*Harry*
Prima lo sentivo come un dovere, anche se c'era attrazione fisica non c'era la piú minima forma d'amore.
Ma Emma è fantastica, cazzo.
Questo obbligo si fa ogni giorno piú lieve, ogni minuto passato con lei sempre più piacevole.
Mi sto lentamente innamorando di lei.
É fra le mie braccia in questo istante, seduti sul divano di casa mia: "Ti amo" le sussurro in un orecchio.
Lei ruota appena la testa, per potermi guardare negli occhi, che fisso nei suoi: sono pieni di lacrime di gioia.
Il suo sorriso commosso lascia trasparire le sue emozioni: quelle mie parole sono quelle che aspetta da cinque, lunghissimi anni.

25 marzo dell'anno seguente.
*Zayn*
Emma è stesa in un letto, in sala parto. C'è Liam adesso, con lei, mentre io, Harry e Louis aspettiamo fuori.
Harry è un fascio di nervi: continua a camminare, instancabile, in cerchio, senza fermarsi un attimo.
"Harry, ti prego, calmati, metti ansia a tutti noi. Una nascita è una cosa positiva, tranquillizzati." cerca di calmarlo Alex, ottenendo l'effetto opposto.
Liam ci raggiunge, e dopo un'altra ora cominciano a sentirsi rumori e voci provenire dalla stanza: Daisy sta nascendo.

Ma c'è qualcosa che non va in quelle voci: sono esclamazioni di cui non riusciamo a distinguere le parole, ma di cui cogliamo subito il tono proccupato.
Gli strilli di dolore di Emma sono uno strazio per le mie orecchie e per il mio cuore.
Mi guardo attorno: i pugni di Liam sono stretti ai braccioli di metallo della sedia, tanto serrati per l'orrore di sentire la sorella stare male in quella maniera da avere le nocche bianche.
Louis ha i palmi premuti contro le orecchie e entrambi hanno le lacrime agli occhi: il legame fra i tre fratelli è tale che non riescono nemmeno a pensare a Emma che soffre.
Harry è pallido come un lenzuolo, semisvenuto, e suda freddo.
Le voci frenetiche di medici e infermieri continuano, poi un attimo di silenzio, e infine un urlo straziante, da lacerare in due anche il cuore piú duro e insensibile: l'urlo di Emma.
Ci alziamo tutti e quattro di scatto e corriamo verso la porta che ci separa da lei.
Cerchiamo di aprirla e ci apre un'infermiera bionda, minuscola, con la faccia sconvolta: "Vi prego, signori, non.." comincia con la sua vocina da bimba.
"Cosa è successo? Ci faccia entrare." chiede Harry preoccupato.
"Dovete restare qui fuori, non potete.." continua.
"Ci dica immediatamente cosa è sucesso" dice Louis: la fermezza della sua voce non riesce a mascherare le sue emozioni, che tradiscono una preoccupazione inimmaginabile.
"Ho detto che dovete restare qui, non posso proprio..." prosegue imperterrita la donnina.
"Porca puttana, dimmi che cazzo è sucesso a mia sorella!!" sbraita Liam perdendo la calma e tirando un pugno alla porta.
Lei si interrompe spaventata: "Sua sorella sta bene..." morora prima di aggiungere con voce tanto flebile che fatichiamo a distinguere le parole:
".. ma la bambina... sua sorella ha portato in grembo un cadavere per gli ultimi due mesi.."