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Autore: NellieLestrangeLovett    16/06/2012    2 recensioni
Anche l'odio è passione. E Bellatrix Black odia Rodolphus Lestrange, fin da quando erano bambini. Ma può l'odio trasformarsi in qualcos'altro?
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Anche l'odio è passione

 
Capitolo 1:

“Lestrange, lascia la mia bambola!” strillò la bambina cercando di afferrare il giocattolo sospeso sopra la sua testa. Lui però si limitò a ridere e a farle il verso: “Lestrange, lascia la mia bambola” disse usando un odiosa vocetta. “Altrimenti cosa fai? Vai a piangere da mammina?”. Bellatrix Black, nove anni, odiava essere trattata come una bimbetta capricciosa e viziata, e quando Rodolphus Lestrange, che di anni ne aveva undici, pronunciò quella frase non riuscì più a trattenersi ed aggredì il suo aguzzino. Lui, nonostante fosse piuttosto alto e muscoloso per la sua età, perse l’equilibrio e i due caddero per terra insieme. Bella iniziò prima a colpirgli la faccia, voleva fargli male sul serio. Rodolphus invece cercava di schivare i pugni ben assestati della bambina, che sembrava impazzita. Ma quando lei iniziò a graffiarlo e a morderlo iniziò a picchiarla a sua volta, mentre si rotolavano sul pavimento come due animali. La giovane Black però sentì due mani che la afferravano di peso e la trascinavano verso l’alto. “Bellatrix!” le gridò suo padre “Ti sembra il modo di comportarti, signorinella? A casa faremo i conti” e la rimise a terra. Intanto Lestrange si era rimesso in piedi: su una guancia aveva due profondi solchi, dei quali uno sanguinava, oltre ad un occhio nero ed un altro livido sul mento. Inoltre gli usciva il sangue dal naso. Bella sorrise fra sé e sé: glielo aveva fatto vedere a quel pallone gonfiato chi comandava! Raccolse in fretta la bambola da terra e raggiunse il resto della sua famiglia dall’altra parte della grande sala. Quando tornarono a casa ricevette un paio di schiaffi per la sua deplorevole condotta e fu mandata in camera sua. Più tardi arrivarono Dromeda e Cissy a farle compagnia. “Ma perché l’hai colpito?” chiese Dromeda, che nonostante i suoi sette anni era già una pacifista convinta, “Saresti dovuta andare da mamma e papà”. “Non sono una mocciosa viziata, Andy” rispose asciutta la maggiore. “Beh, non è una buona scusa per conciare quel poveraccio di Rodolphus in quel modo!” ribatté ancora la sorella. Narcissa, o Cissy, che se ne era rimasta in silenzio per tutta la durata della breve discussione fra le altre due, constatò tranquillamente: “A te quel Lestrange non piace”. Non era una domanda. Bella alzò lo sguardo, come se notasse per la prima volta la sorellina, ed annuì. “No” rispose “Non è che non mi piaccia. Io odio Rodolphus Lestrange”.

  
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