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Autore: Wendy_BluHand    11/06/2012    2 recensioni
Prima di iniziare ci tengo a dire che questo è un crossover fra Beyblade e Doremì. La storia sarà concentrata su un alone di mistero e un insieme di flashback sul passato. Non mancheranno i nostri flat 4.Salii sul terrazzo per riposarmi. Il sole batteva sull'edificio bianco con insistenza. Un caldo come quello era insolito a Marzo. Ero stanca, avevo cercato disperatamente quel ragazzo per tutta la scuola. Quegli occhi azzurri gli avrei riconosciuti fra mille...erano i suoi occhi.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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21. Dovere




- Ora possiamo tornare a casa?-
- Casa? Quale casa? Voglio ricordarti che siamo rimasti fuori!-
- Era in senso metaforico. E comunque chissà di chi è la colpa?!-
- Eddai! Ci stiamo divertendo almeno!-
- Siamo in piedi da due ore.-
- Non fare il pensionato! Dai, andiamo lì!- .






Kai si sentì trascinare con forza via. Da quando erano rimasti chiusi fuori di casa, non avevano fatto altro che girare tra un chiosco e l'altro. Per meglio dire, Aiko lo trascinava senza interpellarlo qui e là. Quello che il povero malcapitato si chiedeva era: perchè giusto quella sera doveva essere festa?!
Guardò seccato il chioschetto dei pesci rossi in cui la sua compagna d'avventure cercava di pescarne uno. 
Non potè altro che restarne meravigliato quando con sua enorme sorpresa ci riuscì. 
- Guarda com'è carino! Dovremo dargli un nome!- disse Aiko sventolandogli il sacchetto di plastica con il pesce all'interno, sotto il naso.
- E ora cosa ne facciamo? - chiese Kai, al contrario per niente entusiasta.
- Me lo tengo, è ovvio!- replicò l'altra indignata.
- Sei incredibile.- mormorò il ragazzo fra i denti.
- Prossima tappa: caramelle gommose!- esclamò Aiko afferrando Kai per la mano. 
Ne comprò in quantità industriali, tanto che il blader pensò che se quella notte non avesse fatto indigestione, sarebbe potuta rientrare nei nuovi supereroi.
- Vieni, sediamoci.- disse la blu dirigendosi fuori dalla folla con il suo sacchetto di caramelle. A Kai non sembrò vero sentirla dire quella parola, la seguì senza lamentele ed entrambi si sedettero sul bordo di una fontana.
- Dici che dovremo tornare indietro e aspettarli? - chiese Aiko fissando il suo ultimo acquisto.
- No, pensavo che un materasso gonfiabile in questa fontana potrebbe starci.- ribattè ironico. La blu non potè trattenersi dal ridere ed esclamò: - Però, non immaginavo che fossi così spiritoso!-
- Andiamo.- ribattè l'altro.
- Kai? - la voce della streghetta lo bloccò. La ragazza si alzò e si mise davanti a lui, stringendo la busta del pesciolino rosso fra le mani. 
- Mh?-
- Ecco...c'è una cosa...una cosa che voglio dirti.- mormorò alzando i suoi occhioni blu su di lui. 
Kai attese e per un attimo credette che fosse un'altra stupidaggine ma quando si accorse della sua espressione seria, ricambiò il suo sguardo determinato con i suoi occhi scuri. Attese, sembrava in difficoltà.
- Kai...- lo chiamò ancora e poi più nulla. Perchè l'unica cosa che udì e che vide fu l'acqua che gli danzava attorno. Riemerse subito dopo e si voltò subito verso Aiko che tossendo a sua volta riemergeva dalla fontana.
- Ma che diavolo...?-
- Scusate ragazzi. Il mio amico mi ha spinto,non vi avevo proprio visto! Non avevo intenzione di cadervi addosso...mi dispiace!- disse un ragazzo avvicinandosi con un sorriso ebete.
Era praticamente bagnato dalla testa al sedere perchè due imbecilli avevano deciso di giocare a spintonarsi giusto davanti a loro due?!
- Non ve la siete presa vero?- chiese sempre lo stesso ragazzo.
Una sola occhiataccia bastò per mettere il ragazzo in fuga, il quale biascicando qualche altra scusa si era perso nella folla insieme al suo amico deficiente.
Certo, perchè avrebbe dovuto prendersela?! Era finito solo in una fontana dall' acqua ghiacciata.
- Kai!- gridò improvvisamente Aiko facendolo sobbalzare. Raggiunse la ragazza che in preda al panico scuoteva l'acqua con le mani.
- Oddio Kai! Kai dove sei?! Ti prego, vieni qui! Perfavore vieni qui!- sussurrò la ragazza girando intorno alla fontana.
- Ehi, io sono qui.- disse lapidario il blader.
- Kai, Kai, Kai!- continuava a chiamare insistentemente.
- Vuoi piantarla! Ho detto che sono qui!- sbottò il ragazzo seccato.
- Ma no! Non tu!- ribattè Aiko gesticolando freneticamente. - Oh, eccoti qui!- sussurrò dolce prendendo fra le mani il piccolo pesciolino rosso e rimettendolo nella busta di plastica con dell'acqua - Poverino! Nella caduta si era perso!- .
Kai era allibito. - Scusa, hai chiamato il pesce con il mio nome? - chiese esterrefatto.
- Ah, si! Ci ho pensato nel tragitto! L'ho chiamato così in onore di questa nottata!- rispose semplicemente l'amica con un sorriso.
- Non so se essere più stupefatto per il fatto che il pesce abbia il mio nome o perchè tu sei più preoccupata per lui che per te stessa, visto che sei quasi tutta bagnata.- disse scuotendo il capo. 
- Guarda che sono preoccupata anche per te, ti prenderai un raffreddore.- replicò candidamente.
- Dai, sbrigati! Andiamo! - mormorò Kai afferrandola per il braccio.
- Dove stiamo andando? - chiese incuriosita.
- In albergo.- rispose l'amico.
- In albergo? E perchè?-
- Perchè siamo tutti bagnati e ad aspettare gli altri non conviene, ci ammaleremo sicuramente. Pago io.-
- E secondo te ci fanno entrare in hotel conciati in questo modo? -
- Diremo che siamo appena tornati da Osaka dove piove a dirotto. Gli ombrelli ci si sono rotti e siamo venuti in metropolitana. Poi se ci infiliamo le giacche non noteranno tutta quest'acqua. Inoltre abbiamo la fortuna di non essere bagnati tutti. - spiegò velocemente fermandosi e mettendo la giacca - E nascondi quel maledetto pesce!- aggiunse poi.
Dopo avergli fatto la linguaccia anche Aiko si mise la giacca e seguì Kai nell'albergo.




Dieci minuti dopo erano in una doppia. Kai era stato abbastanza bravo nel mentire e lavorarsi il tizio. A turni si erano dati una sciacquata e ora sedevano entrambi sul letto, muniti di accappatoio, in silenzio. 
- Certo che è strano...voglio dire, non mi sarei mai immaginata di trovarmi in una stanza d'albergo con te.- disse al ragazzo che si era alzato e si era diretto verso il bagno.
- Aiko, perchè c'è Kai nel lavandino? - chiese il blader dai capelli d'argento.
- Perchè almeno per il momento sta in uno spazio più grande. Sta più ri...- s'interruppe e puntò i suoi occhi pieni di una strana luce su di lui - L'hai chiamato Kai! - .
- Come avresti voluto che lo chiamassi?! Anche se non sono lo stesso onorato dal fatto che un pesce abbia il mio nome. - ribattè l'amico sedendosi su una sedia.
- Caramella? - propose Aiko lanciandogli il sacchetto.
- No, grazie. Piuttosto sposta tutti i tuoi acquisti dal letto.- rispose l'altro.
- Guarda cos'ho comprato! - e tirò fuori da un sacchetto una serie di candele gialle. - Candele profumate alla vaniglia!-
- La cosa dovrebbe interessarmi?!-
- Accendiamone qualcuna!- esclamò la ragazza entusiasta,senza badare a lui. 
Kai sospirò, ormai sconfitto dall'iperattività di quella ragazza. La vide indaffarata ad accendere le candele. Mentre un leggero odore di vaniglia cominciava ad impadronirsi della stanza,notò quanto fossero lucidi e di un colore così intenso i capelli di Aiko alla flebile luce della candela. 
Si soffermò sulla soglia del bagno per guardarla con attenzione. Era la prima volta che fissava così una persona. Era la prima volta che la guardava così a lungo. 
- Senti, non ho ancora sonno! Che ne dici di fare qualcosa? Qualcosa di interessante?- chiese la ragazza ad un tratto alzando gli occhi di scatto.
- Kai? -
- Mh...?-
- Perchè non mi rispondi? Stai...sorridendo...?- mormorò la blu puntellandosi sulle ginocchia.
Il ragazzo si riscosse e subito si affrettò a rispondere: - No, non sto sorridendo...stavo pensando.-
- E a cosa?- chiese allora incuriosita.
- Non sono affari che ti riguardano.-
Aiko rise e gli lanciò dietro un cuscino. - Sei proprio una mummia!- lo apostrofò tirando fuori la lingua.
Kai s'irrigidì, se pensava di infastidirlo in quel modo barbaro allora non aveva capito un accidenti di niente. Non avrebbe ceduto alle sue provocazioni infantili.
Non le rispose e si limitò a voltarle le spalle e ad incamminarsi nella direzione opposta alla sua. Sul suo volto si era già dipinto un ghigno di vittoria, quando qualcosa di morbido ma  allo stesso tempo consistente,lo colpì nuovamente alla schiena.
La sua noncuranza non aveva scalfito l'animo seccante della streghetta. Decise, tuttavia di mantenere la calma. Si inginocchiò,afferrò il cuscino e lo depose con naturalenzza sul letto, si sfilò le ciabatte e si stese supino sul materasso. 
- Stai cercando di ignorarmi?-



Sveglia la ragazza.





- Va bene. Fa un pò come vuoi.- replicò indispettita Aiko. 
Anche soltanto per un attimo a Kai era piaciuto credere che si fosse davvero arresa, cosa che in realtà non era accaduta. La blu aveva strisciato silenziosamente al suo fianco, il soggetto aveva gli occhi chiusi, e improvvisamente lo aveva morso. Si, quel tirannosauro con la parrucca lo aveva morso sul braccio, procurandogli un grido di dolore che la sua personalità rigida non era riuscita a trattenere.
- Sei pazza?- sbottò seccato.
- Avevo capito benissimo che mi stavi ignorando deliberatamente. Gradirei essere ascoltata quando parlo.- e fece per andarsene indignata finquando qualcosa di abbastanza grande non la colpì sulla nuca. Si voltò di scatto ma trovò Kai nella stessa identica posizione di prima solo che ora ai suoi piedi c'era un cuscino e di certo lì non ci era arrivato da solo.
- Kai, sei stato tu? - chiese avvicinandosi minacciosa con l'arma del delitto fra le mani. 
- Ti sembra che io mi sia mosso in qualche modo?!-
- Di certo il cuscino non ha i piedi.-
- Non ho tempo da perdere con queste stupidaggini.- e si voltò su di un lato cercando di non sorridere come un fesso, cosa che non era assolutamente da lui.
Anche se un pò idiota si sentiva, l'aveva fatto davvero. L'aveva colpita con il cuscino, un gesto così infantile. Non da lui, certamente.
Proprio mentre stava prendendo in considerazione l'idea di farsi una capatina dallo psicologo per ragioni del tipo " Ho perso me stesso, è stato risucchiato via da un tirannosauro con la parrucca", la cuscinata arrivò forte sul suo braccio. Restò per un attimo immobile. Il numero dello psicologo lo avrebbe trovato più tardi, ora era giunto il momento di tirare fuori gli artigli. Voleva la guerra? E guerra avrebbe avuto quella lampada con le tende blu. Si alzò velocemente e afferrato il primo cuscino che gli capitò sotto mano, ingaggiò un duello strabiliante con Aiko in piedi sul letto. Faceva tanto " Pirati dei Caraibi" anche se probabilmente visti da un povero terzo dovevano sembrare due dementi in piedi su un letto che cercavano di svuotare i cuscini dalle piume.
Effettivamente fra una botta e l'altra, la stanza si era riempita di piume svolazzanti che danzavano loro intorno, insinuandosi nei capelli o peggio in bocca o nel naso. 
- Basta, basta! Aspetta un attimo!- esclamò Aiko con le lacrime agli occhi dalle risate - Come spiegheremo questo disastro al proprietario dell'albergo?-
- Semplice. Non lo spiegheremo.- rispose lapidario l'altro.
- Vuoi dire che nasconderemo i cadaveri?-lo incalzò lei.
- Si. Vuol dire che ce ne sbarazzeremo prima che tu abbia il tempo di dire "dranzer"! - replicò il blader sedendosi sul letto.
Aiko si chiese perchè diavolo avrebbe dovuto dire "dranzer" ma poi lasciò perdere e si sedette a sua volta sul letto.
Kai invece si diresse in bagno e quando tornò restò per un attimo in silenzio, abbastanza stupito. Aiko sedeva davanti a quella che era una pessima imitazione di una tenda di campeggio fatta con le lenzuola.
- E quello cos'è esattamente?- chiese Kai senza riuscire a trattenersi questa volta.
- Come cos'è?! Una tenda di campeggio mi sembra ovvio.- rispose con sufficienza l'amica.
- Un'abominevole tenda di campeggio, vorrai dire. E perchè è sorta qui,di grazia?- 
- Perchè c'è una cosa che voglio mostrarti. Vieni dentro.- e senza lasciargli il tempo di dire altro s'infilò nella "costruzione."
Kai non riusciva a credere che lo stava facendo davvero. Ora era in ginocchio in procinto di entrare in una tenda raccapricciante e dalle dubbie fondamenta. Neanche da bambino aveva mai fatto qualcosa del genere. Cercò di non pensarci e scostando le lenzuola si affacciò all'interno della dimora.
- Dai, sbrigati! Entra.- disse Aiko facendogli segno con la mano.
- Cos'è che dovevi farmi vedere esattamente?- chiese, cercando di non badare al fatto che erano nascosti sotto delle lenzuola in una camera d'albergo.
- Questo!- esclamò e da un altro sacchetto tirò fuori un braccialetto, con un iniziale sopra. Una "A". 
- Per te!- e glielo porse - Per ricordarci sempre di questa notte. Io ne terrò uno con la "K". - spiego infilando il suo.
Kai, davvero senza parole guardava il bracciale.- E perchè me l'hai dato proprio qui dentro?-
- Perchè brillano ma per vederli avevo bisogno di più buio.- rispose semplicemente la blu. Effettivamente le due lettere illuminavano il piccolo spazio.
- Quello cos'è?- chiese ancora il blader spostando l'attenzione su uno strano cilindro.
- Bolle!- sussurrò entusiasta, prendendolo e iniziando a soffiare nel piccolo cerchio.
- Potresti smetterla di bombardarmi? Lo spazio è già abbastanza ristretto e soffocante.- sbraitò spazientito.
- Questo invece è un tagliacarte a forma di pugnale.-disse ancora la ragazza, sfilandolo dal sacchetto così bruscamente che la lama di legno dell'oggetto la tagliò sul dorso della mano.
Aiko lasciò subito cadere il tagliacarte portandosi la mano ferita alle labbra. Kai l'afferrò per il polso e la portò fuori dalla tenda. 
- Ferma. Faccio io.- disse conducendola verso il bagno - Accidenti a te! Vuoi stare più attenta?!- .
Le mise la mano sotto l'acqua e prese a tamponarle delicatamente la ferita. 
Aiko lo osservava in silenzio, senza dire una parola. Non emise nemmeno un verso di dolore quando Kai le fasciò la mano.
La ragazza sorrise...era come se l'avesse fatto spontaneamente, come se gli fosse uscito naturale. Curarla.
- Fai più attenzione la prossima volta.- la rimproverò con un cipiglio severo.
- Scusa...non volevo farti spaventare.- sussurrò Aiko con un sorriso - Grazie.- aggiunse prima di tornare nella stanza.
Kai la seguì subito dopo e la trovò sdraiata sul letto, intenta a fissare il soffitto. Anche lui le si sdraiò affianco. 
- Aiko, cos'è che stavi per dirmi prima che ci bagnassimo nella fontana?- chiese lui ad un tratto. Doveva essersi proprio rimbambito per parlare così tanto.
-Eh?- mormorò stupita - Ah, si...ecco. Niente di chè. Volevo chiederti se tu avevi un nome migliore per Kai- pesce.- mentì alla fine.
- Bè...a quanto vedo poi hai fatto da sola.- commentò il blader disinteressato. 
- Ora ho io una cosa da chiederti invece.- disse Aiko, alzandosi sui gomiti. 
Il ragazzo si voltò nella sua direzione. - Perchè mi hai fasciato la mano? Voglio dire, perchè ti sei offerto di medicarla proprio tu?-
Kai rimase spiazzato, non si aspettava certo una domanda del genere. Perchè si era offerto di curarla?
Bella domanda. In realtà non lo sapeva neanche lui il perchè. Gli era uscito naturale...perchè...perchè voleva farlo.
- Perchè incapace come sei, saresti morta dissanguata.- rispose acido lui.
- Ah-ah! Che ridere!- esclamò la streghetta ironica - Bugiardo! Non è vero! Perchè?-
- Aiko. Dormi.- ribattè cinico il blader.
- Scordatelo. Ora lo voglio sapere.- insistè lei afferrando la gruccia appesa all'armadio su cui una volta c'erano i suoi vestiti bagnati, che ora erano rovinati a terra.
- Domani mattina ci alziamo alle sette.- disse senza motivo Kai.
- Dovrai darmi una risposta prima o poi!- lo minacciò Aiko, brandendo quella che doveva essere una spada ( ma che in realtà era solo una gruccia), contro di lui.
- Mi avrai fatto un incantesimo per essermi ridotto a questo.- replicò l'altro abbassandole l'arma.
La blu rise e quasi non cadde dal letto. - Nessun incantesimo...sei tu che sei rimbambito!- ribattè rotolando su un lato.
- Andiamo bene.- commentò Kai amaro - Dormiamo, và.-
- Neanche per idea. Devi darmi ancora una risposta.- esclamò l'amica indignata.
- Aiko spegni quella candela puzzolente e dormi.- sibilò spegnendo l'abatjour.
L'amica sbuffò e si sdraiò completamente sul letto. - Tanto prima o poi me lo dirai.- sussurrò contro la sua schiena.
- Come va la mano?- le chiese allora Kai.
- Più o meno...mi fa ancora un pò male.- rispose Aiko guardandosi la mano nell'oscurità della stanza. Improvvisamente un'altra mano calda afferrò la sua. Intrecciando le sue dita con le proprie. Le due lettere, "A" e "K" splendevano contro il buio che regnava incontrastato.
Sorpresa si voltò alla sua sinistra e mormorò: - Hai cambiato idea, vuoi dirmelo ora?-
- Dovere.- disse semplicemente. Ad Aiko sembrò quasi che avesse un'intonazione più dolce, più morbida. Forse lo aveva immaginato...ma una cosa la sapeva.
Il gesto di Kai non era stato dettato solo dal dovere. Era qualcosa di più forte. Lo leggeva nelle loro due mani intrecciate, nella sua presa salda, nei due bracciali che cozzavano l'uno contro l'altro.
Sorrise e si addormentò.


***


Fu immediatamente catapultata all'indietro. Quando toccò di nuovo terra, tornò a respirare regolarmente. Ciò a cui aveva assistito fino ad ora erano i suoi ricordi più preziosi. Kai e Max. Max e Kai. I loro occhi ancora la fissavano insistentemente, ancora le ruotavano attorno.
Avvertì la presenza della ragazza al suo fianco, si voltò per guardarla negli occhi, un odioso sorriso le era dipinto sul volto.
Stava cercando di farla cadere, in tutti i modi. Però no, non ce l'avrebbe fatta. Perchè lei, Aiko Senoo, avrebbe lottato. Chi era quella ragazza per dirle cosa doveva fare? Nessuno. Le sue decisioni riguardavano solo ed unicamente lei.
Fin da bambina aveva sempre avuto una vita non molto facile. I suoi genitori si erano divorziati quando era davvero piccola. Da quel momento aveva vissuto con suo padre. Un uomo umile e gentile, un tassista. Gli dava una mano come poteva, aiutandolo con la casa. Quando si era trasferita a Misora, aveva fatto la conoscenza di persone fantastiche. Gente che l'amava davvero. La sua vita era cambiata. I suoi genitori erano tornati insieme e ora lei aveva finalmente ritrovato le persone più importanti della sua vita. Kai e Max facevano parte di queste. Ed ora che le cose volgevano per il verso giusto, non avrebbe permesso a quella stronza di rovinare tutto. Ciò che Kai aveva detto quella notte non era poi propriamente falso.
Alcune cose si dovevano fare per il dovere. E quella era una di quelle cose, il dovere nei confronti delle persone che amava. Era per loro che doveva combattere, non piangere. Doveva assolutamente combattere.
 Alzò lo sguardo e con determinazione lo puntò sulla ragazza.





* Angolo di Natsumi213*
Eccomi ritornata! :) Come va? :)
Ora che finalemente questa maledetta scuola è finita ( si spera), avrò molto più tempo di aggiornare! XD * lancia coriandoli e saltella per la casa*
Mi siete mancati tutti tantissimo!^^ Mi è mancato anche scrivere, tanto! :)
Allora, questo ventunesimo capitolo vede la fine del ricordo fra Aiko e Kai. Dolce, non trovate? :3
Ho preferito scrivere della distruzione della pietra la prossima volta, altrimenti qui fa notte! XD
Vi annuncio che ora rivedrò un pò la scaletta perchè ho intenzione di accellerare i tempi, sennò qui arriviamo a Natale 2013! XD
Bando alle ciance, passiamo alle cose più importanti! :3
Un ringraziamento e un bacio grande grande va ad Aiko_Laury e Kry333 che hanno recensito lo scorso capitolo! <3
Un grazie e un altro bacio va  anche a quelle fantastiche persone che hanno letto e  inserito la storia fra le preferite: Aiko_Laury, Kiki Hiwatari,Kry333, Lady Dream e Silvia the best! <3
Grazie mille! ^_^
Dunque che altro? Credo più nulla. Allora beibeee (?)...a parte quest'inglese da sedia elettrica (XD), ci sentiremo presto! :)
Quindi a presto miei cari cuoricini, dolcetti e chi ne ha più ne metta! :) (Si, in questo periodo mi sento dolce! :3)
Kiss! :* :* :*

  
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