Capitolo
Secondo: Hidden Truths
“Potter, che spettacolo disgustoso…anche oggi a torturare
quel povretto!” qualcuno alle sue spalle le fece il
verso, Lily Evans si voltò lo sguardo verde incupito
dalla rabbia
“ Brown” Lily avrebbe preferito fissare un Troll invece che la imbellettata e
profumata compagna di casa accompagnata dalle solite due papere di turno che
disprezzava quasi quanto il loro lider.
“ Chi ti le scrive le battute?” la voce della Brown
era acuta e infastidiva ancor di più la ragazza
“ Perché?”
“ Somigli sempre
di più alla McGranitt..” disse la ragazza, le sue due compari che eranp
simili a lei dalla marca dello shampoo al numero delle scarpe risero di gusto.
Lily roteò gli occhi innervosita da quella situazione…
“ E poi mi spighi che hai contro quel gran pezzo di figo che è James?”
“ Io non ho nulla
contro Potter! Ma sono un prefetto e se qualcuno si diverte a
rivoltare i ragazzi nel giardino io devo per forza sembrare disgustata da
questo comportamento…”
“ Da quanto sei
interessata a James Potter?”
a Lily le parole morirono in gola mentre una delle
oche più crudeli di Hogwarts la fissava con lo sguardo
interessato di chi ha appena colto uno scoop.
“C-cosa ti fa credere che io sia interessata a l-ui?”
“ Hai detto sembrare disgustata non essere
disgustata per prima cosa e poi il tuo sguardo mentre parlavi di lui…Evans io non conosco tutte le cose che sai tu e non sono
mai entrata in biblioteca…per leggere un libro ma sono
un esperta in queste cose e sono convinta che anche a te James
Potter non ti sia più indifferente!” lo sguardo della
Brown brillò di trionfo mentre Lily abbassava il capo
“Ti consiglio una
cosa Evans” la ragazza alzò lo sguardo su di lei
“Cambia aria” Lily abbassò di nuovo lo sguardo ma
questa volta non rimase in silenzio
“ Tu non hai
capito nulla Brown,” esclamò
Lily la voce si alzò di intensità e con essa anche il capo “sei solo un’oca in
cerca di un pettegolezzo. Potter è solo un pallone
gonfiato. Te lo do io un consiglio. Cambia aria tu. È un ragazzo che non si
lega. Stà attenta!”
“Lui non sarà mai
tuo come non sarà mai mio.” Questo lo aggiunse a voce
bassissima. Nessuno doveva conoscere il suo segreto…
“ Perché le hai
mentito?” Alice era accanto a lei con il viso dolce piegato in un sorriso ancor
più dolce
“ Cosa?” la
ragazza le fece segno verso le tre
“ Ti ho sentito
parlare di Potter. Perché
mentivi?” Lily piegò le sue labbra in un sorriso. Alice aveva capito tutto. Va
beh! Alice era bravissima in queste cose e poi era anche la sua migliore amica.
“ Perché me ne devo convincere.”
“ Ma perché devi sempre respingere i tuoi sentimenti?”
“ Non è vero!”
“ Non mentire
anche a me Lily!” la implorò quasi Alice “Se permetti ti conosco meglio di
quelle papere! Tu sei quella che non piange mai e se lo fa cita un arcaica allergia…Non ammetti di avere una debolezza!”
l’amica l’aveva afferrata per il gomito e la stava guidando verso il dormitorio
dei Grifoni
“ Sai bene che lui è la mia debolezza!”
“ Appunto! Hai mai
ammesso che tu sei innamorata di lui?”
“ Ma cosa dici Alice! Innamorata. Innamorata di lui? Ma che paroloni. Diciamo che mi
piace, forse è solo attrazione fisica. Ma innamorata è
veramente troppo grande come parola!” Alice sospirò rumorosamente e Lily tirò
un sospiro di sollievo
Per oggi l’interrogatorio era finito !
“ Io con te ci
rinuncio” diceva sempre così eppure ogni giorno tornava alla carica
“Ma un giorno lo capirai da sola!”
“ Si Alice e mi dirai ‘te l’avevo detto!’ giusto?” Lily
sorrise ad Alice che le scompigliò affettuosa i capelli
“No che non lo
farò e questo tu lo sai!” già Alice non
l’avrebbe fatto!
“ Si che lo so. Ti voglio bene Ice” e
così entrarono nella Sala Comune dove si divisero e Alice andò dal suo
fidanzato ‘storico’, Frank.
Alice era la sua
migliore amica. Si erano conosciute al primo anno e anche se lei era più grande
questo non l’aveva mai fermata dal fare amicizie con persone più piccole. Ovvero con lei.
Alice era la
sorella che Lily ricevendo coscienza di essere una strega aveva perso.
Petunia…da quando
non pensava più a lei? La sua vera sorella era un ricordo scomodo per Lily, il
suo tradimento era costato notti insonni e vacanza molto tristi per Lily ma ora
la ragazza si era rassegnata a dimenticare la sorella.
O almeno ne scacciava il ricordo e non
tornava a casa nelle vacanze di Natale.
In pratica? La
evitava…
Molto immaturo…ma
cos’altro poteva fare?
Mura bianche, calore, sapore agre in bocca, sensazione di
galleggiare, luce accecante, tranquillità…
“ Sono morto?” la
sua voce perforò quella tranquillità ovattata.
“ Potter…” una voce musicale, dolce come una zolletta di
zucchero messa sulla lingua… Lui voltò il capo.
Un angelo con i
capelli e gli occhi neri lo fissavano con un sorriso sulle belle labbra rosse
come ciliegie.
“ Cavolo allora
sono proprio morto e mi sono svegliato in paradiso!!”
dicendo questo si tirò a sedere e un forte capogiro lo fece vacillare
all’indietro, ‘l’angelo’ lo afferrò con gentilezza e
lo fece riaccomodare sul letto dell’infermeria
“ Questo significa
che non sono morto e che tu non sei un angelo?” disse il
ragazza con un sorriso canzonatorio sul volto ma Cassandra non sorrise
con Potter aveva previsto anzi lo guardò con
disappunto
“ Potter ma è mai possibile che tu non prendi nulla
seriamente?”
“ E per te seriamente che cosa sarebbe? Urlarti contro che sei
una matta a usare un incantesimo oscuro di cui non sai
la provenienza? Hai sbagliato persona! Io non sono Lucius
Malfoy! Io non sgrido mai una bella donna!” la
ragazza sobbalzò al nome del suo ragazzo
“Non mettere Lucius in mezzo!” rispose gelida la ragazza
“Scusa tanto Piton ma
facevo un esempio!” si fissarono a lungo con sguardo di sfida poi entrambi
abbassarono lo sguardo
“Perché sei qui?”
aveva parlato James quando il silenzio l’aveva fatto spazientire troppo
“ Mi sono preoccupata quando ti ho visto in quella pozza di sangue…”
la ragazza si coprì la bocca con quella mano, mannaggia
a lei che aveva a detto troppo…Lucius aveva sempre
detto che parlava troppo…
“Credevo tu mi
volessi morto!” disse il Grifondoro mantenendo il suo
sguardo basso
“Oh! Forza non dirmi che tu ci hai creduto veramente? Volevo farti mettere
paura, ridicolizzarti con qualche incantesimo così da apparire meno bello agli
occhi di quelle oche che ti porti dietro…”
“ Quindi tu mi trovi bello?” si zittì all’istante aveva appena
detto a quel pallone gonfiato che lei lo trovava bello da attirare, ma perché
non chiudeva mai quella bocca?
I
silenzio cadde su
entrambi poi Cassandra ricordando che l’ampolla
accanto a letto di Potter era stata lasciata
dalla Chips con chiare disposizioni disse:
“ Madama Chips vuole che tu prendi questa pozione, dice che ti sentirai meglio” il ragazzo guardò scettico la
pozione di un rosso inquietante, lui non si fidava per nulla delle pozioni
“ Dice? E tu che dici?”
“Che vuoi che dica? Io di pozioni non ne capisco nulla!”
“Ma sei sicura di
essere la sorella di Mocc…di Severus
Piton?” la ragazza lo fissò seria, quella domanda o
più che altro quell’affermazione
gliel’avevano posta così tante volte…eppure a lei la faceva andare in bestia
“Mio fratello è
scuro e io sono chiara, mio fratello è un pessimista e io sono un ottimista,” la voce saliva di intensità dato che una ceca rabbia
montava dentro Cassandra” mio fratello odia la gente rumorosa e io anche non
sopportandole ne sguazzo,” la mano della ragazza scivolò nella tasca interna e
senza che il suo sguardo nero come carbone lasciasse quello di James prese ad agitarla furiosamente “lui odia il potere io
ho un sodalizio con il potere,” e l’immagine di Lucius
che la stringeva a se apparve davanti ai
suoi occhi “mio fratello è un pozionista come pochi
ci sono e ci saranno in questa scuola mentre io sono brava in difesa contro le
arti oscure e con questo?” la ragazza prese fiato un attimo e poi ricominciò “Mio
Dio ma perché le persone me lo devono far sempre notare?” uno scintilla di
orgoglio passò nelle scure iridi di Cassandra “Mio fratello è un grande ma
nessuno l’ha mai accettato perché è dannatamente chiuso. Non è chiuso perché lo
vuole lui ma perché ci sono persone come te che si divertono a ridicolizzarlo e
io…” senza accorgersene Cassandra aveva puntato la bacchetta contro James che pallido come un cencio ne fissava la punta con le
mani alzate
“Ok Cassandra ma ti prego non farmi..”
la ragazza si fermò di colpo
“No James io non volevo farti nulla” la ragazza posò subito la
bacchetta all’interno del mantello, nel suo sguardo aveva notato il terrore,
lei non aveva mai fatto paura a nessuno e ora quel
giovane aveva paura di lei.
Ci rimase male,
voleva che quel ragazzo si fidasse di lei…
E questo da dove era uscito?
Fiducia? Da quant’era che non credeva più a questo valore?
La risposta era
semplice: da quando aveva visto con i suoi occhi che la fiducia era nociva alla persone che la davano.
Il suo sguardo si
fece duro.
“Io me ne vado”
Fu uno sguardo. Una mano che blocca l’avambraccio. Il fuoco contro il
ghiaccio.
“Non andartene” ed
era calda e intrigante quell’offerta
“Non ho nulla da darti” ma Cassandra si accorse che molte schegge di ghiaccio
stavano staccandosi da essa
“ Io non ti chiedo
nulla” e di nuovo quel calore che trasformava quel terribile sbaglio in qualcosa
di fattibile
“ E allora come
faccio a esserti utile?”
“ Tu non mi sei
utile” mi sei necessaria pensò James ma
non disse“Tu sei tu, questo è quello che conta!” Cassandra si accorse che non
era più James a trattenerla ma era lei ad aggrapparsi
a lui.
Lucius non le aveva mai
detto qualcosa del genere. Per lui tutto aveva un prezzo e naturalmente anche
lei.
Ma lei era abituata a “servire” a qualcosa...era
sempre servita a qualcosa e l’aveva fatto senza scomporsi troppo.
A casa serviva a
calmare il padre.
A scuola serviva a
far risaltare il fratello
Con Severus serviva a tirarlo su di morale
Con Lucius serviva a fargli fare bella figura e a far morire di
invidia la sua fidanzata nominale, l’aspra e algida Narcisa.
Ma per la prima volta con Potter
si sentì completamente inutile.
E questa era una sensazione piacevole. Si
lasciò andare a questa sensazione e tirare verso di lui, seduta sul materasso.
E fu naturale avvicinare il viso e
incontrare le sue labbra per un bacio.
Dapprima casto
fatto da labbra chiuse e timide che si incontrano per
sbaglio e si muovono imbarazzate e eccitate da quell’incontro
inaspettato.
Poi fu una
rivelazione per entrambi. Le labbra che prima si erano conosciute ora si erano
aperte e ballavano un ritmo arcano che prese tutto il loro fiato e la loro
voglia di fuga costringendoli a una resa che il loro
orgoglio non avrebbe mai sancito ma che il loro corpo desiderava.
Quando si divisero rimasero a fissarsi in
silenzio, felicemente ubriachi dello stesso liquore che aveva bruciato oltre
che la gola anche il loro animo.
Ma come
abitualmente succede in una sbornia dopo l’allegrezza
arriva la consapevolezza. Quella figlia indesiderata di ogni
parto di follia.
Cassandra sbattè gli occhi più di una volta.
Cosa aveva fatto?
“Questo non deve
accadere mai più Potter!”
Fuggì
dall’infermeria, promettendo quello che non avrebbe mai mantenuto.
Quel piacere che
aveva provato era una verità scomoda che non avrebbe mai ammesso con nessuno.
Una verità che
doveva rimanere nascosta.
TO BE CONTINUED…
Eccomi con una nuovo
e spero criticato cappy della mia seconda ff su questo sito!
Con piacere ho notato le numerose
recensioni che ho ricevuto…
Beh che dire? Tutti voi mi avete dedicato
più tempo e più importanza di quanto meritavo e quindi
ve ne sono più che grata!
Ma passiamo ai ringraziamenti
veri e propri:
lilyblack90: Mmmm..io non vedo Cassandra “così bella” ma solo bella una
ragazza graziosa che se solo non fosse sorella di Piton
nessuno le avrebbe mai rivolto la parola per la sua graziosità. Cassandra,
Manu75: Grazie Manu
come al solito hai una buona parola per me e la
tranquillità con cui esponi le tue idee mi reca una gran forza. I personaggi
che sono i questa storia sn
inventati dalla Row ma penso che entrando in un sito
di ff le persone si aspettino che essi possano
cambiare internamente, rifiuto l’OOC perché i personaggi che ho “dipinto” sn quelli che io ho immaginato mentre leggevo HP.
Pyros Ikari:
Grazie Pyros! L’ortografia è da sempre un mio punto dolente ma credo che per poter aspramente criticare qualcuno
bisogna essere “superiore”…io non lo sono e non ho mai corretto ma mi sn limitata a osservare la sintassi e la trama della storia
e se mi piaceva ok se no...ma questo non è il tuo
caso
Yo91: Non lo so Yo91 cosa succederà so solo
che mi sono svegliata una mattina e mi sono detta: Perché deve andare sempre
così? Cavoli se leggi una ff
su Lily e James le hai lette tutte (questo nn vuole offendere nessun
scrittore di L/J saranno bellissime ma avvolte peccano di originalità)
MoonPetal: Mmm…non mi sembra che mi abbiano rapito gli alieni…e l’ho rimandato…dimme se questo ti
piace…
Annina Miyu: Non
la prendo come una cosa personale ma come un utile appunto. La frase che
maggiormente ti ha infastidito non era per nulla contro gli omosessuali anzi
figurati se proprio io ho qualcosa contro di loro. Ma vedi io con quella frase
non ho per nulla “ferito” i sentimenti degli omosessuali perché non crederti
che essere Omo significa come fanno vedere in tv mettersi la gonna e fare la
voce da femmina, anzi e proprio quello un vero e proprio sfottò all’Omo…Infine cavolo
povero il nome Cassandra!!! Io non l’ho
stereotipata ma è stata stereotipata da James che da
bravo ragazzo “sbavatore” dietro a una l’ha vista
come una specie di angelo caduto sulla terra…più che altro ho usato il nome
Cassandra per la sua etimologia che per chi non la sapesse significa “amica dei
nemici” e mi sembrava calzare a pennello per un personaggio che deve far
perdere la testa al caro James.
Jokerina88: E infine ci sei tu…
Io e te ci siamo
già detti quello che volevamo dirci e dato che alla fine tu hai interrotto la
nostra conversazione immagino che abbiamo chiarito i nostri punti di vista. Tendo
a chiarire una cosa: Io non sono una che ha bisogno di buone recensioni pe poter scrivere. Ma non mi piace
la mala grazia delle persone perché mamma mi ha sempre detto. Quando devi dire
qualcosa di sgradito e non hai un modo educato di dirlo
astieniti dal farlo…
Ringrazio chi ha letto la mia ff…spero di aver chiarito i vari problemi sorti se ci dovessero esser altri problemi.
Ditemi.