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Autore: ehisistah    17/06/2012    9 recensioni
«Scusami.» mi disse lui, mentre mi raccoglieva un paio di libri che erano caduti a terra.
«Non sono monca, faccio da sola.» dissi strappandoglieli dalle mani.
Poi li ammucchiai di nuovo nella mia borsa e me ne andai a passo svelto.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.

Suonò la sveglia, per la seconda volta quella mattina.
«Ariana! Alzati, susu.» era la voce di mia madre; sentivo i suoi passi avvicinarsi sempre di più alla porta della mia camera.
La porta si aprì rumorosamente, e lei entrò, spalancò le finestre e tirò su le persiane.
«Sei sorda o cosa?» continuò iniziando a battere le mani.
«Mamma, piantala di battere le mani e chiudi quella finestra, mio dio, poi uno non deve svegliarsi nervoso!» le dissi
con la voce impastata e gli occhi ancora chiusi. Lei non rispose, se ne andò chiudendosi la porta alle spalle, sbattendola.
'Dio che nervi!' Mi alzai dal letto, peggio di uno zombie, e mi avvicinai alla mia cabina armadio.
Presi la prima maglietta che vidi e un paio di jeans sbiaditi. «Sono pronta, non ho fame, mi prepari solo un cappuccino?» urlai mentre allacciavo
le mie Superga. «Per favore, mamma.» disse lei facendomi il verso. «Si, per favore.» dissi nervosa.
Bevvi velocemente il cappuccino che mi aveva preparato, poi uscii di casa frettolosamente. «La borsa!» sentii urlare dal balcone appena uscita dal portone. 'Porca vacca, non voglio rifare le scale.' «Lanciala!» allora lei mi guardò, poi fece segno di sposarmi e la lanciò. In fondo non c'era niente che poteva rompersi lì dentro, solo qualche libro e un paio di penne. La salutai con la mano, poi le sorrisi e svoltai l'angolo.
Iniziai a controllare che ci fossero tutti i libri così ne tirai fuori qualcuno; continuavo però a camminare finchè non andai a sbattere a qualcosa. Cioè, a qualcuno. «Idiota.» gli dissi, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. «Scusami.» mi disse lui, mentre mi raccoglieva un paio di libri che erano caduti a terra.
«Non sono monca, faccio da sola.» dissi strappandoglieli dalle mani.
Poi li ammucchiai di nuovo nella mia borsa e me ne andai a passo svelto. «Io sono Nia...»
«Piacere!» dissi senza nemmeno lasciarlo finire di parlare, continuando a camminare frettolosamente, e senza voltarmi.

Nel cortile non c'era più nessuno, sicuramente la campanella era già suonata. 'Merda! Mia madre un altro ritardo non me lo firma'
Così mi precipitai all'entrata.
Salii la rampa di scala, corsi senza fiato per tutto il corridoio, e piombai in classe ansimando. «Eccomi! Sono arrivata, ok, ci sono.» dissi.
La prof. non mi degnò di uno sguardo, e io mi sedetti al mio posto silenziosamente. «Sai che ore sono? Ti ha segnato assente.» mi disse la mia compagna di banco, mentre io continuavo ad ansimare.
«Shut up, domani se ne sarà dimenticata e non non mi chiederà il ritardo.» le dissi, quasi soddisfatta.

Poggiai la testa sul banco, e chiusi gli occhi. Mi addormentai, cullata dal cd che la prof. di musica ci stava facendo ascoltare.
«Ariana?!» la prof. mi si avvicinò e iniziò a scuotermi cercando di svegliarmi.
Mi voltai verso di lei, stropicciai gli occhi e credo le feci un mezzo sorrisetto.
«Stavi dormendo?» mi chiese. Io mi sedei composta, mi sistemai i capelli, con un'occhiataccia guardai la mia compagna di banco, poi sbadigliai. «Affatto, sono sveglissima.» le dissi.
Lei mi guardò con aria minacciosa, poi tornò alla cattedra e fece ripartire il brano. «Dimmi, a che diavolo pensavi mentre la prof. mi si avvicinava?!» chiesi alla mia compagna di banco.
«Scusami, ero sovrappensiero.» 'Certo no? Tu pensavi ai fatti tuoi e non a salvare il culo alla tua amica, okay.'

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Allora, intanto ciao e scusate se è un pò corto ma volevo lasciare un pò di suspance (?)
Se ci sono riuscita sono orgogliosa di me stessa lol
Mi farebbe piacere che lasciaste una vostra recensione
ma se magari non siete iscritti potete farmi sapere cosa ne pensate
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just for youuuuuu.
  
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