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Autore: Hila smemo4ever    01/01/2007    5 recensioni
come sarebbe stata la storia di Harry Potter, il bambino sopravvissuto, se quel fatidico giorno avesse stretto la mano della malvagità, potenza e crudeltà? -Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono molto migliori di altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone sbagliate...? In questo posso aiutarti io- SERPEVERDE [ Harry Potter / Draco Malfoy / Lord Voldemort / Jane Phil ]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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incontro harry-voldemort

Harry aveva ormai intuito che ciò che l'ultima stanza celava fosse davvero importante, o potente, o entrambe.

Tutte le protezioni, gli ostacoli, che il trio aveva brillantemente superato erano disposti a protezione di un qualcosa che non doveva essere trafugato o conosciuto.

Si smarrì nei ricordi.

Ma certo!

Doveva essere lo strano pacchetto che aveva prelevato quel tonto del guardiacaccia e del quale non gli aveva voluto parlare.

Rammentò il faccione fiero del mezzogigante nello svolgere quel compito. Patetico.

Silente glielo aveva dovuto affidare in mancanza di meglio. Patetico anche questo. Avere come ultima risorsa un mezzosangue tonto. Patetici tutti e due.

Varcò la soglia dell'ultima stanza.

- Professore? - esclamò stupefatto il bambino sopravvissuto.

Raptor? Il balbuziente Raptor un ladro? Il tremulo e spaurito Raptor che superava quelle numerose e difficili prove solo?

Avrebbe capito Piton, ma non Raptor...

Raptor sorrise. Non un solo muscolo gli si mosse sul viso.

- Io - rispose calmo - Ci stavamo chiedendo quando fossi arrivato-

- Lei e chi? -

- Lui è molto impaziente, da molto desidera parlarti.-

- Il signore Oscuro? Lei è al servizio di Voldemort? -

- Perspicace Potter! Difficile da credere eh? Chi sospetterebbe mai del po_povero b_ba_balbuziente p_professor Rapto-tor?-

Raptor rise, e non fu la solita risatina tremula, bensì una risata fredda e tagliente.

Harry si accorse che dietro Raptor vi era uno specchio, un possente specchio decorato, da cui il professore cercava disperatamente di carpire qualcosa.

- Cosa rappresenta lo specchio? Cosè l'oggetto che cercate? Dova è ora Voldemort? - Urlò il ragazzo avido di risposte.

- Non sarò io a chiarirti Harry, è arrivato il momento che lui ti parli-

 Harry guardò Raptor che gli si avvicinava e cominciava a svolgersi il turbante. Il tubante cadde a terra. Senza quel copricapo la testa di Raptor sembrava stranamente piccola.

Lentamente, Raptor fece dietro-front.

Nel punto dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'èra un volto: bianco come il gesso, con occhi rossi che emanavano bagliori, e per narici due fessure, come un serpente.

- Harry Potter... - sibilò Lord Voldemort, o l'ombra che ne restava.

Harry rimase impassibile, calmo, calcolatore, quanto aveva sognato quell'incontro, quanto quella presenza aveva ossessionato i suoi pensieri...

- Voldemort, desideravo incontrarti! - rispose tranquillo in serpentese.

Il Signore Oscuro ghignò.

- Quanto siamo simili Harry, mai ho conosciuto nessuno che vuole potere quanto ne sogni tu, escluso me ovviamente -

Voldemort rise. Una risata perfida, cattiva e compiaciuta.

- Cosa cerchi? Cosè che vuoi? -

- Sai cosa contiene questo specchio Harry?   La pietra filosofale -

Il cervello del ragazzo masticava le informazioni tentando di rammentare, la pietra filosofale, centrava qualcosa con un certo Nicolas Flamel, con l'alchimia...

- Nicolas Flamel, un alchimista... - mormorò pensieroso.

- Vedo che sei informato, un ottimo allievo, Flamel, noto alchimista, è l'unico detentore della pietra filosofale e quest'anno l'ha affidata a Silente per proteggersi, sai cosa può produrre questa pietra Harry? -

Finalmente ricordò

- Oro. Riesce a produrre oro puro e ... l'elisir di lunga vita! Ecco cosa desideri, l'elisir di lunga vita, per tornare più potente e immortale. Giusto? -

- Esatto. Vedi Harry per riaquistare i miei poteri, in tutta la loro potenza, per tornare ad essere ciò che ero, prima che tu mi sconfiggessi, se non più forte, ho bisogno dell'elisir.. -

- Come feci? Come feci a sconfiggere il mago più potente di tutti i tempi, o quasi? - ecco. Ecco l'agognata domanda.

- Harry. Lo devo ammettere, sei sempre stato potente, molto potente, crescendo potresti raggiungere anche i miei livelli con l'adeguata istruzione magica, ma vedi, non fù quello che ti salvò. Ma una magia antica che tua madre azionò morendo per salvarti. L'amore. Una debolezza che uccise i tuoi genitori. Ma che contribuì a salvare te. Stupidamente non lo calcolai. Ma non tutti i mali vengono per nuocere Harry-

Harry intuì doveva voleva arrivare, e fremeva impaziente, era quello che voleva più di ogni altra cosa.

- Riaquistati i miei poteri, ricostruirò il mio impero, e con te, insieme, nessunò potrà sconfiggerci, invincibili, indistruttibili, vinceremo tutti, saremo ciò che di più potente esista al mondo!

Io e te Harry. Invincinbili, immortali,

Ripudia la tua madre mezzosangue, tuo padre sporco e inferiore,

divieni ciò che è più temuto da tutti, maghi, purosangue, mezzosangue, babbani... - UrlòVoldemort

Si. Era quello che voleva. Potenza, Immortalità, La Devozione di tutti, Paura nel pronunciare il suo nome.

Non sarebbe stato più Potter, il bambino sopravvissuto, ma Potter! Il mago (insieme a Voldemort) più potente tra tutti.

E se voleva diventarlo, l'unica via era lui....

Ghignarono insieme, consapevoli dei desideri comuni, consapevoli del loro impero.

Ora dovevano impossessarsi della pietra.

Voldemort prese pieno possesso del corpo di Raptor, inglobando in se anche i suoi poteri, schiacciando un'altro inutile servo.

- Cosè questo? Quali sono i suoi poteri? -

- Lo specchio delle brame Harry, l'ultimo incantesimo, di Silente ovviamente - spiegò con ribrezzo - solo chi non vuole usare la pietra può averla, Harry, e l'unico credo sia tu! -

- Silente non ti ha calcolato, non sospetta neanche lontanamente quel che desideri, i tuoi sogni, sciocco! Come sempre! Ha troppa fiducia! -

- Questo prima o poi lo ucciderà - disse divertito il ragazzo.

Si specchiò e apparve la sua immagine che stringeva la pietra, qualcosa di caldo e pesante cadde nella sua mano, rossa, come il sangue e brillante come il sole.

La pietra filosofale.

 

 

 

 

 

 

 

Voldemort, ovvero il suo spirito nel corpo di Raptor, scrutava lo specchio dubbioso.

Aveva intuito le sciocche convinzioni del vecchio: solo un'anima pura, non corrotta, che non avrebbe usato la pietra, avrebbe potuto estrarla.

Ma come poteva Harry essere considerato tale?

Quel ragazzo bramava potenza quanto egli nella sua adolescenza, quindi logicamente, lo specchio non avrebbe dovuto donargli la pietra.

Possibile che fosse già un così potente occlumante?

Tanto da riuscire ad ingannare la magia di Silente?

Quell'alleanza diveniva di secondo in secondo più propizia.

 

- Usciamo di qui? - chiese il ragazzo lievemente incerto - Da Hogwarts intendo! -

- No Harry! - sibilò colui-che-non-deve-essere-nominato - i miei poteri sono ancora esili, sono debole, un minimo frammento di quello che ero, devo rigenerarmi ed assaporare il gusto dell'immortalità attraverso l'elisir.

Silente non deve accorgersi della scomparsa della pietra, nè del cambiamento di raptor, non deve sospettare il mio ritorno.

Ho grandi piani per te in questa scuola, non è ancora il momento della nostra alleanza ufficiale -

Harry annuì, lo aveva immaginato.

- Eviterò Silente per non correre rischi inutili -

- Eccellente Potter!

Tornerò tra pochi giorni con una falsa pietra, quando avrò riaquistato tutti i miei poteri.

Riunirò i mangiamorte, richiamerò i miei seguaci, ma tu sarai l'arma finale. - si interruppe con un ghigno soddisfatto.

- Recluterò nuovi servi tra le razze più temute,

un nuovo impero senza alcun ostacolo! -

Negli occhi di Voldemort  s'illuminò un fuoco.

Un fuoco terrorizzante.

Harry parve turbato tutto ad un tratto,                                      ricordò improvvisamente la presenza di Draco e Jane nella stanza adiacente.

Avrebbero accettato la sua scelta?

Avrebbero preso parte al suo destino?

- Nella penultima sala ci sono due miei amici, non sanno nulla ed io... -

- Se sono amici leali non si tireranno indietro. Ed anche volendo, non potrebbero - decretò l'Oscuro Signore con un sorriso sadico.

 

Confondeva servi ed amici, pensò Harry turbato da quella frase.

Per quanto potesse essere freddo od arrogante aveva molto a cuore l'incolumità dei suoi amici.

Ma forse avrebbe dovuto scacciare quella debolezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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