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Autore: RealDreamer    11/06/2012    1 recensioni
Io e Louis siamo migliori amici fin da piccoli e a me piace il suo amico Zayn. Poi un giorno scopro di amarlo,la passione per Louis è talmente forte e indissolubile.Fino a quando il destino ,inevitabile e sfrontato,mi metterà davanti a una strada difficile e dolorosa.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi le scale con passo lento guardando le foto appese sul muro che catturavano l’istante di quegli attimi,
dove io ero una bambina con occhi curiosi di conoscere il mondo,dove il mio sorriso riempiva i contorni che circondavano mia madre,dove camminavo con le mie scarpine innocenti,dove abbracciavo il mio fratellino appena nato e dove tenevo per mano,sull’altalena,sorridente..Louis.
Guardai quella foto a lungo senza accorgermi del tempo che passava,ignorando i richiami di mio fratello e cercando di ricordarmi quel momento prezioso catturato da una fotografia con un rullino.
Le fotografie sono la nostra memoria nel tempo, quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa.

“Chi arriva per ultimo all’altalena è un asino!” disse Louis correndo velocissimo verso la meta da raggiungere.
“No,aspetta! Non è giusto sei partito per prima! E poi ho il vestito non posso correre!” dissi urlando. Ma Louis non mi sentii perché era intento a evitare delle rane che bloccavano la sua corsa.
Dopo un po’ di esitazione mi misi a correre anche io cercando di raggiungerlo.
Di volta in volta Louis si girava per vedere dov’ero.
E in quegli istanti io gli rifilavo una linguaccia.
Ma ad un tratto,distratta dal frinire delle cicale che saltellavano qua e là per la campagna di mio nonno,ero scivolata ed ero caduta nel fiume.
Cercai di urlare e chiedere aiuto ma mi rispose solo il rumore del vento che oscillava gli alberi.
Mi accorsi poi che la corrente mi trasportava velocemente e violentemente insieme ad essa nella direzione in cui era rivolta.
Poi vidi Louis che cercava di raggiungermi.
“Aggrappati a quel tronco!” mi disse.
Mi girai e lo vidi:un grosso tronco caduto in seguito ad una tempesta, che occupava in una buona parte il fiume.
Mi aggrappai e Louis mi aiutò ad rialzarmi.
“Grazie,grazie ” gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.
“Andiamo,ti aiuto io. Ti faccio arrivare per prima all’altalena.”
Arrivati mi fece salire sull’altalena e mi spinse per farmi arrivare più in alto da riuscire a toccare le foglie dell’albero.
“Che carini che siete! Aspetta che vi faccio una foto.” Disse il mio nonno.
Louis salì anche lui sull’altalena e mi stinse forte la mano sussurrandomi nell’orecchio:”ti farò sempre arrivare prima,lo prometto.”
E facemmo il nostro giuramento.


“Ju!! C’è Louis!” urlò Alex.
“Arrivo!” gli risposi sistemandomi i capelli al meglio come potevo.
E mentre scendevo mi accorsi che più scalini facevo più mi sentivo battere forte il mio cuore.
“Ehii! Finalmente sei arrivata! Ma che stavi facendo?” disse Louis appena mi vide abbracciandomi forte.
“Niente di che.. stavo mettendo un po’ di ordine nella mia camera.” gli risposi tutta rossa in viso.
“Ma per caso hai pianto? È successo qualcosa?” disse preoccupato con uno spiccato senso paterno.
“Ma no.. mi è solo entrata dentro un po’ di polvere” gli risposi.
“Non è vero! Ha pianto perché gli ho fatto vedere un mio disegno dove ci siamo io,la mamma,lei che ci teniamo per mano e papà che vola con l’aereo e viene verso di noi!” disse Alex e lo guardai con una faccia arrabbiata e lui subito si mise a guardare le sue scarpe.
“Mmh..Alex mi fai vedere uno di quei tuoi bei disegni?” disse Louis avvicinandosi ad Alex.
I suoi occhi ad un tratto si illuminarono e rispose velocemente:”Lovadosubitoaprendere!” e salì le scale saltando i gradini a due e due come faceva ogni volta che era felice.
“Hai pianto per lui?”mi chiese Louis con un tono preoccupato nella voce.
Non lo aveva chiamato:padre,lo aveva chiamato come se fosse una semplice persona dandogli forse un po’ di mistero,proprio come volevo io.
Chiamarlo mio papà per me era un po’ troppo perché un padre è colui che ti dà la vita,che ti nutre,che ha cura di te,un padre è colui che dona se stesso per amore tuo.
E lui non aveva fatto niente di quelle cose,si era solo limitato a vedermi nascere e a darmi un nome e basta.
“Sì” gli risposi e lo guardai triste.
Lui mi abbracciò accarezzandomi la schiena e nel farlo mi fece venire i brividi.
Chissà se,se n’era accorto,nel profondo del mio cuore speravo di sì.
“Eccomi!!” urlò Alex mostrandoci un foglio tutto colorato “Ma che stavate facendo?”
“Niente!” gli risposi allontanandomi da Louis.
“Va beh, guarda quanto è bello questo disegno Lou! C’è un cane che lecca le ferite di una pecora e dietro ad un albero c’è un cacciatore con un fucile che vuole uccidere la pecora!” disse raggiante Alex.
“Ma che bello!” gli rispose prendendo il foglio e guardandolo bene.
“Comunque perché sei venuto qui?” chiesi a Louis.
“Volevo portare da parte di mia madre la sua famosa torta al cioccolato che a te piace tanto” disse.
“Grazie! L’hai già messa in frigo?” chiesi.
“Sì sì,è tutto a posto. Allora io vado al parco a farmi una passeggiata,ti piacerebbe venire con me Alex? Ti faccio vedere tante belle cose!” disse aprendo la porta.
“Sì,sì! Per favore Ju! Posso andare?” mi chiese Alex tirandomi le braccia.
Esitai un po’ prima di rispondere il fatidico “Sì”.
“Vieni pure tu! Dai,ci divertiamo!” mi chiese Louis.
“In realtà.. dovrei ..va bene!” cedetti.

Eravamo al parco di Hampstead Heath,uno dei parchi più belli di Londra.
Io avevo vissuto sin da piccola a Londra diventando una vera londinese,ma ero nata a Cannes,in Francia dove avevo vissuto in una casa a Quai Saint-Pierre,davanti al mare.
Me ne ero andata via quando avevo solo tre anni a causa del lavoro di mio padre,lasciando quel bellissimo posto.
Ero ritornata una volta insieme a lui e mi aveva raccontato tutta la sua vita passata lì a stretto contatto con “i lupi di mare” come li definiva lui,valeva a dire gli operosi marinai che la mattina andavano in barca per poi ritornare il pomeriggio tardi con una rete piena di pesci di varie grandezze.
A me quel posto mi aveva molto affascinato tanto che volevo rimanere lì,svegliarmi con il profumo dei biscotti appena sfornati e il rumore del mare,andare a farmi delle passeggiate lungo la riva,andare a visitare quelle tante chiese ed ammirare i preziosi monumenti della città.
Cannes è graziosa e ben tenuta, la cosa che più affascina è La Promenade de la Croisette che è il viale che costeggia il litorale della città francese di Cannes.
Era l'antica strada principale che costeggiava il mare, chiamata, all'epoca, Chemin de la petite croix.
Si tratta di un tratto di passeggiata marittima, costeggiata da una spiaggia sabbiosa da un lato e hotel di lusso e negozi dall'altro.
È da tanto,precisamente da sette anni,che non ci vado più nemmeno per le vacanze estive.
Londra mi è sempre piaciuta,è pittorica ed incantevole ed è anche un po’ misteriosa come me.
“UNA FARFALLA!” urlò Alex indicando una farfalla colorata che volteggiava sopra di lui.
Io ero rimasta incantata a guardare Kenwood House,una magnifica villa del 17 secolo.
“Bella,vero?” mi chiese Louis.
Lo guardai attentamente,era veramente carino con quella maglietta a righe e il cappellino grigio.
“Sì” gli risposi.
“Giochiamo a calcio,Lou?” chiese Alex con in mano il pallone tutto rovinato.
“Eccomi!” urlò Louis facendomi l’occhiolino.
Rimasi seduta sulla panchina a guardarli giocare a calcio e di tanto in tanto battevo le mani quando Alex segnava gol, poi ad un tratto decisi di andare anche io a giocare.
“MIA!!” urlai e cercai di segnare ma Louis riuscì a prendere il pallone con una forte presa.
“Vieni a prenderla se ci riesci!” mi sfidò Louis e io gli andai addosso cercando di rubargli il pallone ma ad un tratto dopo averlo tirato forte mandandolo lontano, scivolai e caddi a terra insieme a Louis.
Risi così tanto per la caduta e rise pure Louis e solo dopo mi accorsi che stava sopra di me e che si stava lentamente avvicinando alla mia bocca.
Socchiusi gli occhi aspettando il dolce contatto delle sue labbra sulle mie ma ad un tratto un pallone colpì forte sulla testa,Louis.
“AHI! Alex! Dove scappi? Ti vengo subito a prendere!” urlò Louis allontanandosi da me e correndo verso Alex.
Mi alzai anche io e vidi che Louis aveva preso Alex per le gambe e lo teneva sulle spalle.
Li raggiunsi e presi Alex in braccio ripetendogli che non doveva tirare il pallone in testa alle persone perché rischiava di fare a loro del male.
“Sciuca!” disse Alex con il faccino triste.
“Si dice scusa non sciuca” lo corressi.
“Scusa!” disse ed abbracciò forte sia me sia Louis.
Rimasi a godermi quel tenero e caloroso abbraccio e guardai Louis che mi guardava.
“Oh madonna mia! Perdona questi ragazzi!” disse una vecchietta passando accanto a noi “non sanno quello che fanno!”.
La guardai con aria interrogativa sciogliendo l’abbraccio e posando Alex per terra.
“Che vergogna! Ma vi rendete conto di quello che avete fatto? Un bambino alla vostra età!” disse la vecchietta guardando me e Louis male.
“Guardi signora,che questo bambino è mio fratello e lui è soltanto un mio amico” dissi indicandoli.
“Mi credi scema? Non ci casco! Ho visto che tra te e lui c’è qualcosa di profondo e quel bambino ha i tuoi capelli e i suoi occhi” disse la vecchietta allontanandosi e poi con le mani rivolte al cielo “perdonali madonnina mia!”.
Io e Louis ci guardammo come per dire:” Quella è proprio strana!”
“Guarda che bello!” disse Louis indicandomi il sole che stava tramontando “ tra noi e il tramonto c’è una differenza.. il tramonto appare e scompare ogni giorno,invece noi quando spariremo lo faremo una sola volta.. e per sempre”.
Lo ascoltai ammirata per quelle sue parole e pensai a cosa era per me il tramonto.
Io mi sento rallegrare quando vedo che il sole inizia ad oscurare,vedendo il tramonto tra gli alberi,
resto spesso incantata a vederlo scendere.
Ciò mi riempie il cuore di gioia, voglia di vivere, una nuova voglia d’amare qualcuno.
Ogni volta che guardo il sole tramontare donando la notte con le stelle penso che ogni stella è una felicità che avrò seguendo il mio cammino,un cammino difficile pieno di alti e bassi ma ne vale la pena di essere curiosi di sapere che c’è dopo del giorno che viviamo oggi stesso.
Mi tenni questi pensieri dentro di me e rimasi in un certo senso contenta nel vedere che Alex si era addormentato fra le spalle di Louis.
E ripensai a quando si era avvicinato a me per baciarmi,a quando mi aveva guardato durante l’abbraccio,alle parole della vecchietta ”tra te e lui c’è qualcosa di profondo”.
Cominciai a cantare una canzone in francese nel tentativo di scacciare quei pensieri e ci incamminammo verso casa guardando il sole tramontare lasciando nel cielo una luce arancione che a poco a poco sarebbe scomparsa.





Spazio autrice:
Scusatemi tantissimo per la lunga assenza ma adesso eccomi qua!! Grazie a tutti quanti!! Spero che questo capitolo vi piaccia ;)






Io e Louis da piccoli
  
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