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Autore: zalla    30/05/2012    0 recensioni
La storia si ambienta a Monte Carlo città che fa parte del principato di monaco,la storia si basa su una giovane ragazza di nome Jenny,i suoi modi di fare,il suo aspetto è molto differente dalla sua famiglia,gli anni passano e lei crescie le sue domande sono molte,indagando più a fondo riuscirà a scoprire di essere stata adottata,e che in lei incombe un grande destino...che molto presto scoprirà.Dalla vita di normale adolescente,passerà a una vita caotica e fatta di azione in cui dovrà guardarsi le spalle e capire chi siano i veri amici e chi i nemici.Sarà in grado di affrontare gli enormi cambiamenti che si presenteranno nella sua vita Jenny?Questo lo potrete scoprire solo leggendo...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente la mia prigionia,era terminata,potevo tornarmene a casa,l’infermiera che gentilmente mi aveva aiutato,il giorno precedente nella ricerca,mi saluto con un gran sorriso mentre me ne andavo,accompagnata dai miei genitori, sembrava che si fosse tranquillizzata e avesse creduto alla mia balla sul fatto che,magari “avevo” confuso ospedali,e che non era li che ero nata; dopo che i miei firmarono i fogli,felici di rivedermi in forma ci avviammo alla macchina,pronti per riportarmi alla nostra casa,dove mi aspettavano tutti i miei parenti per una piccola festa,ovviamente io sarei stata l’estranea in mezzo a persone che erano sangue del loro sangue,una macchia indistinta,che non si rivedeva in nessuno di loro,non avevo ripreso niente,dicevano sempre assomigli alla tua cara e defunta nonna,eri uguale a lei,sarà ma non ho mai trovato nessuna di queste somiglianze,in nessuna delle sue foto,forse la cosa che ci accomunava era il nostro sorriso,che non si spegneva mai in nessuna situazione,brutta o bella che era.Appena arrivammo a casa,trovai la macchina di mia cugina Rosalie,proprio parcheggiata li, “A quanto pare sono stata fortunata,non dovrò chiamarla” pensai tra me e me,mentre scendevo dalla macchina con l’aiuto di mia madre, - “Grazie” le sussurrai dolcemente,mentre cercai di avviarmi in tutta fretta verso casa,i miei non mi fermarono sapevano,quanto adorassi mia cugina. Spalancai di botto la porta e la vidi sul divano che prendeva una tazza di tè,e mi guardò,come se sapesse già di cosa dovevo parlarle ,annui con faccia seria,e si fece spuntare un sorriso a 32 denti,quando i miei entrarono in casa - “Vieni ti accompagno su,cuginetta” disse con la sua voce squillante,ma allo stesso tempo dolce, presi il suo braccio molto volentieri, - “Come farei senza di te” scossi la testa divertita,mentre salivo le scale in suo compagnia ;poco dopo ci trovammo nella mia stanza,sedute sul mio letto,la porta ben chiusa,e per sicurezza anche a chiave,per la cena ci sarebbe voluto ancora un po’ dato che stasera a casa mia si sarebbe tenuta una gran festa,mia cugina incrociò le braccia e mi guardò dritta negli occhi e fece un lungo sospiro - “Bene,cominciamo dal fatto,che… questa storia non comincia da 18 anni fa ma da molto prima” si schiarì bene la voce pronta a raccontare,un racconto che sembrava dovesse durare un eternità,ma che sicuramente avrebbe abbreviato il meno possibbile - “Io so di tutto questo perché,mi trovavo qui,quando ti portarono a casa,so che non dovrei raccontartelo io,ma … se tu mi dici di fare sogni strani,forse è perché stai cominciando a ricordare, Jenny,tu non sei umana, tu sei una mezzo sangue”- disse con tono serio e aspettando qualche mia reazione,ma non ne ebbi rimasi li con gli occhi spalancati pronta a sapere la verità “un mezzo sangue” queste parole rimbombarono nella mia mente più e più volte - “ ora ti spiego in che senso,vedi 18,anni fa una creatura meravigliosa bussò alla porta dei tuoi,loro erano convinti che io dormivo,ma so che lei sapeva che io ero li ad ascoltare,perché un giorno ti avessi rivelato ciò che dovevi fare” - annunciò quasi con onore quelle parole - “ Tu sei il frutto proibito,sei nata da una storia tra un demone e un angelo,una cosa che ne Lucifero ne Dio,avrebbero mai tollerato,e se i tuoi genitori fossero stati scoperti,sarebbe stata la fine,riuscirono a salvarti e a portarti qui,o meglio solo tua madre arrivò,tuo padre” - abbassò gli occhi quasi mortificata - “ è morto?” - domandai quasi con le lacrime agli occhi - “ Si,è morto proteggendo tua madre,mentre scappava,dai demoni e dagli arcangeli, il loro compito era di salvare la ragazza,che avrebbe riunito le razze,che avrebbe vinto la guerra,che ormai da millenni,incombeva sulle due specie.I miei zii sono stupidi,e sciocchi,ai tuoi 18 avrebbero dovuto rivelarti la tua identità,avrebbero dovuto darti il ciondolo che tua madre gli disse di custodire ,solo quello ti avrebbe permesso di acquisire i tuoi completi poteri,e allora il tuo maestro sarebbe giunto,per aiutarti e addestrarti”- i suoi occhi erano due fiamme,di speranza perché ci teneva,perché sperava in me così tanto - “Perché ci tieni che io salvi i demoni e gli angeli?”- chiesi con dolcezza - “Perché se non svolgerai il tuo compito e sarai uccisa,tutta l’umanità morirà sommersa dagli inferi”- ammise con orrore e tristezza, non poteva essere,io una semplice e normale ragazza,non potevo essere la figlia di un demone e un angelo,non potevo salvare il mondo,non potevo avere una responsabilità così enorme,non volevo - “Ti prego,basta non voglio sentire altro”- la supplicai con tristezza - “Io sono solo,una secchiona,che non è in grado di salvare nemmeno se stessa,so cosa è successo nel lago,ma non voglio averne a che fare,lasciami sola,ho bisogno di stare sola” - dissi chiudendo gli occhi e coprendomi il viso con le mani,avevo paura,una grande paura,sapevo che infondo era tutto vero,ma non ero abbastanza forte - “Sappi,che so quanto sia dura da accettare,ma siamo nelle tue mani cuginetta”- disse con tristezza e carezzandomi la testa,si alzò dal mio letto per raggiungere i miei al piano di sotto. Passai la serata tra tutti ,quelli che ormai per me erano solo estranei,finsi di divertirmi e di non essere per niente,turbata,almeno riuscii ad arrivare a fine serata,sana e salva,mi buttai sul mio letto,e mi lasciai cullare,dal sonno che mi stava pervadendo,domani sarebbe stato il mio ultimo giorno di riposo poi,sarei tornata alla normale vita di scuola,la mia amica,e tutti i miei compagni e niente di più,niente anomalie,niente stranezze,solo una normale e noiosa e vita
  
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