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Autore: TheOnlyWay    10/06/2012    11 recensioni
Se c’è qualcuno che Lottie detesta con tutta sé stessa, quella è sua cugina Tiffany. Stessa età, ma quoziente intellettivo di uno yogurt scaduto.
Ed è proprio in virtù di quel misero Q.I. che Tiffany costringe Lottie a condividere con lei una sorta di diario.
Lottie non ha idea che lasciare quel quadernetto sul tavolo sarà la sua rovina: dopotutto, chi potrebbe mai interessarsi ad un oggetto così insignificante? E, soprattutto, chi mai avrebbe tempo, durante il lavoro, di mettersi a leggere quel delirio? Be’, i One Direction sono in attesa che il meeting con le fan abbia inizio. E Zayn non trova niente di meglio da fare, se non leggere un po’…
Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio, Fede.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Diario di una psicopatica
 
Capitolo 4
“It’s only the beginning, Zayn.”
 
 
Zayn si sentiva un po’ titubante all’idea di rientrare in casa: sapeva alla perfezione che i ragazzi sarebbero stati lì in agguato, per ricevere ogni minima informazione riguardo all’uscita con Lottie.
A proposito di Lottie, l’aveva accompagnata a lavoro circa quindici minuti prima e, in macchina, lei aveva ripetuto la scena del cambio. Si era sfilata i leggins, sotto lo sguardo allibito di Zayn, aveva cambiato di nuovo gli anfibi con le ballerine, aveva tolto la cintura e legato i capelli nella sobria coda di cavallo.
In verità, Zayn la preferiva nella versione precedente, ma si era tenuto ben alla larga da qualsiasi commento in merito.
Quando aveva parcheggiato davanti alla libreria per lasciarla scendere, Lottie l’aveva salutato con un bacio sulla guancia e con un sorriso mozzafiato.
Lui si era limitato a mormorare un “buona giornata”, sentendosi un perfetto idiota. E dire che con le ragazze ci sapeva fare abbastanza, di solito. Eppure Lottie era così spiazzante che non sapeva mai come comportarsi.
Prese un altro respiro profondo, poi infilò le chiavi nella serratura e, per sua enorme sorpresa, trovò la casa fin troppo silenziosa. Ciò poteva significare solo una cosa: Louis e Niall non c’erano e Harry dormiva, o probabilmente era andato a casa della sua nuova conquista. Nessuno sapeva chi fosse, ma erano perfettamente a conoscenza che sarebbe durata molto poco. Giusto il tempo che lei iniziasse ad avanzare pretese, come voler essere annunciata alla stampa e un sacco di altre cazzate che Harry non aveva la minima intenzione di fare.
«Ragazzi?» chiese, lasciando la felpa sulla spalliera del divano e incamminandosi verso la cucina.
«Ciao, Zayn.»
«Ciao, El. I ragazzi?» salutò la fidanzata di Louis con un bacio sulla guancia, poi le si sedette davanti.
«Louis e Niall sono andati a fare la spesa, Liam dorme, Harry è da Sylvia.»
«Sylvia? Ma non si chiamava Margareth?»
«Sei rimasto indietro. Dopo Margareth c’è stata Jessica, poi una certa Sarah e ora c’è Sylvia.» ridacchiò Eleanor.
«Certo, ovvio.» ribatté Zayn, passandosi una mano sulla fronte, con aria sconsolata. Chissà se Harry sarebbe mai cambiato, o se avrebbe continuato a passare da un letto ad un altro senza il minimo scrupolo.
«Com’è andata con Lottie?» domandò Eleanor, dopo qualche minuto di silenzio. Zayn, che stava bevendo un bicchiere d’acqua, rischiò di strozzarsi per la sorpresa. Era possibile che Louis non riuscisse mai a farsi i cavoli suoi? Era peggio di una ragazza, per quanto era pettegolo.
«Il tuo ragazzo è un’idiota.» borbottò, mollando il bicchiere nel lavandino.
Eleanor rise. «Lo so, ma non provare a cambiare argomento. Voglio sapere tutto.»
Zayn inarcò un sopracciglio, ma iniziò comunque a parlare, conscio che Eleanor non avrebbe mollato la presa tanto presto, se davvero era intenzionata ad ottenere tutti i dettagli sulla sua breve uscita con Lottie.
Dieci minuti dopo, annuiva soddisfatta: aveva guadagnato abbastanza informazioni da capire che Lottie faceva esattamente al caso di Zayn.
«Dovresti invitarla qui.» suggerì.
Zayn scosse la testa: ancora non poteva correre il rischio di far entrare Lottie nella sua vita, senza essere certo che non avesse alcun secondo fine. Certo, per il momento proprio non sembrava avere cattive intenzioni, né sembrava volesse prenderlo in giro. Tuttavia, non sarebbe stata la prima volta che una ragazza fingesse di non essere interessata all’aspetto pubblico della sua vita.
Quindi, per il momento, avrebbe evitato di lasciarsi coinvolgere più di tanto.
Anche se Lottie avrebbe potuto piacergli sul serio.
«È ancora presto.» sostenne, col tono di chi non ammette repliche. Eleanor sospirò, anche se aveva già immaginato che Zayn se ne sarebbe uscito con una sparata del genere.
Fortuna che Harry e Louis si erano già salvati il numero di Lottie sul telefono.
«Come vuoi, Zayn.»
Zayn non vide il sorriso sornione di Eleanor, né tantomeno Liam che sbirciava da dietro la porta. Era troppo concentrato sul desiderio improvviso di avere Lottie accanto a sé, anche in quel momento. Era davvero possibile che una ragazza potesse sconvolgerlo a quel modo? Ed era strano, perché a lui piacevano le ragazze semplici, quelle un po’ indifese, quelle da prendere per mano e portare in salvo. Lottie era completamente l’opposto rispetto a tutto ciò che lui aveva sempre cercato: era pazza (completamente), spigliata, incasinata oltre ogni dire e aveva bisogno di essere presa per mano non tanto per essere salvata, quanto per essere trattenuta dal fare qualche cavolata.
Perciò non era giusto che entrasse nella sua vita. Cosa sarebbe successo con i giornali, con le sue fan, con l’idea che tutti avevano di lui e, soprattutto, con i ragazzi? Anche loro ne avrebbero risentito, forse.
«Zayn, ti sta suonando il telefono.» lo informò gentilmente Eleanor, trattenendo a stento un sorrisino soddisfatto. Anche Zayn non poté fare a meno di sorridere, quando lesse il nome di Lottie sul display.
«Ti sono sembrata un’arrampicatrice sociale?» domandò Lottie, senza nemmeno dargli il tempo di salutarla. Zayn inarcò un sopracciglio, perplesso e vagamente confuso. Eleanor, che stava bevendo l’ennesima tazza di tè di quella mattina, si fece più attenta. Intanto, Lottie aveva iniziato a sproloquiare a macchinetta, tanto che Zayn non riuscì a capire una sola parola di quello che disse.
«Ehi, Lottie, frena un attimo. Non ci ho capito niente.» la interruppe. Trascorse qualche altro secondo, dopodiché Lottie riprese a parlare con più calma. Zayn mise il telefono in vivavoce, perché probabilmente per quello che era appena successo non era la persona più indicata a dare qualche consiglio.
Eleanor si sedette accanto a lui e appoggiò i gomiti sul tavolo, concentrata. Lottie continuava a parlare.
«Ho  letto su internet che sono  una stronza, una troia e un’arrampicatrice sociale. Ora: potrei dare ragione sulla stronza, però non mi sembra il caso di darmi della zoccola, ecco. Qualcun altro potrebbe rimanerci male, sentendosi insultato in questo modo. Io me ne fotto proprio, ma preferirei evitare certe cose. La domanda è: che faccio?» concluse Lottie. A Eleanor risultò subito evidente che la ragazza fosse piuttosto infastidita, ma rimase parecchio stupita dal tono aggressivo della sua voce. Qualcun’altra – lei per prima – ci sarebbe rimasta davvero male, se avesse letto voci infondate sul proprio conto.
Zayn si grattò una guancia e guardò Eleanor come in cerca d’aiuto. Lei gli suggerì di andarla a prenderla a lavoro, di invitarla a cena a casa loro e di parlare apertamente della situazione.
«A che ora finisci di lavorare?»
«Perché?»
«Ti passo a prendere e ne parliamo.» propose quindi. Si aspettava quasi che Lottie si rifiutasse, perché sentirsi appellare in certi modi non le piaceva affatto e di conseguenza sarebbe stato meglio se non si fossero visti più.
«Stacco alle sette. Davvero vieni a prendermi?»
Zayn sorrise.
«No, lo dico così, tanto per parlare.»
«’Fanculo, Zayn.» Lottie chiuse la telefonata, ma Zayn era certo che stesse ridendo.
«Te l’ho detto, io, che ancora era presto.» borbottò, passandosi stancamente una mano sugli occhi. Era tutto come aveva immaginato e non c’era neanche bisogno di parlare con Lottie, per capire come sarebbe andata a finire: non si sarebbero più visti. E non perché lui era tanto melodrammatico, ma perché chiunque, anche una pazza come Lottie, non sarebbe riuscita a portare avanti un’amicizia – perché era quello di cui si parlava – con gli occhi di tutti quanti puntati addosso. E poi, non era mica la prima volta che era costretto a chiudere un’amicizia per colpa di quella vita che a volte nemmeno gli piaceva. Tutto sarebbe stato diverso, se lui fosse stato un ragazzo normale.
«Niente paranoie. Andrà tutto bene.» lo consolò Eleanor, con una leggera pacca sulla spalla. Le dispiaceva per Zayn: lei, quando aveva conosciuto Louis, non era del tutto estranea alle telecamere e la cosa non l’aveva sconvolta più di tanto, né infastidita. E comunque Louis era più il tipo che se ne fregava di avere gli occhi puntati addosso. Zayn, invece, era parecchio riservato e di certo non avrebbe apprezzato di trovare la sua storia sulle pagine di ogni giornale, su internet, dovunque. E anche per Lottie non sarebbe stato facile. Che poi, non capiva nemmeno come fossero arrivati a parlare di Lottie e Zayn insieme, quando loro due si conoscevano da così poco tempo. In ogni caso, era evidente che la cosa non poteva finire lì.
«Zayn, hanno già messo su internet le foto di stamattina.» esordì Louis, entrando in cucina subito seguito da Niall.
«Lo so.» mormorò Zayn, tetro. Era tutto un fottutissimo casino, ed era solo colpa sua se Lottie ci era finita in mezzo. Anzi, a ben pensarci era di Lottie, la colpa. Era stata lei a lasciargli il numero!
«Ora che si fa?» Niall si accomodò al tavolo, ringraziò Eleanor per avergli servito un muffin al cioccolato e si mise a mangiare.
«Alle sette Zayn va a prendere Lottie a lavoro. Poi la porta qui e ne parliamo.» riassunse Eleanor, brevemente. Zayn annuì, mangiucchiando distrattamente un biscotto.
Che situazione del cavolo. Eppure, non sapeva perché, ma sentiva che ne sarebbe valsa la pena.
 
Quel pomeriggio, verso le sei e trenta, comunicò ai ragazzi che sarebbe andato a prendere Lottie ed uscì di casa, accompagnato dalla risatina di Eleanor e dai fischi degli amici.
Lottie era fuori dalla libreria, insieme alla sorella, ed entrambe sembravano coinvolte in una discussione appassionata e anche un po’ furiosa.
Quando lui arrivò, sembrarono non accorgersi nemmeno della sua presenza, fintantoché Zayn non si schiarì la voce con un colpo di tosse.
Si voltarono verso di lui con un’espressione talmente incollerita che Zayn credette che l’avrebbero sbranato. Invece, non appena si accorsero che era lui, si rilassarono e sorrisero. Soprattutto Lottie.
«Sei in ritardo di ben trenta secondi. Sono cose che un’arrampicatrice sociale non tollera.» ridacchiò.
Tuttavia, nonostante si fingesse tanto rilassata, a Zayn non sfuggì affatto che Lottie cercava di mantenere le distanze.
«Mi dispiace, maestà. Prometto che mi farò perdonare.» fece un breve inchino.
«Vogliamo andare? Ovviamente l’invito è valido anche per te, Celine.»
«Grazie, ma devo proprio andare a casa. Mi raccomando, Lottie. Ricordati quello che ti ho detto.» raccomandò alla sorella, che storse il naso ma annuì.
Una volta rimasti soli, Zayn si accorse che Lottie aveva gli occhi lucidi e sembrava parecchio vicina all’orlo del pianto. Purtroppo non sapeva come comportarsi, perciò si limitò ad accarezzarle la schiena con delicatezza. Lottie sospirò profondamente, poi si voltò verso di lui e sorrise.
«Grazie.»


***


Ce l'ho fatta! Dopo aver passato più di un mese e mezzo senza computer e senza internet, finalmente riesco ad aggiornare la storia. Piano piano mi occuperò anche delle altre...
Comunque, ecco il capitolo 4. Che ve ne pare? La storia sta prendendo una piega un pò più seria di quello che mi aspettavo, ma non è niente di tragico, no?

Volevo ringraziare extraordinharry, alessgirl89, martafromearth e xsweetlovatic per aver recensito lo scorso capitolo. Vi chiedo scusa se non ho risposto alle recensioni, ma proprio vado di fretta xD
In ogni caso vi adoro u.u


Baci,
Fede.
 
   
 
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