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Autore: ella2412    21/05/2012    10 recensioni
Una ragazza comune di Napoli. Alessandra non credeva che una lettera potesse cambiare la sua vita. Riuscirà a superare mille ostacoli per raggiungere il suo vero amore ?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Voglio stare con te

Nonostante fossimo in piena estate, l’aria quella mattina era piuttosto pungente. Il sole iniziava ad illuminare i tetti delle case e a riscladare Napoli con i suoi luminosi raggi. Era da un bel po’ che ero sveglia, avevo voglia di vedere l’alba sulla sedia a dondolo che si trovava sul terrazzo. Scrutavo lo scolorirsi delle stelle e gli uccelli librarsi in volo verso la distesa azzurra, diffondendo tranquillità, mentre dondolavo piacevolemente con una coperta di flanella in grembo. Ma non ero per niente tranquilla, mi sentivo esausta per le mille lacrime versate la sera prima, per tutte le cose che erano successe quel giorno. La mia mente fu attraversata dai ricordi dei bei risvegli, quando Zayn era con me. La sensazione del suo corpo caldo stretto al mio e la sua espessione da cucciolo quando si svegliava ancora assopito dal sonno. L’alba in quel momento non aveva la stessa bellezza che aveva, quando c’era anche lui. Guardai il cellulare. Non volevo chiamarlo, non sarebbe servito a niente. Sospirai accasciandomi sulla sedia a dondolo. << Ti sei svegliata presto eh? >>, mi ritrovai mia madre di punto in bianco al mio fianco. Annuii leggermente continuando a guardare verso l’orizzonte. Rosy s’inginocchiò accanto a me, mettendo i gomiti sul braccio della sedia << Tesoro? >>. << Mmh? >> avevo timore nell’incrociare il suo sguardo. << Guardami >> m’incoraggiò dolcemente. Esitai << Non ci riesco >> sussurrai. Mi prese il mento tra le mani << Non serve che ti dica che questo non è un addio. Ho raccontato a tuo padre cos’è successo ieri. Verrà a parlarti, >> esitò, inarcando un sorriso beffardo << o piuttosto ad aprire i rubinetti perché sai com’è fatto. Ho avvisato anche i nonni. Saranno a casa ad aspettarti >>. << Ti voglio bene mamma, tanto, tantissimo >> mi chinai per abbracciarla forte. Lei mi accarezzò la schiena con gesti amorevoli << Anch’io piccola mia. Vedrai… andarà tutto bene. >> mi diede un bacio sulla guancia << So che ho generato una figlia forte e tenace >>. Risi << Sono un disastro totale >>. Rosy si accigliò << Non dirlo neanche per scherzo. Ne andrebbe della mia immagine >>. Stavolta risi più forte perché mi fece una smorfia buffa per schernirmi. Sentii dei mormorii dal salotto. Entrambe ci alzammo in piedi, << Su muoviamoci. Ti aiuto con le tue cose >> disse prendendomi la mano. Guardai un’ultima volta quella meravigliosa visione che era il mio paese, sospirai e inarcai un mezzo sorriso << Va bene >>.
<< Papà non respiro!! >> mi lamentai cercando di divincolarmi dal suo abbraccio >>. << Promettimi che mi chiamerai. Ogni giorno, ad ogni ora >> ordinò Luca riluttante a mollare la presa. << Prometto. Lo prometto, hai la mia parola. Ora…mollami! >>. Finalmente fece come gli dissi. Come da copione, mise il broncio da cagnolino bastonato. << Mio dolce papà…>> gli poggiai le mani sulle spalle << Ci rivedremo presto. Prima di quanto tu creda >> lo rassicurai con un largo sorriso. << Lo so, e sai come reagisco ugualmente. Un'altra cosa…>> mi guardò sornione. << Sì? >>. << Puoi dire a Zayn che ha il permesso di chiamarmi Luca >> mi fece l’occhiolino. << Se vorrà ascoltarmi lo farò >> ammisi. Dopo che mio padre se ne fu andato, andai in camera mia per prendere le mie cose. Le mie amiche se n’erano andare mezz’ora prima che arrivasse mio padre, mi avevano detto che dovevano fare una cosa, ma non avevo specificato cosa. << Fatto >> esclamai con la fronte madida di sudore. Quattro valigie, contenenti la maggior parte dei miei vestiti. La mamma mi aveva assicurato che non dovevo preoccuparmi dei libri e che ci avrebbero pensato i nonni. Il mio sguardo vagò nella stanza, soffermandosi sulla foto di Zayn. << Tu mi ascolterai >> affermai seria e decisa rivolgendomi alla sua immagine, mentre mostrava il suo ormai familiare sorriso mozzafiato. Mi feci una lunga doccia e indossai il pantalone blu elettrico che mi avevano regalato le ragazze e la felpa rossa extralarge che invece, mi aveva regalato Milly, un po’ come portafortuna. Ricordai il momento in cui ero entrata nella stanza dove si trovavano i ragazzi e le loro fans, con il fiato affannato, i capelli scompigliati e le guance colorate di un rosso acceso. Sebbene il momento fu abbastanza imbarazzante, al ricordo mi venne da ridere.Trovai i miei genitori ad aspettarmi sulla soglia della porta. << Pronta? >> mi chiese Rosy. << Non ancora. Ci sono alcune persone che devo salutare >> dissi. Per un attimo restai ad osservare il mio soggiorno. Il mio bell’appartamento…sospirai e chiusi a chiave quello che pensavo, sarebbe stata la mia casa per tutta la vita.
Entrai nel mio ristorante preferito e senza troppi preamboli raccontai a Luigi della mia partenza, fui contenta di vede c’erano lì anche Marco e Federico. << Piccerell me raccuman, stat accort. E chiamm ogni tant per fa quatt chiacchier >> mi abbracciò e mi fece un sorriso raggiante << Port i nostri saluti a Giuvann >>. << Lo farò Luigi >> promisi, poi abbracciai anche Marco e Federico che mi augurarono buona fortuna. << A presto Ale >> disse Federico. Lo disse come se ci saremmo rivisti l’indomani. Lo guardai curiosa, ma alla fine annuii. In macchina notai una terza figura che mi attendeva, << Milly! >> mi precipitai in auto per salutarla. << Alessandra >> mi sorrise << sono venuta per salutarti e anche per accompagnarti all’aeroporto. Non c’è bisogno che tu mi racconta il motivo. L’ha già fatto tua madre >> mi spiegò l’anziana signora. << Grazie. Mi mancherai Milly >> le dissi con una nota di tristezza. Sventolò la mano come per scacciar via una mosca << Suvvia, niente facce tristi >>. Ridacchiai << Verrò a trovarti presto >>. << Certo cara. Guai se non lo facessi >> mi ammonì strizzandomi l’occhio. In auto chiacchierai allegramente con Milly del più e del meno, ridendo a crepapelle quando mi raccontava dei suoi sogni “ curiosi ” che avevano come protagonista Harry.
<< Bene >> dissi. << Bene >> sospirò mio padre. << Bene >> si accordò mia madre tenendomi le valigie. << Oh andiamo! Non vorrete farle perdere l’aereo! >> borbottò Milly. Scoppiammo a ridere, facendo voltare le persone che aspettavano il loro volo. Abbracciai i miei genitori << A presto >> mormorai soffocando un singhiozzo. Luca mi baciò sulla fronte << Chiamaci appena arrivi >>. << Chiama me. Perché tuo padre sarà impegnato a soffiarsi il naso incessantemente e a lagnarsi come un bimbo >> convenne Rosy in tono piatto. << Lo ammetto >> Luca alzò innocentemente le mani. Mi madre notò la mia inquietudine << Tesoro qualcosa non va? >>. << Non vedo Eli, Là e Lu da nessuna parte. Speravo che mi venissero a salutare >> mormorai amareggiata. Poi sentii tre voci familiari correre verso di me con in mano delle valigie. << Scusateci. Ci avremmo messo di meno, se qualcuno qui non ci avesse messo un secolo per scegliere cosa portarsi dietro >> commentò Lu fulminando Eli. << Scusa tanto se ero un tantino indecisa, ho un guardaroba abbastanza ampio io! >> replicò la bionda in sua difesa. << Eh? >> sbottai non riuscendo a trovare qualcosa di meglio da dire. << Ho detto: scusa tanto se er…>> ripetè, ma la interuppi << No, non intendevo quello. Cosa avete in mano?! >>. Laura alzò un sopracciglio << Credo che si chiamino valigie, sai? >> mi schernì. << Non intendevo nemmeno quello. Dove diavolo pensate di andare?! >>. << Non si vede? Con te a Londra >> rispose Lucia in modo innocente. Sgranai gli occhi << Cosa? >>. << I genitori di tutte loro mi hanno chiamato questa mattina e mi hanno domandato se a Londra c’erano buone università. Ho spiegato loro che c’era una vasta scelta e così hanno deciso di lasciar partire le loro figlie. Li ho informati inoltre, che i college di Londra sono muniti di dormitori, quindi avranno anche un alloggio >> spiegò mia madre in modo palesemente naturale << Inoltre, sanno parlare egregiamente l’inglese, perciò non credo che avranno problemi a frequentare i nostri college >> aggiunse con un sorriso compiaciuto. << Abbiamo raccimolato una bella sommetta con il lavoro da Luigi. Siamo andate a cambiare tutti i nostri soldi da euro in sterlina e così adesso eccoci qui >> disse Eli raggiante. << Voi…voi…>> cominciai a piangere freneticamente. << Ebbene sì. Verremo con te e frequenteremo un istituto londinese. Non dovrai affrontare da sola ragazzine con pompon svolazzanti e ragazzi super muscolosi e sudati che tentano a mandare una palla nella rete. >> Laura poggiò lo sguardo su Eli << Anche se sono sicura che la ragazza qui farà una strage nel campo di quest’ultimi >> la indicò con un ghigno. << Oh…così mi fai arrossire >> Eli sbattè le lunghe ciglia maliziosamente. << Perché volete venire con me? >>. << Non pensare che lo facciamo per te ragazza. Questa è un’ottima opportunità per visitare e conoscere l’Inghilterra. Studiare lì ci aprirà porte per numerosi lavori >> ammiccò Laura. Mi asciugai le lacrime, per poi scoppiare a ridere << Siete uniche! Ma Lu…Federico? >>. << Non preoccuparti >>. Non le chiesi il motivo di tanta sicurezza, perché una voce all’interfono informò i passeggeri che l’aereo per Londra stava per decollare. << Ci siamo >> convenne Rosy sorridendomi teneramente. Mandai loro un bacio e abbracciai Milly << La mia promessa è sempre valida >> le ricordai. << Sta tranquilla. Adesso ho anche tua madre. È un’ottima amica >> mi fece notare sorridendo. Io annuii e seguita dalle mie amiche salimmo sull’aereo. Su nel cielo in alto, guardai Napoli e senza accorgemene stavo versando lacrime. Lucia era seduta affianco a me e mi circondò le spalle con un braccio, dondolandomi con fare scherzoso << So che sei ostile ai cambiamenti, >> mi disse << e che ti spaventano a morte >> aggiunse poi. Mi soffiai il naso << Già >> mugolai afflitta << Non posso farci niente >> mi piegai in due dalle fitte di nausea. << Tieni tesoro >> Eli mi porse una busta. << Tranquilla Ale, ci siamo noi. Rivedremo presto tutti quanti >> mi assicurò Laura. Respirai a fondo l’aria nella busta con piccoli respiri per riprendermi. Purtroppo ero veramente ostile ai cambiamenti. Mi cresceva l’ansia fino a farmi venire dolori allo stomaco. Potevo sembrare forte, ma non era del tutto vero. Mi spaventavano, tanto da farmi stare male. Lucia mi accarezzò i capelli per calmarmi fino a che non mi addormentai. Sognai Zayn. Io lo raggiungevo e lui mi voltava le spalle dicendomi << Ti odio. Non voglio più vederti. Lasciami in pace >>. Mi svegliai di scatto << No! >> urlai. << Ehi è tutto apposto, era solo un brutto sogno >> Eli mi poggiò una mano sulla gamba. << No. Era così reale, >> poggiai la testa sul sedile << Zayn ormai mi odia, ne sono sicura >> mormorai. << Non puoi esserne certa Alessandra >> mi rimproverò Laura guardandomi in cagnesco. Trasalii << Okay. Non guardarmi così Là >>. << E tu smettila di dire cazzate, che non sopporto i tuoi piagnistei >> disse abbassando lo sguardo. << Scusami >> mi strofinai la fronte con il palmo della mano << Davvero, sono solo nervosa >> ammisi. << Si vede. Non riesci a dormire tranquillamente, piangi ininterrotamente e tremi come una foglia. >> commentò gelida, poi il suo tono si addolcì << Non voglio che Zayn ti veda in questo stato. Voglio l’Alessandra combattiva e tenace di un tempo. Non sono amica di una depressa >>. Aveva ragione, non avevo mai dimostrato le mie debolezze in modo cosi indignitoso. Mi rialzavo sempre, anche al minimo ostacolo, ma negli ultimi tempi le cose mi erano sfuggite di mano. Ora basta! Adesso si comincia a fare sul serio. Annuii mettendomi seduta in modo composto, mi diedi una sistemata ai capelli e alla felpa sgualcita, poi guardai fuori dal finestrino << Benvenute a Londra ragazze >> sorrisi.
<< La casa dei tuoi nonni è favolosa >> commentò Lucia dando un’occhiata all’ampio soggiorno. Sentii dei rumori strani, che mi fecero venire la pelle d’oca, al piano di sopra, << Mmh… dove sono finiti? Neanche a dare il benvenuto! >> borbottai dirigendomi al piano dove avevo sentito quegli strani suoni. Poi i rumori si fecero più acuti. Provenivano dalla camera da letto. Cristo santo… Bloccai le ragazze alzando una mano a mo’ d’avvertimento << Non…muovetevi! >> ordinai. Mi voltai verso la porta, irrigidendo la mascella. Bussai alla porta << Santissimi numi! Potevate aspettare stasera per le vostre effusioni. Non è il tipo di bentornata che mi aspettavo! >> urlai. Dopo pochi minuti buoni, i miei nonni uscirono dalla camera da letto tutti trasandati, con addosso una leggera vestaglia di seta. << Sweet! Piccola mia sei qui! >> esclamò raggiante Laurel. James si diede una sistemata ai capelli << Fatti abbracciare Sweet >> disse poi afferrandomi con le sue braccia possenti. Alzai lo sguardo alle sue spalle e notai il letto…tutto sfatto, con i vestiti sparsi sul pavimento. Oh sì…devo proprio andare dallo psicologo, pensai rassegnata. I miei nonni scesero di sotto e si presentarono alle mie amiche. Laurel offrì loro una tazza di thè. Eli sollevò il mignolo come da regolamento << Che c’è? >> domandò notando le nostre facce che la fissavano << È così che si prende il thè a Londra >> disse altezzosa. << Sì, ma il tuo mignolo non deve prendere il volo, devi alzarlo leggermente. Non a 360 gradi >> convenni sarcastica. Eli arrossì << Oh >>. La nonna mi si avvicinò sedendosi e sussurrandomi << Rosy mi ha raccontato tutto >>. << Sì lo so >>. << Tutti noi sbagliamo. L’amore è come una rosa, e ha sempre delle spine >> sprigionò la sua parlantina filosofica. << Le mie spine mi hanno punto parecchio. >> mi alzai e le rivolsi un sorriso << Adesso ho imparato ad usare i guanti >>. Laurel mi diede una pacca sul fondoschiena << Bravissima >>. << Ragazze >> esclamai facendole alzare lo sguardo su di me << Alzate le chiappe. Si va a casa degli One >>. Loro spalancarono gli occhi, << Ci serve un minuto >> convenne Eli. << No >> grugnii << Muoviamoci >>. Alcune proteste fendettero l’aria, ma ero già a metà strada dal garage. << Una Mini Cooper >> Laura accarezzò il vetro della mia auto << Fantastica >>. Era la sua macchina preferita in assoluto. Chiamai i miei genitori come avevo promesso, assicurando loro che stavamo bene. Per tutto il tragitto Eli non fece altro che blaterare sui ragazzi. Anche Lucia e Laura, ma Eli ad un certo punto dovette riprendere fiato a forza di parlare. << Che fortuna ad avere un’amica che conosce una delle band più famose di tutta la Gran Bretagna >> fece Lucia. << Mi raccomando. Che non vi salti in mente di urlargli in faccia >> le avvisai seria. Eli fece una smorfia << Ti prego. Come se fossimo delle pazze isteriche >> disse con verso di scherno. Io, Lu e Là alzammo gli occhi al cielo per poi ridacchiare notando che la bella bionda era diventata rossa per l’imbarazzo.
Parcheggiai l’auto sul vialetto d’entrata. << Oh dio sto per svenire >> Eli si sventolò una mano in volto. Scendemmo dall’auto e bussai al campanello. Era pomeriggio presto quindi immaginai che i ragazzi non avessero impegni. Fu Liam ad aprire la porta, sgranando gli occhi, probabilmente sorpreso di vedermi << Alessandra! >>. Sorrisi << Proprio io, Liam. Posso entrare? Anzi…possiamo entrare? >>. Liam vide le mie amiche sorridergli imbambolate << Certo >>.<< Liam chi era…? >> Niall si bloccò nel vedermi. Venne ad abbracciarmi << Ciao! Ciao! Mi sei mancata! >> disse il biondo con un largo sorriso. Ricambiai la stretta << Anche tu compagno di cibo! >>. Scesero anche Louis e Harry e vennero a salutarmi con un affettuoso bacio sulla guancia ciascuno. I ragazzi si presentarono alle mie amiche con modi galanti. Eli parve non voler abbandonare la mano del bell’irlandese. << Eli…>> mormorai ridacchiando. << Che? Oh certo scusa >> convenne mortificata. Notai che le guance del ragazzo divennero leggermente colorate di un rosso intenso. Louis si sedette a fianco a Laura sul divano scambiandosi parole con la ragazza, che rideva allegramente alle sue battute, mentre il ragazzo ricambiava con la stessa enfasi le sue. La gentilezza di Lucia mise a disagio Harry, il quale sembrò perdersi nei suoi occhi scuri facendosi finire un po’ dell’aranciata che aveva in mano sul pantalone. Raggiunsi Liam in cucina, << Liam. Dove…? >>. << Siediti >> mi invitò dolcemente sullo sgabello vicino a lui. Una volta seduta, Liam sospirò << Non è qui >>. << Zayn non è qui? >> richiesi confusa. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, poi mi prese la mano << Ieri Zayn, come ben tu saprai, è tornato qui. Non lo avevo mai visto così sconvolto, te lo giuro. All’inizio non ha voluto parlare con nessuno di noi. Si è scolato due o tre bottiglie di birra e poi ha gurdato la tv, come se niente fosse. Ho ritentato dopo a parlargli, e lui ad un certo punto è com’esploso. Ha lanciato il telecomando sullo schermo della televisione crepandolo. Ho tentato di calmarlo, ma lui non ne voleva sapere e continuava a scaraventare oggetti per tutta la stanza. Sono stato costretto a dargli un pugno in faccia, non gli ho lasciato alcun livido, gliel’ho dato semplicemente per farlo ragionare. Mi ha raccontato tutto >> Liam terminò il suo discorso, guardandomi impassibile. << Ora non posso spiegarti perché l’ho fatto Liam. Devi fidarti di me, per favore. Devi dirmi dov’è >>. << Mi ha detto che voleva stare solo, aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare, così ieri notte è partito per Bradford >> spiegò. Lo abbracciai << Grazie >> sussurrai. << Ho fiducia in te nonostante tutto >> Liam mi sorrise. << Non sai quanto questo significhi per me. Ho bisogno di un enorme favore…>> lo guardai negli occhi implorante. << Sono tutt’orecchie >> disse incrociando le braccia.
Lasciai le mie amiche in balia di Louis, Harry e Niall, mentre io e Liam sfrecciammo con la mia auto per la via di Bradford. Lungo la strada, ebbi il tempo di spiegare il motivo per cui avevo deciso di lasciarlo. Liam all’inizio non seppe cosa dire << Capisco benissimo cos’hai provato Ale >> aggiunse alla fine. Io gli sorrisi, riconoscente del suo appoggio e continuammo a parlare. Mi confessò che Zayn quando era salito in camera, aveva sentito dei singhiozzi strozzati, come se trattenesse a stento le lacrime. Si era ubriacato e aveva provato a distrarsi guardando la televisione, ma invano. << Sei sicura della tua scelta? >> mi chiese Liam. << Credimi. Non sono mai stata così sicura di qualcosa in vita mia. Potrà anche mandarmi a quel paese, ma prima dovrà ascoltare ciò che ho da dirgli >> impugnai il volante con vigore, inarcando un sorriso sicuro e pieno di speranza. Liam rise << Bè, se ti dovesse mandare a quel paese, stavolta non esiterò a dargli un potente pugno in faccia >>. << Mmh… a me sta bene >> concordai divertita.
L’unica auto visibile era quella di Zayn, forse il resto della famiglia era fuori a sbrigare delle commissioni. << Scavalchiamo il muretto che va sul giardino >> dissi. Liam parve sconcertato << E io come dovrei farcela a portare sia il mio peso che le casse? >>. << Tranquillo. Te l’ho detto che ho un piano >> gli rammentai, mentre parcheggiavo sul vialetto della casa accanto a quella Malik. Il ragazzo sbuffò << Bene. Fortuna che i vicini mi conoscono sennò avrebbero già chiamato la polizia >>. Ci recammo vicino al muro che portava al giardino con passo silenzioso. Sembravo una spia in missione, che forza!. << Avanti Liam. Ho bisogno di una spinta >>. Lui s’inginocchiò e unì entrambe le mani, posai il piede destro su di esse e con un forte slancio mi ritrovai seduta sul muretto con le gambe all’aria. Ero un’esperta d’arrampicate, dato che ogni qualvolta che i cani mi inseguivano mi dovevo arrampicare sugli alberi. << Grandioso >> esordii << Ho tralasciato un piccolo particolare >>. << Quale? >> chiese Liam sottovoce. Deglutii << I cani >>. Apparentemente sembrava dormissero tutti e tre. Ma temevo che da un momento all’altro i due mostriciattoli più piccoli, Clover e Scattino, si sarebbero svegliati non appena avessi varcato la soglia. << Niente panico. Non dobbiamo fare rumore >> disse Liam. << Il piano prevede una sorta di rumore! >> sbottai. << Ci sono io. Zayn mi ha insegnato un paio di cosette sull’addestramento canino >> si pavoneggiò. Sospirai << Okay >>. Liam mi passò le casse acustiche, lo stereo e il microfono. Fortuna che non erano troppo grandi, altrimenti avrei perso l’equilibrio e mi sarei schiantata a terra. Con un movimento fluido poggiai i piedi nel giardino di Zayn, e Liam mi raggiunse subito dopo. << Seguimi >> disse quest’ultimo incamminandosi verso la casa. Arrivammo sotto la terrazza che ipotizzai fosse quella della camera di Zayn. << Sei troppo agitata. Respira >> mi diede un buffetto affettuoso sul braccio. << Liam…>> mormorai << G-guarda >> indicai alle sue spalle. Scattino era dietro di noi, con le orecchie alte e la coda dritta, con un ringhio feroce sul muso. Cominciò ad abbaiare, seguito da Clover che si catapultò subito dopo al suo fianco. << Odiosi Piscer! >> grugnii. Liam fece un gesto con la mano, e stranamente i due cani si ammutolirono. << Wow.>> esclamai sbalordita. Con un sorriso osservai che i cani restavano buoni a cuccia, mentre Liam grattava loro la pancia. Scossi la testa << Ti ringrazio Liam. Ora tocca a me >>. << Io sono nei dintorni se hai bisogno di me >> fece lui allontanandosi con i cani. Annuii, e mi misi al lavoro. Mi sedetti sull’erba. Risi piano al pensiero che Zayn fosse capace di farmi fare cose assurde. Forse l’amore era assurdo di per sé. L’abbaiare dei cani non l’avevano minimamente preoccupato, mandando a monte il mio piano. Se dorme è un problema, pensai risoluta. Ma ne sarebbe falsa la pena lo stesso. Un ghigno nauseante mi si stampò in faccia. Prima Titanic, un film strappalacrime e adesso mi trovo sotto il balcone del mio amato, tipo Romeo e Giulietta. Feci una smorfia perché a quanto pareva io ero quel coglione di Romeo. Bleah, nessuno dovrà mai venirlo a sapere. Respirai a fondo, mettendomi una mano sul cuore che pulsava ad un ritmo irregolare. La troppa adrenalina che mi fluiva nel sangue mi fece girare la testa. Scrollai le spalle, una due, tre volte. Pigiai il tasto dello stereo e cominciò la colonna sonora della canzone. Chiusi gli occhi e iniziai a cantare con il microfono stretto nella mano destra…

My Heart Will Go On

Every night in my dreams
I see you, I feel you,
That is how I know you go on

 

Far across the distance
And spaces between us
You have come to show you go on

 

Near, far, wherever you are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on

 

Love can touch us one time
And last for a lifetime
And never let go till we're gone

Love was when I loved you
One true time I hold to
In my life we'll always go on

 

Near, far, wherever you are
I believe that the heart does go on
Once more you open the door
And you're here in my heart
And my heart will go on and on

 

You're here, there's nothing I fear,
And I know that my heart will go on
We'll stay forever this way
You are safe in my heart
And my heart will go on and on

 

( Per chi è interessata a sapere la traduzione )

Il Mio Cuore Andra' Avanti

Ogni notte nei miei sogni

ti vedo, ti sento

è per questo che so che tu andrai avanti

 

Molto al di là della distanza

e degli spazi fra noi

devi venire a mostrare che vai avanti

 

Vicino, lontano, ovunque tu sia

io credo che il cuore vada avanti

ancora una volta apri la porta

e sei qui nel mio cuore

e il mio cuore continuerà ad andare avanti

 

L'amore può toccarci una volta

e durare per una vita

e non mollare mai finché siamo morti

L' amore è stato quando io ti ho amato

una sola vera volta a cui resto aggrappata

nella mia vita andremo sempre avanti

 

Vicino, lontano, ovunque tu sia

io credo che il cuore vada avanti

ancora una volta apri la porta

e sei qui nel mio cuore

e il mio cuore continuerà ad andare avanti

 

Sei qui, non c'è niente che io tema,

e so che il mio cuore andrà avanti

resteremo per sempre così

sei al sicuro nel mio cuore

e il mio cuore andrà sempre avanti.

 
Per tutta la canzone tenni le palpebre socchiuse, sperando soltanto che la mia voce arrivasse fino in camera di Zayn. Niente. Sbuffai amaramente << Stupendo. Quel ragazzo dorme come un ghiro >>. Ma non mi arresi tanto facilmente. Afferrai un ciottolo e lo lanciai sulla terrazza. Niente. Un altro ciottolo. Niente. Ruggii frustrata. Impugnai un sasso un po’ più pesante. Presi bene la mira e lo lanciai. Un fragoroso rumore di una vetrata andare in mille pezzi spezzò il silenzio. Mi coprii la bocca spalancata con entrambe le mani, per poi imprecare << Cazzo, cazzo, cazzo! Merda! Cogliona! Che cazzo ho combinato?! >>. Sentii qualcun altro imprecare << Porca puttana Alessandra! >> ringhiò Zayn precipitandosi sul terrazzo. Non osai guardarlo in faccia, per la troppa mortificazione, << Se tu ti fossi affacciato prima, questo non sarebbe successo! >> sbottai poi. << Se tu mi avessi detto la verità fin dall’inizio niente di tutto questo sarebbe successo! >> replicò furibondo. Touchè, Uno a zero per Malik. << Prima la mia anima, adesso anche le mie finestre vuoi distruggere?! >> aggiunse secco. << Ti ripagherò la vetrata rotta >>. Lui scosse il capo << E la mia anima? Quella potrà mai essere riparata per tutto il male che mi hai fatto? >>. Due a zero. << Scendi. Ho bisogno di parlarti >> dissi con la testa china. << Perché dovrei? Per sentirmi dire altre cazzate? >> domandò beffardo. << Per favore Zayn >> mormorai alzando lo sguardo verso di lui. Restammo a guardarci atoni per un lungo momento. Zayn sbuffò << Un secondo >> disse. Scese le scale e mi raggiunse in giardino a passo marcato e strascicato. Indossava un paio di jeans rovinati e strappati, una canotta bianca aderente che gli fasciava i muscoli degli addominali alla perfezione. Notai che il suo ciuffo era un po’ in disordine e che non si era rasato, infatti, una leggera barbetta dava al suo volto un certo fascino tenebroso. Non osai pensare a che aspetto avessi io, con i capelli in disordine e sporca di terreno sul pantalone. << Allora? >> mi incoraggiò in tono gelido. Un brivido mi raggelò le ossa nel vedere i suoi occhi vitrei che mi penetravano a fondo. << Come stai? >> chiesi sottovoce. << Stai scherzando vero? >> sibilò. << Hai ragione. Devo dirti una cosa e dopo potrai anche chiamare la polizia per arrestarmi, dato che questa è una violazione di proprietà privata >>. Lui si sedette sul gradino d’entrata << Chi ti ha detto che ero qui? >>. Lo guardai truce << Ho detto che dopo potrai fare o dire tutto quello che vuoi. Adesso tappati la bocca e ascoltami >>. Meritavo il tono burbero con cui mi parlava, era quello che mi spettava, ma dovevo prima dirgli la verità. Cominciai a camminare avanti e indietro, con lui che guardava un punto fisso sul pavimento di marmo. << Ti ho mentito, almeno in parte. >> esordii << Sono veramente un’ipocrita, su questo non ci piove. Ma non ti ho mai illuso, mai, quando stavo con te. Tutto quello che provavo era reale, puro amore. Non sono stata brava a padroneggiarlo, l’ho distrutto. Ho distrutto entrambi, e questo non me lo perdonerò mai. Non ho sparato una menzogna nel dire a Dorian che ti amavo. Prima di conoscerti, vivevo nella semplice monotonia. Scuola, amiche e famiglia. La lontananza per me non è mai stato il reale problema. Non era un’ostacolo che avrebbe potuto dividerci, lo sai anche tu. Era…>> esitai per tentare di trovare i suoi occhi, e così fu, perché mi stava ascoltando attentamente <<…la paura di lasciare tutto. La mia casa, i miei genitori, le mie amiche. Posso assicurarti che non è facile, per una che se l’ha fa sotto, quando si tratta di cambiamenti così grandi. Forse puoi tentare di compredermi, anche tu vedi raramente i tuoi genitori per i mille tour che fai con la band. Avevo bisogno di loro, delle persone che per me significano ogni cosa. Abbandonarle per me era intollerabile. Come ti sentiresti se dovessi trasferirti in un altro Stato e lasciarteli alle spalle? Bè, ci si sente una merda. >>, il mio labbro inferiore tremò, ma me lo morsi con foga, << Non è per niente facile, anche se ti dicono “non è un addio”, fatichi a crederci, ma poi ti rendi conto che con tutta la felicità che ti danno, senti un vuoto, un vuoto incolmabile. Me ne sono chiesta il motivo e il mio cuore ha trovato solo una risposta. La mia risposta si chiama Zayn. Ma probabilmente non ha più importanza, dato che adesso mi odia. È normale, sono un perfetto disastro apocalittico. Chi vorrebbe bene ad una perfetta idiota come me? Ho addirittura visto Titanic. E sono venuta qua per farti una sviolinata tipo Romeo e Giulietta >> feci una smorfia al solo pensiero, << La canzone che ti ho cantato. Almeno che spero che tu abbia almeno orecchiato, parla di quest’amore. Questo amore che non smetterà mai di esistere, anche dopo che la persona amata non c’è più. Con questo voglio dire che non smetterò mai di amarti. Ho sbagliato e ne pagherò tutte le conseguenze. Accetterò il fatto che c’è la probabilità che tu mi faccia arrestare, che tu mi dica quanto sono incredibilmente deficiente, che non vuoi più avere a che fare con me. Tutto Zayn, accetterò qualsiasi cosa tu faccia. Voglio dirti con tutta la mia anima che mi dispiace, tanto, più di quanto credi. Voglio dirti che ti amo. Ti amo come non ho mai amato qualcuno in vita mia, così tanto che mi viene da piangere. Sei la cosa più bella che un idiota come me possa aver avuto la possibilità di avere. >> mi stropicciai gli occhi con le dita << Bene. Non ho nient’altro da dire >> conclusi tutta d’un fiato. Vedendo che non accennasse a nessuna riposta chiusi gli occhi << Sto aspettando che chiami la polizia. Sai non ho nemmeno i soldi per la cauzione a portata di mano, quindi credo che resterò lì per un bel po’…>> mi fermai. Sentii il respiro di Zayn ad un centimetro dal mio viso. Quell’alito caldo e sensuale che mi era tanto mancato. In un attimo mi tirò sé, tra le sue braccia, accoccolata nel forte abbraccio che credevo non avessi più ricevuto. Zayn mi sfiorò le labbra << Ti amo Alessandra. Non ho mai smesso di amarti neanche per un istante >>. << Anch’io non…oh! >> rimasi senza fiato, contro le sue labbra affamate. Ritrovai quella passione travolgente, che mi mandava in estasi soltanto con il sapore della sua bocca. Sapeva di birra e menta. Mi avvinghiai al suo corpo con le mani che accarezzavano i capelli. << Perdonami, non sarei dovuto andare via. Ero accecato dalla rabbia e dal pensiero di non averti più nella mia vita, che ho agito senza pensare. Ho ignorato la possibilità che soffrissi per la paura di dover lasciare i tuoi cari. Sono stato egoista… >> una lacrima scivolò sulla sua guancia. Io l’asciugai con un bacio << Ssh…non conta più niente adesso. Ciò che conta e che adesso siamo di nuovo insieme >>. Mi prese in braccio, continuando a baciarmi, in modo famelico e rovente. La sua peluria sulle guance mi solleticò il collo, mentre lui passava la lingua nell’incavo del collo. << Ah, quanto mi sei mancata, credevo di impazzire di desiderio! >> ansimò. << Liam è qui da qualche parte. Se non la smetti di sussurrarmi frasi erotiche all’orecchio, non saprò più controllarmi >>. << Aggrappati forte a me >> mi ordinò. Feci come disse, e con attenzione a dove mettesse i piedi mi portò in camera sua. << Dio Zayn quanto mi dispiace. Ti sei fatto male? Le schegge di hanno colpito? >> domandai spaventata nel vedere i pezzi di vetro sul pavimento. << Tranquilla amore mio. Non mi sono fatto niente. Tu resta tra le mie braccia sennò potresti ferirti i piedi >> mi sussurrò per poi adagiarmi sul suo letto. La sua continua premura era di una dolcezza infinita che avrebbe fatto commuovere perfino Hitler. << Ti sei vestita nello stesso modo in cui ci siamo rivisti la seconda volta! >> affermò entusiasta. Annuii << E tu mi sembri proprio un vagabondo. Un vagabondo maledettamente bello >>, feci scorrere la mano dai pettorali fin poco più in basso, e con un gemito notai che la sua erezione era dura, rigonfia e pulsante. Era sempre così, quando ci predevamo. La nostra perfetta complicità andava oltre ogni immaginazione. << Non ho fatto altro che pensare a te e ai mille modi di fare l’amore quando staremo insieme tutto il tempo >> disse Zayn svestendomi con attenzione. << Come facevi a sapere che sarei tornata? >> chiesi curiosa, mentre gli toglievo la maglietta e assaporando con la lingua i muscoli che guizzavano sotto il petto. Notai compiaciuta che continuava a portare la collana con l’altro pezzo del ciondolo. << Niall non sa mantenere i segreti >> ammise ridacchiando. Scattai fulminea << Bastardo! Tu lo sapevi che sarei venuta e hai fatto finta di non sentire la mia canzone. L’hai fatto apposta! >> sbottai incredula. Zayn scoppiò in una risata profonda, per poi passarmi una mano nell’umidità tra le cosce. Con le dita mi solleticò l’inguine, facendomi sfuggire un fremito d’eccitazione. Mi inarcai spontaneamente verso di lui, ma mi bloccò con l’altra mano, << Hai intenzione di torturarmi ancora per molto? >>. << Certo che sì, mia bella napoletana >> affermò schietto passandomi la lingua sul ventre. Spavalda gli afferai l’inguine accarezzandolo in gesti fluidi con le dita. Zayn si fece sfuggire un gemito roco e i suoi occhi lampeggiarono di malizia. << Come vuoi. Ti prenderò rude e selvaggio >>. Mi sollevò le gambe e mi penetrò a fondo, con gesti affamati, marchiandomi come sua. Sentii che lui s’irrigidiva e poi pulsava dentro di me. Ci guardammo negli occhi: i suoi di una luce piena d’amore e passione, grandi e luminosi, mentre i miei velati da lacrime di gioia. << Non piangere Alessandra. Sono qui adesso. Non vado da nessuna parte >> mi sussurrò sfiorandomi le guance con il pollice.Gli accarezzai i capelli in silenzio, meravigliandomi della mia vita e di come fosse ricca adesso che c’era lui. << Ricordi il bigliettino che ho scritto il giorno del mio compleanno? Quello dove abbiamo scritto un nostro desiderio? >>. Zayn annuì continuando a passarmi una mano tra i capelli lunghi. << Si è avverato >> gli dissi raggiante. << Anche il mio >> mormorò restando unito al mio corpo, fondendosi con amore. Si chinò per prendere con la mano il mio volto e tirarmi a sé per un bacio << Dovrò farmi la barba meno di frequente. Mi piace vederti con le labbra gonfie e le guance rosse per la bramosia dei miei baci >>. << Sei stato in astinenza per ventiquattro ore e guarda come mi hai ridotto >> lo shernii. << Preparati piccola. Metteremo in pratica tutti i modi che ho escogitato per quando facciamo l’amore >>. << Oh…e adesso ti sei già afflosciato o hai ancora un briciolo di forza Lumaca? >> lo guardai con un largo sorriso malizioso. Lui mi lanciò un’occhiata arrogante, per farmi capire che in quel momento aveva lui il comando della situazione. Tenendomi momentaneamente bloccate le mani mi passò la lingua sui capezzoli. Tornò a posare la sua bocca sulla mia, mordendomi il labbro inferiore, per poi baciarmi con selvaggia intensità. Io seguii la sua lingua, fino ad afferrarla e ad infilarla in bocca con fare possessivo. << Ti prego. Dammi di più! >> lo supplicai. Zayn se la prese comoda fin quando non ne potè più neanche lui, e di colpo affondò dentro di me, facendomi raggiungere i più alti livelli dell’orgasmo. Dopo parecchie ore, mi baciò tutte le dita della mano e mi guardò sereno << Ti amo con ogni fibra del mio corpo >>. << Lo so >> indugiai con un sorriso spensierato. Zayn mi guardò scettico << Che fine ha fatto il “ Anche io Zayn, non posso esistere senza di te?! >>. Risi fragorosamente, poi lo baciai dolcemente << Certo certo. Ti amo follemente Malik >>. Lui si accigliò << Malik? >> ringhiò << Mi punzecchierai fino a quando non avrò più la forza di possederti? >>. << Può essere >> risposi con occhioni innocenti, soffocando una risata. << Mi farai impazzire alla fine Alessandra >> sospirò scattando con la testa per raggiungere le mie labbra insaziabili. Per tutto l’amore che provavo per Zayn, non lo sarebbero mai state.

 

                                                                      Epilogo

Un mese dopo…

<< Sì lo so mamma, ho letto tutti gli opuscoli che mi hai mandato sulla Cambridge University >> la conversazione stava andando per le lunghe già da un po’. << La mamma di manda un bacio >> riferii a Zayn, mentre guidava. << Metti il vivavoce >> propose. Premetti il pulsante sul cellulare e la voce di Rosy e Luca riecheggiò nell’auto. << Buongiorno Rosy. Non preoccuparti, tua figlia non se la darà a gambe il primo giorno di scuola >> le promise Zayn ammiccandomi. << Ehi Zayn, avete messo la cintura di sicurezza? >> volle sapere mio padre. << Certamente Luca >> lo rassicurò. I rapporti tra lui e papà andavano a gonfie vele. Io e la mamma n’eravamo felici. A volte papà mi chiamava solo per parlare un po’ con Zayn. << Ragazzi ora vi dobbiamo salutare. Un bacio da entrambi >> dissi. << Oh di già? Va bene. Ci sentiamo più tardi >> convenne Rosy attaccando la chiamata. Sospirai << La conversazione va avanti dalle sette di questa mattina >>. << Ecco cos’era la vibrazione che si sentiva sotto il mio sedere per tutto il tempo >> affermò Zayn. Scoppiai a ridere << Per prenderlo mi c’è voluto un secolo. Neanche un urugano può svegliarti! >>. Zayn aveva rimandato un appuntamento di lavoro per accompagnarmi il mio primo giorno di scuola al college. Ma per svegliarlo ci avevo impiegato un bel po’ di tempo, e costringerlo a smettere di sedurmi con quel suo sguardo da cucciolo, erano state un altro bel paio di maniche. L’ansia cominciò a farsi sentire. Quel completino che occorreva ad ogni studentessa mi opprimeva: camicia bianca, cardigan e gonna bordeaux. Quest’ultima arrivava un po’ più sopra del ginocchio. Il rosso non era decisamente il mio colore. Per quanto riguardava le scarpe, la scelta spettava agli alunni, quindi optai per un paio di Nike. Non appena l’auto imboccò il parcheggio del college, Zayn mi prese la mano, intrecciando le dita con le mie, << Non respiri. Se continui così, dovrò farti la respirazione bocca a bocca e sai come andrà a finire >>. Mi ricomposi all’istante. Il pensiero delle sue labbra sulle mie era pericoloso. << Non toccarmi. Conosco quell’espressione. Non ti avvicinare >> lo minacciai puntandogli il dito contro. Lui alzò per un istante le mani dal volante << Okay. Ma devo almeno baciarti >>. << Per l’amor del cielo Zayn, attento. Parcheggia! >> afferrai il volante, mentre Zayn afferrava qualcos’altro. << Non ho intenzione di morire così giovane. Ti è chiaro? >>, cercai di divincolarmi dalla sua presa per cercare di prendere lo zaino sul sedile posteriore. << Ripeti ciò che ti ho ordinato ieri sera >> disse Zayn prendendomi il viso tra le mani. << Ieri sera…>> tentai di ricordare <<…Ah! Intendi il tuo blaterare, mentre eri sopra di me? Avrai pure la forza di parlare durante i tuoi giochetti erotici, ma i miei neuroni vanno a farsi friggere e la mia attenzione è nulla quando mi seduci >> dissi schietta in mia difesa. << Okay. Allora te lo ripeto. Non devi nè guardare né pensare né dare corda a quei palloni gonfiati della squadra di football. Al solo pensiero che ce li avrai in classe, mi verrebbe voglia di suonargliele. Tu sei mia. Penso che ti farò fare un tatuaggio con questa frase. Indelebile e permanente >> mi sorrise furbetto. << Certo. E magari in fronte? >> stetti al suo gioco con euforia. << Sicuro! >> confermò compiaciuto. << Scordatelo. E poi non mi calcolerebbero comunque. Saranno troppo impegnati a sbavare dietro ad Eli >> convenni io. << Ne dubito. Io e Niall dovremo scambiare quattro chiacchiere con quei bamboccioni >>. << Oh, la campanella! Devo andare >>, mi voltai per uscire dall’auto. << Dove credi di andare Alessandra? >> chiese pungente Zayn. Mi voltai lentamente << Ops. È vero >> mi avvicinai per strofinare il mio naso con il suo, e poi scoccargli un bacio sulle labbra. << Andrà benissimo vedrai. E fai la brava >> mi disse dolcemente, per poi passare la lingua sulle mie labbra. Mi allontanai dalla macchina per raggiungere le mie amiche. << Buongiorno >> esclamai radiosa. << Qualcuna qui ha fatto del sesso mattutino >> commentò divertita Laura. << Bè io di sicuro ho fatto del grandioso sesso mattutino >> esordì Eli con un sorriso smagliante. << Dov’è Lucia? >> nel momento stesso in cui lo dissi, arrivarono lei e Federico mano nella mano. << Ah e così sarebbe questa la grande sorpresa? Ci hai seguito per caso? >> chiesi sarcastica al ragazzo. Fede diede un tenero bacio su una tempia a Lu << Sarà divertente studiare qui >> disse poi sorridente. << Non è dolce? Quando ho detto che sarei partita per Londra, mi ha confessato che lui aveva intenzione di frequentare l’università di Oxford, ma poi ha optato per questa per starmi vicino >> spiegò Lucia dando un bacio al ragazzo di fronte a tutte. << Il bell’irlandese? >> chiesi ad Eli. << Il mio, e sottolineo mio, bell’irlandese mi ha accompagnato presto perché aveva un impegno di lavoro, come tu saprai. Ma si è fatto perdonare abbondandemente stamattina >> rispose maliziosa. Non avevo mai visto Eli così radiosa per un ragazzo. Lei e Niall uscivano insieme già da un paio di settimane, ufficializzando la storia soltanto pochi giorni fa. Le avevo fatto un bel terzo grado, dicendole che non volevo che dasse false speranze al ragazzo, conoscendola. Ma lei mi aveva giurato che quello che provava per Niall non era attrazione e basta. Provava dei sentimenti forti per il ragazzo dagli occhi azzurri. Laura mi prese a braccetto << Andiamo ragazza, se non vuoi che ci fornisca anche i dettagli >> ridacchiò. Eli fece una smorfia << Cattive. Oh aspettatemi! >> gridò alle nostre spalle. A quanto mi aveva spifferato Eli, Louis e Laura andavano molto d’accordo, erano diventati ottimi amici e si divertivano ad uscire insieme. << Good morning Sandra! >>. Mi pietrificai all’istante sul posto << Oh cazzo. Ho la voce del prof di letteratura nella testa! >>. Laura impallidì << No. L’ho sentita anch’io >>. << Ragazze…>> Eli si voltò riluttante. << Professore che ci fa lei qui?! >> gridai quasi ritrovandomelo di fronte in veste elegante, con i boccoli ramati tirati indietro con un frontino. << Non sei l’unica ad aver cambiato piani per il futuro. Ho sempre amato la patria inglese, e ho sempre voluto insegnare letteratura italiana a giovani stranieri. Ma non mi aspettavo certo di incontrare le mie vecchie alunne qui! >> rise entusiasta << Chissà se sarò il vostro prof >> pensò ad alta voce. << Già…Sarebbe meraviglioso. Non è vero Ale? >> mi domandò Laura con un finto sorriso. << Sicuro! Grandioso…>> feci una smorfia alle sue spalle quando si voltò per salutare Lucia. << Si prospetta un luuungo anno scolastico >> sospirai. E così cominciai il mio primo giorno di scuola in una università a Londra con le mie migliori amiche e Boccoli di Rame, pensando che all’uscita mi attendeva il mio ragazzo. C’erano stati parecchi ostacoli a frapporsi tra di noi, ma quello che ci univa era un sentimento vero. Lo amavo perché con la sua dolcezza e il suo cuore, aveva risvegliato in me quella parte mai vissuta nella mia vita: l’amore. Voglio stare con te. Ecco le parole che avevo scritto in quel biglietto il giorno del mio compleanno. Volevo stare con Zayn per sempre. Volevo lo stesso amore che univa Rosy e Luca e anche quello di Laurel e James. E sperai che quel legame sarebbe rimasto per sempre. Di una cosa ero assolutamente certa: L’amore vero supera qualsiasi ostacolo.


NOTA DELL’AUTRICE

La mia prima ff è giunta al termine con voi come spettatrici  :’-) Che emozione ho provato nel scriverlo. Mi sono ricordata di quando ho scritto il primo capitolo, e mi sono detta che senza l’appoggio di voi tutte questa storia non sarebbe andata avanti. Prima dei ringraziamenti vorrei parlare un po’ del gran finale….Che mi dite? Vi giuro che nel scrivere il tutto ci ho messo un secolo. Lo rileggevo un miliardo di volte per vedere se andava bene, spero che non abbia fatto fiasco!! Alessandra e Zayn sono rimasti insieme!!! Un applauso al loro amore che ha superato così tanti ostacoli nel corso di questa storia!!! ( da questo il titolo della storia ahahahah ) xD Adesso sta a voi dire la vostra. E vorrei chiedere a tutte, ma proprio tutte quelle meravigliose ragazze che mi hanno seguito e che hanno letto passo per passo la mia storia di lasciare una recensione. Mi rendereste davvero felice sul serio ^_^
Mi riferisco a :

alelovee
angel_directioner
Azzurra03
deepdeep
Eli_smile
INeedThatOneThing_1D
Lakota
Mrs Lily Luna Cullen
Nessiecarlalp
piccola_lalli
TheLadyVampire97
_LaDebsMalik_
_Lia_
AriDirectioner
oscuramietitrice
AmYa
ConcyMalik
Follow_
ForeverLouis
Itsmilitoswife
JustCryJ
ManuDreamer98
Polina Raduga
Sara117

Vi mando i miei più sinceri saluti e vi dico GRAZIE DI CUORE. VI ADORO TUTTE QUANTE !!!!!!! QUESTA STORIA LA DEDICO A VOI SPLENDORI.
Che dire delle mie migliori amiche che hanno seguito la storia anche loro? Bè a loro dico che questa storia ha ogni grammo del loro carattere. Posso assicurare che amiche come quelle di Alessandra, ne esistono, e quelle sono le mie. Sono state le mie muse ispiratrici. Diciamo che sul lato comico mi sono ispirata a loro e ai momenti pazzi che viviamo insieme ogni giorno xD Vi voglio bene ragazze, grazie di esserci sempre :-*
Mmmh…potrei scrivere un'altra bella pagina solo per dirvi quanto mi emoziona aver ricevuto tutte quelle visite, recensioni e per aver visto che avete messo la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate. Vi saluterò meglio anche nelle recensioni che mi lascerete. Questa non è l’ultima storia che scriverò, è solo la prima di altre. E spero che sarete con me quando ne scriverò un’altra. QUESTA AUTRICE VI COMUNICA CHE SI STA COMMUOVENDO XD VI VOGLIO BENE RAGAZZE. A PRESTO E UN BACIONE ENORME.

  
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