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Autore: HermyLily89    17/06/2012    2 recensioni
Sarebbe potuta andare in quel modo.
Tre piccole ragioni per comprendere quanto tutto questo sia profondamente vero.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Partecipo all'iniziativa 3x100 Auror, organizzata dal gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling (Team Harry/Hermione)



XXIX. Perché gli portò un tramezzino e passeggiò con lui attorno al lago

 


« Ce a farà, Harry. E anche se non dovesse vincere, entro stasera sarà tutto finito. »
Una donna adulta dai lunghi capelli castani si era avvicinata all’uomo di mezz’età con la fronte corrucciata che guardava il soffitto tinto di un bel arancio tenue con qualche nuvola che passava indisturbata.
« Ma è pericoloso, Hermione, ricordo benissimo cosa è accaduto a me e… »
« E sai che non si ripeterà. Dai, Harry, andrà tutto bene. »
La Sala Grande era addobbata come per una grande occasione e bisognava ammettere che questa lo era, decisamente. Dopo diversi anni, Hogwarts aveva nuovamente ospitato le scuole di Beauxbatons e Durmstrang nel corso del Torneo Tremaghi e nel corso della serata si sarebbe svolta la prova finale, in cui James Sirius Potter avrebbe anche potuto vincere. Ma non era ciò che turbava Harry; il ricordo di quella notte di tanti anni prima continuava a disturbare il suo sonno di tanto in tanto e ultimamente gli incubi erano tornati, anche se non ne aveva fatto parola con nessuno.
« Accade ancora, vero? Gli incubi … »
Harry si era sempre chiesto come Hermione riuscisse a leggerlo dentro, a comprendere i suoi pensieri ancora prima che apparissero nitidi nella sua testa. L’empatia, il riuscire a sentire ciò che un’altra persona prova ed evidentemente lei, oltre alle sue innumerevoli qualità, eccelleva anche in questo.
Non le rispose, ma abbassò lo sguardo, posando il suo sguardo su ciò che stata accadendo poco distante da loro: Ron e Ginny stavano spronando il giovane James, che già si vedeva vincitore, con la coppa sollevata in aria e il premio di mille galeoni in saccoccia.
Hermione si era allontanata, lasciando per un attimo l’amico da solo a contemplare sua moglie e il suo migliore amico con suo figlio. Sapeva bene che James era impavido e questa caratteristica l’aveva ereditata dalla madre e dal nonno, ma temeva che il suo essere un po’ al di sopra delle righe lo portasse a cacciarsi nei guai e decisamente la Terza Prova del Torneo Tremaghi non era il luogo adatto.
« Tramezzino e giro nel parco? »
Hermione era tornata e con lei un paio di tramezzini della miglior cucina di Hogwarts, sgraffignati al tavolo delle vivande. Con un segno di assenso, entrambi si avviarono verso il portone che dava sul giardino e, una volta usciti, respirarono a pieni polmoni quell’aria fresca di fine primavera.
Per un attimo gli parve di ricordare quel gesto di solidarietà provenuto da un’Hermione più giovane verso un se stesso altrettanto giovane, ma d’altra parte lei non sarebbe mai cambiata; né il lavoro, né la famiglia avrebbe cambiato il suo animo, specie quando si trovava con Harry.
Sapevano sempre cosa dire e cose fare, l’uno per l’altra, senza che nessuno avesse mai insegnato loro come fare: era naturale, ciò che di più ovvio potesse esistere.
Passeggiarono per una buona mezz’ora, facendo tutto il giro del Lago Nero e parlando lo stretto indispensabile: non avevano bisogno di parole perché i loro cuori erano in grado di comunicare da soli. Harry non sapeva se ciò fosse normale tra due amici, ma sapeva che per loro lo era.
« Grazie, Hermione. Ora mi sento molto meglio. »
« Per un tramezzino ed una passeggiata come ai vecchi tempi? »
Sorrideva, mentre il vento le scompigliava i capelli, rendendoli ancora più indomabili.
« Per il tempo, Hermione, perché sai capirmi sempre; sai in ogni circostanza di cosa ho bisogno e ci sei … e sì, anche per il tramezzino! » concluse, ridendo.
Con calma si avviarono di nuovo verso il castello poiché mancava poco all’inizio della Terza Prova e non potevano di certo assentarsi. Mentre raggiungevano Ron e Ginny, Harry si voltò a guardare Hermione, che stava abbracciando il nipote per augurargli buona fortuna.
Sì, Harry l’aveva ringraziata anche per un banalissimo tramezzino, ma Hermione non aveva idea di che significato lui riuscisse a dare ad ogni cosa che faceva o che in passato aveva fatto per lui. Non era un tramezzino e basta, era la sua premura, il suo occhio sempre vigile, la sua presenza.
Era lei.




 


Ebbene sì, anche la seconda tra le tre 'Harmony Reasons' è stata partorita.
Mi chiedo per quale motivo io abbia scelto questa, ma non riesco a trovare una risposta. Credo l'ispirazione segua strade davvero bizzarre!
Beh, fatemi sapere cosa ve ne pare, se vi va :)
Baci,
HermyLily89




 

   
 
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