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Autore: Rosmary    01/06/2012    20 recensioni
Tutto ha inizio l'ultimo giorno di vacanza: è un mix esplosivo! Immaginate un gruppo di ragazzi delle più svariate età, aggiungete un gioco pestifero e un'ignara ragazza che ha solo commesso l'errore di far amicizia con il suddetto gruppo di ragazzi.
Hogwarts sarà teatro di una piccola sfida sentimentale: tra professori esigenti e maghi oscuri, ci sarà anche qualcuno alle prese con guai ben diversi da questi.
«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»
«Dai, Charlie, hanno detto di sì»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K. Rowling;
la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



 
 


Ѐ l’ultimo giorno di vacanza nella vecchia dimora Black e per l’occasione i membri adulti dell’Ordine si sono rinchiusi, come è ormai d’abitudine, in una delle stanze della casa.
Ginny e Hermione mettono in valigia gli ultimi accessori, ricontrollando di avere preso tutto – anche se, a voler essere pignoli, bisognerebbe dire che Hermione ricontrolla e Ginny ne approfitta per subissarla di domande riguardanti Harry.
Quanto ai ragazzi, sarebbe meglio non sapere cosa accada nella stanza di Harry e Ron. Sono tutti lì, i quattro reclusi più due ospiti d’onore, la cui visita ha scatenato il pianto di Molly: parliamo di Bill e Charlie.

«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»

«Dai, Charlie, hanno detto di sì»

«Appunto! Da' retta a Bill e prendi il gioco» Il tono spiccio di George, il cui sguardo incrocia quello concorde di Fred.

«Io non sono sicuro di volerci giocare… è troppo…»

«Oh! RonniePucciCacca non vuole giocare! Sentito, George?!»

«Non essere maligno, Fred. Se Ronnuccio non se la sente…» La frase lasciata in sospeso. I toni dei due gemelli egualmente sarcastici e schernitori.

«Ora basta! Gioco, eccome se gioco!» L’indice del più piccolo addita un ridacchiante Bill «E tu non ridere!» Qualcuno ha un diavolo per capello.

«Per tutti i draghi, vi lascio cinque minuti e vi ritrovo a litigare. Sembrate dei vecchi bisbetici»

«Ma senti chi parla…»

«…Quello che va a letto con un Ungaro Spinato!»

Occhi al cielo, espressione rassegnata. Si rivolge, ovviamente, ai gemelli «Cos'ho fatto di male per avere voi?!»

«Non hai impedito a mamma e papà di procreare Percy!»

E a questa battutaccia l’ilarità si scatena con commenti che, per amor di pudore, è meglio non riportare.
Harry è in silenzio, ridacchiando e godendosi quell’armonia familiare che ha sempre sognato. È forse la prima volta che si trova in una stanza con i fratelli Weasley quasi al completo, ma considerando la simpatia che lo lega a Percy va benissimo così. Bill e Charlie sono spassosi quasi quanto i gemelli, quindi meglio godersi il fantomatico gioco.
Sei paia d’occhi si puntano sul pavimento. I ragazzi sono seduti in cerchio, al centro viene posizionato il gioco. Apparentemente non ha nulla di diverso da un qualsiasi gioco da tavolo Babbano. Il cartellone su cui si muoveranno le pedine e dove è indicato il percorso è rettangolare, Charlie lo sistema in terra. È giallognolo, abbastanza consumato, ha visto parecchi natali. A questo punto è Bill a esordire.

«Ricordate tutti le regole?»

«Ehm…» Harry, in evidente imbarazzo, si gratta il capo «Bill, ecco, io non so come si gioca. Non ho mai fatto questo gioco…» Li guarda senza soffermarsi su nessuno e ringrazia mentalmente Merlino di avere gli occhiali – in certe circostanze avere un qualsiasi accessorio che ti copra almeno un centimetro del viso è davvero un salvavita.

«Tranquillo, Harry!» Arriva una pacca da Fred.

«Già, ora Bill spiega tutto!»

E il sorriso di Bill si tramuta in una smorfia d’orrore alle parole di George «Perché io?»

«Perché sei il più grande, vecchio, saggio! Esprimiti, William» Charlie, evidentemente divertito dalla situazione. Fa ridere tutti eccetto Bill, il quale gli rifila un’occhiataccia per poi aprirsi in un gran sorriso verso Harry.

«Allora, Harry, sarò molto spiccio. E voi seguite, così ripassate le regole» Ottenuta l’attenzione di tutti, prosegue «Come vedi è un gioco da tavolo, ci sono i dadi, le pedine e ci sono delle caselle. Lo scopo è arrivare primi alla casella rossa. Mi segui fin qui?»

«Chiaro»

«Bene» Prosegue sorridendo «Ora, dov’è il divertimento e il terrore di Ron?!»

«EHI!»

«Shh! Non disturbare il saggio!»

Si schiarisce la voce Bill, richiamando Fred e Ron all’attenzione «Il divertimento è nel fatto che ogni casella ti obbliga a fare qualcosa o obbliga altri a farlo per te. Se la casella è marrone, allora significa che hai la possibilità di scegliere se tirare di nuovo i dadi o prenderti la penitenza. Se la casella è gialla, viene rifilato qualcosa agli altri e tu scegli chi. Se la casella è nera, allora il gioco deciderà per te qualcosa di tremendo!»

«Per questo si chiama “Il Contratto”?»

«No, bello, si chiama così perché c’è la casella ver…»

«George, ci sto arrivando»

Il ragazzo alza le mani in segno di resa, sghignazzando assieme a Fred. Oggi sono tutti suscettibili.

«C’è la casella verde, come vedi ne sono solo tre in tutto il tabellone. Se becchi quella…»

«…Sei fregato per davvero!»

«Mi fate finire di parlare? Altrimenti spiegate tu e George»

«Sì, facciamo noi, tu ci giri troppo intorno! Inizia, Georgie»

«Pronto, Fred!» Ammicca verso Bill e la sua aria infastidita «Quando becchi la casella verde il gioco per te finisce. A quel punto, nei tre giri che seguono “Il Contratto” fa in modo che qualcun altro ci finisca»

«E come?»

«Magia, ovvio» Fred prosegue «Quando due giocatori sono nella casella verde il gioco propone loro qualcosa da fare. Non si può rifiutare e da quel momento in poi, per un mese, sei legato con un contratto al “Contratto”! Hai un mese di tempo per fare qualcosa, o vinci tu o chi era nella casella con te. È una sfida, chi perde paga la conseguenza…»

«…Cioè girare per una settimana con un indelebile Perdente scritto in fronte! Questo gioco è geniale!»

Gli occhi di Harry si sgranano e incrociano comprensivi quelli di Ron. In questo momento è tanto solidale con il suo amico «Ma è da pazzi! L’avete inventato voi?» Secondo Harry tutto ciò che si presenta insensatamente diabolico è opera dei gemelli.

«Purtroppo no» All’unisono.

«Ma, le cose da fare, le decide proprio il gioco? Noi non possiamo fare niente?»

«I pegni delle altre caselle sono decisi dal gioco, se non li esegui ti spunta qualcosa, tipo brufoli, corna, code, ma va tutto via entro un’ora. Mentre quando sei vincolato dalla casella verde il gioco dà la traccia, ma i dettagli deve aggiungerli chi dovrebbe tirare i dadi immediatamente dopo. E deve fare attenzione, perché la prima cosa che quella persona dice viene considerata vincolante dal “Contratto”! È spassosissimo! Grazie al gioco, io e Bill riuscimmo a far mettere in punizione Percy!» Sogghigna Charlie.

«Che momento! Non voleva girare con la scritta Perdente

«Oh, dai. Io e Fred stiamo per addormentarci. Iniziamo?»

Quattro teste annuiscono e ha inizio il gioco. Al primo giro va tutto bene: salvo qualche oscenità da mostrare o dire non accade nulla. Al secondo giro le cose iniziano a degenerare: ai gemelli sono spuntate le corna, Bill ha una barba da fare invidia a Silente e Harry ha la sua bella dose di foruncoli. Insomma, “Il Contratto” inizia a far danni. Non l’avranno inventato Fred e George, ma sicuramente un loro lontano parente!

 

*


«Mamma ha detto che dobbiamo andare a letto»

«Beh, siamo già in camera»

«Noi sì…»

«Dobbiamo mandarli a letto noi?»

«Prepara la bacchetta! Se non fanno come diciamo, Orcovolanti per tutti!»

 

*


«Fred! Sei finito nella casella verde!»

«Con Ronnino!»

Risate divertite e un’espressione terrorizzata – di Ron ovviamente – consacrano la verità dei fatti.

«Zitti, zitti! Leggiamo cosa dice il gioco!» Bill mette tutti a tacere, sporgendosi in avanti, verso la casella rossa, quella della vittoria e anche quella attraverso cui il gioco rende noti i pegni «Allora… “L’amore non è un gioco. L’amore è avventura. La donzella che amate sarà la vostra sciagura. Orsù, fai il nome, prode avventuriero, della fanciulla il cui cuor non è sereno

«Cosa diavolo sta dicendo?» George, allibito quanto Fred e Ron. Hanno capito, ma fingono il contrario.

«Credo vi voglia rivali in amore…» Harry, che s’intromette timidamente.

Sogghigna Bill, indirizzando lo sguardo su Charlie «Il nome, Charls!»

E, proprio mentre Charlie è sul punto di schiudere le labbra per parlare, la porta si spalanca «La signora Weasley vi vuole tutti a letto»

«Hermione!»

«Dimmi, Charlie!»





 
NdA: l'idea del gioco, per quanto possa essere diverso, l'ho tratta dal film Jumanji del 1995, diretto da Joe Johnston.
Il banner a inizio storia è stato realizzato da Mary Black, cui vanno tutti i miei ringraziamenti!
   
 
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