, e sai come reagisco ugualmente. Un'altra
cosa…>> mi guardò sornione. << Sì? >>. << Puoi dire a
Zayn che ha il permesso di chiamarmi Luca >> mi fece l’occhiolino.
<< Se vorrà ascoltarmi lo farò >> ammisi. Dopo che mio padre se ne
fu andato, andai in camera mia per prendere le mie cose. Le mie amiche se
n’erano andare mezz’ora prima che arrivasse mio padre, mi avevano detto che dovevano
fare una cosa, ma non avevo specificato cosa. << Fatto >> esclamai
con la fronte madida di sudore. Quattro valigie, contenenti la maggior parte
dei miei vestiti. La mamma mi aveva assicurato che non dovevo preoccuparmi dei
libri e che ci avrebbero pensato i nonni. Il mio sguardo vagò nella stanza,
soffermandosi sulla foto di Zayn. << Tu mi ascolterai >> affermai
seria e decisa rivolgendomi alla sua immagine, mentre mostrava il suo ormai
familiare sorriso mozzafiato. Mi feci una lunga doccia e indossai il pantalone
blu elettrico che mi avevano regalato le ragazze e la felpa rossa extralarge
che invece, mi aveva regalato Milly, un po’ come portafortuna. Ricordai il
momento in cui ero entrata nella stanza dove si trovavano i ragazzi e le loro
fans, con il fiato affannato, i capelli scompigliati e le guance colorate di un
rosso acceso. Sebbene il momento fu abbastanza imbarazzante, al ricordo mi
venne da ridere.Trovai i miei genitori
ad aspettarmi sulla soglia della porta. << Pronta? >> mi chiese
Rosy. << Non ancora. Ci sono alcune persone che devo salutare >>
dissi. Per un attimo restai ad osservare il mio soggiorno. Il mio
bell’appartamento…sospirai e chiusi a chiave quello che pensavo, sarebbe stata
la mia casa per tutta la vita.
Entrai nel mio ristorante preferito e senza troppi preamboli
raccontai a Luigi della mia partenza, fui contenta di vede c’erano lì anche
Marco e Federico. << Piccerell me raccuman, stat accort. E chiamm ogni
tant per fa quatt chiacchier >> mi abbracciò e mi fece un sorriso raggiante
<< Port i nostri saluti a Giuvann >>. << Lo farò Luigi
>> promisi, poi abbracciai anche Marco e Federico che mi augurarono buona
fortuna. << A presto Ale >> disse Federico. Lo disse come se ci
saremmo rivisti l’indomani. Lo guardai curiosa, ma alla fine annuii. In
macchina notai una terza figura che mi attendeva, << Milly! >> mi
precipitai in auto per salutarla. << Alessandra >> mi sorrise
<< sono venuta per salutarti e anche per accompagnarti all’aeroporto. Non
c’è bisogno che tu mi racconta il motivo. L’ha già fatto tua madre >> mi
spiegò l’anziana signora. << Grazie. Mi mancherai Milly >> le dissi
con una nota di tristezza. Sventolò la mano come per scacciar via una mosca
<< Suvvia, niente facce tristi >>. Ridacchiai << Verrò a trovarti
presto >>. << Certo cara. Guai se non lo facessi >> mi ammonì
strizzandomi l’occhio. In auto chiacchierai allegramente con Milly del più e
del meno, ridendo a crepapelle quando mi raccontava dei suoi sogni “ curiosi ”
che avevano come protagonista Harry.
<< Bene >> dissi. << Bene >> sospirò
mio padre. << Bene >> si accordò mia madre tenendomi le valigie.
<< Oh andiamo! Non vorrete farle perdere l’aereo! >> borbottò
Milly. Scoppiammo a ridere, facendo voltare le persone che aspettavano il loro
volo. Abbracciai i miei genitori << A presto >> mormorai soffocando
un singhiozzo. Luca mi baciò sulla fronte << Chiamaci appena arrivi
>>. << Chiama me. Perché tuo padre sarà impegnato a soffiarsi il
naso incessantemente e a lagnarsi come un bimbo >> convenne Rosy in tono
piatto. << Lo ammetto >> Luca alzò innocentemente le mani. Mi madre
notò la mia inquietudine << Tesoro qualcosa non va? >>. <<
Non vedo Eli, Là e Lu da nessuna parte. Speravo che mi venissero a salutare
>> mormorai amareggiata. Poi sentii tre voci familiari correre verso di
me con in mano delle valigie. << Scusateci. Ci avremmo messo di meno, se
qualcuno qui non ci avesse messo un secolo per scegliere cosa portarsi dietro
>> commentò Lu fulminando Eli. << Scusa tanto se ero un tantino indecisa,
ho un guardaroba abbastanza ampio io! >> replicò la bionda in sua difesa.
<< Eh? >> sbottai non riuscendo a trovare qualcosa di meglio da
dire. << Ho detto: scusa tanto se er…>> ripetè, ma la interuppi
<< No, non intendevo quello. Cosa avete in mano?! >>. Laura alzò un
sopracciglio << Credo che si chiamino valigie, sai? >> mi schernì.
<< Non intendevo nemmeno quello. Dove diavolo pensate di andare?!
>>. << Non si vede? Con te a Londra >> rispose Lucia in modo
innocente. Sgranai gli occhi << Cosa? >>. << I genitori di
tutte loro mi hanno chiamato questa mattina e mi hanno domandato se a Londra
c’erano buone università. Ho spiegato loro che c’era una vasta scelta e così
hanno deciso di lasciar partire le loro figlie. Li ho informati inoltre, che i
college di Londra sono muniti di dormitori, quindi avranno anche un alloggio
>> spiegò mia madre in modo palesemente naturale << Inoltre, sanno
parlare egregiamente l’inglese, perciò non credo che avranno problemi a
frequentare i nostri college >> aggiunse con un sorriso compiaciuto. <<
Abbiamo raccimolato una bella sommetta con il lavoro da Luigi. Siamo andate a
cambiare tutti i nostri soldi da euro in sterlina e così adesso eccoci qui
>> disse Eli raggiante. << Voi…voi…>> cominciai a piangere
freneticamente. << Ebbene sì. Verremo con te e frequenteremo un istituto
londinese. Non dovrai affrontare da sola ragazzine con pompon svolazzanti e
ragazzi super muscolosi e sudati che tentano a mandare una palla nella rete.
>> Laura poggiò lo sguardo su Eli << Anche se sono sicura che la
ragazza qui farà una strage nel campo di quest’ultimi >> la indicò con un
ghigno. << Oh…così mi fai arrossire >> Eli sbattè le lunghe ciglia
maliziosamente. << Perché volete venire con me? >>. << Non
pensare che lo facciamo per te ragazza. Questa è un’ottima opportunità per
visitare e conoscere l’Inghilterra. Studiare lì ci aprirà porte per numerosi
lavori >> ammiccò Laura. Mi asciugai le lacrime, per poi scoppiare a
ridere << Siete uniche! Ma Lu…Federico? >>. << Non
preoccuparti >>. Non le chiesi il motivo di tanta sicurezza, perché una
voce all’interfono informò i passeggeri che l’aereo per Londra stava per
decollare. << Ci siamo >> convenne Rosy sorridendomi teneramente.
Mandai loro un bacio e abbracciai Milly << La mia promessa è sempre
valida >> le ricordai. << Sta tranquilla. Adesso ho anche tua
madre. È un’ottima amica >> mi fece notare sorridendo. Io annuii e
seguita dalle mie amiche salimmo sull’aereo. Su nel cielo in alto, guardai
Napoli e senza accorgemene stavo versando lacrime. Lucia era seduta affianco a
me e mi circondò le spalle con un braccio, dondolandomi con fare scherzoso
<< So che sei ostile ai cambiamenti, >> mi disse << e che ti
spaventano a morte >> aggiunse poi. Mi soffiai il naso << Già
>> mugolai afflitta << Non posso farci niente >> mi piegai in
due dalle fitte di nausea. << Tieni tesoro >> Eli mi porse una
busta. << Tranquilla Ale, ci siamo noi. Rivedremo presto tutti quanti
>> mi assicurò Laura. Respirai a fondo l’aria nella busta con piccoli
respiri per riprendermi. Purtroppo ero veramente ostile ai cambiamenti. Mi
cresceva l’ansia fino a farmi venire dolori allo stomaco. Potevo sembrare
forte, ma non era del tutto vero. Mi spaventavano, tanto da farmi stare male.
Lucia mi accarezzò i capelli per calmarmi fino a che non mi addormentai. Sognai
Zayn. Io lo raggiungevo e lui mi voltava le spalle dicendomi << Ti odio.
Non voglio più vederti. Lasciami in pace >>. Mi svegliai di scatto
<< No! >> urlai. << Ehi è tutto apposto, era solo un brutto
sogno >> Eli mi poggiò una mano sulla gamba. << No. Era così reale,
>> poggiai la testa sul sedile << Zayn ormai mi odia, ne sono
sicura >> mormorai. << Non puoi esserne certa Alessandra >>
mi rimproverò Laura guardandomi in cagnesco. Trasalii << Okay. Non
guardarmi così Là >>. << E tu smettila di dire cazzate, che non
sopporto i tuoi piagnistei >> disse abbassando lo sguardo. <<
Scusami >> mi strofinai la fronte con il palmo della mano <<
Davvero, sono solo nervosa >> ammisi. << Si vede. Non riesci a
dormire tranquillamente, piangi ininterrotamente e tremi come una foglia.
>> commentò gelida, poi il suo tono si addolcì << Non voglio che
Zayn ti veda in questo stato. Voglio l’Alessandra combattiva e tenace di un
tempo. Non sono amica di una depressa >>. Aveva ragione, non avevo mai
dimostrato le mie debolezze in modo cosi indignitoso. Mi rialzavo sempre, anche
al minimo ostacolo, ma negli ultimi tempi le cose mi erano sfuggite di mano.
Ora basta! Adesso si comincia a fare sul serio. Annuii mettendomi seduta in
modo composto, mi diedi una sistemata ai capelli e alla felpa sgualcita, poi
guardai fuori dal finestrino << Benvenute a Londra ragazze >>
sorrisi.
<< La casa dei tuoi nonni è favolosa >> commentò
Lucia dando un’occhiata all’ampio soggiorno. Sentii dei rumori strani, che mi
fecero venire la pelle d’oca, al piano di sopra, << Mmh… dove sono finiti?
Neanche a dare il benvenuto! >> borbottai dirigendomi al piano dove avevo
sentito quegli strani suoni. Poi i rumori si fecero più acuti. Provenivano
dalla camera da letto. Cristo santo… Bloccai le ragazze alzando una mano a mo’
d’avvertimento << Non…muovetevi! >> ordinai. Mi voltai verso la
porta, irrigidendo la mascella. Bussai alla porta << Santissimi numi!
Potevate aspettare stasera per le vostre effusioni. Non è il tipo di bentornata
che mi aspettavo! >> urlai. Dopo pochi minuti buoni, i miei nonni
uscirono dalla camera da letto tutti trasandati, con addosso una leggera
vestaglia di seta. << Sweet! Piccola mia sei qui! >> esclamò
raggiante Laurel. James si diede una sistemata ai capelli << Fatti
abbracciare Sweet >> disse poi afferrandomi con le sue braccia possenti.
Alzai lo sguardo alle sue spalle e notai il letto…tutto sfatto, con i vestiti
sparsi sul pavimento. Oh sì…devo proprio andare dallo psicologo, pensai
rassegnata. I miei nonni scesero di sotto e si presentarono alle mie amiche.
Laurel offrì loro una tazza di thè. Eli sollevò il mignolo come da regolamento
<< Che c’è? >> domandò notando le nostre facce che la fissavano
<< È così che si prende il thè a Londra >> disse altezzosa.
<< Sì, ma il tuo mignolo non deve prendere il volo, devi alzarlo
leggermente. Non a 360 gradi >> convenni sarcastica. Eli arrossì <<
Oh >>. La nonna mi si avvicinò sedendosi e sussurrandomi << Rosy mi
ha raccontato tutto >>. << Sì lo so >>. << Tutti noi
sbagliamo. L’amore è come una rosa, e ha sempre delle spine >> sprigionò
la sua parlantina filosofica. << Le mie spine mi hanno punto parecchio.
>> mi alzai e le rivolsi un sorriso << Adesso ho imparato ad usare
i guanti >>. Laurel mi diede una pacca sul fondoschiena <<
Bravissima >>. << Ragazze >> esclamai facendole alzare lo
sguardo su di me << Alzate le chiappe. Si va a casa degli One >>.
Loro spalancarono gli occhi, << Ci serve un minuto >> convenne Eli.
<< No >> grugnii << Muoviamoci >>. Alcune proteste
fendettero l’aria, ma ero già a metà strada dal garage. << Una Mini
Cooper >> Laura accarezzò il vetro della mia auto << Fantastica
>>. Era la sua macchina preferita in assoluto. Chiamai i miei genitori
come avevo promesso, assicurando loro che stavamo bene. Per tutto il tragitto
Eli non fece altro che blaterare sui ragazzi. Anche Lucia e Laura, ma Eli ad un
certo punto dovette riprendere fiato a forza di parlare. << Che fortuna
ad avere un’amica che conosce una delle band più famose di tutta la Gran
Bretagna >> fece Lucia. << Mi raccomando. Che non vi salti in mente
di urlargli in faccia >> le avvisai seria. Eli fece una smorfia <<
Ti prego. Come se fossimo delle pazze isteriche >> disse con verso di
scherno. Io, Lu e Là alzammo gli occhi al cielo per poi ridacchiare notando che
la bella bionda era diventata rossa per l’imbarazzo.
Parcheggiai l’auto sul vialetto d’entrata. << Oh dio
sto per svenire >> Eli si sventolò una mano in volto. Scendemmo dall’auto
e bussai al campanello. Era pomeriggio presto quindi immaginai che i ragazzi non
avessero impegni. Fu Liam ad aprire la porta, sgranando gli occhi,
probabilmente sorpreso di vedermi << Alessandra! >>. Sorrisi
<< Proprio io, Liam. Posso entrare? Anzi…possiamo entrare? >>. Liam
vide le mie amiche sorridergli imbambolate << Certo >>.<< Liam chi era…? >> Niall si
bloccò nel vedermi. Venne ad abbracciarmi << Ciao! Ciao! Mi sei mancata!
>> disse il biondo con un largo sorriso. Ricambiai la stretta <<
Anche tu compagno di cibo! >>. Scesero anche Louis e Harry e vennero a
salutarmi con un affettuoso bacio sulla guancia ciascuno. I ragazzi si
presentarono alle mie amiche con modi galanti. Eli parve non voler abbandonare
la mano del bell’irlandese. << Eli…>> mormorai ridacchiando.
<< Che? Oh certo scusa >> convenne mortificata. Notai che le guance
del ragazzo divennero leggermente colorate di un rosso intenso. Louis si
sedette a fianco a Laura sul divano scambiandosi parole con la ragazza, che
rideva allegramente alle sue battute, mentre il ragazzo ricambiava con la
stessa enfasi le sue. La gentilezza di Lucia mise a disagio Harry, il quale
sembrò perdersi nei suoi occhi scuri facendosi finire un po’ dell’aranciata che
aveva in mano sul pantalone. Raggiunsi Liam in cucina, << Liam. Dove…?
>>. << Siediti >> mi invitò dolcemente sullo sgabello vicino
a lui. Una volta seduta, Liam sospirò << Non è qui >>. <<
Zayn non è qui? >> richiesi confusa. Il ragazzo si passò una mano tra i
capelli, poi mi prese la mano << Ieri Zayn, come ben tu saprai, è tornato
qui. Non lo avevo mai visto così sconvolto, te lo giuro. All’inizio non ha
voluto parlare con nessuno di noi. Si è scolato due o tre bottiglie di birra e
poi ha gurdato la tv, come se niente fosse. Ho ritentato dopo a parlargli, e
lui ad un certo punto è com’esploso. Ha lanciato il telecomando sullo schermo
della televisione crepandolo. Ho tentato di calmarlo, ma lui non ne voleva
sapere e continuava a scaraventare oggetti per tutta la stanza. Sono stato
costretto a dargli un pugno in faccia, non gli ho lasciato alcun livido,
gliel’ho dato semplicemente per farlo ragionare. Mi ha raccontato tutto
>> Liam terminò il suo discorso, guardandomi impassibile. << Ora
non posso spiegarti perché l’ho fatto Liam. Devi fidarti di me, per favore.
Devi dirmi dov’è >>. << Mi ha detto che voleva stare solo, aveva
bisogno di un po’ di tempo per pensare, così ieri notte è partito per Bradford
>> spiegò. Lo abbracciai << Grazie >> sussurrai. << Ho
fiducia in te nonostante tutto >> Liam mi sorrise. << Non sai
quanto questo significhi per me. Ho bisogno di un enorme favore…>> lo
guardai negli occhi implorante. << Sono tutt’orecchie >> disse
incrociando le braccia.
Lasciai le mie amiche in balia di Louis, Harry e Niall,
mentre io e Liam sfrecciammo con la mia auto per la via di Bradford. Lungo la
strada, ebbi il tempo di spiegare il motivo per cui avevo deciso di lasciarlo.
Liam all’inizio non seppe cosa dire << Capisco benissimo cos’hai provato
Ale >> aggiunse alla fine. Io gli sorrisi, riconoscente del suo appoggio
e continuammo a parlare. Mi confessò che Zayn quando era salito in camera,
aveva sentito dei singhiozzi strozzati, come se trattenesse a stento le
lacrime. Si era ubriacato e aveva provato a distrarsi guardando la televisione,
ma invano. << Sei sicura della tua scelta? >> mi chiese Liam.
<< Credimi. Non sono mai stata così sicura di qualcosa in vita mia. Potrà
anche mandarmi a quel paese, ma prima dovrà ascoltare ciò che ho da dirgli
>> impugnai il volante con vigore, inarcando un sorriso sicuro e pieno di
speranza. Liam rise << Bè, se ti dovesse mandare a quel paese, stavolta
non esiterò a dargli un potente pugno in faccia >>. << Mmh… a me
sta bene >> concordai divertita.
L’unica auto visibile era quella di Zayn, forse il resto
della famiglia era fuori a sbrigare delle commissioni. << Scavalchiamo il
muretto che va sul giardino >> dissi. Liam parve sconcertato << E
io come dovrei farcela a portare sia il mio peso che le casse? >>.
<< Tranquillo. Te l’ho detto che ho un piano >> gli rammentai,
mentre parcheggiavo sul vialetto della casa accanto a quella Malik. Il ragazzo
sbuffò << Bene. Fortuna che i vicini mi conoscono sennò avrebbero già
chiamato la polizia >>. Ci recammo vicino al muro che portava al giardino
con passo silenzioso. Sembravo una spia in missione, che forza!. <<
Avanti Liam. Ho bisogno di una spinta >>. Lui s’inginocchiò e unì
entrambe le mani, posai il piede destro su di esse e con un forte slancio mi
ritrovai seduta sul muretto con le gambe all’aria. Ero un’esperta
d’arrampicate, dato che ogni qualvolta che i cani mi inseguivano mi dovevo arrampicare
sugli alberi. << Grandioso >> esordii << Ho tralasciato un
piccolo particolare >>. << Quale? >> chiese Liam sottovoce.
Deglutii << I cani >>. Apparentemente sembrava dormissero tutti e
tre. Ma temevo che da un momento all’altro i due mostriciattoli più piccoli,
Clover e Scattino, si sarebbero svegliati non appena avessi varcato la soglia.
<< Niente panico. Non dobbiamo fare rumore >> disse Liam. <<
Il piano prevede una sorta di rumore! >> sbottai. << Ci sono io.
Zayn mi ha insegnato un paio di cosette sull’addestramento canino >> si
pavoneggiò. Sospirai << Okay >>. Liam mi passò le casse acustiche,
lo stereo e il microfono. Fortuna che non erano troppo grandi, altrimenti avrei
perso l’equilibrio e mi sarei schiantata a terra. Con un movimento fluido poggiai
i piedi nel giardino di Zayn, e Liam mi raggiunse subito dopo. << Seguimi
>> disse quest’ultimo incamminandosi verso la casa. Arrivammo sotto la
terrazza che ipotizzai fosse quella della camera di Zayn. << Sei troppo
agitata. Respira >> mi diede un buffetto affettuoso sul braccio. <<
Liam…>> mormorai << G-guarda >> indicai alle sue spalle.
Scattino era dietro di noi, con le orecchie alte e la coda dritta, con un
ringhio feroce sul muso. Cominciò ad abbaiare, seguito da Clover che si
catapultò subito dopo al suo fianco. << Odiosi Piscer! >> grugnii. Liam
fece un gesto con la mano, e stranamente i due cani si ammutolirono. <<
Wow.>> esclamai sbalordita. Con un sorriso osservai che i cani restavano
buoni a cuccia, mentre Liam grattava loro la pancia. Scossi la testa << Ti
ringrazio Liam. Ora tocca a me >>. << Io sono nei dintorni se hai
bisogno di me >> fece lui allontanandosi con i cani. Annuii, e mi misi al
lavoro. Mi sedetti sull’erba. Risi piano al pensiero che Zayn fosse capace di
farmi fare cose assurde. Forse l’amore era assurdo di per sé. L’abbaiare dei
cani non l’avevano minimamente preoccupato, mandando a monte il mio piano. Se
dorme è un problema, pensai risoluta. Ma ne sarebbe falsa la pena lo stesso. Un
ghigno nauseante mi si stampò in faccia. Prima Titanic, un film strappalacrime
e adesso mi trovo sotto il balcone del mio amato, tipo Romeo e Giulietta. Feci
una smorfia perché a quanto pareva io ero quel coglione di Romeo. Bleah,
nessuno dovrà mai venirlo a sapere. Respirai a fondo, mettendomi una mano sul
cuore che pulsava ad un ritmo irregolare. La troppa adrenalina che mi fluiva
nel sangue mi fece girare la testa. Scrollai le spalle, una due, tre volte.
Pigiai il tasto dello stereo e cominciò la colonna sonora della canzone. Chiusi
gli occhi e iniziai a cantare con il microfono stretto nella mano destra…
My Heart Will Go On
Every night in my dreams
I see you, I feel you,
That is how I know you go on
Far across the distance
And spaces between us
You have come to show you go on
Near, far, wherever you
are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on
Love can touch us one
time
And last for a lifetime
And never let go till we're gone
Love was when I loved
you
One true time I hold to
In my life we'll always go on
Near, far, wherever you
are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on
You're here, there's
nothing I fear,
And I know that my heart will go on
We'll stay forever this way
You are safe in my heart
And my heart will go on and on
( Per chi è interessata a sapere la traduzione )
Il Mio Cuore Andra' Avanti
Ogni notte nei miei sogni
ti vedo, ti sento
è per questo che so che tu andrai avanti
Molto al di là della distanza
e degli spazi fra noi
devi venire a mostrare che vai avanti
Vicino, lontano, ovunque tu sia
io credo che il cuore vada avanti
ancora una volta apri la porta
e sei qui nel mio cuore
e il mio cuore continuerà ad andare avanti
L'amore può toccarci una volta
e durare per una vita
e non mollare mai finché siamo morti
L' amore è stato quando io ti ho amato
una sola vera volta a cui resto aggrappata
nella mia vita andremo sempre avanti
Vicino, lontano, ovunque tu sia
io credo che il cuore vada avanti
ancora una volta apri la porta
e sei qui nel mio cuore
e il mio cuore continuerà ad andare avanti
Sei qui, non c'è niente che io tema,
e so che il mio cuore andrà avanti
resteremo per sempre così
sei al sicuro nel mio cuore
e il mio cuore andrà sempre avanti.
Epilogo
Un mese dopo…
La mia prima ff è giunta al termine con voi come
spettatrici :’-) Che emozione ho provato
nel scriverlo. Mi sono ricordata di quando ho scritto il primo capitolo, e mi
sono detta che senza l’appoggio di voi tutte questa storia non sarebbe andata
avanti. Prima dei ringraziamenti vorrei parlare un po’ del gran finale….Che mi
dite? Vi giuro che nel scrivere il tutto ci ho messo un secolo. Lo rileggevo un
miliardo di volte per vedere se andava bene, spero che non abbia fatto fiasco!!
Alessandra e Zayn sono rimasti insieme!!! Un applauso al loro amore che ha
superato così tanti ostacoli nel corso di questa storia!!! ( da questo il
titolo della storia ahahahah ) xD Adesso sta a voi dire la vostra. E vorrei
chiedere a tutte, ma proprio tutte quelle meravigliose ragazze che mi hanno
seguito e che hanno letto passo per passo la mia storia di lasciare una
recensione. Mi rendereste davvero felice sul serio ^_^
Mi riferisco a :
alelovee
angel_directioner
Azzurra03
deepdeep
Eli_smile
INeedThatOneThing_1D
Lakota
Mrs Lily Luna Cullen
Nessiecarlalp
piccola_lalli
TheLadyVampire97
_LaDebsMalik_
_Lia_
AriDirectioner
oscuramietitrice
AmYa
ConcyMalik
Follow_
ForeverLouis
Itsmilitoswife
JustCryJ
ManuDreamer98
Polina Raduga
Sara117
Vi mando i miei più sinceri saluti e vi dico GRAZIE DI
CUORE. VI ADORO TUTTE QUANTE !!!!!!! QUESTA STORIA
Che dire delle mie migliori amiche che hanno seguito la
storia anche loro? Bè a loro dico che questa storia ha ogni grammo del loro
carattere. Posso assicurare che amiche come quelle di Alessandra, ne esistono,
e quelle sono le mie. Sono state le mie muse ispiratrici. Diciamo che sul lato
comico mi sono ispirata a loro e ai momenti pazzi che viviamo insieme ogni
giorno xD Vi voglio bene ragazze, grazie di esserci sempre :-*
Mmmh…potrei scrivere un'altra bella pagina solo per dirvi
quanto mi emoziona aver ricevuto tutte quelle visite, recensioni e per aver
visto che avete messo la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate. Vi
saluterò meglio anche nelle recensioni che mi lascerete. Questa non è l’ultima
storia che scriverò, è solo la prima di altre. E spero che sarete con me quando
ne scriverò un’altra. QUESTA AUTRICE VI COMUNICA CHE SI STA COMMUOVENDO XD VI VOGLIO
BENE RAGAZZE. A PRESTO E UN BACIONE ENORME.