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Autore: Miss_Slytherin    30/05/2012    13 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
-Insomma, mi volete dire che cosa sta succedendo?- domandò ad un certo punto Remus, esasperato da quei due; Harry e Peter si stavano scambiando le ultime figurine delle Cioccorane e guardavano interessati le rispettive collezioni.
-Non sta succedendo proprio niente, Remus- sbuffò Sirius.
-Ah no? Non state facendo danni...-
-...e te ne lamenti?- gli domandò James, ma Remus lo ignorò e proseguì:
-...non state affatturando nessuno né giocando con giochi pericolosi persino per i maghi...-
-...in teoria questo sarebbe un bene...-aggiunse Peter, ma Remus ignorò anche lui e concluse:
-...perciò c'è decisamente qualcosa che non va in voi, oggi-.
-E non solo oggi- scherzò Harry per alleggerire la tensione.
-Siamo solo tranquilli, che c'è di strano?- chiese Sirius, perplesso.
-C'è che non è da voi- rispose Remus, ironico.
-Uffa Remus! Facciamo casino e ci dici di stare buoni, stiamo buoni e ci dici che non stiamo facendo danni!- esclamò James, incredulo.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                             CAPITOLO 31

                                           Leaving  Hogwarts


Ancora una volta gli elfi domestici di Hogwarts avevano superato se stessi: le quattro tavolate delle Case si presentavano riccamente imbandite e ricoperte di pietanze a non finire. Gli stendardi sopra i tavoli e alle spalle di quello degli insegnanti portavano i colori di Corvonero: quello era stato sicuramente un anno fortunato per loro, ed il fatto che Grifondoro avesse perso un sacco di punti soprattutto per via di James e Sirius li aveva aiutati a raggiungere la vittoria.

-Dici che è colpa nostra se non abbiamo vinto la Coppa?- domandò Sirius a James.

-Mi sa di sì- rispose l'altro distratto, controllando con gli occhi il tavolo di Serpeverde. Piton non c'era, e James pensò con soddisfazione che l'incantesimo delle lumache gli era venuto proprio bene.

-C'è da esserne fieri- commentò Remus, ironico.

-Puoi dirlo forte, Remmy- replicò Sirius vantandosi.

-Gli altri non sembrano allegri- osservò Peter, riferendosi alle facce scure dei loro compagni.

Anche Arizona aveva il broncio, mentre di Lily non c'era ancora nessuna traccia.

-Perché hai fai quella faccia da funerale, yankee?- domandò Sirius sgranocchiando un grissino.

-Dovresti saperlo!- fu l'unica risposta di Arizona.

Sirius fece per dire che lui non c'entrava nulla con qualsiasi cosa fosse successa, ma in quel momento Silente si alzò in piedi e attirò l'attenzione di tutti con quel semplice gesto.

-Ed anche quest'anno è giunto alla fine, miei cari studenti.

È stato un anno ricco di emozioni per tutti, e come sempre mi auguro che Hogwarts vi abbia lasciato qualcosa di più di qualche formula.

Ognuno di voi è speciale, unico, ed Hogwarts ha soprattutto il compito di tirare fuori le vostre capacità e la vostra personalità.

I mie più sinceri complimenti a Corvonero per aver vinto la Coppa delle Case e la Coppa di Quidditch e vi auguro, a nome di tutti noi insegnanti, delle buone ed assolutamente riposanti vacanze...non pensate troppo ai compiti, mi raccomando!- scherzò Silente, e tutta la sala rise e applaudì il suo discorso. Silente dette inizio al banchetto risedendosi, e tutti si gettarono allegramente sul cibo.

-Ma Lily?- chiese Arizona mettendosi nel piatto tutto quello che aveva davanti.

-Non so- rispose Remus pensieroso; in realtà era probabile che Lily fosse con Severus, dato che mancavano entrambi.

Arizona scrutò sospettosa James, ma lui mantenne un'espressione impassibile e continuò a mangiare come se nulla fosse.

-Perché non mi parli, yankee?- domandò Sirius dopo un'ora, quando erano ormai giunti al dolce.

-Che ti interessa? Non sei più contento così?- replicò Arizona tagliente, e Sirius la fissò stupito.

-Sono andato fino in infermeria per recuperare il tuo stupido pigiama e non mi hai neanche detto grazie!- le fece presente indignato; gli altri seguivano quello scambio di battute con cipiglio preoccupato, prevedendo che non ne sarebbe derivato nulla di buono.

-Non ti parlo perché ho passato due giorni, e sottolineo due giorni, a cercare i miei vestiti come una dannata per poi scoprire che erano nascosti nel tuo baule!- spiegò alla fine Arizona infuriata.

-Aaaah, quello...ma sì, era solo un piccolo ed innocente scherzetto! Te li avrei ridati...prima o poi- ghignò Sirius e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: tutti gli scherzi, i dispetti, le prese in giro e gli insulti che Sirius le aveva fatto e rivolto durante l'anno passarono davanti agli occhi di Arizona che in quel momento sentì di non potercela fare più.

-Sai che ti dico, Sirius Black? Che sei un insopportabile viziato! Sempre a pensare di essere più intelligente e furbo di tutti, a credere di avere il diritto di poter giocare con gli altri come e quanto ti pare! Sai che c'è? Mi sono stufata di te! Cresci, una buona volta!- urlò, sotto gli occhi stupiti degli altri Grifondoro, e senza dare modo a Sirius di replicare si alzò e corse via.

Quest'ultimo era esterrefatto.

-Ma le ho solo rubato i vestiti!- esclamò incredulo, e Remus scosse la testa, rassegnato. Era prevedibile che Arizona sarebbe scoppiata in quella maniera.

-Non credo che sia solo per quello, Sirius- disse e James aggiunse:

-Vado a veder dov'è...- e fece per alzarsi, ma quando vide Elinor e Chastity abbandonare i rispettivi tavoli per seguirla, decise di lasciare che la rabbia dell'amica sbollisse e di risedersi.

In quell'istante Lily arrivò al tavolo dei Grifondoro e guardandola in faccia Remus pensò che anche per James stavano arrivando guai.

-Qui la vedo male- sussurrò Peter a Remus, che annuì sconsolato; infatti Lily stette zitta due minuti, poi disse, stranamente calma:

-Potter, io non capisco una cosa-.

-Dimmi pure Evans- rispose James con aria di sufficienza.

-Credi che sia bello ritrovarsi a terra a vomitare lumache?- domandò secca Lily, e James immediatamente capì a cosa si stesse riferendo.

-Beh, dipende se te lo sei meritato o no. Se te lo sei meritato è una cosa bellissima, oltre che giusta- rispose, arrogante.

-Ah, davvero? E come te lo puoi meritare?- chiese Lily con un tono di voce pericolosamente tremante.

-James, lascia perdere...- cercò di intervenire Remus, ma l'amico lo ignorò.

-Ad esempio andandotene in giro ad affatturare gente che non ti ha fatto assolutamente nulla, Evans. Prima di venire qui a puntare il dito contro di me, fai due chiacchiere con il tuo amico Mocciosus e fatti spiegare perché la gente tende, come dire, a detestarlo- rispose strafottente James, che non ne poteva più delle accuse di Lily. Cosa gliene importava a lei? Non poteva lasciarlo in pace?

-Assolutamente niente...ma ti senti quando parli Potter? Non ti accorgi di essere un arrogante bullo?- lo accusò Lily, pericolosamente vicina alle lacrime.

-Bullo io? E tu non pensi di essere un'insopportabile paladina della legge? Non pensi mai a farti gli affari tuoi?- replicò James, irritato.

-James, stai esagerando...- provò di nuovo Remus, ma le sue parole furono coperte dalla voce di Lily:

-Non ci penso perché c'è gente come te che non ha nient'altro da fare nella vita che andare a rovinare quella degli altri!- urlò, infuriata.

-Oh, il povero piccolo Mocciosus ha bisogno della protezione di mammina Evans! Che cosa tenera!- la prese in giro James, e Lily ci vide rosso dalla rabbia.

-Sei un idiota, Potter! Un emerito idiota!- gli gridò contro, prima di alzarsi e correre via come aveva fatto poco prima Arizona.

-Complimenti, davvero. Complimenti a tutti e due- disse Remus fissando James e Sirius.

-A noi? Complimenti a quelle due che hanno dei seri problemi di nervi!- si difese Sirius, e James annuì a sostegno.

-Non ci arrivate proprio, eh?- chiese Remus sconsolato.


                                            ******


La mattina della partenza era arrivata e ben presto gli studenti di Hogwarts si ritrovarono a vagare sul treno alla ricerca di uno scompartimento. Arizona, Elinor, Chastity, Mary, Erin e Samantha ne occuparono uno, mentre Lily disse loro che avrebbe fatto la maggior parte del viaggio con Severus e che sarebbe passata più tardi; James e gli altri, compreso Harry, ne scelsero uno che fosse il più lontano possibile da quello delle ragazze, anche se erano dispiaciuti per Elinor e Chastity.

Il treno si mosse con lentezza ed il viaggio cominciò con un'atmosfera tesa in entrambi i vagoni: in uno Arizona fissava con decisione il finestrino mentre Chastity si chiedeva con serio terrore che cosa le sarebbe successo una volta arrivata a casa, nell'altro James e Sirius erano stranamente pensierosi e silenziosi; non stavano approfittando di quegli ultimi momenti per sparare magie a caso nei corridoi né per usare i giochi e gli scherzi magici.

-Insomma, mi volete dire che cosa sta succedendo?- domandò ad un certo punto Remus, esasperato da quei due; Harry e Peter si stavano scambiando le ultime figurine delle Cioccorane e guardavano interessati le rispettive collezioni.

-Non sta succedendo proprio niente, Remus- sbuffò Sirius.

-Ah no? Non state facendo danni...-

-...e te ne lamenti?- gli domandò James, ma Remus lo ignorò e proseguì:

-...non state affatturando nessuno né giocando con giochi pericolosi persino per i maghi...-

-...in teoria questo sarebbe un bene...-aggiunse Peter, ma Remus ignorò anche lui e concluse:

-...perciò c'è decisamente qualcosa che non va in voi, oggi-.

-E non solo oggi- scherzò Harry per alleggerire la tensione.

-Siamo solo tranquilli, che c'è di strano?- chiese Sirius, perplesso.

-C'è che non è da voi- rispose Remus, ironico.

-Uffa Remus! Facciamo casino e ci dici di stare buoni, stiamo buoni e ci dici che non stiamo facendo danni!- esclamò James, incredulo.

-Io penso che voi vi stiate sentendo in colpa- disse Remus, osservandoli.

-In colpa? E per cosa?- domandò Sirius, perplesso.

-Per quello che avete combinato ieri sera!-

-Ma non abbiamo fatto niente!- si difese James, ma poi ripensandoci aggiunse:

-Ah beh, non fare caso alle orecchie da elefante di Simmons di Tassorosso-.

-Orecchie da elefante?! Oh Merlino...comunque no, mi stavo riferendo al fatto che tu, Sirius, hai fatto piangere Arizona, e tu, James, hai fatto saltare i nervi a Lily per l'ennesima volta- spiegò Remus cercando di capire che cosa avesse fatto il povero Simmons per meritarsi le orecchie da elefante e soprattutto come avessero fatto James e Sirius a fargliele spuntare.

-Non stava piangendo quando è andata via come una furia- precisò Sirius mentre James diceva:

-Per l'ennesima volta, tzè!-

-Beh credimi, dopo ha pianto di sicuro, Sirius! E James, non fare finta di essere stato un agnellino con Lily quest'anno- li accusò Remus e i due non trovarono niente da ribattere.

-Mi sa che Remus ha fatto centro- commentò Harry, interessato alla questione. Gli dispiaceva sentire che Arizona avesse pianto, gli era simpatica.

-Va beh, pur ammettendo che tu abbia ragione e ti assicuro che non è così, cosa dovremmo fare ora?- disse alla fine Sirius.

-È molto semplice: andare a scusarvi- rispose Remus, con logica.

-Eh no, eh! Io non ci entro nello scompartimento di Mocciosus per chiedere scusa alla Evans! E di cosa poi? È lei che ha dei seri problemi a farsi gli affari propri!- si rifiutò subito James.

-E se la yankee non è in grado di contenere i propri nervi non è certo colpa mia- rincarò Sirius.

-E poi lei ti ha fatto venire i capelli verdi- ricordò Peter.

-Ecco, giusto! Anche lei mi ha fatto dei dispetti, quest'anno- disse Sirius, grato.

-Però tu di più, Sirius- notò James, che comunque voleva difendere Arizona e al quale dispiaceva vederla stare male.

-No! Siamo pari!- ribatté Sirius ostinato.

-Va bene, allora. La mia era solo un'idea. Non vi sentite in colpa e non chiedete scusa. Fine della questione- concluse Remus.

Fra loro cadde di nuovo il silenzio. La campagna scozzese scorreva fuori dal finestrino, e quasi tutti si fingevano molto interessati ad osservarla; di sottofondo c'erano i classici rumori emessi dai gufi di James e Sirius, mentre il topo di Peter ronfava nella tasca della veste di quest'ultimo. Remus aveva aperto a caso un libro, ma gli occhi erano fissi sempre sulla stessa riga, mentre Harry fischiettava piano, spensierato.

-Senti, come dovrei chiedere scusa?- sbottò alla fine Sirius e Remus lo fissò incredulo.

-Non hai mai chiesto scusa in vita tua?-

-No! A chi avrei dovuto dirlo?- domandò l'altro, perplesso; s'immaginò a chiedere scusa a sua madre, o a Regulus, e gli venne da ridere. Poi pensò che lo attendevano ben tre mesi in quella casa e smise subito.

-Non importa. Allora, vai nel loro vagone e dici semplicemente “senti Arizona...”-

-...yankee...-

-Come ti pare! Dici “senti Arizona, mi dispiace per i vestiti e per tutto il resto”. Fine. Vedrai che anche lei si scuserà e sarete amici come prima...cioè, amici no, quello che volete, insomma- spiegò Remus, con un sorriso.

-Mi pare una buona idea- approvò James, che non aveva ancora perso la speranza di vedere Arizona e Sirius amici.

-E tu James, dovresti fare la stessa cosa- disse Remus, ma James subito precisò:

-Ti ho detto che non entro nello scompartimento di Mocciosus!-

-Allora aspetti che Lily vada dalle ragazze o che scendiamo dal treno- suggerì Remus.

-Ci penso...- disse James, giusto per tenerlo contento.

-Non ci penserà- borbottò Peter ad Harry, che sghignazzò; Sirius intanto si era alzato e borbottava fra se e se con la mano sul pomello della porta.

-Vai, Sirius- lo incoraggiò James e alla fine l'altro si decise.

Uscì in corridoio, che era praticamente deserto se non si contava qualche studente appoggiato al finestrino, e aprì a caso qualche porta scorrevole alla ricerca delle ragazze. Le trovò al quinto tentativo, e tutte lo fissarono abbastanza stupite; Chastity fu la prima a riprendersi e lo salutò:

-Ciao, Sirius! Siediti con noi-.

-Non c'è posto- mugugnò lui.

-Ci stringeremo- propose Mary, ma Sirius scosse la testa; Elinor capì subito quale fosse l'intento di Sirius e percepì anche che si vergognava a parlare davanti a tutte loro. Così disse:

-Andiamo a cercare il carrello del cibo? Ho una fame!-

-Buona idea, ho fame anch'io!- la supportò Chastity ed in breve nello scompartimento era rimasta solo Arizona che non aveva neanche guardato Sirius; quest'ultimo si sedette di fronte a lei e iniziò:

-Senti...-

Lei continuò a guardare con insistenza fuori dal finestrino.

-Mi...mi dispiace per i vestiti- proseguì incerto e finalmente Arizona si voltò a guardarlo con gli occhi color cioccolato spalancati; incoraggiato, Sirius continuò:

-E per tutto il resto. Forse sono stato un po'...ehm...-

-Troppo cattivo?- suggerì Arizona.

-Ecco, sì. Scusa-.

Arizona sorrise.

-Va bene, non importa- disse, apprezzando che lui fosse venuto fin lì per scusarsi, anche se sospettava che dietro quel gesto ci fosse Remus.

-Però continuerò a prenderti in giro- tenne a precisare Sirius.

-Non mi aspettavo niente di diverso- convenne Arizona con un piccolo sorriso.

-E mi stai ancora antipatica- aggiunse lui, per sottolineare il concetto.

-Anche tu!- lo rassicurò lei.

-Sei la solita yankee fastidiosa e chiassosa- rincarò Sirius, tornato quello di sempre.

-E tu il solito Mister Gentilezza acido e spaccone- ribatté Arizona; infondo era sempre Sirius Black.

-Bene-.

-Bene-.

Fra di loro tornò il silenzio, ma era un silenzio diverso, più tranquillo: Sirius pensava che si sentiva stranamente più leggero, Arizona non avvertiva più il classico mal di stomaco che le veniva quando era nervosa.

In quel momento la porta dello scompartimento si aprì, e le teste di James, Remus, Peter, Elinor e Chastity fecero capolino.

-Tutto ok? Siete vivi?- domandò James entrando.

-Tutto ok- confermò Arizona, spostando la gabbietta di Krissy per far posto a James. I cinque si accomodarono, anche se Arizona e James dovettero condividere la stessa poltrona per far sì che ci stessero tutti.

Il viaggio proseguì in un'atmosfera decisamente mutata: tutti erano più allegri, ridevano e scherzavano; tuttavia sui visi di Chastity e Sirius c'era il velo di un'ansia, di una preoccupazione che solo loro due potevano capire.

-Mancherà molto?- domandò Chastity ad un certo punto.

-Al massimo un'ora, credo- le rispose Elinor, consultando il proprio orologio da polso.

-Credete che Lily passerà di qui?- chiese invece Arizona scartando una Gelatina Tuttigusti+1. Come se l'avesse evocata tramite le parole, Lily Evans fece il suo ingresso nel vagone, ma, non appena vide James, fece un passo indietro.

-Lily! Ci stavamo giusto chiedendo che fine avessi fatto- le disse Elinor con un sorriso; Lily le sorrise in risposta, anche se era un sorriso un po' tirato.

-Dove mi posso mettere?- chiese, vedendo che le poltrone erano tutte occupate.

-Vieni qui, ci stringiamo- la invitò Chastity, indicandole il proprio posto. Lily si sedette, ma l'aria si era di nuovo fatta tagliente; tutti si chiedevano cosa sarebbe successo fra Lily e James dopo l'accaduto della sera prima.

Infatti James scrutava Lily con gli occhi socchiusi, come se stesse studiando un raro animale; Lily dal canto suo faceva di tutto per non guardarlo. E in tutto questo nessuno sapeva cosa dire.

Alla fine fu proprio James a rompere il silenzio, dicendo con voce incerta:

-Ehm...come sta...eh...Piton?-

Lily sollevò di scatto gli occhi su di lui, come se non potesse credere che quelle parole fossero uscite proprio dalla bocca di James.

-Ti interessa, forse?- chiese in risposta.

L'aria si sarebbe potuta tagliare con un coltello: persino Sirius e Arizona, che avevano ricominciato a litigare su chi dei due fosse più rompiscatole rinfacciandosi i vari dispetti, tacevano intimoriti.

James non si perse d'animo e con faccia di bronzo rispose:

-Volevo solo sapere se aveva smesso di vomitare lumache, sai, a scopo informativo...-

-Ha smesso ieri sera, grazie- disse Lily, tagliente.

-Bene, ehm...senti, ieri sera non volevo farti arrabbiare- proseguì James incoraggiato dai cenni del capo di Remus; Chastity sentì Lily irrigidirsi al proprio fianco, mentre Elinor gettò un'occhiata veloce alla bacchetta dell'amica. A giudicare dal tono dei suoi pensieri non si poteva escludere che Lily decidesse finalmente di affatturare James.

Lily non seppe cosa rispondere: da un lato avrebbe voluto urlare di nuovo contro di lui, dall'altro capiva che James, in un contorto modo tutto suo, stava cercando di scusarsi. Alla fine optò per una risposta neutra:

-Oh...ehm, fa niente. Mi arrabbio facilmente, non sempre a ragione- disse, riconoscendo che a volte era permalosa. E poi la sera prima Severus, dopo molte insistenze, aveva confessato di aver stuzzicato Black e che James era intervenuto in difesa dell'amico. Non che quei due non avessero mai fatto niente per meritarsi l'odio di Severus, ma in quel caso non avevano iniziato loro. Era difficile capire quale fosse l'origine di quel conflitto ormai: una volta attaccavano per primi James e Sirius, e un'altra Severus; Lily era seriamente confusa.

-Bene. Cioè, non bene. Comunque...-s'impappinò a quel punto James, e Arizona decise che era il momento di intervenire per toglierlo dall'imbarazzo; aveva inoltre capito che Lily lo aveva in qualche modo scusato, almeno per l'episodio della sera prima.

-Oh, guardate! Ho trovato Silente nelle Cioccorane!- intervenne a sproposito.

-Tutti hanno Silente, yankee. È il primo che si trova!- la sminuì subito Sirius.

-Beh io non l'avevo ancora trovato!-

-Forse perché hai iniziato ora a collezionare le figurine!-

E così, con Sirius e Arizona che battibeccavano sulla collezione delle Cioccorane, il resto del viaggio trascorse fra risate e litigi di quotidiana amministrazione.

Ben presto il treno però cominciò a rallentare, e gli otto maghetti poterono avvistare la stazione di King's Cross.

-Ci siamo- annunciò Chastity, con il cuore che batteva all'impazzata.

-È stato un bellissimo anno, ragazzi. Grazie- disse Elinor, mentre veniva soffocata dall'abbraccio di Lily e Arizona.

Era arrivato il momento di scendere.

Hogwarts aveva cambiato tutti loro, in un modo o nell'altro, li aveva fatti crescere, aveva fatto scoprire loro il valore dell'amicizia, del coraggio e della lealtà. E aveva messo le basi per un legame che difficilmente si sarebbe spezzato, aveva tessuto intorno a loro un filo che li avrebbe tenuti uniti fino al prossimo anno.

James, Sirius, Remus, Peter, Arizona, Lily, Chastity ed Elinor non erano più le stesse persone che erano salite su quel treno un anno prima e ne erano consapevoli.

-Forza, scendiamo...- li incoraggiò James, aiutando Arizona con il baule.

Si fecero largo lungo il corridoio fino a trovare la scaletta d'uscita; saltarono giù uno dopo l'altro e rimasero un attimo a guardarsi prima di andare incontro chi alle proprie famiglie, chi al proprio destino.

-Beh, allora ci scriviamo e ci vediamo! Mi raccomando, vi aspetto al mio compleanno!- disse Elinor e tutti annuirono.

Il loro primo, avventuroso e magnifico primo anno si era concluso, e tutti si guardarono intorno alla ricerca delle proprie famiglie o presunte tali. Arizona saltò in braccio a suo padre, che era affiancato dai genitori di James; Elinor andò incontro a sua madre con un sorriso, mentre Remus cercava di individuare tra la folla i propri genitori. Peter non fece fatica a trovare sua madre, mentre Lily notava che Petunia non era venuta alla stazione insieme ai genitori e che non c'era nessuno per Severus. Infine, Chastity e Sirius si guardarono, sul volto la stessa identica espressione terrorizzata e rassegnata allo stesso tempo; sarebbe stata una lunga estate.

Sirius si avviò con passo pesante verso l'elfo domestico di casa, che evidentemente avrebbe dovuto sostituire sua madre; l'aveva quasi raggiunto quando si sentì tirare per il braccio. Erano James, Remus e Peter, che si erano allontanati dalle proprie famiglie.

-Ehi, Sirius. Puoi farti sequestrare tutto, compreso il gufo, ma non lo specchietto. Se no come facciamo a parlare?- gli disse con un sorriso, tirando fuori lo specchietto magico che Sirius gli aveva regalato per il suo compleanno.

Sirius sorrise in risposta:

-Lo proteggerò a costo della vita!- scherzò, e James annuì.

-E se non riceviamo tue notizie entro due settimane veniamo a prenderti- lo avvertì Remus, serio.

-Non ne dubito- rispose Sirius e poi nessuno di loro seppe resistere: si abbracciarono forte, ma il momento fu interrotto da tre voci diverse che dicevano:

-Anch'io voglio l'abbraccio di gruppo!-

-Pure io!-

-E anch'io!-

La prima era di Arizona, che si lanciò senza pietà su di loro; la seconda era di Elinor che si unì a lei con un sorriso e la terza era di Chastity che le seguì con entusiasmo.

Alla fine si separarono, ognuno con un sorriso sulle labbra.





Nda:


E così siamo giunti alla fine di questa storia.

Mi sono divertita un sacco a scriverla e spero che per voi sia stato lo stesso, e anche che vi abbia lasciato qualcosa di più di qualche risata.

È la prima volta che concludo una storia e devo dire che mi sento felice e triste allo stesso tempo...sono strana, lo so ^_^


Volevo dire che questo non è un addio ma un arrivederci: non so bene quando ma a breve comincerò a postare una raccolta di one-shot che descrivono gli avvenimenti più importanti del secondo, del terzo e del quarto anno. Non saranno storie complete o legate fra di loro, solo dei “flashback” per farvi vedere cosa succede durante quegli anni. Poi scriverò il quinto anno...sempre che ci sia qualcuno disposto a seguirmi. Cosa ne pensate? Vi piacerebbe una cosa del genere? :)

Detto questo, ringrazio davvero di cuore chiunque mi abbia seguito: non pensavo che questa storia sarebbe piaciuta a qualcuno, ma invece ho trovato delle persone meravigliose che con le loro parole mi hanno spinto a continuarla.

Un grazie speciale a tutti voi, che avete recensito, messo la storia nelle preferite (38) /seguite (98) /ricordate (9) o che semplicemente avete letto silenziosi. Grazie :)

E anche per oggi ho finito....nei prossimi giorni risponderò alle recensioni dello scorso capitolo (Giuliuli, dreamyD e Jeis perdonatemi se non l'ho ancora fatto ma sono incasinatissima con lo studio :/ ) e intanto dico ancora una volta grazie a tutti voi.


Sempre vostra, con affetto,


Miss_Slytherin

  
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