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Autore: Cleofede94    31/05/2012    13 recensioni
Anche le donne possono essere insensibili, egocentriche, egoiste e stronze. Soprattutto dopo essere rimaste nella merda a causa di un rgazzo per due schifose volte. Lei, Eloise Hoskins l'avrebbe fatta pagare a tutti gli uomini. A tutti quegli esseri inutili con una caramella molla e gommosa in mezzo alla gambe. E lui, mister Banan Bob, non aveva ancora capito con chi aveva a che fare. Nessuno dice di no ad Eloise Hoskins. Gli avrebbe tolto quell'espressione pietosa da: "la vita è bella!" che aveva sulla faccia.
'Niall Horan, ti farò capire finalmente come funziona il mondo'.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 18




Eloise si svegliò stranamente a suo agio.
Si svegliò come una principessa circondata da lenzuola di seta e profumo di ciambelle alla crema.
Aprì lentamente gli occhi e sfiorò con una mano il petto fresco del ragazzo che dormiva ancora come un ghiro al suo fianco. Lo aveva abbracciato per tutta la notte senza mai allontanarsi un attimo da lui; temeva di perderlo, temeva che le scomparisse fra le mani da un momento all’altro. E proprio ora che lo aveva trovato non voleva che andasse via.
Ora che non aveva più paura di lui, aveva capito che da sola non sarebbe mai arrivata da nessuna parte.
Alzò piano la testa per guardarlo e sorrise. Se avesse potuto, sarebbe rimasta lì a fissarlo per l’eternità senza stancarsi mai.
Gli accarezzò il viso con delicatezza e gli spostò una ciocca di capelli dalla fronte.
Niall scosse un po’ la testa e arricciò il naso.
Si stava svegliando, notò
Lei pensò che era davvero buffo così.
Lui aprì gli occhi assonnato e strinse, quasi di riflesso, la mano che per tutta la notte aveva tenuto ad Eloise.
<< Buongiorno >>, lo salutò sorridendo.
<< Buonanotte >>, rispose lui voltandosi verso di lei.
Si guardarono negli occhi per un tempo infinito, intrecciando le mani.
Quasi non ci credevano di essere lì insieme.
Sembrava impossibile, surreale.
Niall non riusciva a credere di avere davanti esattamente quella ragazza che per tanto tempo si era comportata come una stronza irrefrenabile, menefreghista e superficiale.
Ed ora invece, proprio di fronte a lui, c’era una persona completamente diversa: tenace ma insicura, fragile ma solare; e lui era stato capace di scavare dentro la sua corazza e portare alla luce quello che davvero era.
<< E’ vero che resti qui a pranzo, oggi? >>, gli domandò ad un certo punto Eloise.
Lui ci pensò su qualche secondo.
<< In realtà avrei... >>
<< Era una domanda retorica >>, lo interruppe imbronciata.
Niall rise.
<< Si, lo so. Ti stavo prendendo in giro >>.
Lei aprì la bocca scioccata e si mise a sedere sul letto, tirandosi il lenzuolo per coprirsi.
<< Ah, è così? Va bene, cioè, per me puoi anche andar via... >>, disse facendo la finta offesa.
Si alzò dal letto e si infilò la biancheria.
<< Troverò qualcun altro disposto a passare la giornata con me... >>, continuò ridendo sotto i baffi.
Niall si alzò a sua volta dal letto senza staccarle gli occhi di dosso.
<< Tipo Harry... >>, disse ancora, girondolando intorno a lui, pensierosa.
<< Tipo... Zayn... >>.
Eloise si avvicinò alla porta della stanza e fece per uscire.
<< Tipo.... >>.
Lui si avvicinò a lei e la bloccò prendendola per la vita e attirandola a se.
<< Tipo nessuno >>, le sussurrò nell’orecchio.
<< Sarai troppo occupata con me per pensare a loro >>. 
Le diede un bacio sul collo, dolcemente.
Lei sorrise e si voltò verso di lui, maliziosa.
<< Non vedo l’ora >>, rispose e lo baciò chiudendo gli occhi.


<< Louis?? >>.
Amanda era appena entrata nell’appartamento di Harry e del suo ragazzo guardandosi intorno.
Attraversò la porta e la richiuse arricciando il naso, confusa.
Mezz’ora prima Louis le aveva ordinato di vestirsi in fretta e furia e di venire a casa sua il più presto possibile: “ E’ successa una cosa assurda, muoviti, vieni!”, così le aveva detto per telefono. Le aveva messo anche un po’ di ansia addosso. Che cosa diamine era successo di così urgente?
Fatto stava che ora era proprio lì a casa sua, ma non c’era nessuno.
La porta era appannata e non c’era nemmeno Harry a gironzolare nudo per i corridoi, come suo solito.
<< C’è nessuno?? >>, gridò.
A quel punto lo stereo si accese e una canzone con un sottofondo particolarmente sensuale inondò il soggiorno.
Amanda spalancò gli occhi.
Che cosa cavolo stava succedendo?
Louis, che cosa hai in mente?
Poi si voltò involontariamente verso la scalinata e lo vide scendere dal piano di sopra senza maglietta, a petto nudo e con i capelli spettinati.
La rossa sorrise maliziosa e si godette quella vista, pensando a quanto fosse scemo il suo ragazzo.
Louis si avvicinò a lei lentamente e le poggio le mani sui fianchi.
<< Buongiorno amore >>, sorrise.
<< Lo sai che potevi semplicemente dirmelo invece di organizzare tutta questa scenetta? >>, scherzò lei.
<< Si, ma non sarebbe stata la stessa cosa, e poi non è finita qui. C’è un’altra sorpresa alla fine >>
<< Ancora? Mmh, mi stai sorprendendo oggi >>, rispose appoggiando la fronte contro la sua.
<< Ho raggiunto l’obiettivo allora >>, ammiccò.
E poi iniziarono a baciarsi, compiaciuti.
Amanda sapeva con certezza che tutto questo era per il suo compleanno e ne era contenta.
Avrebbe accettato tutto da parte sua, qualsiasi regalo, anche un pacco di patatine, anche niente. Perché per lei, avere Louis al suo fianco costantemente, senza mai vederlo andare via, era già un regalo insostituibile. Stava così bene con lui che aveva persino paura che un giorno la loro storia potesse finire, che lei se ne disamorasse magicamente. Perché in quel caso, avrebbe dimenticato tutti quei momenti in cui si era sentita in paradiso, perfetta. Erano dei momenti unici, e lei non poteva dimenticarli, perché non ce ne sarebbero stati altri uguali con qualcuno che non era lui. Era impossibile.
Si staccò lievemente da Louis.
<< Potresti spegnere quello stereo? Mi mette ansia, non riesco a concentrarmi >>
<< E su che cosa vorresti concentrarti? >>, le chiese con aria sexy, spegnendo lo stereo.
<< Su di un figone senza maglietta e con gli occhi azzurri che mi sta guardando proprio in questo momento >>, sorrise.
Louis spalancò gli occhi.
<< Chi? Dove?? >>, domandò allarmato.
<< Sei tu, idiota! >>, rise lei e l’abbracciò.
<< Ah, ecco >>, rise anche lui e la strinse.
Ripresero a baciarsi e salirono al piano di sopra lasciando cadere i vestiti lungo il tragitto.
Si chiusero in camera e non uscirono da lì per circa due ore e più.
Fecero l’amore alla luce del sole, senza abbassare tapparelle o serrare tende, perché doveva essere chiaro a tutti quanto si amassero.
E non importava qualunque cosa dicessero gli altri, loro si appartenevano e basta, senza spiegazioni, senza ripensamenti.
Non serviva il buio per amare all’infinito, loro lo facevano già.
Rimasero abbracciati per un tempo interminabile sorridendosi, baciandosi e coccolandosi.
<< Allora, qual’era l’altra sorpresa? >>, chiese Amanda, curiosa.
Louis si voltò dall’altra parte e aprì il cassetto del suo comodino cercando qualcosa al suo interno.
Ne tirò fuori due fogliettini di carta bianca che stringeva con la mano destra e glieli porse.
<< Cosa sono? >>, domandò lei prima di guardarli attentamente.
<< Oh mio dio! Sono...sono...s-sono..! >>, si mise a sedere sul letto, eccitata.
<< Due biglietti per Parigi >>, concluse lui sorridendole e sedendosi a sua volta.
<< Allora, che ne dici? >>, chiese incerto, vedendo che la rossa continuava a fissarli a bocca aperta senza proferire parola.
Amanda in tutta risposta gli saltò al collo per abbracciarlo e quasi lo strozzò.
<< Oddio, oddio! Io ti amo! Ma come ti è venuta questa idea!?!? Io..non so che dire! >>, disse tutto d’un fiato, entusiasta.
<< Ehy, ehy, piano! Questo è il mio regalo di compleanno >>, affermò cercando di respirare.
Lei lo strinse ancora di più.
<< Tutto questo soltanto per il mio compleanno!? Accidenti! Ma dove lo trovo uno come te, io?? Ti amo da morire! >>
<< Ok, ma se mi ami non uccidermi adesso, altrimenti sarai costretta ad andarci da sola a Parigi! >>, gridò lui tutto rosso in viso, ancora con le sue braccia strette al collo.
<< Oh, amore, scusami >>, gli diede un bacio sulle labbra allentando la presa, ancora sorridendo.
<< Ehy >>, la chiamò lui prendendole il volto fra le mani.
<< Dimmi >>
<< Anch’io ti amo >>.

Intorno alle dodici e un quarto del mattino, Amanda uscì da casa di Louis con un sorriso a trentadue denti, al settimo cielo. Non si era mai sentita così gasata e solare in tutta la sua vita, le sembrava di essere una di quelle barbie che non facevano altro che sorridere tutto il tempo. Perché, per il momento, quella era l’unica cosa che riusciva a fare.
La faccia le faceva così male poiché non riusciva a smettere di tenere la bocca aperta e sorridere come un’ebete. Si disse che doveva assolutamente dirlo ad Eloise.
Ieri sera l’aveva vista andare via a causa del mal di testa e poi non l’aveva più sentita, probabilmente adesso stava dormendo.
Ma era tardi, quindi non le dispiaceva affatto svegliarla. Doveva raccontare assolutamente a qualcuno la sorpresa che le aveva fatto il suo ragazzo, voleva urlarlo a tutto l’universo.
Camminando tranquillamente sul marciapiede fece segno ad un taxi di avvicinarsi ed entrò nell’auto.
Ogni volta che il tassista si fermava a causa del traffico, Amanda lo rimproverava e gli chiedeva di guidare più velocemente. Non vedeva l’ora di abbracciare la sua migliore amica.
Una volta arrivata davanti casa di Eloise, l’uomo sulla cinquantina che guidava il taxi le rivolse uno sguardo immensamente scocciato, ma cambiò subito espressione accorgendosi della mancia generosa che gli aveva offerto la ragazza.
Amanda lo salutò e si avvicinò al portone.
Proprio mentre stava per suonare, una signora uscì fuori dall’ingresso e non appena si accorse di lei le lasciò l’entrata socchiusa facendole segno di entrare.
<< La ringrazio >>
<< Figurati, cara >>, la salutò.
Amanda iniziò a salire le scale sempre con la solita e immutabile espressione facciale.
Arrivò davanti all’ingresso e busso per due volte contro il legno massiccio.
Dai, aprimi. Spicciati, spicciati, spicciati, spicciati.
Per un po’ non si sentì alcun rumore, dopodiché, dei passi cominciarono ad avvicinarsi all’entrata.
La maniglia si abbassò e la porta si aprì lentamente.
<< Eloise! Indovina che cosa...OH CAZZO >>.
Amanda rimase pietrificata.
Il suo sorriso a trentadue denti si trasformò in una smorfia indecifrabile.
Quello che le aveva appena aperto la porta non era Eloise, non era affatto Eloise.
A meno che la sua amica non avesse improvvisamente scelto di cambiare sesso.
Ho sbagliato casa?
Okay, mettiamo in ordine i pezzi.
Ragazzo.
Capelli biondi.
Occhi azzurri.
Senza maglia.
Capelli spettinati.
Assonnato.
Aspetta un attimo.
CHE COSA CAZZO CI FA NIALL A CASA DI ELOISE!?!?
<< Ciao >>, la salutò lui imbarazzato.
<< Chi è? >>, chiese una voce familiare dall’interno.
Eloise sbucò fuori dalla porta appoggiandosi alla schiena di lui.
<< Ah..ehm..Ciao >>.
Anche lei rimase di sasso nel vederla lì.
Amanda notò che aveva appena una camicia a coprirle le spalle, camicia che non era nemmeno sua fra l’altro.
La bruna si morse il labbro inferiore, analizzando la situazione alquanto fastidiosa.
<< Scusate, io... >>, si affrettò ad aggiungere la riccia, guardando prima Niall e poi la sua amica, facendogli capire che aveva intenzione di lasciarli soli e andar via.
<< No, no, non preoccuparti avevamo finito.. >>, la informò lui.
Eloise, in una frazione di secondo, gli conficcò una gomitata nello stomaco per quello che aveva appena detto.
<< Ahia! Ma sei scema!? >>
Ah, hanno finito.......Aspetta....HANNO FINITO!?!?
Amanda sbiancò.
<< Ehm, non ascoltarlo... Comunque, ti serviva qualcosa? >>, le domandò Eloise cordialmente.
<< In realtà niente di urgente, ma posso dirtelo tranquillamente più tardi. Così... >>, li guardò di nuovo entrambi.
<< Così potremmo... parlare >>, concluse mettendo particolare enfasi sull’ultima parola.
Fissò Eloise negli occhi e le fece immediatamente capire di che cosa lei aveva intenzione di parlare.
<< Ora vado >>, sorrise salutandoli e aspettando che la porta si richiudesse.
Rimase per due minuti a fissare il legno scuro e il tappetino muffito del pianerottolo.
Non ci poteva credere.
La cosa era alquanto scioccante.
Era assurda.
Buffa.
Ma stupenda.
Insomma, se lo aspettavano tutti, no?
Anzi, ci speravano tutti.
Ma sembrava impossibile.
Sorrise per l’ennesima volta in quella giornata. Contenta non soltanto per se stessa ma soprattutto per Eloise.
Finalmente le cose cominciavano a rigare dritto anche per lei.
Non ci posso credere!
Quasi rise da sola.
Amanda aprì la borsa precipitosamente e afferrò il suo cellulare. Euforica, compose il messaggio più soddisfacente di tutta la sua vita.



                                                                                      "I DUE RINCOGLIONITI SI SONO FINALMENTE MESSI INSIEME. "



Destinatari: Liam, Harry, Louis e Zayn.
Invio.





* CINQUE ANNI DOPO *

<< Niall, porco cazzo, vuoi muoverti!? Faremo tardi al matrimonio! >>.
Eloise batteva il piede sul pavimento freneticamente, mentre guardava insistentemente l’orario.
Indossava un vestito rosso con le spalline, stretto sopra e largo sotto, con dei tacchi neri.
I capelli leggermente tirati all’indietro e alcuni boccoli sparsi sulla schiena.
Detto dal canto di Niall: era bellissima.
Una mano le afferrò il polso tirandola, pochi secondi dopo Niall le circondò i fianchi rivolgendole uno strano sorriso.
<< Vuol dire che guarderemo la messa in piedi  >>.
Eloise non poté fare a meno di trattenere un sorriso quando sentì le sue mani scivolarle veloci sotto il vestito.
Poi buttò un’altra occhiata all’orario e cercò di fare mente locale tornando alla realtà.
Lui era già intento a mordicchiarle il collo.
Caspita. Come vai veloce, ragazzo.
<< Ehy, Niall ti prego, non posso mancare al suo matrimonio, lo sai...e... uhm... >>, trattenne un gemito di piacere.
<< Nemmeno tu >>, continuò a fatica.
Cercò di allontanarlo con una forza sovraumana, immensamente contro voglia.
<< Non sono la fine del mondo cinque minuti, lo sai che la sposa arriva sempre in ritardo >>, le sussurrò all’orecchio.
Lei sorrise. << Dai, almeno oggi, non fare così >>, lo supplicò facendogli gli occhi dolci.
<< Mi stai implorando soltanto perché non sei capace di dirmi di no >>, sorrise provocatorio.
<< Che!? Lo faccio solo per non offenderti >>, sbottò la bruna, incrociando le braccia al petto.
<< Vogliamo vedere? >>
<< Non c’è’ niente da vedere >>, insistette lei.
Niall sorrise soddisfatto; senza nemmeno chiederglielo la avvicinò alla parete e le poggio la schiena contro il muro, iniziando a darle dei baci sul collo.
<< Vedi? Non sento niente >>, affermò Eloise convinta.
Lui salì, iniziando a sfiorarle le labbra dolcemente, senza tuttavia baciarla.
La bruna deglutì chiudendo gli occhi.
<< Assolutamente niente >>, continuò.
 Il biondo le afferrò le mani e le poggiò sul suo petto ancora scoperto dalla camicia sbottonata.
<< E sotto a quel niente c’è meno di niente >>, disse lei con la stessa voce con cui chiunque avrebbe detto il contrario.
Lui sorrise e le rivolse uno strano sguardo malizioso che a lei non piacque molto.  
Le infilò le mani agili sotto al vestito accarezzandole le parti intime.
Porco cane, qualcuno mi salvi.
Pochi minuti dopo passò a giocherellare con il suo reggipetto, lasciandole dei baci morbidi sul seno, senza fretta.
Lei si trattiene fino allo sfinimento, torturandosi.
Niall sapeva di aver vinto, gli bastava tanto così.
Ma soprattutto, sapeva come giocare con lei, conosceva i suoi punti deboli.
Il biondo fece scorrere le mani abili sulla sua schiena, arrivò alla cerniera del suo vestito e avvicinò il volto al suo.
Eloise tentò di fermarlo inarcando di poco la schiena e cercando le mani di lui sul suo corpo, ma Niall la precedette.
Le prese i polsi, e le alzò le braccia contro il muro, bloccandola definitivamente. Le lasciò un baciò all’altezza della scollatura e si avvicinò al suo viso.
<< E adesso è ancora meno di niente, vero? >>, le bisbigliò all’orecchio sinistro, sfiorandoglielo con le labbra.
Ora basta.
<< Zero assoluto >>, ribadì lei cambiando tono.
Eloise spalancò gli occhi ancora socchiusi e li fiondò nei suoi.
Non le piaceva affatto sentirsi sottomessa, proprio no.
Lo afferrò aggressivamente per la camicia e lo poggiò contro il muro mettendolo al suo posto, ormai rassegnata alla realtà.
Niall la guardò compiaciuto.
<< L’hai capito, allora >>, disse con un sorriso che a persone normali avrebbe soltanto fatto venire voglia di prenderlo a calci nella palle, mentre lei stava per fare esattamente l’opposto.
<< Giuro che questa me la paghi, signor Niall James Banana Horan >>, lo minacciò prima di baciarlo ed intrecciare le mani fra i suo capelli biondi.


<< Ma cosa minchia stanno facendo quei due!?!? >>, esclamò Harry in piedi davanti alla chiesa.
<< Andiamo, lo sai benissimo che cosa stanno facendo >>, ribatté Zayn divertito.
Pochi minuti dopo, Liam raggiunse gli altri tenendo per mano una ragazza.
Si, da un anno a questa parte, il nostro caro Liam, super dolce miele da diabete Winnie the Pooh, si era fidanzato con una ragazza molto carina di nome Gabrielle.
Ragazza che, aveva contribuito alla sua estrema, infinita e a volte esagerata dolcezza.
Lei: bruna, riccia, occhi marroni, magra.
Insomma, proprio quello di cui aveva bisogno.
<< Niall ed Eloise? >>, chiese scendendo dalle nuvole.
<< Indovina un po’ >>, rispose Harry irritato.
<< Andiamo, Hazza. Non fare il geloso, Eloise non te la darà mai >>, scherzò il moro.
<< Di nuovo >>, aggiunse poi, correggendosi.
Lui gli lanciò un’occhiata, seccato, e inarcò un sopracciglio.
<< Che cosa vorresti insinuare, brutto pervertito? Non sono più quel tipo di persona. Siamo amici e le voglio bene. PUNTO >>, sottolineò.
Liam e Gabrielle risero.
<< Da quando non è più quel tipo di persona?? >>, chiese Liam sottovoce sghignazzando.
<< Va bene, va bene. Come dici tu >>, lo apostrofò Zayn.
<< Ma è vero, cazzo! >>
<< Harry? >>, lo chiamò Winnie the Pooh dolce sognar e lasciarsi cullar.
<< Che c’è!? >>
<< Ti sta prendendo per il culo >>, lo informò trattenendo una risata.
<< A proposito di culi, dov’è la tua ragazza, Zayn? >>.
Il moro gli lanciò un’occhiata omicida.
Difatti Zayn si stava frequentando con una ragazza molto particolare. Eloise l’aveva definita “fuori dagli schemi”.
Insomma, non era la solita puttanella da superminigonne, trucco esagerato e tacchi di un metro e venti. E non era neanche stupida.
Occhi color cioccolato, capelli corti, stronza abbastanza da tenere a freno uno come Zayn e simpatica. Tutti la trovavano una strafiga assurda.
Non si sapeva dove cavolo fosse andato a pescarla una ragazza simile, quel razza di pakistano marocchino.
Ed Harry non faceva altro che ripetere fino allo sfinimento quanto fosse bello il culo di Lexi.
Si, Lexi. La ragazza in questione.
<< Ha un esame oggi, non poteva venire >>, grugnì.
<< Ma no! Mi dispiace tantissimo! >>
<< Sembra che dispiaccia più a lui che a te >>, scherzò Liam.
Gabrielle assistette alla conversazione inorridita.
Ma non perché non trovasse simpatici gli amici di Liam, ma perché non riusciva a capire come avessero il coraggio di fare un discorso simile davanti a lei.
Era pur sempre una ragazza, e conosceva Lexi. Avrebbe potuto tranquillamente riferirglielo, anche se non l’avrebbe mai fatto.
D’altronde Eloise le aveva detto fin dal primo giorno che si erano conosciute che quello, non era un gruppo di ragazzi normale.
Ma parliamo un po’ di...Harry?
Eddai, che me lo chiedete a fare.
Volete sapere se si è sistemato con qualche superfiga anche lui?
Ma no.
Harry non ha una ragazza....fissa.
Ne cambia una alla settimana come suo solito.
Crescerà mai, un giorno? Bo.
Sappiamo solo che Eloise sta lavorando duramente con la sua testa riccia e perversa. Infatti, al momento, a parte Louis, risulterebbe la seconda persona a cui Harry rompe le palle e racconta stronzate per hobbie, frequentemente.
<< Salve a tutti >>, salutarono due voci all’unisono.
<< Ah, qual buon vento! Noto con piacere che vi siete alzati presto stamattina! >>, esclamò Harry non appena li vide.
Eloise lo guardò scettica e alzò un sopracciglio.
<< Scommetto che tu sei qui soltanto da cinque minuti >>
<< Ah ah, sbagliato! >>
<< Dieci >>, commentò Zayn.
Niall scoppiò a ridere.
<< Nessuno te l’ha chiesto! >>, sbottò il riccio incenerendo Zayn.
Eloise si avvicinò a Gabrielle e la salutò dandole due baci sulle guance e facendole i complimenti per il suo nuovo vestito, poi si guardò intorno.
<< Ma non manca qualcuno? >>
<< Chi, bel culetto? Ha l’esame oggi >>
<< Harry, vuoi morire adesso o preferisci dopo il matrimonio? >>
<< Secondo me se lo fai fuori durante la cerimonia è più figo, offriamo un sacrificio agli idei >>, scherzò Eloise.
<< Eloise, sei divertente quanto un dito in culo >>, rispose Harry irritato.
<< Oh, quindi ti eccito >>.
Liam e Zayn scoppiarono a ridere come dannati, Gabrielle per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, Niall si voltò verso la sua ragazza inorridito ed Harry rimase a fissarla sbigottito.
<< Che c’è!? >>, inveì la bruna.
<< Che ho detto!?!? >>, chiese alzando la voce e guardando Niall negli occhi per cercare di giustificarsi.
<< Tu non sei normale >>, la informò Winnie the Pooh ancora ridendo e avviandosi verso la chiesa seguito da Zayn e Gabrielle.
<< Condivido con quello che ha detto Liam >>, si unì Niall alzando gli occhi al cielo.
<< Fottiti >>, lo sfotté lei.
<< Se mi dai una mano, volentieri >>, la provocò sorridendo e avvicinandosi all’entrate della chiesa.
<< Malato! >>, gridò lei ridendo.
<< E comunque... >>, riprese Harry che era ancora dietro di lei, perplesso, << non mi eccito per così poco >>, concluse facendole un occhiolino.
<< Harry! >>, lo rimproverò.
Ma con che razza di pervertiti ho a che fare??
<< Sto scherzando, idiota >>.
Eloise sospirò iniziando a camminare verso la cattedrale.
<< Dimmi, quanti giorni sei stato insieme all’ultima ragazza? >>
Lui fece due conti mentalmente prima di rispondere.
<< Diciassette! >>, esultò soddisfatto.
<< Ma no! Non ci credo! Sul serio!? Ehy, stai facendo progressi! >>, esclamò Eloise veramente eccitata.
<< Batti cinque Boss! >>, continuò entusiasta.
<< Yeah! >>.
Entrarono in chiesa ancora ridendo e si sedettero accanto agli altri infondo, negli ultimi posti ancora liberi per miracolo, nella panchina sulla sinistra.
La gente era fuori di se dalla gioia quel giorno, soprattutto i vari parenti.
C’erano fiori ovunque e ragazzine vestite di azzurro che trotterellavano allegre da tutte le parti.
Non appena la musica partì e la sposa iniziò a scendere le scale, Niall strinse la mano di Eloise e le sorrise.
Lo sposo, tesissimo, nervosissimo, felicissimo e super elettrizzato, lanciò uno sguardo nella loro direzione cercando coraggio nei suoi amici.
Poi puntò i suoi begli occhi azzurri sulla sposa che cammina lentamente verso l’altare. Niall lo vide illuminarsi come non mai e provò un’improvvisa felicità nei suoi confronti.
Perché forse aveva idea di come si sentisse lo sposo.
Perché anche lui guardava in quel modo una sola cosa al mondo.
Una sola persona in tutto il mondo.
Strinse un po’ di più la mano di Eloise e lei si voltò verso di lui perdendosi nei suoi occhi per l’ennesima volta, come se fosse la prima.
<< Ti amo, Eloise >>, le sussurrò muovendo soltanto le labbra.
<< Ti amo anch’io, Niall >>, rispose lei sottovoce.


Ops, che sbadata, mi sono dimenticata di dirvi di chi era il matrimonio.
Ma penso che a questo punto non ci sia più molto da spiegare.
L’avete capito tutti, no?
<< Vuoi tu, Louis William Tomlinson, prendere come tua legittima sposa la qui presente Amanda Janette Carter, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi? >>
<< E tu, Amanda Janette Carter, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Louis William Tomlinson, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi? >>


<< Si, lo voglio >>.






























No, non piangete come me. ç___ç
Uuuaaueeeaaaa ç_____ç
OCCHEI, basta.
Sinceramente, sto piangendo di più per il fatto che da ora in poi non dovrò mai più scrivere
di Eloise e Niall, che per il fatto che quei due si sposano!
Però le promesse finali sono tanto carine! *O*
Oddio, non ce la faccio a cliccare sulla casella " Completa?".
Mi sembra una cosa minacciosa, mi fa paura, non voglio farlo! T.T
Io mi oppongo! v.v
-Se, vabbeh. Ma che ti opponi tu, che non sei nemmeno capace di fare una rivoluzione
contro le brioches che puntualmente, ogni mattina, spriscono dalla dispensa e non si sa mai chi è stato.
* si picchia da sola come Dobby *
Dicevooooooo. Questa storia, che so già che mi mancherà da morire scrivere, è finita.
It's over. The End. Bye bye Story.
E stop. Senò me ne vado ancora di più in depressione.
Ringrazio chiunque mi è stato vicino, chiunque l'abbia letta, recensita, schifata, criticata, messa fra i preferiti,
le ricordate, e quant'altro. Vi ringrazio immensamente! :D
Davvero, se non ci foste stati voi, adesso sarei una tipica foreveralone che a mezzanotte e 16 minuti va dormire, come le persone normali.
E invece no. ù.ù
Comuqnue, vi ricordate quella famosa storia su Louis che avevo intenzione di scrivere??
Eccola: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1088161&i=1 
Direi che come inizio fa schifo! xD
Ma lo sapete ormai come scrivo, io. Stronzate a propulsione all'inizio e alla fine...
ancora più stronzate di prima. LoL
Vabbèh, gente.
Vi ho già detto che vi ringrazio? Lo ridico!
Addio per sempre! Mi mancheranno le vostre recensioni! ç.ç
Giuro, mi facevano sentire in pace con me stessa! ù__ù
Oki, people.
Bye caaaaarrooooooots!! 
;D

   
 
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