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Autore: Cleofede94    03/06/2012    11 recensioni
Marissa Smart: noiosa, seria, super organizzata, rompe le palle peggio di tua madre, impeccabile, mai in ritardo, ordinata, perseguitata dalle sue manie di perfezione, dipendente dai giudizi altrui, sostenitrice di sani principi morali, non fa mai una figura di merda in pubblico.
Louis Tomlinson: cretino, idiota, buffone, disordinato, pieno di senso dell’umorismo, simpatico, allegro, disorganizzato, fuori di testa, se ne fotte del giudizio altrui, sfacciato, collezionista di figure di merda, la sua morale? Carpe Diem.
E’ come tentare di attaccare fra loro due calamite di carica opposta.
Come sperare di vedere il sole e la luna nello stesso cielo.
Come accendere il fuoco con un fiammifero bagnato.
Volete innescare una bomba? Mettete questi due nella stessa stanza.
“Ma gli opposti si attraggono... “.
Davvero?
Non era piuttosto, gli opposti si assalgono?
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa me la paghi, Jane
 



Marissa uscì fuori dall’università tutta felice e contenta.
Aveva appena conosciuto un ragazzo.
Era bellissimo. Capelli neri, occhi neri, sorriso meraviglioso e fisico perfetto.
Era rimasta imbambolata a guardarlo per tutto il tempo che le si era seduto affianco.
Mentre lei tentava di capire inutilmente la nuova spiegazione dell’insegnante, lui le aveva gentilmente chiesto se aveva bisogno d’aiuto.
In un primo momento Marissa aveva esitato, detestava risultare tarda rispetto agli altri, ma poi aveva annuito soltanto perché non era stata capace di dire di no al suo sorriso.
Lui, che aveva scoperto chiamarsi Jake, le aveva spiegato le cose in una maniera semplicissima.
Era intelligente, sveglio, organizzato. Come lei.
Si era presentato in maniera celestiale, e poi le aveva domandato spiegazioni su alcune cosette vecchie che non era riuscito a capire.
E lei, felicissima, lo aveva aiutato. Marissa adorava il fatto che invece di aver fatto lo spavaldo poiché lei non era riuscita a seguire quella lezione, le avesse chiesto aiuto.
Era così gentile e cordiale.
In seguito Jake le aveva chiesto il numero.
“Sei bravissima, se dovessi avere ancora bisogno d’aiuto, potrei chiamarti? E ovviamente anche tu puoi fare lo stesso.”, aveva sorriso.
Marissa, completamente incantata, gli aveva risposto che sarebbe stata disponibile molto volentieri.
Quale sogno favoloso le si era parato davanti.
Già cominciava a vaneggiare e a farsi stupidi film da premio oscar nella testa.
Del tipo che, fra uno o due giorni l’avrebbe chiamata, sarebbero usciti insieme, si sarebbero innamorati, sposati, avrebbero avuto tre bambini uno più bello ed intelligente dell’altro.
Poi suo marito avrebbe scoperto la cura per il cancro e sarebbero diventati milionari.
Avrebbero vissuto in una casa perfetta, con una vita perfetta, dove ogni cosa era al suo posto, l’erba del giardino mai troppo alta e i muri sempre bianchi.
Sarebbe stato tutto così....perfetto.
<< Ehy, Marissa, yuuhhuu >>
Qualcuno le sventolò una mano davanti alla faccia.
Lei si riscosse all’improvviso.
Ma dov’era? A casa? E quando ci era arrivata?
Tanto che aveva la testa fra le nuvole che non si era nemmeno accorta di essere tornata a casa e di essersi seduta sul divano a fantasticare, ancora con la giacca in dosso.
<< Jane, cosa c’è? >>
<< Niente, sembravi su un altro pianeta >>, rispose divertita.
La mora scattò in piedi. << Si, ho conosciuto un ragazzo bellissimo, oggi! >>
L’amica spalancò gli occhi e le si avvicinò.
<< Wow, e com’è? >>
<< Beh, lui è... >>
Dopo un elenco chilometrico di circa mezz’ora, Jane le mise una mando davanti alla bocca, scocciata.
<< Sembra il tipo di un serie televisiva >>, commentò annoiata.
<< E’ molto meglio, credimi >>.
<< Bah, senti, stasera usciamo? >>, chiese cambiando discorso.
<< Non devi lavorare? >>
Jane sorrise, contenta. << Oggi ho la giornata libera! >>
<< Va bene, allora >>, le sorrise.
La bionda l’abbracciò e si allontanò da lei velocemente, ridendo fra sé e sé.
In realtà le aveva chiesto di uscire per un motivo preciso.
Motivo che non poteva assolutamente rivelarle, altrimenti l’amica non avrebbe messo nemmeno un' unghia del suo piede fuori di casa.
Quella mattina Liam l’aveva chiamata:
<< Ciao, Jane. Ehm..senti, stasera vorresti venire a vedere un film a casa? >>
Lei all’inizio aveva titubato.
Un film? Da soli? A casa sua?
La cosa puzzava un po’. Insomma, uscivano insieme da due settimane, circa. Non stava correndo un po’ troppo?
<< Ehy, ci saranno anche gli altri, non pensare male! >>, aveva aggiunto immediatamente.
Quant’era carino.
Adesso si che lo riconosceva.
<< Beh, perché... >>
<< Potresti portare anche la tua amica >>, le aveva detto prima ancora che lei potesse rispondergli.
Marissa!?
<< Non credo sia una buona idea. Insomma, hai visto quanto si odia con il tuo amico >>
<< Si, si, lo so. Il fatto è che non volevo che ti sentissi sola, circondata da uomini, ecco perché te l’ho detto. Ma è una tua scelta >>
Lei, dall’altra parte, aveva sorriso.
Ma dove lo trovava un ragazzo più dolce di lui? Semplice, non esisteva.
<< Ok, vedrò che cosa posso fare, ma ci sarò >>
<< Va bene, facciamo per le otto e mezza? >>, aveva risposto contento.
<< Perfetto >>.

Jane non poteva proprio dire a Marissa che sarebbero andate a casa dei ragazzi, proprio no.
L’avrebbe trascinata lì con l’inganno, così, poi, non sarebbe più potuta andar via.
La macchina era sua e Liam e gli altri abitavano poco fuori dalla città ad un paio di chilometri dal loro appartamento.
Era praicamente impossibile ripercorrere quella strada a piedi.

Marissa si osservò allo specchio.
Aveva indossato dei pantaloni neri, bamboline, una maglia larga sul verde scuro e una sciarpa beige.
Non aveva motivo di vestirsi troppo elegante, infondo doveva soltanto uscire con la sua amica.
Jane invece aveva un maglione sul blu, lungo fino a metà coscia, leggings e stivali. Capelli sciolti, come sempre, e un trucco leggero.
Marissa odiava portare i capelli sciolti, soprattutto se, come i suoi, non stavano mai al loro posto. Erano mossi, come quelli di Jane, ma molto di più.
I capelli sciolti le davano tanto di persona poco organizzata, che non aveva nemmeno il tempo di prendersi cura di se stessa e abbandonava i suoi capelli allo sbaraglio, senza nemmeno pettinarli. Ovviamente era una visione un po’ esagerata della cosa, ma per lei che amava l’ordine e la pulizia, una coda, andava più che bene.
<< Pronta? >>, chiese Jane.
Lei annuì.
<< Dove andiamo? >>, le domandò quando la vide prendere le chiavi della macchina.
<< Un po’ per il centro >>, mentì.

Una volta entrate in macchina, Jane decise di fare alcune domande all’amica riguardanti il suo corso di biologia marina. Sapeva che Marissa, ogni volta che parlava della sua vita, perdeva la cognizione del tempo. Se fosse riuscita a distrarla abbastanza, non si sarebbe accorta minimante di dove stavano andando.
Anche perché, se era vero, lei era già stata a casa dei ragazzi, e dato il casino che era successo, si sarebbe sicuramente ricordata di quel posto che odiava così tanto.
Ma a parte questo, Marissa non era una persona sbadata, ricordava sempre tutto, non era mai distratta, quindi risultava tutto più difficile.
Quando Jane parcheggiò l’auto, la mora smise all’improvviso di parlare.
<< Dove siamo? >>.
Meno male che è sera, pensò la bionda.
Perchè c'erano minori possibilità di visuale.
Anche se le luci dei lampioni non erano per niente d’aiuto.
<< Devo passare da una mia amica a prendere una cosa >>.
Marissa aggrottò la fronte. << Devo aspettare in macchina? >>
<< No, no >>.
Si avvicinarono al vialetto e Jane si accorse che l’amica cominciava a guardarsi intorno in modo strano.
Andò in panico, doveva fare qualcosa prima che si accorgesse di dov’era in realtà.
<< Ehm, allora...tu e Jake quando uscite?? >>
Lei si illuminò, imbarazzata e abbassò la testa.
<< Beh, dovrebbe essere lui a chiamarmi. E poi eravamo rimasti alle lezioni di studio, non so se... >>
<< Dai, era una scusa, si sa >>
Arrivarono davanti al portone.
<< Lo spero, insomma... >>
Suonò il campanello.
Ti prego, non alzare la testa.
Sorrise all’amica quando la porta si aprì e la afferrò per un polso, per evitare che scappasse a gambe levate.
<< Buonasera, ragazze >>, le salutò Zayn.
La bocca di Marissa si spalancò in un istante, e rimase incollata all’asfalto per un minuto buono.
Rimase paralizzata a mezz'aria, ed uno strano tic nervoso si impossessò del suo occhio destro.
Sembrava una psicopatica rinchiusa in manicomio, che dopo anni di prigionia, vedeva per la prima volta l’organo genitale di una scimmia.
Jane prese la rincorsa, le strinse il polso e la strascinò, precipitandosi in casa, prima che l'amica potesse soltanto riprendere la forza di respirare.
<< Chiudi quella porta!! >>, strillò a Zayn gettandosi addosso al portone di legno massiccio.
Il pakistano la osservò, scandalizzato, inarcando un sopracciglio.
<< Che diamine fai? >>
<< JANE >>
Una voce funerea rimbombò nell’atrio.
Sembrava quasi il verso gutturale di un mostro mitologico, constatò Jane.
Ebbe quasi paura di voltarsi verso Marissa, ma quando lo fece, si accorse dell’alone nero d’aura negativa che la circondava.
Sembrava che da un momento all'altro potesse iniziare ad urlare come un'assatanata e trasformarsi in super sayan.
Zayn, sgranò gli occhi, spaventato.
<< Che diavolo le prende!? >>, esclamò.
Marissa, con aria lugubre, fece due passi verso Jane.
Avanzò verso di lei a passo minatorio, come se i suoi piedi sbattuti contro il pavimento rimbombassero per tutta la casa.
Per un momento, la bionda, considerò di dire addio al mondo, poiché quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita.
<< Andiamo, Marissa, che cosa vuoi che sia. Volevo vedere Liam e... >>
<< DI SOLO UN’ ALTRA PAROLA E GIURO CHE TI SQUARTO VIVA >>, la minacciò.
Merda.
<< Che cavolo succede qui? >>, si intromise una voce dal tono rauco.
<< Harry! >>, Zayn fuggi via dalla sua postazione e si nascose dietro al riccio, piagnucolando cose incomprensibili.
<< E’ pazza! E’ pazza! >>
<< Oh, ciao ragazze >>, le salutò sorridendo.
<< Questa me la paghi, Jane >>, sibilò all’amica, poi si avviò nel salotto della casa, senza nemmeno ricambiare il saluto di Harry.
<< Ma perché è sempre così allegra? >>, domandò Niall che era arrivato in corridoio pochi secondi prima.
Jane fece spallucce e seguì gli altri in salotto, tirando un sospiro di sollievo.
<< Oh, no, Jane. Mi auguravo con tutto il cuore che non portassi con te questa sottospecie di lagna umana >>, la salutò Louis andandole incontro.
<< Giuda Iscariota! Sono venuta qui per farmi prendere per il culo! >>, bestemmiò la mora ancora irritata.
<< Dai, non prendertela >>, la consolò Liam.
Meno male che esistevano persone come Liam e Jake, pensò Marissa.
Il mondo sarebbe stato una completa merda senza di loro.
<< Nessuno ti ha obbligata a venire >>, continuò Louis.
Jane, sconvolta, alzò  di scatto una mano verso il castano e l’agitò, disperata, facendogli segno di rimangiarsi immediatamente quello che aveva detto.
Marissa, infatti, si voltò verso di lui, incazzata nera.
<< Per tua informazione, razza di vandalo maleducato che non sei altro,  quella che dovrebbe risultare la mia migliore amica, mi ha trascinata contro la mia volontà in questa topaia muffita in cui vivete >>.
<< Ehy, ragazzi, siamo qui per guardare un film, non per ammazzarci a vicenda, per cui piantatela >>, si intromise Zayn.
Bene, cominciamo trucidando quel COSO maledetto, e poi rinchiudiamo il corpo in uno stanzino per scope.
<< Se la rinchiudete da qualche parte, posso fare lo sforzo di stare zitto per tutto il film >>
Adesso mi ruba anche le idee!?
<< Oppure potremmo semplicemente tapparti quella fogna con un alveare, sbatterti in soffitta e sperare di ritrovarti ancora vivo domattina >>, suggerì Marissa, sorridente.
<< Ehm... >>, tentò di parlare Harry.
<< Ma quanto sei dolce >>, strascicò Louis avvicinandosi a lei, minaccioso.
<< Ma quanto sei simpatico >>, ironizzò lei accigliandosi.
<< E signore e signori, stiamo per assistere ad un incontro di box >>, disse ad un certo punto Niall.
Gli altri scoppiarono a ridere.
<< Niall, non ne varrebbe la pena. “Questa” è tutta pelle e ossa >>, constatò Louis, squadrandola.
<< Però il mio culo ossuto ti piace >>, ribatté piccata, ricordandosi di quello che le aveva detto lui, quella famosa domenica.
“...benché tu abbia un culo da paura...”.
Da quando lo conosceva, quello era il primo e ultimo semicomplimento che le aveva fatto.
<< Eri in mutande >>, rispose lui mentendo spudoratamente, << qualunque uomo l’avrebbe detto >>.
<< Quindi ammetti di essere un porco maniaco! >>
<< Okay, adesso basta >>, si spazientì il riccio. << Liam metti quel cavolo di DVD e sediamoci. Preferirei mille volte guardare qualche film emo/depresso che ascoltare questi due all’infinito >>, sbuffò.
I ragazzi fecero sedere Louis ad un angolo del divano e Marissa a quello opposto, il più lontano possibile. Più distanza c’era fra quei due e meglio era.
Il film da guardare era “ The Hole”. Un film del 2001, basato su dei ragazzi rimasti chiusi in una specie di pozzo per numerosi giorni, per colpa di una psicopatica disturbata che voleva solamente fare una festicciola e scoparsi un ragazzo.
<< Ehy,  Marissa, ci sei anche tu, guarda! >>, gridò Louis, indicando la psicopatica in questione.
Anche stando lontani erano capaci di odiarsi e prendersi in giro, era incredibile.
<< Fammi indovinare, e tu invece sei il coglione sfigato che si fa prendere per il culo da lei, vero?? >>, replicò irritata.
<< E basta, cazzo! Non mi fate capire niente! >>, strillò Jane dando una gomitata all’amica.
<< Tu sta zitta, che quando andiamo a casa ti farò scontare tutto quello che mi sta facendo passare quell’imbecille rincitrullito, ora >>, la zittì.
<< Jane, vuoi dormire qui? >>, domandò Liam allarmato.
<< Ragazzi, tacete >>
<< Non provarci Payne, la belloccia deve scontare la sua pena capitale >>, minacciò, Marissa.
<< Io ho fame >>
<< Jane, non ascoltarla. E’ solo gelosa che tu possa scoparti Liam, quando invece lei non si tromba qualcuno dall’era quaternaria >>, si intromise Louis.
Qualcuno trattenne una risata, qualcun altro scoppiò sommessamente, tutti gli altri tacquero mordendosi la lingua per non ridere.
<< Come ti permetti! >>, inveì lei alzandosi dal divano.
<< PORCA PUTTANA, MI FATE VEDERE QUESTO CAZZO DI FILM IN SANTA PACE!?!? >>, gridò Zayn, imbestialito.
Ma ormai tutti quanti avevano smesso di guardare la TV e si erano concentrati sui due litiganti.
<< Perché, vorresti farmi credere che ci sia qualcuno disposto a venire a letto con te, che mentre simuli un orgasmo ti limi le unghie dei piedi!? >>.
Marissa prese un cuscino in mano. << Il tuo amico l’ha fatto >>, osservò scettica, alludendo a Harry.
<< Era ubriaco >>, rispose Louis con semplicità.
<< OCCHRISTO >>, esclamò qualcuno, letteralmente stufo di quelle liti.
<< Non centra un cazzo! >>, strillò lei.
<< Si invece >>
<< No! >>
<< Io non ero ubriaco >>, disse Harry confuso.
<< STA ZITTO! >>, gridarono i due all’unisono, voltandosi verso di lui.
Il riccio alzò le mani in segno di resa, spaventato.
<< Ammettilo, sei nauseante >>, continuò Louis.
Marissa gli scaraventò il cuscino in faccia, furiosa.
<< Sei un lurido cafone! >>
<< Ragazzi, smettiamola tutti quanti! >>
<< Fino a prova contraria, sei tu quella che mi ha vomitato sui piedi >>, le ricordò.
<< Ma vaffanculo! >>
Liam si portò le mani al voltò, disperato. Forse, quella del film era stata una pessima idea.
<< Tu non mandi a fanculo me in casa mia! >>, sbottò.
<< Ah, adesso ti sei ricordato che esiste l’educazione!? Sai che ti dico,io a casa tua non ci metterò mai più piede, anzi! Me ne vado immediatamente! Razza di ignorante incivile! >>
<< Ma chi ti vuole! Non ti farò nemmeno entrare! >>
Jane, a quel punto, si accorse che la situazione stava degenerando. Marissa non poteva andare via, era impossibile.
Cioè, andare a piedi era da suicidio. Quindi, che cavolo stava dicendo?
<< Non ci sarà bisogno di non farmi entrare, perché non ci verrò proprio! >>, strillò mentre prendeva la sua giacca e vi avvicinava alla porta.
Marissa, non puoi andare via! Dove cazzo vai?? Diamine!
<< Bene! E sai che c’è, non uscire nemmeno di casa, la gente potrebbe prenderti a sassate per quanto sei insopportabile! >>.
Louis continuava ad inseguirla per i corridoi urlandole contro, assicurandosi che recepisse tutte le sue parole.
<< Ah, non preoccuparti! Saranno troppo occupati a bruciarti sul rogo per pensare a lapidarmi! >>, si sgolò lei infine.
Poi sbatté la porta d’ingresso con tutta la forza che aveva, agurandosi di romperla, e sparì, lasciando cadere la casa nel silenzio più assoluto.
Tutti quanti si ammutolirono.
Louis tornò in salotto, ancora rosso in viso per la collera.
E pensare che lui non era mai stato un tipo così nervoso, possibile che quella ragazza fosse capace di irritarlo a tal punto?
Al diavolo lei e tutta la sua perfezione del cazzo.
<< Ehm, ragazzi... >>, cominciò d’un tratto Jane.
Tutti si voltarono a guardarla.
<< Abbiamo un problemino >>.






















E...Tadaaahhh...!
Che ne dite?
Poi, gente, voglio sapere perchè tutte mi scrivete che i capitoli fanno ridere.
Ma dove? O.o
Vi giuro, io li rileggo trenta volte e mi dico: " ma dov'è che fanno ridere?"
Magari un pochetto, ma poco.
Ve lo assicuro! Cioè, io non sono una persona che dice che è brutta per farsi dire che non è vero, assolutamente!
Ma..ma...è.é
Cavolo, mi fa piacere che voi lo pensiate, ma per me, quello che scrivo è assolutamente normale.
Quindi, a questo punto, immaginate che razza di persona io sia. LOL
Comunque vi ringrazio tantissimissimo!
Le vostre recensioni sono qualcosa di unico. Avete notato che tento di rispondere sempre a tutti?
Perchè mi fate emozionare. *-*
Vi adoro!
E mi raccomando, se qualcuno ha qualche suggerimento, lo accetto ben volentieri!
Bye, bellissime.
Yuuuhhuuuuuuu
:D

   
 
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