Capitolo
9
Ricorda stanotte
C’era
tensione intorno a noi, percepivo il nervosismo di Jake come il mio. Lo
osservai, seduto immobile sul bordo del letto, le braccia ben strette
al petto.
Non era il mio Jacob. Era un Jacob arrabbiato e molto probabilmente
deluso da
me. Ma cos’altro potevo aspettarmi? Il mio comportamento non
aveva scusanti. Se
mi avesse cacciato via a calci avrei avuto solo quello che mi meritavo,
ma
prima dovevo riuscire ad aprirgli il mio cuore. Tutto quello che
provavo per lui
e che aveva cercato di negare per un tempo troppo lungo. Feci un
profondo
respiro e, con tutto il coraggio che possedevo, iniziai a parlare,
puntando gli
occhi sul pavimento. Riuscire a
sostenere anche il suo sguardo, che sicuramente mi avrebbe letta dentro
l’anima, sarebbe stato impossibile per il mio cuore.
“Jake
io… non so da dove iniziare… è
che…” Decisamente non ero portata per i discorsi
epici, quelli chiari e concisi che lasciano chi ti ascolta con la
consapevolezza che tutto è stato spiegato. Io ero Bella Swan
e così come non
ero capace di compiere un passo senza inciampare, allo stesso modo
cadevo sulle
mie parole, anche se nella mente avevo ben chiaro dove il mio discorso
dovesse
arrivare: Ti amo Jake. Da sempre e per sempre.
Una frase chiara
semplice che non avrebbe
lasciato spazio a dubbi e fraintendimenti, il problema era come
riuscire a
pronunciarla. Tentai ancora di riprendere il discorso con scarso
successo e,
nello stesso tempo, sperai che una voragine si aprisse sotto di me
inghiottendomi
e ponendo così fine a quella tortura a cui stavo
sottoponendo entrambi, ma i
minuti passavano e non succedeva niente. Come svuotata da tutte le
energie mi
appoggiai allo stipite della porta, scivolando sul pavimento e
nascondendo il
viso fra le mani. Lacrime inopportune, che cercai di scacciare con il
dorso
della mano senza farmi vedere da Jake, si affacciarono velocemente al
bordo dei
miei occhi. Tentativo inutile. Sentii il cigolio del letto e dopo pochi
attimi
due forti braccia che, poco delicatamente, mi alzarono dal pavimento.
Mi
ritrovai schiacciata tra il muro ed il corpo possente di Jake. Il suo
volto a
pochi millimetri dal mio, i suoi occhi neri che bruciavano arrabbiati
dentro i
miei.
“Smettila
con le stronzate, Bells e dimmi perché sei qua.” La voce dura ed
esasperata. Sentii il mio
cuore come imbizzarrito e a questo si
aggiungeva la paura che anche Jake potesse sentirlo.
Tornai ad abbassare
lo sguardo, ma le sue dita sollevarono il mio mento impedendo ai miei
occhi di
scappare ancora.
“Sto
aspettando. Ti aspetto da tutto la vita e lo sai bene. Ma ora sono
stanco e
voglio la verità, Bella. Questa volta me la devi,
perché il nostro tempo è
finito e non ho più la forza per farlo tornare.”
Spalancai gli occhi spaventata
mentre le gambe
iniziarono a tremarmi. Che stava cercando di dirmi? Che era troppo
tardi? Che
la mia paura di aver aspettato troppo si stesse realizzando?
Lo
sapevo, era un rischio che avevo calcolato ma ora lì, con il
mio corpo stretto
al suo, non avrei mai potuto permettere che accadesse. Scollegai
completamente
il cervello da tutto il resto, evitai parole che non sarebbero mai
uscite nel
mondo giusto e con tutte le mie forze mi aggrappai al suo collo,
premendo le
mie labbra contro le sue. Non pensai all’incertezza e allo
stupore che sentivo
provenire da Jake ma mi strinsi ancora di più a lui,
schiudendo le mie labbra
mentre la mia lingua cercava la sua. La trovò, nello stesso
istante in cui le
mani di Jake si posarono sui miei fianchi ponendo fine allo stupore che
l’aveva
colto. Mi prese in braccio ed allacciai le gambe alla sua vita.
Affondai le
mani nei suoi capelli, continuando a baciarlo come se fosse
l’unica cosa
realmente importante nella mia vita, come se fosse lui lo scopo della mia vita, come se lui fosse
la vita stessa. Jacob
iniziò a muoversi verso il letto mentre le sue labbra
presero ad accarezzare e
mordere il mio collo. Pochi istanti dopo ci ritrovammo, entrambi
ansanti,
sdraiati sul materasso. Per degli attimi infiniti i suoi occhi si
persero nei
miei. Intorno ai noi solo il rumore dei nostri cuori e dei nostri
respiri
accelerati. Presi ad accarezzargli il viso fermando la mia mano sulla
sua
guancia. Lui cercò le mie dita e le intreccio insieme alle
sue mentre l’altra
mano era posata sul mio fianco a palme aperte come a sfiorarne
più pelle
possibile. Tutto era immobile e palpitante di desiderio e, pervasa da
quelle
sensazioni nuove ed intese, finalmente pronunciai le parole che
sconvolsero e
cambiarono le nostre vite.
“Ti
amo, Jake.” Vidi i suoi occhi brillare e un sorriso
meraviglio dipingersi in
volto. Mi baciò la fronte dolcemente e poi le palpebre che
chiusi per godermi
la sensazione di pace che quelle parole appena pronunciate avevano
infuso in
tutto il mio essere. Quando
li riaprii,
trovai lo sguardo innamorato di Jake ad attendermi, felice come non
l’avevo mai
visto.
“Ti
amo anche io, Bells.” sussurrò roco prima di
riprendere a baciarmi con passione
sempre più crescente.
Persi
completamente la cognizione del tempo, era come se una bolla ci
avvolgesse
mentre tutto il resto scompariva. Stavamo vivendo un attimo eterno in
cui
esistevamo solo noi e le sue mani che danzavano sul mio corpo, da prima
esitanti, quasi impacciate e poi sempre più desiderose. La
pressione delle sue
carezze aumentò ed io sentii i nostri vestiti diventare un
inutile fardello che
impedivano al mio corpo il contatto con il calore tanto anelato del
suo. Con un
enorme sforzo di volontà mi staccai dalle sue labbra e mi
misi in ginocchio sul
letto. Afferrai i bordi della mia maglietta mentre Jake mi fissava
stupito.
“Bells
che stai…”
“Shhhhhh”.
Lo zittii con un bacio a fior di labbra prima di sfilarmi lentamente
l’indumento. Sentii le mie guancia ardere mentre Jake mi
guardava con un misto
di incredulità e venerazione. Gli sorrisi, una
volta che la mia maglietta era scivolata via nascondendo,
imbarazzata, il viso contro il suo petto. Lui posò le mani
sulle mie spalle
allontanandomi appena dal suo corpo e sollevando il mio viso verso il
suo.
Baciò dolcemente le mie gote arrossate e mi
sussurrò all’ orecchio:
“Sei
bellissima… la cosa più bella che abbia
mai visto in vita mia.”
Mordicchiai
il suo labbro inferiore mentre con un po’ più di
coraggio portai le mie mani
tremanti a giocare con il bordo della sua tuta . Jake le
fermò nelle sue e mi
aiutò a far scivolare via i pantaloni. Ci ritrovammo
entrambi seduti, io
avvolta dalle sue gambe lunghe e muscolose. La sua mano sinistra
accarezzava la
mia schiena dall’ alto verso il basso, provocando in tutto il
mio corpo brividi
di piacere sconosciuti. Con l’altra mano sfiorava i miei
capelli, portando poi
una ciocca che mi nascondeva il viso
dietro l’ orecchio.
“Non
dobbiamo… possiamo… io posso
aspettare.”
Soffiò
esitante a pochi centimetri dalle mie labbra. Mi soffermai ad osservare
ogni
più piccolo dettaglio del suo volto: il mento con quella
piccola fossetta che
ancora riusciva, in certi momenti, a conferirgli un aria da bambino, la
mascella dritta e decisa, gli zigomi marcati, fino a trovare le piccole fiamme di fuoco
che danzavano nei
suoi occhi neri. Per una volta fui io a scrutare dentro di lui e mi
sentii
pronta.
Non
c’era spazio dentro di me per i dubbi o paura. Era stata
troppo vicina a
perderlo quella notte e adesso lo volevo in tutti i modi possibili.
“Sei
tu quello che amo.” Era l’unica risposta che avrei
potuto dare per confermargli
le mie nuove certezze.
Lo
sentii deglutire forte e poi le sue labbra incontrarono le mie.
Le
sue mani, che toccavano il mio corpo con crescente sicurezza, si
spostarono
dalla mia schiena ai fianchi, accarezzandomi le cosce, sfiorando la
stoffa dei
jeans.
Poi
lentamente iniziò a sbottonarli abbassandosi per baciarmi
l'ombelico.
Eravamo
entrambi in biancheria intima e io sentii la sua eccitazione sfiorarmi
e poi
premere contro di me.
La
sua mano tornò sulla mia schiena fino ad incontrare il bordo
del
reggiseno. Lottò
alcuni istanti con la
chiusura e lo sentii sbuffare, esasperato. Potevo quasi indovinare i
suoi
pensieri. Sorrisi e portai le mani sopra le sue aiutandolo.
Adesso
ero nuda sotto i suoi occhi e, per una volta, fu lui ad arrossire.
E
in quell’ attimo d’imbarazzo rividi il mio Jacob.
Il
ragazzino con cui aggiustavo le moto in garage, quello che con un
sorriso
sapeva riscaldarmi il cuore e l’anima.
Fu
solo un attimo e il suo sguardo divenne quello di un uomo.
Con
decisione iniziò a baciarmi il seno.
Sospirai
forte affondando le unghie nei muscoli delle sue gambe, il respiro
mozzato ed
eccitato. Senza
smettere di baciarmi mi
fece sdraiare.
Incontrò
i miei slip e li afferrò, facendoli scivolare lungo le mie
cosce.
Ormai
gemevo incontrollata ma, coraggiosamente, lo liberai dai boxer.
Gli
baciai il petto, risalendo fino al collo.
Sentendolo
gemere ritrovai un po’ di sicurezza, fino a quando non lo
sentii sopra di me.
D’istinto
dischiusi le gambe, i
nostri bacini
aderivano perfettamente, ma io a quel punto, volevo di più.
Lo volevo sentire
dentro di me, volevo fondermi con lui.
Jake
afferrò il mio ginocchio portandoselo sul fianco e io feci altrettanto con
l’altra gamba, ora
potevo percepirlo forte e duro contro di me.
Si
fermò, cercò il mio sguardo e cominciò
a spingere, appoggiò la fronte contro la
mia, il cuore batteva impazzito e la sua voce mi arrivò
spezzata e distorta
dall’ eccitazione.
“Non
voglio farti male.”
Gli
baciai le labbra morbide e calde.
”Non…non
voglio…che ti fermi.”
Prese
le mie mani e le baciò. Si ritrasse, poi, con un movimento
deciso, si spinse a
fondo dentro di me. Spalancai gli occhi ed incontrai il suo sguardo.
Gli
occhi aperti di Jake fissi nei miei, le sue iridi nere che mi
trasmettevano
tutto il suo amore mi aiutarono a ritrovarmi. Iniziammo a muoverci
insieme, i
nostri gemiti soffocati si confondevano, il mio bacino assecondava il
suo.
Stavo
facendo l’amore con Jacob.
E, all’improvviso, tutto
divenne rosso e caldo.
Iniziai a tremare, la mia
schiena si inarcò per andargli incontro un’ultima
volta. Chiusi gli occhi
finché sentii il suo corpo rilassarsi contro il mio e il
cuore iniziare a
decelerare lentamente.
Jake fece leva sulle braccia
ma io lo trattenni facendogli appoggiare la testa sul mio petto, le mie
mani ad
accarezzare i suoi capelli umidi.
Rimanemmo così per diversi
minuti, poi rotolò su un fianco portandomi con lui e
avvolgendomi completamente
nel suo abbraccio.
“Ti amo.”
disse baciandomi la fronte
“Ti
amo.” Un bacio sulle palpebre
“Ti
amo.” Un altro bacio sulle labbra.
Sorrisi
beandomi di quella sensazione nuova e perfetta e prima di lasciarmi
andare al
sonno sentii la mia voce ancora roca dirgli in un sussurro.
“Sei
sempre stato abbastanza avevo solo paura di capirlo.” E
l’oblio della notte ci
avvolse, in quel letto in cui insieme eravamo divenuti adulti.
Come
prima cosa un enorme grazie a cenerella
per avermi aiutato a rivedere questo capitolo e per avermi dato dei
preziosi
consigli.
Che posso dirvi?
Alla fine è successo ma Bella
cambierà ancora idea?
Appuntamento a lunedì prossimo con l’ultimo
capitolo.
Grazie a tutti per essere ancora qua con me.
Un bacio
Noemi