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Autore: NellieLestrangeLovett    16/06/2012    2 recensioni
Anche l'odio è passione. E Bellatrix Black odia Rodolphus Lestrange, fin da quando erano bambini. Ma può l'odio trasformarsi in qualcos'altro?
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Capitolo 2:

Era il primo giorno di settembre, e la famiglia Black al gran completo era alla stazione londinese di King’s Cross per salutare Bellatrix, che avrebbe preso l’Espresso di Hogwarts per la prima volta nella sua vita. L’undicenne indossava già la divisa scolastica ed era pronta a partire. Le sorelle la salutarono con affetto ed anche una punta d’invidia, sarebbe piaciuto anche a loro partire subito per Hogwarts, ma Andromeda avrebbe dovuto aspettare ancora due anni, e Narcissa quattro. “Sii attenta ed ubbidiente” le disse la madre “E porgi i nostri saluti al professor Lumacorno”. “Onora il nome dei Black” aggiunse il padre “E rendici orgogliosi di te”. Dopo questo freddo saluto Bella salì sul treno e cercò un posto dove sedersi. Conosceva già tanti ragazzi, della sua età o più grandi, ovviamente tutti Purosangue ed amici di famiglia, ma era diventata di colpo troppo timida (Bellatrix timida, ve lo immaginate?! xD) per unirsi a qualche gruppetto che aveva già trovato un posto. Stava passando davanti ad uno scompartimento quando si sentì chiamare da una voce che purtroppo conosceva: “Ehi Black!”. Bellatrix prese un profondo respiro, si voltò e si trovò di fronte a Rodolphus Lestrange ed un paio di suoi amici. “Black, perché non vieni a sederti con noi?”. “No grazie” rispose in tono altezzoso Bella, ma lui le aveva afferrato il polso. “Avanti, non fare la guastafeste e siediti!” insistette Lestrange. La giovane aveva il pessimo presentimento che il ragazzo avesse in mente qualcosa. Tirò fuori la bacchetta dalla tasca della tunica. Vedendola Rodolphus scoppiò a ridere: “Cosa vorresti farmi? Scommetto che non sai nemmeno usarla”. “Stupeficium!” strillò la ragazza. Un lampo di luce rossa ne scaturì dalla punta e colpì Lestrange in pieno petto. Il ragazzo finì per schiantarsi contro il finestrino, fortunatamente senza romperlo, dalla parte opposta dello scompartimento. I suoi amici lo circondarono spaventati. Intanto Bellatrix si allontanò silenziosa ed inosservata. Trovò un posto per sedersi dall’altra parte del treno e rimase per il resto del viaggio zitta, immersa nei suoi pensieri. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, eppure non riusciva a fare a meno di provare un senso di trionfo: era la sua prima magia ufficiale e sembrava essere riuscita piuttosto bene. Se l’era fatta spiegare a voce da un cugino, Evan, che frequentava Hogwarts già da cinque anni, ma sapeva che non l’avrebbe appresa in classe fino al terzo anno e che quindi non avrebbe nemmeno dovuto conoscerla o utilizzarla. Però l’immagine di Rodolphus Lestrange che sbatteva contro il vetro la faceva sentire terribilmente potente e non vedeva di rifarlo. Adesso quell’idiota avrebbe imparato a rispettarla sul serio.
  
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