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Autore: Francy_92    27/05/2012    3 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo sarebbe dovuto uscire domani, ma sono troppo triste per aspettare domani, quindi ecco qui!!
Spero vi piaccia!
Un bacio,
Francy

 

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CAPITOLO 3

 
Brianna il giorno dopo si svegliò con gli occhi gonfi e con un fortissimo mal di testa. Aveva pianto tutta la notte.
Quel giorno voleva proprio starsene a casa a guardare la tv e mangiare gelato; ma si rese conto che stava reagendo da stupida; quindi, si alzò, andò a lavarsi e, come se niente fosse davvero successo, si mise davanti l’armadio indecisa su cosa mettere. In effetti non aveva molta scelta. Doveva andare a fare un po’ di shopping.
Quel giorno sarebbe andata a lavoro con un paio di jeans attillati, maglietta maniche corte bianca e una giacca rosa, infine, avrebbe indossato le ballerine rosa che aveva comprato qualche tempo fa. Si truccò come il giorno prima, prese la borsa e uscì di casa.
Si sentiva una donna indipendente e le piaceva.
Andò a prendere la colazione allo stesso bar del giorno prima. Fortunatamente nessun incontro sgradito.
La mattinata al lavoro passò tranquillamente. Aveva già conosciuto alcune delle ragazze che lavoravano con lei ed erano piuttosto simpatiche.
Chiudendo il negozio e, controllando di avere tutto, si accorse di aver dimenticato le chiavi di casa sul bancone. Entrò e quando stava per uscire avvertì qualcuno dietro di sé. Brianna si allarmò, non voleva proprio vedere Sam, ma, si ritrovò davanti un ragazzo bellissimo, a suo parere, capelli scuri, occhi azzurri, alto, muscoloso e senza dubbio sapeva vestirsi.
«Salve» disse Brianna in imbarazzo.
«Salve» rispose il ragazzo.
«Mi dispiace, ma se ha bisogno di qualcosa deve ritornare questo pomeriggio. Riapriremo alla quattro»
«Ah… ok; allora, ripasso pomeriggio»
«Va bene»rispose Brianna intimidita.
«Ci sarà lei più tardi?» chiese quel ragazzo.
«Ehm… temo di no» rispose.
«Oh che peccato! Beh, allora ci vediamo» Le fece l’occhiolino e andò via.
Brianna non sapeva se sentirsi presa in giro o lusingata. Ma per la prima volta aveva del tutto dimenticato Sam e questo la fece sentire bene. Voleva saperne di più su quel ragazzo.
 
Il mattino dopo Brianna si sentiva felice. L’incontro con quel ragazzo aveva portato un po’ di gioia, anche se non lo conosceva ancora. Si sentiva più ottimista; anche perché non sentiva e vedeva Sam da un paio di giorni; meglio così. Lei non voleva rivederlo, anche se sapeva che quella assenza sarebbe durata poco. Brianna gli aveva detto che sarebbe rimasta a Milano solo per un anno; Sam avrebbe di sicuro fatto qualcosa prima di ritornarsene a Bologna.
Mentre era immersa nei suoi pensieri entrò in libreria il ragazzo del giorno prima. Sapeva che non si sarebbero fermati solo a parlare di qualunque cosa gli servisse; ma aspettò che fosse lui a fare il primo passo. E così fu.
«Buongiorno» disse rivolgendole lo sguardo più luminoso e sensuale che avesse mai visto.
«Buongiorno» Brianna ricambiò il sorriso. «Posso esserti utile?» chiese.
«A dire il vero, lo spero proprio» disse sorridendole di nuovo. Andando avanti in quel modo, Brianna si sarebbe sciolta come il gelato al sole.
«Sto cercando un libro sulla storia italiana, che abbia questa copertina» le mostrò una copertina molto rovinata, con la muffa sui bordi. «Speravo tanto di poterlo trovare, ma mi rendo conto che sembra piuttosto difficile, quindi…»
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a finire, che Brianna aveva già tirato giù dallo scaffale un enorme volume di storia italiana.
«È questo?» Sul viso di Brianna comparve un sorriso a trentadue denti. Era contenta di averlo sorpreso e, ovviamente, di averlo aiutato.
«Si proprio questo. Non so davvero come ringraziarti»
«Non devi»lo rassicurò Brianna sorridendogli.
«Mi chiamo Nicholas» fece il ragazzo porgendole la mano «Piacere»
«Sono Brianna; il piacere è tutto mio»
«Brianna… mm… bel nome» disse toccandosi il mento.
«Grazie» fece lei imbarazzata «Anche Nicholas non è niente male» gli disse sorridendo e girandosi per evitare il suo sguardo. Mentre l’altra commessa registrava il volume di Nicholas, lui la seguì mentre stava sistemando negli scaffali alcuni libri di scienze.
«Mi piacerebbe invitarti a bere qualcosa, stasera. Ti lascio il mio numero. Chiamami se sei interessata» disse Nicholas schiacciandole l’occhio.
Brianna non era abituata a quel genere di cose; mai nessuno prima di Nicholas l’aveva invitata ad uscire. Quel ragazzo alto, moro e dagli occhi azzurri la stava invitando a bere qualcosa. La giornata non poteva andare meglio. Vedendola in imbarazzo Nicholas le mise il bigliettino nella tasca dei jeans e sorridendole si allontanò dicendo «Spero tu voglia chiamarmi!»
Brianna era ancora troppo sorpresa per capire quello che stava succedendo; tanto che quando tornò a casa aveva la testa che le girava per la felicità.
 
Erano le cinque del pomeriggio ed era indecisa se chiamare o no Nicholas. Infine, decise di chiamarlo.
«Pronto?!» rispose lui dall’altro capo del telefono.
«Ciao. Sono Brianna; la ragazza della libreria alla quale hai lasciato il numero oggi» Stava parlando troppo.
«Ah si ciao! Quasi quasi stavo perdendo la speranza»
«Si beh, sono stata un po’ impegnata. Ho potuto chiamarti solo ora»
«Tranquilla. Sono contento che tu l’abbia fatto»
«Allora, beh…» si sentiva piuttosto imbarazzata «E’ ancora valido il tuo invito?»
«Si certo!» Brianna riusciva a percepire quanto fosse contento Nicholas dal tono della sua voce.
«Dammi il tuo indirizzo e vengo a prenderti»
«Possiamo incontrarci da qualche altra parte, non è necessario che tu venga a prendermi» Brianna non voleva offenderlo, ma davvero non voleva che lui facesse tanta strada. Con sua grande sorpresa Nicholas accettò e si diedero appuntamento alle nove davanti un bar in centro. Riappesero. 
Brianna subito dopo si catapultò in camera da letto, spalancando le ante dell’armadio e si rese conto che non aveva niente da mettersi; ma non aveva tempo per andare a fare shopping, doveva trovare una soluzione. Indossò, quindi, un paio di pantacollant, una maglietta lunga e la fermò all’altezza del bacino con un cinturino. Indossò, infine, un paio di decolté. Si truccò, prese la borsa e uscì di casa.
Arrivata a destinazione, Nicholas era già lì ad aspettarla. Indossava un paio di jeans scuri, scarpe da ginnastica, una camicia bianca e giacca nera. Doveva ammettere che era davvero bello.
«Wow» la salutò lui «Sei uno schianto!»
«Ehm… grazie! Anche tu stai bene» disse indicando il suo completo, ma entrambi sembravano molto in imbarazzo.
«Andiamo? Ho prenotato un tavolo dentro»
«Ok, si» sospirò e si fece coraggio.
«Allora Brianna…» iniziò lui «Sei di Milano?»
«No no, sono nata in Sicilia: i miei genitori per il diploma mi hanno regalato tre biglietti per Milano, Parigi e New York, e così eccomi qui» sorrise.
«Fortuna che ti sei diplomata quest’anno, altrimenti non avremmo potuto incontrarci»
«Oh no, ho finito la scuola l’anno scorso, mi sono fermata un anno per capire quello che volevo fare; poi è arrivata la sorpresa» disse lei, cominciando a sentirsi nervosa, ma non sapeva il perché.
«Ah capito. Ordiniamo?»
Brianna odiava quando gli altri finivano una discussione con “Ah capito” o “Capisco”.
«Si certo»
«Cameriera? Due gin tonic»
La cameriera prese gli ordini e si diresse al bancone. «Va bene per te?»
«Si si certo, grazie»
«E di che?» rispose lui mentre le rivolgeva un altro sorriso smagliante.

Dopo che ebbero finito i loro drink, uscirono dal locale e camminarono per un po’ di tempo, fino a casa di Brianna.
«Beh, io sono arrivata»
«Ah è qui che abiti allora» disse lui in tono piuttosto sorpreso.
«Si. Devo stare qui solo un anno, mi basta un appartamentino modesto» sorrise e fece per aprire la porta, quando vide che Nicholas si era avvicinato.
«Ti va di entrare?» Ad un tratto era diventata spaventosamente disinvolta.
«Si, molto volentieri. Grazie» rispose lui, e quando entrambi furono dentro, lui chiuse la porta e le fu subito davanti. La stava baciando. Proprio nell’istante in cui bussarono alla porta, ma nessuno dei due sembrava averlo sentito; Nicholas e Brianna si ritrovarono sul divano, l’uno sull’altra. Lui non smetteva di baciarla e di accarezzarle i capelli. «Mi piaci troppo Brianna»
Lei si mise a ridere «Si l’ho notato» disse e riprese a baciarlo «Mi piaci anche tu»
Poi ad un tratto Nicholas si staccò da lei e disse «Voglio saperne di più su di te. Perché sei qui a Milano? Che vuoi fare?» sembrava volesse fare conversazione, ma Brianna aveva in mente qualcos’altro, che sicuramente era più interessante della conversazione. Un sorrisetto le spuntò sulle labbra.
«Sono venuta qui per lavorare e studiare in una casa di moda. Vorrei diventare una stilista; ma ho ancora tanto da imparare»
«Scommetto che lo diventerai» disse lui riprendendo a baciarla.
In quel momento Brianna si sentiva al settimo cielo. Era tra le braccia di un ragazzo meraviglioso, ma allo stesso tempo si sentiva un po’ stupida. Si stava prendendo una cotta per un ragazzo che aveva appena conosciuto. A questo pensiero lei si ritrasse.
«Va tutto bene?» chiese Nicholas allarmato.
«Si si tutto bene, è solo che ti conosco appena e già stiamo sul mio divano a baciarci, vorrei conoscerti meglio, prima di rendere le cose più serie»
«Hai ragione. Mi dispiace» disse e le baciò la mano. «Ti va se domani mattina ti vengo a prendere, ti porto a lavoro e poi pranziamo insieme? Così possiamo parlare di tutto quello che vuoi, e io posso parlarti un po’ di me»
«Nicholas… non devi…»
«Sshhh… voglio farlo!» disse facendole l’occhiolino.
«Ok, ehm… allora passa a prendermi alle sette e mezzo» le disse con un sorriso sulle labbra.
«Ok, bene! Adesso vado. Ci vediamo domani mattina!» la baciò sul collo e si alzò dal divano.
Sulla porta Brianna disse «Grazie per la splendida serata Nicholas»
«Di nulla. È stato un piacere trascorrerla con te!» Prima di andare via, le diede un altro bacio e si augurarono la buonanotte.
   
 
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