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Autore: Aoimoku_kitsune    12/06/2012    18 recensioni
Ti posso sentire e so di amarti.
***
E' una MPREG: Gravidanza tutta al maschile.
Dopo una serata il legame di Naruto e Sasuke sembra spezzarsi sempre di più, ma una maledizione (Da parte di Naruto) o uno splendido miracolo (Da parte di Sasuke), renderà le cose più complicate o semplicemente riuscirà ad aggiustarle? E Naruto si troverà davanti ad una scelta difficile, che farà provare a Sasuke, di nuovo, il dolore per la perdita di una famiglia.
***
-Sai..
Disse Naruto, fissando lo schermo colorato.
-.. Stavo pensando..
-Tu che pensi?
Lo sfotté Sasuke, quasi serio, nascondendo il divertimento.
Naruto alzò lo sguardo, fissandolo di sbieco, reclinando il capo verso di lui.
-Teme.. Smettila di prendermi sempre in giro.
E la linguaccia fu inevitabile.
Sasuke ridacchiò, sommessamente, appoggiando il mento sul capo di Naruto.
-Su dimmi.
Sentì un piccolo sbuffo dal basso e poi Naruto parlare.
-Il nome per il bambino. Non lo abbiamo ancora deciso.
Sasuke fece una strana smorfia di disappunto.
***
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito.. È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale.. Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
***
Era leggero il suo bambino, fragile tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'd come for you'
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Era entrato nella 32esima settimana, ma a Naruto sembravano passati anni dall’inizio di quella strana gravidanza. La pancia ormai era un’enorme cocomero che vinceva a stento la forza di gravità; la sua autonomia in piedi o camminando non superavano i 30 secondi.
La fine della gravidanza era sempre più vicina, e Naruto era agitato.
Le analisi all’ospedale non si riducevano. Il rush finale prevedeva ancora un elettrocardiogramma, tamponi vari, prelievi dell’ultimo minuto, visite anestesiologiche e gli immancabili monitoraggi che, un mese prima della data presunta del parto, andavano affrontati almeno una volta a settimana e che, nel suo caso particolare, sarebbero servite a capire se il fisico avrebbe retto fino all’11 Aprile.
Aprile.
Ancora un mese.
Gli occhi azzurri si puntarono sull’enorme gonfiore, fissandolo attentamente e il bimbo si mosse, e Naruto boccheggiò.
Sedendosi sul letto, dove prima disperato aveva cercato invano di alzarsi, appoggiò una mano dove la pancia cambiava forma, mentre il feto continuava a girarsi, facendogli provare una strana sensazione di pienezza e rigetto.
Si sentiva sempre la testa girare e il fiato accelerare per quei piccoli movimenti.
Deglutì, non riuscendo a fermare il sorriso che gli increspò le labbra, stringendo sotto la sua mano, la stoffa del lenzuolo.
-Fai il bravo…
Sussurrò e come se l’ospite, il secondo, lo avesse capito si fermò, cullato dalla voce del genitore.
Naruto ridacchiò, stendendosi con fatica di nuovo sul letto, abbracciando il ventre e chiudendo gli occhi stanco.

Sasuke scocciato, andò alla porta.
Stava perdendo le staffe.
Ultimamente la sua casa, che sempre aveva spaventato gli altri, ora sembrava un punto di raccolta e di casino.
Grugnendo, quando il bussare diventò più frenetico, aprì di scatto al porta, cercando di fissare trucemente qualsiasi persona che vi ci celasse dietro.
Ma tutto quello che ottenne fu uno spostamento d’aria e dei passi pesanti e veloci diretti verso le camera e un urlo che lo fece sobbalzare e rizzargli i peli sulle braccia.
-Narutoooooooo…
Il biondo sobbalzò, sedendosi sul materasso, fissando spaventato la porta di camera sua.
Che diamine…
-Naruto… Oh, Kami Sama, Naruto mi hanno detto che… Ooohh… Eh?
Iruka si bloccò in mezzo alla camera, guardando con occhi spalancati Naruto.
Ma in realtà, l’unica cosa che c’era nel suo campo visivo era l’enorme, tonda, gonfia, pancia di Naruto.
La bocca si aprì, e un suono strano ne fluì, nello stesso momento che Sasuke raggiunse l’intruso.
In realtà, Sasuke non si ricordò molto come si ritrovò con la schiena al muro, e la guancia che pulsava dolorante come la mascella, e il viso contratto di rabbia di Iruka vicinissimo a lui.
-Tu… Cosa hai fatto…A… Innocente, dolce…
Non riusciva neanche a parlare per quanta rabbia stava provando in quel momento.
Il suo fratellino, perché considerava Naruto tale, era stato toccato da quelle luridi mani da Uchiha.
Sasuke lo guardò con gli occhi leggermente aperti, stupito di quanta forza avesse quell’uomo quando riguardava Naruto.
Il biondo si alzò di scatto, forse troppo veloce che sentì il pavimento venir meno e si accasciò sulle ginocchia con un tonfo che risvegliò i due.
Sasuke fu il primo ad avvicinarsi e gli cinse le spalle, indifferente dallo sguardo di Iruka sulla sua figura.
-Stai bene? Devo chiamare Tsunade?
Disse, leggermente in panico il moro, fissando il viso ansimante di Naruto.
-No… Sto… Bene. Mi sono mosso troppo in fretta e mi è venuto un capogiro, ma sto bene.
Cercò di tranquillizzarlo il biondo, regalando a Sasuke un dolce sorriso, mentre guidava la mano del moro verso il ventre gonfio, al calcetto o pugno del neonato.
Iruka guardava quella scena come un estraneo.
Negli occhi di Sasuke, leggeva quello sguardo che la madre gli regalava sempre quando era piccolo.
Quello sguardo che, anche prima di morire per la salvezza del villaggio, non aveva abbandonato gli occhi scuri.
La mano, la quale aveva scontrato il viso di Sasuke, formicolava per il pugno e la rabbia che aveva provato in quel momento stava, lentamente, abbandonando il suo corpo, quando gli occhi azzurri di Naruto si posarono su di lui.
Volevano solo comprensione, quelle iridi chiare e Iruka non poté non chiudere gli occhi, sorridendo mesto e avvicinandosi.

-Se osa farti soffrire ancora, giuro che questa volta lo colpisco meglio.
Borbottò il maggiore, seduto sul bordo del letto, mentre Naruto ridacchiava, appoggiato alla testiera in legno.
-Prima di te, mi sa che c’è Sakura chan.
Sorrise sereno il biondo, accarezzandosi, come faceva da tutti quei mesi, il ventre. Ogni volta il suo battito accelerava sempre di più, sentendo il chakra del bambino.
Quel chakra che all’iniziò sarebbe assomigliato al suo e a quello di Sasuke, e poi si sarebbe distinto.
Iruka fissò Naruto e poi il ventre con amore.
-E’ così grande. Ormai sei alla fine.
Constatò.
Naruto annuì vigorosamente.
-Tsuande ha detto per gli inizi di Aprile. Mi sembra passata un’eternità.
L’uomo ridacchiò.
-Immagino.
Sasuke, con un sorriso sereno, ascoltava la conversazione appoggiato al muro esterno della camera, fissando il soffitto e con le braccia incrociate al petto.
Sei fiero, adesso, aniki?!

***
-…O Kami. Iruka… Iruka ha colpito Sasuke kun con un pugno?!
La voce di Sakura era alta, e il viso era contratto in una smorfia divertita, mentre la ragazza cercava di non ridere sguaiatamente.
Sasuke Uchiha… colpito.
-… Pff…
Fu più forte di lei e Naruto alzò gli occhi al cielo, divertito, quando la ragazza scoppiò a ridere rumorosamente, afferrandosi la pancia con le mani.
-Non posso crederci…
Borbottava tra le risate, e Naruto scosse il capo sbuffando.
-Anch’io ci sono rimasto.
Disse, spalancando appena gli occhi.
-Poi dovevi vedere la faccia di Sasuke… Aveva messo su un broncio disarmarmante, quando Iruka sbraitava cose senza senso sull’essere innocente, bambino ecc.
Finì, guardando Sakura che aveva smesso di ridere, per poi cominciare insieme.
Le loro risate erano così forti che Sasuke sbuffò, massaggiandosi la guancia dolente, mentre camminava con un’espressione cupa per la casa.
-Molto divertente…
Bofonchiò, aprendo la bocca e roteando la mascella.
Prenderlo in giro, per un pugno.
-Molto maturi.
Aggiunse, quando le risate divennero più continue, spezzate con il suo nome.

La ragazza ansimò, mentre la sua risata diventata un sorriso enorme e poi si alzò, spazzolandosi la gonna e guardò Naruto che la fissava curioso.
-Devo andare. Ho una commissione da fare e sono già in ritardo.
Naruto si aggiustò seduto sul letto, cercando di alzarsi.
-Ti accompagno, aspetta…
Disse.
La ragazza appoggiò una mano sulla spalla del biondo, trattenendolo a letto e fissò in modo dolce Naruto.
-Non preoccuparti. Conosco la strada. Non sforzarti inutilmente.
Gli sorrise Sakura con dolcezza avvicinando il suo viso a quello di Naruto. Il biondo non comprese subito ciò che stava accadendo, ma a un tratto si ritrovò le labbra della ragazza premute contro le sue. Fu un bacio veloce e schioccante che lo lasciò senza parole.
-Ma cosa?…
Balbettò mentre arrossiva come un peperone.
-Tranquillo, non l’ho fatto perché mi piaci in quel senso. È per dimostrare amicizia.
-Bè, c’è contatto e contatto.
Mormorò il ragazzo, indietreggiando appena e stringendosi nelle spalle, mentre, rosso in viso, abbassava lo sguardo.
Sakura rise forte e si alzò, voltandosi per uscire dalla camera, ma quando fu davanti alla porta si fermò, guardando di sbieco il ragazzo.
-Ti voglio bene, baka.
Naruto la guardò, e sorrise.
Solo lei poteva chiamarlo in quel modo senza farlo innervosire.

Sakura entrò nel locale fresco, socchiudendo gli occhi quando la sinfonia di note dei fiori gli invase le narici e la inebriò per un momento.
Lo sguardo verde ammirava e si aggirava per tutte quelle teste colorate e profumate, in cerca di qualcosa e quando individuò il suo obbiettivo sorrise, andandogli incontro.
-Ciao Ino.
Disse calma, fissando la ragazza che sobbalzò appena, voltandosi di scatto e fissarla.
La bionda spostò lo sguardo, ritornando alla composizione di fiori che stava curando con cura e la sua lingua scocco contro il palato.
-Ciao… Sakura. Cosa ti porta qui?
Domandò atona, riponendo un rametto levigato, chiaro, al centro del vaso piatto.
Sakura, cercando di non far caso alla voce scocciata dell’amica, si avvicinò, affiancandola, guardando come le mani di Ino si muovevano delicate ed esperte tra i fiori e foglie.
-Ho pensato di fare un salto. Non ci vediamo dalla festa di Kiba…
Disse non curante, afferrando un gambo di un crisantemo.
Ino si irrigidì, e le dita temporeggiarono sulle foglie di frassino.
-Umhh…
Mormorò infine, tagliando l’eccesso.
Sakura sospirò, appoggiando il fiore e fissò la ragazza.
-Perché hai ferito in quel modo Naruto? So che non ci sei mai andata d’accordo all’inizio, ma pensavo che dopo avessi messo da parte i pregiudizi della gen…
Ino sbatté, contro il tavolo da lavoro, le forbici e guardò furente Sakura.
-E’ per questo che sei venuta qui? Per Naruto?
Sakura respirò a fondo, annuendo decisa.
-Ti sei comportata male.
Le riferì, fissandola negli occhi azzurri.
-Ormai pensavo che fossi cresciuta e maturata, ma dal comportamento che ho visto qualche mese fa, non è così.
Ino strinse i pugni, distogliendo lo sguardo.
Sakura si avvicinò all’amica, appoggiandole una mano sulla spalla.
-Perché hai reagito così?
Domandò.
Ino si morse un labbro, sospirando.
-Non lo so…
Mormorò, chiudendo gli occhi.
-Mi ha dato fastidio.
Sakura la fissò sconcertata.
-Io sono l’unica, ancora a non avere un ragazzo. Hinata si è sposata, e aspetta un bambino. Ten Ten e Neji convivono e persino Choji ha una compagna.
Borbottò, voltandosi di spalle, facendo cadere la mani di Sakura.
-… E ora. Naruto sta con Sasuke.
Una risata amara si fece largo nel negozio.
-E Naruto aspetta un bambino.
-Ino…
Chiamò la ragazza.
-Per caso… Tu… Ti sei comportata così, non per Sasuke.
Cominciava a capire.
Ino si irrigidì, per poi sospirare pesantemente e si voltò verso l’amica.
-Mi piaceva Naruto. Ho cominciato a provare qualcosa per lui, durante la guerra…
Ammise, imbarazzata.
Sakura spalancò gli occhi.
-Pensavo di competere con te. Era più semplice. Tu, cioè… Guardati.
-Ehi.
Disse offesa Sakura, indietreggiando di un passo.
-Che vorresti dire?
Sbraitò.
Ino alzò un sopracciglio biondo, sospirando.
-Potevamo competere, perché eravamo allo stesso livello… Più o meno.
Sussurrò alla fine, per poi spostare lo sguardo sui fiori appoggiati al tavolo.
-Ma Sasuke… Cavolo. Non l’avevo neanche considerato a priori. È su un altro livello.
Sbuffò, stanca.
-Sinceramente, poi, non pensavo che Naruto fosse gay.
Disse, storcendo il muso all’ultima parola.
Sakura prese un grosso respiro, grattandosi il capo.
-Ti stai sbagliando…
Chiarì e gli occhi di Ino furono sulla sua figura.
-… Non penso che Naruto o Sasuke, siano gay.
Ino strabuzzò gli occhi.
-Ma tu sai, almeno, chi sono i gay? No perché, se no, la tua ignoranza è disarmante.
Sakura gli scoccò uno sguardo di fuoco e ringhiò.
-So cosa sono i gay. Ti stavo semplicemente dicendo che per me, Naruto e Sasuke non sono propriamente gay, visto che non sono mai usciti con latri ragazzi.
La ragazza respirò, prendendo fiato e si appoggiò al bancone.
-Semplicemente, quei due sono attratti l’uno dall’altro. Se Naruto fosse stato una ragazza, sarebbe stato la stessa cosa, e viceversa. Si amano, perché sono loro.
Disse infine.
Ino, anche se il ragionamento era un po’ contorto, annuì per dar segno all’amica di aver capito, e sbuffò.
-Già.
Rispose.
-Andrai a scusarti?
Ino si morse un labbro, grattandosi nervosamente il braccio destro con la mano sinistra.
-Lo farò, ma non adesso…

***

36esima settimana.

Naruto era steso sul letto, l’enorme pancione che svettava da sotto le coperte, e Sasuke non poté esserne più felice.
Si avvicinò lentamente all’amante addormentato, sedendosi sul letto, accarezzando la guancia di Naruto, sfiorando il collo e lo sterno scoperto dallo yukata, scendendo sempre più giù e fermando la mano sul ventre.
Mancava così poco, e Sasuke avrebbe assaporato la felicità di essere padre. Di accogliere tra le braccia quella creatura fragile e minuta.
Il bambino si mosse inaspettatamente, e la pancia di Naruto cambiò forma, diventando più ovale, mentre il biondo si lamentava infastidito nel sonno, con un tenero broncio, spostando il capo dall’altra parte.
Qualcosa premette sul suo palmo, e con lentezza appoggiò il capo sul gonfiore, trattenendo il fiato, sentendo il ritmo veloce del suo bambino.
Era una melodia che gli sciolse il cuore, rasserenandolo.
Era così meraviglioso tutto quello.
Sentire quel battito veloce, frenetico di una nuova vita. Una vita che aveva contribuito a creare, dopo tutte quelle che aveva tolto in vita sua…
Un calore si espanse tra i suoi capelli, mentre dita leggere ne accarezzavano la morbidezza.
-Suke..?
Sussurrò stanco Naruto, guardando il capo del moro sul suo ventre. Era solito farlo spesso, Sasuke. Naruto aveva capito che il batter del cuore di loro figlio gli piaceva e lo calmava come una dolce carezza.
-Ti ho svegliato.
Il fiato caldo di Sasuke, percepibile anche sotto gli strati dello yukata e del lenzuolo, lo fecero tremare.
Scosse il capo, poi realizzò che Sasuke non poteva vederlo, considerando che era ancora voltato, e appoggiato sopra di lui.
-Non ti preoccupare.
Rispose, con voce impastata.
Facendo forza sulle braccia, lentamente si alzò a sedere, sentendo quella strana sensazione di gonfiore avvolgerlo.
Sasuke si alzò, voltò il busto verso Naruto che guardava il ventre con un cipiglio, mentre lo abbracciava.
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito... È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale... Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
Qualcosa si accese nelle iridi nere di Sasuke, facendo provare a Naruto mille brividi sulla pelle.
-Hai bisogno di qualcosa?
-Mi aiuti ad alzarmi. Non c’è la faccio.
Sussurrò, imbarazzato Naruto, mentre Sasuke sorrideva nell‘oscurità della stanza, scoprendolo dalla coperta.
Lo aiutò ad alzarsi, e lo accompagnò anche al bagno, chiudendolo dentro, aspettandolo fuori.
Naruto uscì dal bagno ondeggiando, i passi che coprivano il doppio, rispetto a prima.
Sasuke gli fu accanto subito, pronto se Naruto inciampasse nei proprio piedi.
Era già successo, non perché Naruto fosse stupido, semplicemente perché la pancia era davvero grande, e ogni tanto le gambe magre di Naruto cedevano a quel peso.
Sentì come un braccio di Naruto si attaccasse al suo, mentre scendevano le scale della villa, diretti verso la cucina.
-Cosa vuoi da mangiare?
Naruto lo guardò, e fece spallucce.
-Mi è indifferente... Tanto se ti dicessi che voglio il ramen, mi risponderesti di no.
Snocciolò e Sasuke lo guardò con un piccolo ghigno.

***

-Stasera devo partire per una missione, mi occuperà solo una giornata.
Sasuke sorseggiò la bevanda, mentre Naruto depositava le bacchette sul tavolo e guardava Sasuke corrucciato.
Non rispose nulla, semplicemente perché non sapeva cosa dire.
Perché prima di essere uomini, erano ninja. Ninja pronti a morire per la patria.
Naruto si allarmò per un attimo, mentre immagini di Sasuke ferito gli tormentarono in testa…
-Ritornerò il prima possibile, perciò smettila di pensare a cose stupide, dobe.
Disse Sasuke alzandosi, prendendo la sua ciotola e allungandosi verso quella di Naruto.
-Vuoi altro riso?
-Non stavo pensando a cose stupide… Teme! Comunque no! Sono apposto.
Sasuke si drizzò, guardando Naruto serio.
-Hai mangiato solo il riso, sicuro?
-Se mi sforzo, rimetto. Perciò sono sicuro.
Ribatté a tono il biondo, facendo perno sulle braccia, alzandosi.
-Vado sul divano.
Sussurrò, bevendo e dirigendosi con passi incerti sul divano.
Era gonfio fino al collo, e già bevendo quel bicchiere d’acqua, aveva fatto uno sforzo sovraumano.
Trattenne il fiato, mentre, appoggiandosi con le braccia sul divano, si sedette.
Gemette di piacere, quando appoggiò, sempre con fatica, i piedi sul materasso morbido, e si rilassò le gambe.
Tsunade glielo aveva detto; lo aveva avvisato che le gambe gli avrebbero fatto sempre più male, così come i piedi, ma non pensava così tanto.

Quando Sasuke finì di pulì la cucina, si avvicinò a Naruto, sedendosi nella parte libera del divano, prendendo tra le mani i piedi di Naruto, iniziando un piccolo massaggio, e il biondo lo ringraziò con un sorriso, socchiudendo le palpebre rilassato, appoggiando la testa al bracciolo, guardando Sasuke concentrato su di lui.
-Le caviglie si sono gonfiate.
-… E mi fanno male, come tutto il resto. Non avrei mai pensato che le donne sopportassero tutto questo. Adesso capisco Kurenai sensei.
Sospirò il biondo.
Sasuke si lasciò scappare una piccola risata, controllata, mentre saliva dalla pianta del piede, alla caviglia, fino ad intrufolare le mani sotto la stoffa della tuta, e massaggiare i polpacci dolenti.
Naruto sembrava essere nel paradiso, e sotto quei massaggi si addormentò sereno, sprofondando il un sonno leggero.

***

Sasuke s’inginocchiò, le mani ancorate ai fianchi di Naruto e avvicinò il viso verso la pancia tonda e gonfia del ragazzo.
Guardò verso l’alto, dove le iridi azzurre lo guardavano sconcertate e curiose.
-Sarò di ritorno il prima possibile.
Sussurrò e Naruto annuì, accarezzando la guancia di Sasuke, fredda e liscia.
Il moro sorrise, scoprendo lentamente il grembo di Naruto, alzando la maglia, e appoggiò le labbra sulla pelle tirata, schioccando un bacio alla pelle calda.
Diede una leggera carezza al ventre e lasciò la mano a coppa lì, mentre il bambino si girava, tirando un leggero calcio al suo palmo.
-… Umh.
Un mugugno uscì dalle labbra di Naruto, mentre Sasuke si alzava, coprendo il grembo.
Con una mano avvicinò il viso del biondo al suo, facendo perdere le dita dietro al collo e attirandoselo a se, baciandolo con trasporto per poi staccarsi, quasi senza fiato, e donando un ultimo bacio sulla fronte ambrata, mentre Naruto chiudeva le palpebre, rosso in viso.
-… Ti aspetterò.
Sussurrò Naruto, e Sasuke annuì, prendendo lo zaino per la missione, appoggiandolo sulla spalla, e uscendo di casa.
Naruto rimase per qualche secondo in più in piedi nel corridoio, per poi sbuffare e incamminarsi, con gambe incerte, in salotto.
Si stese, a fatica, sul divano, prendendo la coperta, e avvolgersi dentro, mentre accendeva la tv davanti a lui.
Ultimamente si sentiva strano, quasi pieno, e non riusciva a spiegarsi il motivo. Aveva il bisogno di espellere qualcosa, e i dolori addominali si erano fatti più frequenti, così come le fitte al ventre.
Non aveva detto niente a Sasuke, per via della missione. Non voleva che la sua mente non fosse concentrata.
Stancamente appoggiò la testa sul bracciolo del divano e fissò, senza vederlo, lo schermo luminoso del televisore.


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Ciaoooo... come prima cosa, ringrazio a chi a recensito e come sempre mi scuso a chi non ho risposto. Mi dispiace.
Vi anticipo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Ma nelle note ci sarà una piccola sorpresa. ^_______^
Tornando al capitolo... com'è?? Ok, la parte di Iruka è... dlirante. Povero sasuke che si becca un pugno all'improvviso e anche le risate di Sakura e Naruto... La mia piccola vendetta.
Ritornando seri... che parola... mi serve ancora un aiuto. T^T
Forse dovrei davvero costruire a tutte quelle che mi aiutano a cercare una storia, una statua in centro.
E' una sasunaru... che novita!?... quello che mi ricordo è che Naruto, in questa storia si veste in modo orrendo, apparendo brutto a tutti, e Tsunade, penso sia lei, lo metterà in una casa con i quattro più fighi della scuola. Ovvero Sasuke, Gaara, con cui andrà particolarmente daccordo per i film Horror, Neji e se non mi sbaglio Sai, il quale poverino, avrà il terrore di naruto.
Alla fine tutti scoprono che Naruto è un gran bel *çç* ad un locale dove Sasuke viene rapito da Deidara e Sasori e legato su una sedia, in mezzo al palco, e per salvarlo, Naruto si vestirà al meglio, all'oscuro degli altri e qui, Sasuke si innamorerà di lui.
Va bè... alla fine convivono, poi c'è di mezzo anche una festa in maschera a scuola e poi si scopre che Naruto è diventato "brutto", perchè il suo ex, Suigetsu, lo aveva violentato dopo aver ucciso il padre, e da la colpa a Naruto per i suoi occhi azzurri.
Sui esce di prigione e vorrà riprendersi Naruto e si finirà con una guerra tra bande. Non mi ricordo se finisce che naruto viene ferito e Sui scappa...
Mi aiutate, verooooo.... ho provato a cercarla, ma non sono riuscita a trovarla. Sono un disastro come cercatore, me ne rendo conto.
Grazie in anticipo.
   
 
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