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Autore: phoenix_esmeralda    08/06/2012    3 recensioni
"È brava a manipolarti. È furba. Il vero problema, con la Bestia, non è il fatto che menta – sarebbe scontato. Lei mescola le bugie alla verità. Prende parti del tuo cuore e le amalgama con la menzogna e tu non sai più chi sei davvero, dove finisci tu, dove inizia la Bestia e quanto delle sue azioni siano in realtà le tue. La Bestia fa impazzire Kyra."
SECONDA CLASSIFICATA al contest "Keep calm and make cry or smile" di Khika Liz.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Bestia viene alla luce...
Buona lettura a tutti... e se recensite mi fate taaaaaanto piacere!! ^^
phoenix_esmeralda


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2. - Dosi di cibo



Mentre si fa annunciare, Kyra ripassa nella mente le parole con cui tenterà di convincere la sovrana a destituirla dall’incarico.  Non le piace incontrare Alinda e se può appena evita di incrociarla. La signora della Contea di Sognante è una donna capricciosa, volubile, egoista e viziata. Trasforma ogni suo desiderio in pretesa e ogni pretesa deve trovare riscontro immediato. Agisce in base al piacere del momento, senza scrupoli e senza morale. Sa essere crudele, insensibile fino al limite dell’umanità. Sa divertirsi dei tormenti altrui e le sue azioni più caritatevoli non nascono che dal capriccio o dall’autocompiacimento.
No, Kyra non ama Alinda Soresa. Nemmeno un po’. Benché la sovrana sia la sua indiscussa benefattrice, colei che l’ha tratta da un destino di miseria e degrado, Kyra non riesce a provare gratitudine nei suoi confronti. L’unico motivo per cui Alinda l’ha raccolta dal suo tugurio per portarla a vivere a palazzo, è il sangue che le scorre nelle vene. A Sognante sono pochi a portare in eredità le capacità che la contraddistinguono. Un tempo ne nascevano molti, ma ora sono diventati una rarità e Alinda non si è lasciata scappare la possibilità di avere quelle capacità al suo servizio.  Kyra non dubita che se iniziasse a opporsi agli incarichi speciali che la sovrana le affida, si ritroverebbe in un istante in mezzo a una strada. Finora non è accaduto solo perché ha badato di obbedirle in ogni cosa.
- “Kyra, non è un po’ troppo presto perché tu abbia già portato a termine il tuo incarico?”
Alinda siede sul bracciolo di una poltroncina rigida e le rivolge un sorriso fintamente amichevole. I lunghi capelli biondi pettinati in ciocche ordinate dovrebbero dare al suo sguardo un’espressione d’innocenza, ma sotto quel primo strato di  benevolenza, Kyra sa che la sovrana  sta già cercando di indagare e capire quanto i suoi ordini siano stati obbediti.
- “Mia signora, sono stata  nella gabbia della Bestia”. – È bene che Alinda sappia che, come era suo volere, lei ha affrontato quella prova – “Tuttavia non ha intenzione di mangiare e io non so in che modo forzarla a farlo. Non ho capacità che mi permettano di nutrila con la forza del pensiero, né di violare la sua volontà. Vorrei che valutaste l’opportunità di offrire questo compito a chi abbia maggiori possibilità di successo.”
Alinda si alza dalla sedia e si avvicina a un tavolino su cui è posato un grosso vassoio di uva.
- “Dimmi Kyra, ti ricordi cosa significa avere fame?” – le chiede, con aria indifferente. Fintamente indifferente, deve ricordarsi Kyra.
- “Sì sovrana, me lo ricordo.”  Lo ricorda eccome. È una sensazione che non scorderà mai.
- “E una ragazza speciale come te, che ricorda così bene cosa significhi essere denutriti, come può non indurre una bestia affamata a mangiare?”
- “Temo che la bestia affamata stia cercando di morire, signora.”
- “Ma guarda un po’!” – Alinda infila in bocca un acino d’uva e stringe gli occhi in un’espressione sorniona – “Potrebbe essere che se la nostra bestia muore di fame, anche la nostra ragazza così speciale finisca per fare la stessa fine.”
Kyra deglutisce a vuoto. Lo sapeva, sapeva che sarebbe finita a quel modo! Perché ha voluto tentare?
- “Sovrana, non è mia intenzione lasciar morire la Bestia, se voi desiderate che resti in vita. Mi chiedevo solo se non esistesse qualcun altro più capace di me nel...”
- “Nessuno è più capace di te, Kyra!” – il tono ora è apertamente freddo, così affilato da risultare tagliente – “Trova il modo di nutrire quella bestia, perché io non voglio che muoia e tu dovrai far sì che lei resti in vita!”
- “Certo signora, come volete!”
Alinda torna a sorridere, le si avvicina con il suo passo sinuoso e le posa in mano un grappolo d’uva.
- “Un piccolo pagamento anticipato per il tuo successo.” – le dice melliflua .
- “Grazie, mia sovrana.”
 
Fallito il tentativo di abbandonare l’incarico, Kyra inizia a lavorare di fantasia.
Negli anni trascorsi a palazzo, la sovrana ha voluto che studiasse le scienze più diffuse e che fosse sempre aggiornata su tutto quello che accadeva nei regni confinanti. Kyra si ritira nel suo studio e inizia a far passare in rassegna i grossi volumi della libreria. La paura di ritrovarsi in mezzo a una strada ha generato un guizzo nella sua memoria, dando l’avvio a una lunga ricerca. Sfoglia i volumi fino a sera e, quando trova quello che cerca, lo esamina fino a tarda notte. Il mattino dopo si alza al primo levar del sole e raggiunge il laboratorio nella torre ovest del palazzo.
Si tratta di creare un liquido che contenga tutte le sostanze che permettono a un uomo di restare in vita. Kyra ricordava di aver letto qualcosa di simile in passato, ma non rammentava dove fosse lo scritto né quali informazioni riportasse. Le riferiva accurate, per fortuna, e unendo alle parole scritte un po’ del suo ingegno, pensa di poter riprodurre il liquido. Una volta fatto questo, sarà sufficiente iniettarlo in vena alla Bestia, così come sul libro è spiegato dettagliatamente. Se alcuni popoli lontani hanno trovato efficace questo metodo, non vede perché non debba funzionare anche per lei. Iniettare un liquido nel braccio della Bestia, sarà molto più semplice che costringerla a mangiare.
Lavora alacremente tutta mattina e per l’ora di pranzo ha raggiunto il risultato che le serve.
Ora è pronta a fornire alla Bestia il suo pasto in boccetta.
 
Quando attraversa le sbarre roventi, la Bestia le rivolge il solito sguardo indifferente. Il cibo è ancora intonso ai suoi piedi, non ne manca una sola briciola.
Kyra apre la boccetta con il liquido e  riempie la grossa siringa fino all’orlo. La dose massiccia che ha preparato dovrebbe rimetterla in forze come se si fosse sempre nutrita regolarmente.
Vede gli occhi verdi della Bestia seguire i suoi movimenti, le fiamme arancioni danzano furiosamente attorno alle sue iridi. Quando Kyra si  avvicina, emette un sospiro dolente.
Si aspetta un’aggressione, come dalla Bestia sarebbe normale, ma lei non si muove. Allora si avvicina con cautela, stando bene attenta a non superare la distanza di sicurezza. L’ago è sottile e Kyra può farle l’iniezione nella mano o nel polso, in modo da non avvicinarsi oltre la lunghezza delle catene.
In ultimo esita. Toccare la Bestia era qualcosa che non avrebbe mai lontanamente immaginato di fare. Prova una sorta di repellenza al pensiero, anche se la figura che ha davanti si discosta completamente dall’idea di Bestia che si era figurata.
Poi afferra la mano e la volta, cerca una vena adeguata appena sopra all’anello di ferro che la imprigiona. Si aspetta una resistenza che non viene. Certo, la Bestia sa che sarebbe inutile, opporsi le causerebbe solamente più dolore.
Accosta l’ago alla sua pelle.
- “Devi proprio farlo?”
La sua voce è bassa e roca, ma stranamente armoniosa. Una voce che Kyra nel suo immaginario non avrebbe mai e poi mai attribuito alla Bestia.  Sentirla le ha causato un lieve sussulto che le ha quasi fatto cadere la siringa di mano.
Sa che non può esitare e buca la pelle con un movimento delicato. Spinge con dolcezza il liquido nel corpo del giovane.
- “Eseguo gli ordini” – risponde piano – “La nostra sovrana non ti vuole morto.”
Gli occhi di lui seguono il fluido che si svuota pian piano nelle sue vene.
- “Mi terrà semplicemente in vita o mi restituirà le forze?” – chiede in tono pacato.
- “Ho creato un concentrato di sostanze energetiche... Ti renderà buona parte delle tue forze.”
Il suo sospiro la colpisce. È carico di dolore trattenuto.
- “Non sarebbe possibile crearne una variante alternativa?”
Kyra è sorpresa dal linguaggio che usa. Si aspettava qualcosa di diverso. Di meno umano. Invece è come conversare con chiunque altro.
- “Cosa intendi?” – chiede piano.
- “Un concentrato di sostanze sufficienti a tenermi in vita, ma senza ricostituire le mie forze.”
 Kyra stacca l’ago lentamente e disinfetta il punto in cui ha bucato.
- “Sì, potrei farlo. “ – risponde lentamente – “Potrei ridosare le sostanze in modo da ottenere una soluzione differente.”
Aspetta, per capire se la Bestia intenda aggiungere altro. Ma si limita a guardarla con quegli strani occhi dardeggianti che male si accostano all’inerzia del resto del suo corpo.
- “Vuoi che lo faccia?” – chiede allora.
- “Cosa vuoi in cambio?”
La Bestia non è abituata ai favori, sa che ogni cosa ha un costo. E questo viene a vantaggio di Kyra.
- “Risposte” – dice – “Domani ti preparerò un dosaggio differente, ma in cambio dovrai rispondere ad alcune domande.”
La Bestia la osserva come se le scrutasse l’anima.
- “Va bene. Ma ci sono cose di cui non parlerò.”
- “Non voglio menzogne.”
Un sorriso obliquo sfreccia sul volto del giovane.
- “La Bestia è bugiarda, non lo sai?”
- “Allora quando pensi di dovermi mentire, resta zitto.”
Kyra non può credere di parlare in questi toni alla Bestia. Fa fatica a realizzare che davanti a lei ci sia il mostro che occupa gli incubi peggiori di ogni abitante di Sognante.
Arretra di un paio di passi e formula la prima domanda.
- “Perché la sovrana ti fa recare ogni giorno nelle sue stanze?”
- “Ci sono cose che vuole sapere da me.”
- “Cose che tu non le dici” – intuisce Kyra.
La Bestia annuisce.
- “Quali cose?” – insiste.
Il giovane resta zitto. Un sorriso sarcastico rende il suo volto leggermente più inquietante.
- “Va bene.” – replica Kyra, accettando il suo silenzio come risposta – “Alinda ti sta tormentando?”
Un breve cenno d’assenso, seguito dallo sfuggire dello sguardo.
- “Lo so.” – interviene Kyra, stranamente partecipe – “Può essere esasperante.”
- “Esasperante, tu dici” – i suoi occhi si appoggiano sul  viso di Kyra e per un attimo sembrano divertiti.
Lei sospira.
- “La nostra sovrana non è in grado di farsi amare.”
- “Quindi non è un problema solo mio.”
Il tono ironico la sorprende, è una caratteristica che non avrebbe mai attribuito alla Bestia.
Sta per passare alla domanda successiva, quando succede qualcosa.
Il giovane si irrigidisce e stringe i pugni.
- “Esci da qui!” – le dice all’improvviso.
- “Che cosa..?”
- “Esci!!... Sbrigati!” – urla lui con un tono talmente spaventoso che Kyra balza in piedi e si precipita verso le sbarre. La gabbia si spalanca di fronte a lei, quasi la stesse sputando fuori. Kyra fa appena in tempo a varcare il confine della prigione, che un potente rumore metallico la fa immediatamente voltare allarmata. La Bestia ha sbattuto contro le sbarre appena richiuse e ora le afferra con entrambe le mani scuotendole con furore. Dai polsi le pendono le catene spezzate.
‘Non spezzate’ – pensa Kyra sbalordita – ‘Sbriciolate!’
Ma non finisce di formulare il pensiero che la mano destra della Bestia le afferra il polso fin quasi a stritolarlo. Istintivamente Kyra oppone resistenza e alza lo sguardo stupefatto sul volto del giovane.
No. Non il giovane.
La Bestia.
Il viso che ha di fronte non ha più nulla del ragazzo di poco prima. Un ghigno violento e crudele lo deforma fino a renderlo irriconoscibile. Gli occhi, arancioni e fiammeggianti, la trafiggono di cattiveria. Solo al centro dell’iride, Kyra riconosce un leggero guizzo verde smeraldo.
Si impunta sui talloni per opporsi alla Bestia, ma la sua stretta è devastante. Le avvicina il polso alle sbarre, che in prossimità della sua pelle iniziano a dilatarsi.
Mi sta usando per aprire la gabbia!
Ma non può, se tentasse di passare attraverso al varco di sbarre roventi, finirebbe incenerita!
Oppure no?
Se quel calore non è sufficiente, Kyra può trovarne  uno più adeguato. Lottando con tutta se stessa, si concentra e alza il calore delle sbarre fino a livelli inauditi. La Bestia grida e la molla all’improvviso.
- “Maledetta!” – le urla. La voce è la stessa di prima eppure è diversa. Sono le stesse corde vocali a produrla, ma è carica di talmente tanta rabbia e violenza da risultare trasfigurata. I suoi occhi arancioni sono terrificanti. Quello è lo sguardo della Bestia.
Il ghigno orribile si apre un’altra volta sul suo volto.
- “Non temere ragazzina, me la pagherai” – le sussurra, disumana – “Ti avrò. E quando succederà, rimpiangerai di avermi ostacolata.” – il suo sguardo viscido le scivola addosso – “Ti spoglierò un pezzo alla volta e godrò di ogni parte del tuo corpo, lentamente, atrocemente. E quello non sarà che l’inizio. Non resterà incolume un solo pezzetto di te. Ti farò gridare e supplicare fino allo spasimo. E non servirà a niente, perché io godrò delle tue urla.”
Kyra si impone di arretrare. Il terrore è cemento armato che la inchioda al terreno e muoversi è uno sforzo sovrumano. Poi trova il modo di voltarsi e inizia a correre.
 
Più tardi sente dire che la Bestia è stata narcotizzata e mentre si trovava in stato incosciente, le catene sono state sostituite con altre più spesse. Per sicurezza la sovrana ha deciso di non farla portare nelle sue stanze.
Alinda le fa recapitare un messaggio in cui si complimenta per la trovata che ha escogitato. La sprona a proseguire nel suo compito.
Kyra è allibita. La Bestia l’ha quasi presa e la sovrana desidera che torni nuovamente in quella gabbia.
Per qualche minuto pensa di rifiutarsi. Meglio essere sbattuta per strada, meglio essere costretta a vendere il suo corpo per vivere, piuttosto di rischiare di cadere negli artigli della Bestia. Dopo aver guardato nei suoi occhi arancioni, non ha dubbi sul fatto che metterà in atto le sue minacce sillaba per sillaba.
Ma quando lo shock dell’accaduto inizia a sfaldarsi, Kyra può considerare gli avvenimenti in  un’ottica più globale.
La Bestia in qualche modo l’ha salvata da se stessa.  Le ha intimato di uscire dalla gabbia, un istante prima di aggredirla.
C’è qualcosa, in ciò che è accaduto, di profondamente enigmatico.
Il giorno dopo torna verso la gabbia, accostandosi cautamente. Rimane a distanza di sicurezza, mentre si sforza di scrutare fra le sbarre incandescenti.
La Bestia è seduta a terra, i polsi ancora imprigionati nelle catene. Solleva il viso, sentendola arrivare. Gli occhi sono verdi, ma le fiamme arancioni vorticano furiosamente,  accese e brillanti.
Osserva Kyra e le fa un cenno di diniego con la testa, come a dire “Non puoi ancora venire”.
Kyra non sfida la sorte.
Manda a dire alla sovrana che ha fatto l’iniezione alla Bestia, anche se non è vero. Il timore di incontrare nuovamente quegli occhi arancioni è più forte di quello di essere scoperta.
Si allontana dalla gabbia e attende un giorno in più
 
 
  
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