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Autore: RomanticGiuls    06/06/2012    7 recensioni
La lontananza può far pensare alla propria relazione. Ma non sono i dubbi a nascere nella mente di Harry e Alex... Semplicemente i ricordi che li legano. Dal primo momento in cui si sono conosciuti.
Ricordi di una storia insieme.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci credo di essere arrivata anche qui all'epilogo! Ringrazio tutte le meraviglie che hanno recensito, messo tra i preferiti/ricordati la mia FF! Io amo gli epiloghi, anche se è sempre un po' triste dire addio ai personaggi! Spero che vi piaccia e che qualcuno lasci qualche recensione! Comunque sia se vi va passate a dare un occhiata alla mia FF a cui mi dedicherò da adesso in poi (Eyes of chocolate)! Ora vi lascio, buona lettura!

A Cecilia, che odia gli epiloghi ma che spera
sempre nel lieto fine.
A Elena, che ha recensito tutti gli ultimi capitoli
e che spero di non aver deluso con questa fine!



“Siete cordialmente invitati al matrimonio di Louis Tomlinson e Cloe Grimaldi” rilesse per la centesima volta l’invito che si rigirava tra le mani.
Cloe l’aveva vista molto poco in questi ultimi anni, ma da come diceva il biglietto, lei e Louis stavano ancora insieme, dopo tutto quel tempo.
Alex si era trasferita, tre mesi dopo aver litigato e detto addio a Harry Styles, in Giappone, il paese in cui aveva sempre sognato di andare a vivere.
Ripensare a Harry le fece contorcere lo stomaco, proprio come una volta.
Ma ormai lei non era più la ragazzina dai capelli rossi che era stata fidanzata con un cantante famoso ma ora era la donna, che dopo dieci anni, non aveva ancora trovato il grande amore, ma che vi viveva la sua vita.
Prese la sua valigia dal nastro trasportatore dell’aeroporto di Londra.
Le era mancata la sua città, ma non ci aveva mai fatto ritorno, se non per qualche Natale, passato con suo fratello e la sua famiglia.
 
“Non ci credo!” disse la voce della donna sulla porta, una signora distinta e vestita elegantemente.
“Signora Grimaldi!” rispose Alex baciando sulle guance la madre della sua migliore amica.
“Pensavamo che non saresti arrivata in tempo per il matrimonio.”
“E come me lo sarei potuto perdere? Cloe è di sopra?”
“Si, in camera sua ad indossare il vestito” disse lei accennando al piano superiore.
Alex lasciò cadere la valigia e si diresse al piano superiore. Uguale a come se lo ricordava.
Indugiò un po’ davanti alla porta della camera ma si fece coraggio ed entrò.
“Sei bellissima” disse non appena vide la sua amica, identica a come se la ricordava, ma con un bellissimo vestito bianco addosso.
“Alex!” urlò lei lanciandosi al collo dell’amica. “Temevo che l’invito non fosse arrivato!”
“Sarei dovuta arrivare due giorni fa ma ci sono stati dei problemi in aeroporto!”
“Ma ora sei qui.”
Si abbracciarono come non facevano più da tempo, piansero ricordando tutti i momenti passati insieme e rimpiangendo il tempo perso quando erano distanti. Ma ormai erano lì, una accanto all’altra.
“Su, ti si scioglie il trucco. Non piangere. Oggi è il tuo grande giorno!” disse Alex sistemando il trucco sbavato dell’amica e il proprio. “Andiamo! Non vorremmo fare aspettare il vecchio Tommo” disse poi prima di prendere per mano l’amica e trascinarla verso il piano inferiore dove c’era la famiglia di lei.
 
“Grazie di essere qui!” disse Cloe sospirando. “Ma ora vai. Vai a prendere posto!”
“Va bene, dolcezza. Ci vediamo dentro” disse Alex prima di allontanarsi.
Entrò in chiesa, guardandosi in giro. La madre di Cloe le fece cenno verso una porta.
“I testimoni vanno di la” disse prima di scomparire nell’interno della chiesa.
Alex si tirò giù il corto vestito lillà per la centesima volta e aprì la porta.
“Harry?” chiese mentre le mani iniziavano a sudarle pericolosamente.
“Eh? Ci conosci… aspetta un attimo. Non ci credo! Alex?” chiese scioccato lui mentre si sistemava la cravatta.
Louis comparve in quel momento. “Alex! Sei arrivata per fortuna!” disse abbracciandola.
“Auguri Louis!” disse entusiasta lei prima  che lui la ringraziasse e venisse tirato via dal parroco.  “Tra dieci minuti di la” disse poi rivolto a loro due.
“Sei stupenda” disse Harry interrompendo l’imbarazzante silenzio che si era creato tra loro.
“Grazie Harry. Anche tu sei molto elegante” disse prima di scoppiare a ridere.
“Cos’hai da ridere?” chiese lui lanciandole un occhiataccia.
“Vieni qui” gli disse lei avvicinandosi e sistemandogli la cravatta, tutta attorcigliata.
“Non sei cambiata per niente” disse lui, accarezzandole una spalla lasciata scoperta del vestito.
“E’ un complimento o cosa? Comunque non è vero. Sono cambiata parecchio” disse accigliata lei, tirando un colpo sulla spalla a lui.
“No, vedi? Sei uguale!” disse prima di scoppiare a ridere e contagiare anche lei.
“Tu invece?” chiese poi lei.
“Io sono cresciuto, diciamo. Ho messo la testa apposto!”
“Ah, sono contenta per te. E chi è la fortunata?”
“La fortunata?”
“Si, se hai messo la testa apposto sarà stata una ragazza a permetterlo!”
“No. Nessuna… Anzi si una ragazza c’è. Sono cambiato per lei. Il vecchio Harry l’ha ferita. Non me lo sono mai perdonato.”
“Il vecchio Harry è stato un completo idiota!”
“Si, ma il vecchio ha lasciato il posto al nuovo. E’ molto meglio ora!”
“Davvero? Questa ragazza deve essere molto importante!” disse lei passando una mano sul tessuto leggero del vestito.
“Si, lo è. E’ meravigliosa. Ho aspettato tanto tempo prima di rivederla, ma è ancora più bella di quanto mi sarei aspettato.”
“E devi dire qualcosa a questa ragazza speciale?” disse lei avvicinandosi al riccio.
“Si, le voglio chiedere di perdonarmi. Perché io non mi sono mai perdonato di averla fatta soffrire. Le voglio dire che non è passato un minuto in questi anni in cui io non abbia pensato a lei. E che la amo!”
La rossa sentii un fremito percorrerla da capo a piedi. Dopo tutto, quello che aveva provato per Harry non era mai cambiato. Niente. Era rimasto tutto uguale.
“Ti farà piacere sapere che la ragazza speciale ti ha già perdonato. Da sempre. E che ha anche lei qualcosa di dire” appoggiò la mano sul petto di Harry, sfiorando con le dita il profilo della sua mascella, indugiando sulle fossette.
“Ti amo anche io, signor Styles.” Disse prima che lui la baciasse e la stringesse a se.
Si staccarono contro voglia e rimasero abbracciati lì qualche minuto, finché qualcuno non bussò alla porta.
“Andiamo, i due testimoni non possono farsi attendere!” disse lei.
“E poi chissà…. Magari al prossimo matrimonio sarai tu che mi farai aspettare all’altare! Futura Signora-Styles. ”
Lei sorrise immaginandosi la scena. “Contaci. Io sarò quella vestita di bianco!” disse lei prima di scappare via dalla stanza.
 
   
 
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